SOLO AVENGERS 1/5 + AVENGERS UNPLUGGED 5
SOLO AVENGERS 1 (12/1987):
OCCHIO DI FALCO (HERE
COMES HAWKEYE)
Tom DeFalco (storia)-Mark Bright (matite)-Josef Rubinstein
(chine)-Ken Feduniewicz (colori)-Mark Gruenwald (supervisione)
Occhio di Falco sta effettuando la prova generale di uno
spettacolo acrobatico di beneficenza, che si terrà questa sera al Los Angeles
Coliseum: suoi partner dei clown che tentano di distrarlo per impedirgli di
centrare tre bersagli. Tutto vano: le frecce dell'arciere vanno sempre a segno.
Ad osservare il tutto su degli spalti ancora vuoti la moglie di Clint, Barbara
Morse alias Mimo, e Wonder Man. La donna riferisce che suo marito tiene molto a
questo spettacolo, dal momento che i proventi verranno devoluti ad un
orfanotrofio locale: Clint potrà così aiutare bambini che sono quello che un
tempo era lui, un bambino senza genitori. Solo che la sua vita prese una svolta
inaspettata quando fuggì dall'orfanotrofio insieme al suo fratello maggiore
Barney ed arrivò in un circo itinerante, dove incontrò lo Spadaccino, che prese
Clint sotto la sua ala protettiva, gli regalò il suo primo arco ed iniziò ad
allenarlo per farlo divenire il più grande arciere di sempre. Wonder Man si è
sempre domandato una cosa al riguardo: perchè uno spadaccino avrebbe dovuto
insegnare l'arte del tiro con l'arco.
La prova generale finisce e così
Falco e Mimo, dopo aver salutato Simon Williams, balzano a bordo del loro
destriero atomico e si dirigono verso il loro appartamento. Dal basso qualcuno
li nota passare e, alla guida di un furgone, si reca presso un deposito del
porto di Los Angeles al cui interno vi è un uomo in ombra che sta tirando delle
frecce a degli uomini rivestiti di una tuta verde: grazie a dei bracciali
protettivi, gli uomini parano tutte le frecce, lanciando poi delle sfere d'acciaio contro una statua in cemento di Occhio di Falco, che viene fatta a
pezzi. Poi l'uomo che aveva spiato Clint Barton e sua moglie si avvicina all'altro arciere e gli riferisce dello spettacolo di stasera: costui è felice di
apprendere questa notizia, in quanto è ansioso di valutare quanto Occhio di
Falco sia migliorato in questi anni, del resto è passato molto tempo dall'ultima volta che l'ha visto. Gli uomini in verde gli daranno la prova di ciò
affrontando l'arciere in battaglia durante lo show. Clint ha un debito con
quest'uomo misterioso, un debito che può essere ripagato soltanto col
sangue!
Arriva la sera e una numerosa folla pagante riempie gli spalti del
Coliseum, in attesa dello spettacolo. I clown partner di Occhio di Falco sono
felici per questa affluenza e stanno per terminare di truccarsi quando all'improvviso una freccia narcotica penetra nel loro spogliatoio e li manda tutti
nel mondo dei sogni. Quindici minuti dopo lo show inizia e, in sella ad un
cavallo bianco, Clint Barton fa il suo ingresso nell'arena acclamato dalla
folla. Ma l'arciere nota subito che qualcosa non va, dal momento che i clown
che dovrebbero fargli da spalla non sono per nulla vicini ai bersagli che deve
centrare. Il sospetto diviene una certezza quando un clown estrae un mini
bazooka e fa fuoco contro di lui: l'arciere evita il colpo, ma viene sbalzato
dalla sua cavalcatura. Come atterra, lancia istintivamente due frecce verso i
suoi assalitori, che però le bloccano tramite i loro bracciali protettivi,
iniziando a scagliare poi contro Clint le sfere d'acciaio. Dopo essere stato
colpito due volte, ad una spalla ed alla gamba sinistra, Occhio di Falco riesce
a ripararsi dietro un cartellone. Qui imbraccia un'altra freccia e, riemergendo
dal suo nascondiglio, la scaglia: essa manca i falsi clown, ma tutto ciò era
voluto. Si tratta infatti di una freccia boomerang che, tornando indietro,
centra alla schiena uno dei criminali. Contemporaneamente Falco balza su un
tappeto elastico e, una volta in aria, lancia una freccia al gas narcotico nelle
vicinanze di altri due clown, che tossendo ripetutamente perdono i sensi. Quando
torna a terra, Clint non nota un attacco alle spalle da parte di un altro clown,
che con un colpo preciso della sua mano gli taglia di netto l'arco: ma l'eroe
non si perde d'animo e, con un preciso pugno al volto, mette ko il suo
avversario.
Intanto, poco distante dalla battaglia, Mimo è appena entrata al
Coliseum: è in ritardo ma spera comunque di incontrare suo marito negli
spogliatoi durante una pausa dello spettacolo. Ad un tratto, però, nota i clown
che dovevano fare da spalla a Clint privi di sensi nel loro spogliatoio, sul
pavimento una insolita freccia curvata, non appartenente a Falco. Barbara si
china per esaminarla, non notando però due mani che si protendono verso di
lei.
Nel frattempo la folla radunatasi al Coliseum è in delirio: credono si
tratti davvero dello spettacolo, sono all'oscuro di ciò che sta realmente
accadendo. Sono rimasti in piedi solo due falsi clown, che credono di poter
avere la meglio su un Occhio di Falco privo del suo arco, ovvero della sua arma
fondamentale. Lanciano così contro di lui due sfere d'acciaio. Ma i criminali
si sbagliano: l'eroe afferra dalla sua faretra delle frecce e, usando solamente
le sue mani, le lancia con forza contro i suoi assalitori, dividendo a metà le
sfere d'acciaio ed inchiodando ad un palo i falsi clown. E la folla impazzisce.
In quel momento qualcuno richiama l'attenzione di Clint: è Barbara, il suo
costume stracciato in alcuni punti. La donna gli mostra l'insolita freccia
curvata, facendolo impallidire: a detta dell'arciere appartiene all'uomo che
l'ha allenato, l'uomo che gli ha davvero insegnato l'arte del tiro con l'arco. Quella storia sullo Spadaccino era una bugia, una bugia che è ritornata
dal passato per perseguitarlo ancora una volta.
L'oggetto delle discussioni
dei due coniugi, intanto, è soddisfatto di sé: Trick Shot vive ed è tornato per
reclamare la sfida definitiva. Ciò che è accaduto stanotte è soltanto un
preludio rispetto a ciò che avverrà. Presto il suo ex allievo comprenderà una
fondamentale verità: che ci può essere un solo arciere che può affermare di
essere il migliore e quell'arciere è Trick Shot! E con la sua scarpa frantuma
la testa in cemento della statua di Occhio di Falco.
MIMO (LISTEN TO THE MOCKINGBIRD)
Tom DeFalco
(storia)-Jim Lee (matite)-Al Williamson (chine)-Ken Feduniewicz (colori)-Mark
Gruenwald (supervisione)
Barbara Morse sta cercando di raggiungere in taxi il Los
Angeles Coliseum, per assistere allo spettacolo di beneficenza che vedrà
protagonista suo marito, quando si ritrova imbottigliata nel traffico. Esce
allora dal taxi e, dopo aver indossato il suo costume, balza di tettuccio in
tettuccio fino al suo prossimo appuntamento: grazie al radiotaxi è riuscita dopo
alcune insistenze a chiamare l'elicottero di controllo del traffico e, dopo
averlo notato, con un agile balzo arriva a bordo del mezzo. Osservando la città
dall'alto, Mimo si stupisce del fatto che una ragazza di San Diego come lei sia
giunta fino a questo punto: un tempo era solo Barbara Morse, una valente
studentessa della Georgia Tech, ma quando Wilma Calvin, la sua professoressa
preferita, si prese un anno sabbatico per poter lavorare ad un progetto
governativo lei la seguì. Uno dei principali finanziatori era lo SHIELD e così,
dopo aver incontrato alcuni loro agenti, Barbara decise di entrare nella loro
scuola di spionaggio, divenendo tempo dopo una loro agente operativa. Ma dopo
alcune vicissitudini decise di abbandonare l'agenzia, incontrando subito dopo
Occhio di Falco, l'uomo che ha sposato.
Arrivata al Coliseum, Mimo si dirige
verso gli spogliatoi nella speranza di incontrare suo marito durante una pausa
dello spettacolo. Ad un tratto, però, nota i clown che dovevano fare da spalla a
Clint privi di sensi nel loro spogliatoio, sul pavimento una insolita freccia
curvata, non appartenente a Falco. Barbara si china per esaminarla, non notando
così due mani che si protendono verso di lei. Uno sgherro di Trick Shot la
afferra da dietro, ma Barbara si libera agilmente di lui con una precisa mossa
di karate. Sfortunatamente ve ne sono altri quattro e, un secondo dopo, tre
sfere d'acciaio vengono lanciate contro l'eroina: lei le para grazie alla sua
staffa da battaglia, seppur con molta difficoltà, poi ne evita altre e,
dopo aver allungato la sua staffa fino al doppio della sua lunghezza, compie un
rapido balzo arrivando a centrare uno degli sgherri con un calcio al petto.
Schiva poi i colpi di un altro avversario, mettendolo fuori gioco con una
ginocchiata al basso ventre. Allora un altro sgherro estrae una pistola e fa
fuoco contro di lei: ma Mimo para i proiettili col braccio del suo costume,
composto di un materiale speciale impervio alle armi da fuoco. Infine Barbara
afferra il pistolero e lo scaglia violentemente contro un armadio.
Intimoriti
dalla furia battagliera dell'eroina, gli ultimi due sgherri rimasti in piedi
escono dallo spogliatoio e, prima che Mimo possa raggiungerli, prendono una
donna in ostaggio, intimando all'eroina di non provare ad inseguirli se non
vuole vedere la donna morta. Barbara valuta la vicenda: è probabile che anche
Occhio di Falco si trovi in questo momento in pericolo, ma saprà cavarsela da
solo, lei deve ora occuparsi di un altro problema. Uscendo dal Coliseum, Mimo
vede i due sgherri e la donna salire a bordo di un furgone: allunga allora la
sua staffa da battaglia e, usandola come asta, balza sul tettuccio del mezzo,
proprio mentre esso sta partendo. Subito dei proiettili vengono sparati contro
di lei, ma rotolando in avanti Mimo atterra sul cofano, entrando subito dopo
all'interno del mezzo con un doppio calcio che infrange il parabrezza e
colpisce al volto gli uomini al servizio di Trick Shot, i quali vengono poi
sbalzati fuori dal furgone. Il guidatore allora, sbalordito dall'audacia dell'attacco di Barbara Morse, perde momentaneamente il controllo del mezzo, che va a
sbattere contro delle auto parcheggiate lì vicino. Prima dell'impatto,
tuttavia, Mimo riesce ad afferrare la donna presa in ostaggio e a portarla in
salvo uscendo in tempo dal mezzo in corsa ed assorbendo l'impatto della caduta
grazie al suo costume rinforzato. La manovra ha successo, ma l'eroina non
riesce ad avere un attimo di pace poichè subito dopo delle stelle appuntite
vengono lanciate contro di lei da altri due sgherri: grazie alla sua staffa e
alla sua agilità Mimo le evita tutte poi, correndo in avanti, colpisce uno degli
sgherri al volto con la sua staffa e l'altro al petto con un calcio. A bordo di
una limousine appostata nelle vicinanze, Trick Shot osserva il tutto e comprende
come mai il suo ex allievo sia rimasto affascinato da una simile donna: estrae
allora una freccia infuocata e la lancia, dirigendola verso le carcasse delle
auto coinvolte nell'impatto di poco prima. Se le colpisse vi sarebbe una
tremenda esplosione per via della benzina sparsa tutt'intorno. Mimo la nota e
non perde tempo: salta sul tettuccio di un automobile e, capovolta e a piedi
uniti, riesce ad abbrancare la freccia, allontanandola poi dalle auto e dalla
benzina. Quando atterra, l'eroina intravede la limousine di Trick Shot che si
allontana dalla zona: probabilmente la freccia è partita da lì, ma non può
occuparsene adesso.
Barbara torna dunque al Coliseum, dove si è appena
conclusa la battaglia tra Occhio di Falco ed i falsi clown, afferra la freccia
trovata negli spogliatoi e la mostra a suo marito, facendolo impallidire.
Appartiene all'uomo che l'ha allenato, l'uomo che gli ha davvero insegnato l'arte del tiro con l'arco. Quella storia sullo Spadaccino era una bugia, una
bugia che è ritornata dal passato per perseguitarlo ancora una volta. Purtroppo
dovrà inevitabilmente affrontarlo ancora una volta. Ma Mimo glielo sconsiglia: è
evidente che quel tizio è un killer professionista, dunque deve prometterle che
non lo affronterà da solo. Clint glielo promette.
SOLO AVENGERS 2 (01/1988):
LE ORIGINI DI OCCHIO
DI FALCO (THE WAY OF THE ARROW)
Tom DeFalco (storia)-Mark Bright
(matite)-Josef Rubinstein (chine)-Paul Becton (colori)-Mark Gruenwald
(supervisione)
Per scaricare la tensione degli ultimi avvenimenti capitatigli,
Occhio di Falco sta effettuando una sessione di allenamento nella base dei
Vendicatori della Costa Ovest, impegnato ad evitare delle raffiche elettriche
per arrivare in fondo alla sala e premere il bottone di spegnimento. Clint
riesce a completare il tutto a tempo di record, ma non è pienamente soddisfatto.
Mimo, presente anch'essa, intuisce la sua ansia e gliene domanda la ragione:
come mai Trick Shot lo turba così tanto? L'arciere gliene spiega finalmente il
motivo.
In un certo senso parte tutto dal principio, da quando lui era un
ragazzino che risiedeva a Waverly, una piccola cittadina dell'Iowa. Suo padre
era un macellaio e Clint, insieme a sua madre e al suo fratello maggiore Barney,
gli dava una mano in negozio dopo la scuola. Suo padre era benvoluto dai suoi
clienti, ma a volte non riusciva a controllare il suo livello di alcool, cosa
che lo portava spesso a perdere le staffe e a sfogarsi con i suoi figli,
soprattutto con Barney che bramava unicamente di crescere subito per potergli
dimostrare quanto davvero valesse. La madre di Clint alcune volte riusciva a
calmare suo marito, altre volte no. Quando suo padre si ubriacava, in pratica
vivere con lui diventava impossibile: ed alla fine il bere ebbe la meglio su di
lui e... sua moglie. I due ebbero un incidente stradale, la loro auto andò a
sbattere contro un albero e morirono sul colpo. Clint e Barney, allora, non
avendo altri parenti stretti, vennero mandati in un orfanotrofio: non era un
brutto posto, solo che i due erano troppo grandi per poter venir presi in
considerazione dalle giovani coppie che decidevano di adottare dei bambini.
Barney era molto frustrato per via di questa situazione e così una sera, quando
Clint aveva all'incirca tredici anni, fuggì dall'istituto insieme a suo
fratello.
Dopo alcuni, duri giorni di cammino i due arrivarono nei pressi di
un circo itinerante: Barney era un abile parlatore e convinse così il
proprietario ad assumere lui e Clint per i più svariati lavori manuali. Lavori a
volte faticosi, ma ai due non importava, era come se avessero trovato una
seconda casa ed inoltre potevano assistere gratis a tutti gli spettacoli. Ed il
loro artista preferito era senza dubbio Jacques Duquesne, lo Spadaccino: la sua
abilità nel maneggiare le spade era qualcosa fuori dal comune, riusciva
addirittura a legare una sua assistente da capo a piedi e a liberarla mulinando
le spade senza procurarle un graffio. Solo che un giorno lo Spadaccino notò
Clint e gli chiese se voleva divenire il suo nuovo partner: lui acconsentì con
gioia. Intuendo che il ragazzo aveva un buon occhio ed ottimi riflessi, lo
Spadaccino cominciò ad insegnargli a tirare i coltelli: lo pose davanti ad un
bersaglio, allenandolo per otto ore al giorno, finchè Clint non iniziò a
padroneggiare quest'arma, divenendo bravo quasi quanto il suo maestro. Per lui
lo Spadaccino era un secondo padre, lo adorava e cercava disperatamente la sua
approvazione.
Ma un giorno una loro sessione di allenamento venne bruscamente
interrotta: Trick Shot era entrato a far parte del circo itinerante ed era
diventato la nuova star dello spettacolo. Lo Spadaccino non si perse tuttavia d'animo ed una sera convinse Trick Shot, che gli doveva una forte somma di denaro,
ad insegnare a Clint l'arte del tiro con l'arco per ripagare il suo debito. A
detta di Duquesne, quel ragazzo possedeva un grande talento e voleva che venisse
sfruttato al massimo. E così Clint (a cui lo Spadaccino regalò il suo primo
arco) iniziò altre sessioni di allenamento ed in pochi mesi, grazie alla
sapiente guida di Trick Shot, divenne bravo con le frecce quanto e più lo era
con i coltelli. Nello stesso tempo lo Spadaccino cominciò ad avere un
atteggiamento distaccato ed arrogante nei suoi confronti: oltre ai coltelli e
alle spade, infatti, Duquesne aveva un'altra passione, il gioco d'azzardo.
Solo che dopo tanto tempo la fortuna gli aveva voltato le spalle e non riusciva
più a pagare i suoi debiti. Quando gli giunse una lettera di minacce da parte
dei suoi creditori perse la testa ed una sera rubò l'incasso della serata
aggredendo il cassiere del circo. Clint lo sorprese nella sua roulotte a riporre
il denaro in una borsa ed allora lo Spadaccino gli propose un'alleanza, con la
sua spada e l'arco del ragazzo nessuno li avrebbe mai catturati. Clint, però,
non volle saperne e fuggì: lo Spadaccino lo inseguì fin nel tendone del circo,
deserto in quanto tutti erano dalla parte opposta dell'area, dove era stato
aggredito il cassiere. Colto totalmente dal panico, Clint si inerpicò su una
scala ed iniziò a camminare lungo il filo del trapezio: ma Duquesne lo tranciò
ed il ragazzo precipitò al suolo, perdendo i sensi. Prima che lo Spadaccino
potesse dargli il colpo di grazia, però, nel tendone irruppero Barney e Trick
Shot, che lo misero in fuga. Barney portò suo fratello in ospedale e, quando
seppe cosa era successo, si arrabbiò con Clint: come aveva potuto rifiutare
quella somma di denaro? Con essa avrebbero risolto molti dei loro
problemi.
Quella stessa notte Barney svanì e, quando Clint si risvegliò,
scoprì di avere fratture composte ad entrambe le gambe. Accanto al suo letto vi
era Trick Shot, che gli fece una proposta: avrebbe continuato ad allenarlo nel
tiro con l'arco, fino a farlo divenire il miglior arciere di sempre, in cambio
di un favore di cui gli avrebbe parlato in seguito. Non avendo nessun altro
luogo dove andare, Clint non si pose troppe domande ed accettò l'offerta: Trick
Shot fu un eccellente insegnante e lo rese in pratica l'arciere che è ancora
oggi. Lo introdusse anche al concetto della freccia truccata, concepita per un
singolo, specifico scopo, anche il più bizzarro. Non era però tutto rose e
fiori: a Trick Shot piaceva molto uccidere animali indifesi ed in generale
infliggere dolore e questo turbava Clint, che però desiderava ardentemente la
conoscenza offertagli dall'arciere, dunque non si ribellò mai per questo. Ogni
tanto, inoltre, Trick Shot si assentava per alcuni giorni, ma il ragazzo non
dava molto peso a ciò, inoltre dopo quella vicenda con lo Spadaccino aveva
imparato a sue spese che era meglio non ficcare il naso negli affari
altrui.
Poco tempo dopo le gambe di Clint guarirono pienamente e lui continuò
ad allenarsi, ogni giorno, finchè fu pronto per quel favore prospettatogli tempo
prima dal suo mentore. Trick Shot gli mostrò la foto di un tizio di nome Marko,
colui che aveva portato alla rovina lo Spadaccino, e lo condusse presso la sua
abitazione: Clint gli chiese più volte cosa avesse intenzione di fare, ma Trick
Shot rimase muto come un pesce. Ad un certo punto il mentore del futuro
Vendicatore penetrò nella casa, ordinando a Clint di rimanere all'esterno per
avvertire nel caso qualcuno fosse arrivato. Una volta che Trick Shot si imbatté
in Marko non ebbe pietà: lo uccise piantandogli una freccia nel cuore e lo
stesso amaro destino capitò alla moglie del criminale, accorsa a vedere cosa
stesse accadendo. Clint udì gli urli, ma contemporaneamente due sgherri al
servizio di Marko lo sorpresero e cercarono di freddarlo con le loro pistole: il
ragazzo riuscì ad evitare i colpi e ad inchiodare poi con le sue frecce i due ad
un muro, ma subito dopo la luce di un riflettore lo colpì agli occhi. Un terzo
sgherro sparò urlando contro di lui ed istintivamente Clint si girò verso il
luogo di provenienza della voce, scagliando un'altra freccia. L'arciere rimase
ferito al fianco sinistro, ma quando vide chi era il suo assalitore, colpito
vicino al cuore, il suo mondo crollò: era suo fratello Barney! La verità sulla
sua sparizione era arrivata nel modo peggiore. Clint si chinò per prestargli
soccorso, sperando di non averlo ucciso, nello stesso momento in cui Trick Shot
riapparve, esortandolo a fuggire prima dell'arrivo della polizia o di altri
sgherri. Ma Clint non voleva saperne, doveva portare subito suo fratello in
ospedale. Trick Shot rinnovò con ira la sua esortazione e Clint fece altrettanto
col suo diniego. Si tesero i loro archi uno contro l'altro e scagliarono le
loro frecce. Clint non ebbe scampo: venne inchiodato ad un albero dietro di lui,
mentre Trick Shot non riportò nemmeno un graffio. Il suo mentore avrebbe potuto
facilmente ucciderlo, ma non lo fece: lui uccideva solo per denaro o per suo
piacere. Ora Clint era in debito con lui, per tutta la conoscenza che aveva
appreso. Una conoscenza che imponeva un prezzo molto alto: la sua vita. Ma il
ragazzo non era ancora pronto, doveva guadagnarsi una maggiore esperienza,
doveva affrontare altre battaglie. Trick Shot avrebbe aspettato pazientemente,
fino a quando il suo allievo non sarebbe divenuto qualcuno, fino a quando non
avrebbe avuto qualcosa di importante da perdere: solo allora sarebbe ritornato
da Clint e lo avrebbe ucciso. Conclusa la sua minaccia, l'arciere se ne andò.
Clint riuscì in qualche modo a liberarsi e a portare sé e suo fratello all'ospedale: ma se ne andò prima che Barney riprendesse conoscenza, non voleva
affrontarlo. Lo avrebbe rivisto solamente un'altra volta in futuro. Clint tornò
presso il circo itinerante, divenendo in breve l'attrazione principale dello
show, fino al giorno in cui incontrò Iron Man. Il resto è storia.
Terminato
il racconto, Mimo chiede ad Occhio di Falco come mai abbia deciso di raccontare
tutto ciò solo ora. Falco risponde che ormai la sua vita è un pieno successo: è
leader dei Vendicatori della Costa Ovest ed è sposato ad una magnifica donna.
È diventato quel qualcuno che Trick Shot
sperava. Fino ad oggi Clint Barton era l'uomo più felice del mondo, poi ha
ricevuto qualcosa che l'ha turbato: un biglietto di sola andata per Parigi.
Trick Shot gli ha appena lanciato la sua sfida mortale.
FUORI CONTROLLO (OUT OF CONTROL)
Roger Stern
(storia)-Kieron Dwyer (matite)-Bob McLeod (chine)-Gregory Wright (colori)-Mark
Gruenwald (supervisione)
Capitan Marvel, un lampo di luce gialla, sta sfrecciando a gran
velocità per le campagne francesi: ha appena ricevuto un telegramma dal
Professor LeClare, che la pregava di venire subito a trovarlo. Il tono del
messaggio appariva molto preoccupato e Monica Rambeau non ha perso tempo: del
resto, se non fosse per LeClare, oggi sarebbe ancora nella polizia portuale di
New Orleans e non sarebbe divenuta ciò che è oggi. Sembra quasi ieri che il
professore richiese l'aiuto di Monica perchè indagasse su un suo ex assistente,
il dr. Felipe Picaro, il quale stava esaminando alcune innovative formi di
energia per tramutarle in armi. E, quando la donna entrò in contatto con una
griglia energetica, invece di rimanere uccisa cambiò completamente,
permettendole di trasformare il suo corpo in ogni tipo di energia (V. Uomo Ragno
21). Un potere che, dopo un iniziale e comprensibile attimo di smarrimento,
Monica ha ormai imparato a padroneggiare.
L'eroina sta oltrepassando una
stazione sciistica svizzera quando, ad alcune miglia di distanza, qualcuno nota
il suo arrivo, la inquadra e preme un bottone. Allora una tremenda ondata di
dolore si propaga lungo il corpo di Capitan Marvel, la cui energia viene
rilasciata in un tremendo lampo di luce: ed un secondo dopo crolla al suolo
appiccando così il fuoco ad un motel con cui va ad incocciare. Non vi è per
fortuna alcuna vittima, ma chiaramente i turisti fuggono terrorizzati. E Monica
è nel panico: le sue energie mutano rapidamente da luce a calore e lei non
riesce a dominarle, deve allontanarsi subito dove non possa far del male a
nessuno. Così oltrepassa la stratosfera terrestre, pensando che forse il
professor LeClare era preoccupato proprio per quanto le sta accadendo ora:
sarebbe una tragedia se perdesse il controllo dei suoi poteri, la sua energia
potrebbe mutarsi improvvisamente in radiazioni gamma o microonde letali per le
persone. Deve subito trovare una soluzione a questo problema: tramutando con
attenzione una parte della sua energia in onde radio, Monica lancia perciò un
segnale verso la Terra, per la precisione all'Istituto delle Scienze di Berna,
situato sulle Alpi. Il professor LeClare risponde alla sua chiamata e, dopo
averle riferito di essere venuto a conoscenza di quanto accaduto nei pressi
della stazione sciistica, le consiglia di venire subito da lui perchè si possano
condurre alcuni test. Capitan Marvel, però, ha più di un dubbio: forse è meglio
che si incontrino all'Idrobase dei Vendicatori, lì ci sono adeguate protezioni
ed una camera di contenimento. Da dietro, qualcuno sussurra a LeClare di
rassicurare l'eroina, deve a tutti i costi venire all'Istituto. Il professore
si rimette dunque in comunicazione con Monica e... la esorta a non venire! Non
ha perso il controllo dei suoi poteri, è solo un trucco. Poi qualcuno tronca
bruscamente la comunicazione. Preoccupata, Capitan Marvel ritorna nell'orbita
terrestre, usando come condotto le onde radio ed emergendo nella sala scienze
dell'Istituto. E lì ha una sorpresa: vi è Felipe Picaro davanti a lei,
rivestito di una sofisticata armatura. Una sola falsa mossa da parte dell'eroina ed il professor LeClare e i suoi colleghi verranno uccisi: gli anni in
carcere non sono stati gettati al vento da Picaro, in quanto vi ha ideato quest'armatura, al cui interno vi è un congegno capace di alterare i poteri di Capitan
Marvel. Alterarli ed in seguito trasferirli a Picaro, era suo diritto possederli
fin dal principio: oggi potrà rimediare a quel malaugurato incidente. Il
criminale chiede la collaborazione incondizionata di Monica Rambeau, pena l'uccisione di LeClare e degli altri: lei china il capo e acconsente, nonostante
LeClare la invita a non farlo. L'eroina si avvicina a Picaro e... gli tira un
violento pugno al volto. E mentre l'uomo si dibatte per il dolore, Monica
riesce a liberare gli scienziati prigionieri ed esorta LeClare a portarli subito
al sicuro. Picaro intanto si riprende e colpisce Capitan Marvel con un raggio
energetico, ma Monica si tramuta subito in un lampo di luce gialla e sfreccia
all'esterno, prontamente seguita da Picaro. Costui è estremamente felice della
piega che ha preso la situazione, in quanto più Capitan Marvel usa i suoi
poteri, più lui riesce ad assorbirli nella sua armatura. Monica capisce subito
di stare facendo il suo gioco e, improvvisamente, cade malamente su un cumulo di
neve: Picaro è sopra di lei che la sovrasta, ridendo trionfante. Poi Monica si
trasforma in un immenso globo di luce e penetra nell'armatura del criminale: i
circuiti dell'esotuta non riescono a contenere questa immensa marea di energia
assorbita in un sol colpo e vanno in corto. Ma così Picaro e Capitan Marvel
potrebbero rimanere uccisi! Vi è infine una potente esplosione, che distrugge la
cima della montagna su cui si trovano i due. Un'esplosione visibile a miglia di
distanza, fino all'Istituto di Scienze: lo sguardo di Andre LeClare è
sconvolto.
Alcuni minuti dopo Picaro viene portato via in una camera di
contenimento, mentre gli scienziati al servizio di LeClare esaminano Monica,
rilevando che non ha riportato alcun grave danno. I suoi poteri sono nuovamente
sotto controllo. L'eroina si chiede se abbia agito per il verso giusto:
tuttavia se non avesse riassorbito all'ultimo istante le energie a lei
trafugate, Picaro sarebbe morto. E forse il criminale avrà qualcosa su cui
riflettere quando riprenderà coscienza... se la riprenderà. Poi Capitan Marvel
sfreccia via: c'è una stazione sciistica che ha bisogno di urgenti riparazioni.
Una volta sparita alla vista, uno degli scienziati si dichiara terrorizzato nel
sapere che un simile potere è nelle mani di un singolo essere umano. Ma LeClare
lo zittisce: è stata una fortuna che il destino abbia consegnato tali capacità
ad una donna forte e valorosa come Capitan Marvel. Se l'umanità riuscisse ad
usare le proprie risorse come lei fa con le proprie, questo mondo sarebbe
decisamente migliore.
AVENGERS UNPLUGGED 5
(06/1996):
EREDITÀ (LEGACIES)
Glenn
Herdling (storia)-M.C. Wyman (matite)-Sandu Florea/Tom Palmer (chine)-Frank
Lopez (colori)-Mark Gruenwald (supervisione)
Basil Sandhurst, il Controllore, è riuscito ad asservire alla
sua volontà Monica Rambeau, alias Capitan Marvel, impiantandole uno dei suoi
dischi sul retro del cranio. Tutto è molto confuso nella mente di Monica: l'ultima cosa che ricorda è lei che telefona ad un talk show per parlare della sua
carriera da eroina (V. Marvel Mix 9), evidentemente il Controllore deve aver
rintracciato la chiamata. Il criminale le fa tendere una mano, sulla quale
spegne il sigaro che stava fumando: nessun urlo o gemito di dolore esce dalla
bocca dell'eroina; poi le ordina di baciarlo: seppur disgustata, Monica non può
sottrarsi a questo comando. Poi osserva gli occhi di Sandhurst e vi vede
riflesso il suo stesso, impotente abbandono. Infine il Controllore dà l'ultimo
e decisivo ordine a Capitan Marvel: il suo disco di controllo è stato
programmato per localizzare la traccia energetica del giovane che condivide il
suo alias. Lei deve catturarlo e portarlo al suo cospetto. Monica si alza allora
in volo.
Titano: Svariate miglia sotto la superficie della più grande
luna di Saturno vi è una civiltà avanzata abitata da alcuni Eterni. Questo è
anche il luogo dove è seppellito Mar-Vell, il più grande eroe che l'Universo
abbia mai avuto, e dove attualmente si trova il figlio che non ha mai
conosciuto: Genis-Vell. Mentre osserva un ritratto di suo padre in compagnia di
Elysius, entra nella sala Starfox, che lo invita ad andare a bere: lo porta così
in un locale noto come Cockaigne Lounge, dove sono già presenti due bellezze del
luogo ammaliate da Eros. Dopo alcuni boccali di birra, Starfox si reca al bagno:
mentre si da una sistemata entra Monica Rambeau e richiama la sua attenzione.
Eros fa a malapena in tempo a capire chi sia che viene colpito al petto da una
raffica energetica che lo mette ko: poi Monica soffia sul dito che ha lanciato
la raffica come se avesse appena sparato un colpo di pistola. La donna si dirige
dunque al tavolo dove si trova Genis-Vell e, alterando coi suoi poteri le luci
del locale, fa apparire le due donne che stanno accanto al giovane come brutte e
vecchie. Genis si lascia sfuggire qualche commento poco delicato su di loro ed
in cambio gli viene infranta una bottiglia in testa, poi le due donne colpite
nell'orgoglio si allontanano irate. Monica si siede allora accanto a Genis e,
dopo avergli dato un bacio sulla guancia, gli propone di andare in un luogo
appartato.
Il figlio di Mar-Vell porta la donna nei suoi appartamenti: qui
lei si lascia sfilare il suo vestito nero a terra, restando in sottoveste. La
cosa attira ovviamente l'attenzione di Genis e, approfittando del fatto che ha
la guardia abbassata, Monica gli lancia contro una potente raffica energetica.
Il giovane per proteggersi erige con le sue nega-bande un campo di particelle di
antimateria che inizialmente lo protegge dal colpo, ma improvvisamente esso si
comprime, soffocandolo e facendogli perdere i sensi. Seppur turbata per quanto è
stata costretta a fare ai due eroi, Monica Rambeau non può opporsi agli ordini
del Controllore: il suo corpo diventa di luce solida e, afferrando Genis, in
breve tempo ritorna nell'orbita terrestre. Qui il figlio di Mar-Vell riprende
conoscenza e, attivando le sue nega-bande, investe la donna con un potente colpo
energetico: inizia così per i due una brusca caduta verso il basso ma, prima che
Monica impatti violentemente contro il terreno, Genis la afferra e la porta in
salvo. Monica, però, ricambia il suo gesto centrandolo con una raffica
energetica: stanco di tutto ciò, Genis comincia a tempestare di pugni il volto
della donna. Ma il dolore in questo momento è una variabile sconosciuta per
Monica Rambeau: la sua programmazione le permetterà di fare tutto ciò che è
necessario per vincere questa battaglia. Tutto... forse anche mandare un SOS ad
una frequenza radio piratata?
Palazzo dei Vendicatori: Nella stanza
delle comunicazioni, Deathcry sta canticchiando una canzone quando Visione
richiama la sua attenzione e le chiede se siano sorte delle situazioni che
richiedono l'intervento dei Vendicatori. La Shi'Ar risponde che c'è stata solo
una chiamata criptata da una certa Capitan Marvel che sta combattendo contro un
tizio che porta il suo stesso alias. Dopo aver osservato che tale chiamata è
arrivata usando il codice di priorità del gruppo, Visione decide di andare ad
indagare in merito e porta Deathcry con sé.
Nel frattempo Monica e Genis-Vell
continuano ad affrontarsi: il giovane evita alcune raffiche di luce della donna,
poi la colpisce in pieno con una violento colpo energetico, che la mette ko.
Genis si appresta a valutare le condizioni di Monica quando sul posto giungono
Visione e Deathcry ed iniziano ad affrontare il figlio di Mar-Vell. A loro si
unisce ben presto anche Monica Rambeau, che riprende subito conoscenza. Le cose
stanno per mettersi male per Genis, ma in quel momento arriva anche Starfox:
costui riferisce quanto avvenuto su Titano, poi si avvicina a Monica Rambeau,
utilizzando i suoi poteri di stimolazione delle emozioni per costringerla a
rivelare le sue vere intenzioni. Il tutto si scontra con la programmazione del
Controllore e dà vita ad una tremenda scossa, durante la quale Monica riesce ad
utilizzare i suoi raggi x e a far intravedere a Visione il congegno di controllo
mentale di Basil Sandhurst, situato sul retro del suo cranio. Il sintezoide
provvede prontamente a toglierglielo, facendo riacquistare alla donna piena
padronanza di sé e delle sue azioni: può così spiegare cosa le è
accaduto.
Nel suo rifugio, il criminale capisce ben presto di avere perso il
controllo dell'eroina, ma non fa in tempo a fuggire: i cinque eroi penetrano
nel suo covo e lo mettono facilmente fuorigioco. Ma ad un certo punto Monica
Rambeau, che pure è quella che più di tutte bramerebbe dare una lezione a
Sandhurst, ordina ai suoi compagni di fermarsi: i suoi raggi x le hanno
confermato un suo sospetto, che il supporto vitale del Controllore è collegato
ad un suo disco di controllo. È schiavo
della sua stessa creazione, è qualcun altro a manipolarlo. Ma chi?
La
risposta non arriverà oggi. Poco dopo Genis e Monica volano l'uno accanto all'altra. Genis le dice che, se desidera mantenere l'alias di Capitan Marvel, per
lui non c'è alcun problema. Se l'è sicuramente meritato. Ma l'eroina rifiuta l'offerta: quel nome rappresenta l'eredità di Genis, l'orgoglio di suo padre.
Per lei è giunto il tempo che prenda pieno controllo della sua vita e smetta di
vivere all'ombra degli altri: adotterà un nuovo alias, dunque, più in sintonia
con le sue capacità. Photon.
SOLO AVENGERS 3 (02/1988):
UN ARCIERE AMERICANO A
PARIGI (AN AMERICAN ARCHER IN PARIS)
Tom DeFalco (storia)-Mark Bright
(matite)-Josef Rubinstein (chine)-Ken Feduniewicz (colori)-Mark Gruenwald
(supervisione)
Le cose si stanno mettendo male per Occhio di Falco: è stato
sulla difensiva fin dall'inizio del combattimento. Tira le sue frecce più
veloce che può, ma ciò gli impedisce di prendere bene di mira i suoi avversari,
la Brigata di Batroc! Dei coltelli vengono lanciati verso l'arciere, che li
schiva scansandosi all'ultimo secondo. Il Saltatore ne approfitta per provare a
colpirlo alle spalle, ma Clint si china e, rotolando sul pavimento, evita il
criminale. Quando si rialza, vi è già una freccia nel suo arco, ma nessuna
traccia di Batroc. Che in realtà è alle sue spalle e lo colpisce con un doppio
calcio alla schiena: Falco è sbalzato in avanti, fuori da una finestra, ed
inizia a precipitare al suolo, la Torre Eiffel alle sue spalle. L'arciere
reagisce istintivamente ma anche con calma e, dopo aver incoccato un'altra
freccia nel suo arco, la lancia contro un cornicione: vi è un cavo attaccato ad
essa, che permette all'eroe di aggrapparsi ad una parete della chiesa all'interno della quale stava affrontando Batroc, Machete e Zaran. Ed altri coltelli
vengono lanciati contro di lui, che lo mancano per un soffio. Un altro bel
pasticcio in cui si è cacciato e non può fare a meno di pensare agli eventi che
lo hanno condotto fin qui.
Poco meno di ventiquattro ore fa, era ancora a Los
Angeles, alla base dei Vendicatori della Costa Ovest, in compagnia di sua moglie
Barbara, la quale lo esortava caldamente a non recarsi da solo a Parigi per
affrontare Trick Shot. Clint l'aveva rassicurata su ciò, ma Mimo aveva subito
capito che stava bluffando, soprattutto dopo aver visto suo marito estrarre una
punta di freccia contenente gas narcotico. Falco gliel'aveva lanciata, ma lei
l'aveva evitata, poi l'arciere ne aveva estratta un'altra e, calcolando bene
i tempi, aveva fatto sì che essa si schiudesse proprio mentre Mimo atterrava
dopo un agile balzo. Il gas aveva subito fatto perdere i sensi a Barbara. E,
dopo averla adagiata su un letto, Occhio di Falco aveva preso il primo volo per
Parigi. Giunto nella capitale francese ed oltrepassata la dogana, il suo
bagaglio fortunatamente non ispezionato, Clint aveva notato due uomini che
stavano spiando i suoi movimenti. Una volta entrato nella stanza del motel in
cui era alloggiato, poi, qualcuno aveva fatto scivolare una busta sotto la
porta: dentro vi era solamente una foto, raffigurante la cattedrale di Notre
Dame. L'arciere era convinto che qui vi avrebbe trovato Trick Shot, ma ad
aspettarlo vi erano invece Batroc e la sua Brigata, che lo avevano prontamente
attaccato.
Il che ci riporta al presente: Zaran taglia il cavo a cui è
aggrappato Clint Barton, che però è ormai riuscito ad aggrapparsi ad un
gargoyle. Poco lontano da lì tre persone osservano la battaglia con un binocolo:
potrebbero intervenire, ma vogliono vedere cosa è capace di fare Occhio di
Falco. Dopo avere recuperato il cavo, l'arciere lo lega strettamente ad un
gargoyle e, usandolo a mo'di liana, giunge sul tetto di un edificio lì vicino.
Batroc ed i suoi soci lo seguono e, mentre il mercenario francese tenta di
avvicinarsi al vendicatore, costui con una punta di freccia imbevuta di gas
narcotico manda Machete nel mondo dei sogni. Zaran gli va subito incontro e
tenta di colpirlo con una lancia: Clint para l'attacco con il suo arco, che poi
usa per centrare al petto il maestro d'armi. Mentre il mercenario si accascia,
Batroc balza contro un muro e si dirige verso l'arciere, che però si
stende sul pavimento del tetto e, a piedi uniti, lo catapulta contro un camino
posto alle sue spalle. Nel frattempo Zaran si rialza e tenta per l'ennesima
volta di colpire Occhio di Falco coi suoi coltelli: l'eroe, però, li evita ed
inchioda il criminale definitivamente ad un muro grazie ad una freccia adesiva.
Non fa in tempo a gioire di questa vittoria che Batroc salta a piedi uniti
contro il suo petto, facendogli perdere la presa sul arco e facendogli sfondare
un lucernario. Il francese segue la sua caduta fino al piano sottostante.
Contemporaneamente i tre osservatori di poco fa giungono sul tetto e prendono in
consegna Machete e Zaran.
Intanto, Batroc e Occhio di Falco sono finiti in un
ristorante, dove la loro lotta continua sotto gli occhi stupiti degli avventori.
Clint afferra una tovaglia e con essa tenta di avvolgere il mercenario, ma
costui si libera agilmente dell'impedimento e colpisce al volto l'arciere con
un perfetto manrovescio. Per non mettere ulteriormente in pericolo le persone
presenti nel locale, Falco si dirige verso una porta, che si apre su un vicolo
retrostante pieno di bidoni dell'immondizia. Batroc gli è subito dietro e,
utilizzando le più sofisticate tecniche di savate, mette in seria difficoltà l'eroe. Che però alla fine reagisce e, con un violento pugno al volto, mette
finalmente ko il mercenario francese. Poi qualcuno alle sue spalle richiama la
sua attenzione: una donna vestita di un ampio abito bianco. Il suo nome è Silver
Sable ed è qui per arrestare Occhio di Falco per... l'omicidio di Trick
Shot!
LA TORRE DELLE OMBRE (TOWER OF SHADOWS)
Roger
Stern (storia)-Bob Hall (matite)-Stan Drake (chine)-Paul Becton (colori)-Mark
Gruenwald (supervisione)
Moon Knight è appena entrato a far parte dei Vendicatori (su
Avengers West Coast 28, inedito), ma è di nuovo impegnato in una missione
solitaria per dare la caccia all'evaso Cornelius Van Lunt, Toro dello Zodiaco.
In cerca di informazioni su di lui, è stato contattato da Jack Russell,
Licantropus, attualmente residente in California. Spector si è recato qui e,
grazie ad un deltaplano, atterra su una parete di un antico maniero situato in
una brughiera abbandonata sulle montagne di Santa Monica. Russell lo attende
all'interno dell'edificio, dove è presente anche un uomo che, a suo dire, sa
molte cose sulle attività di Van Lunt, essendo un ex gangster
ravvedutosi.
Moon Knight entra nel maniero, una miriade di scale che vanno su
e giù senza una meta precisa. Da qualche parte proviene uno strano suono, a metà
tra una risata ed un ululato. Spector inizia a pentirsi di essere venuto qui
essendoci fuori la luna piena, poi inizia a scendere le scale: ma dopo pochi
passi degli spuntoni appuntiti e letali fuoriescono da una parete. Con prontezza
di riflessi l'eroe incappucciato li evita, ma essendo la scala molto stretta
scivola, rischiando di sfracellarsi essendo il pavimento svariati metri più
sotto. Spector tuttavia riesce ad aggrapparsi al bordo di un muro e, con un
agile balzo, salta su un gargoyle lì vicino. Che però si ritrae immediatamente,
facendo così continuare all'eroe la sua caduta. Prima di toccare il suolo,
però, una botola si apre, sotto di essa delle ampie, resistenti ragnatele.
Spector rimbalza su di esse ed atterra senza riportare danni sul pavimento,
attorno a lui una stanza che ha l'apparenza di un dietro le quinte di una
rappresentazione teatrale in maschera. A quanto pare qualcuno ha deciso di
divertirsi alle sue spalle: ma chi? E per quale motivo? Improvvisamente delle
armature presenti alla sua sinistra aprono con uno scatto metallico il loro
elmo, rivelando sotto di esso una luce sinistra. Luce che si concretizza in una
serie di dardi, probabilmente contenenti un qualche tipo di droga anestetica o
un allucinogeno, che vengono sparati contro Moon Knight, il quale riesce a
pararli grazie ai bracciali presenti sui suoi polsi. Afferra poi una sedia e la
scaglia contro le armature, facendole a pezzi. L'eroe compie solo pochi passi
quando una botola si apre sotto i suoi piedi, facendolo precipitare in una sala
sottostante. Ora Spector è decisamente arrabbiato: e così abbranca un'ascia
dorata ed intima al suo opponente di mostrarsi ed affrontarlo da uomo a
uomo.
Mentre l'eco della sua voce ancora rimbomba lungo tutta la stanza, la
sua richiesta viene accolta: dalle ombre improvvisamente emerge una figura, che
avanza verso di lui. Accusa Moon Knight di essere entrato non invitato nella sua
dimora, la Torre delle Ombre, e per questo dovrà affrontare il giudizio del...
Sudario! Spector gli lancia contro l'ascia, ma il Sudario non si scompone e,
svanendo alla vista, riappare alle spalle di Moon Knight, il quale tenta una
nuova sortita con le mezzelune presenti sulla sua cintura. Ma anche stavolta il
Sudario scompare e, teleportandosi senza sosta, colpisce ripetutamente Spector
coi suoi pugni, sembra sia ovunque. Nonostante il dolore, il crociato lunare
estrae dalla sua cintura una bomba luminosa al magnesio e la scaglia a terra: il
lampo conseguente fa cessare l'attacco al Sudario, che si ritrae in cerca di
un'ombra in cui ripararsi. Ma stavolta Moon Knight non si fa cogliere
impreparato: lo insegue, lo afferra per il mantello blu e gli circonda
strettamente il collo con le sue braccia, domandandogli il motivo di questa
sciarada. Il Sudario, però, si libera della presa di Spector, il quale viene
gettato lungo un tavolo e poi centrato con un pugno al volto: ma poi l'eroe
riesce a colpire Coleridge con un calcio al petto e ad avvolgere col suo
mantello la testa dell'enigmatico essere, per impedirgli di sfuggirgli
nuovamente. Ma nonostante ciò, il Sudario riesce ancora a controllare l'oscurità attorno a sé, che si stringe come una morsa attorno a Moon Knight, il
quale scaglia dunque Coleridge contro una colonna lì vicino, interrompendo tale
collegamento.
Il buio scompare, la luce riappare e Spector si ritrova davanti
al gruppo più insolito che abbia mai visto: il Night Shift! I Fratelli Grimm,
Tick-Tock, Falena, lo Straccione, Ago, Dansen Macabre e... Licantropus. Il
Sudario, subito ripresosi, riferisce ai suoi scomodi alleati che Moon Knight ha
superato la sua prova e loro si ritirano. Poi Coleridge spiega al crociato il
perchè del loro scontro: il Night Shift è una elaborata copertura volta a
combattere il mondo del crimine dal suo interno, fingendosi appunto dei
criminali. Dietro suggerimento di Jack Russell, il Sudario ha voluto mettere
alla prova Spector e ne è rimasto pienamente soddisfatto: sarebbe un eccellente
componente del Night Shift. Inizialmente irato, Moon Knight capisce dal tono
serio della voce di Coleridge che tutto quanto gli ha raccontato è vero, ma
rifiuta comunque l'offerta: è appena entrato a far parte dei Vendicatori,
inoltre il gruppo del Sudario è più ampio della branca ovest degli Eroi più
potenti della Terra, di certo non c'è bisogno di un nuovo componente. Appurato
che non c'è modo di fargli cambiare idea, il Sudario rivela a Spector che se
Cornelius Val Lunt è qui nelle vicinanze riuscirà a scovare la sua posizione
entro 24 ore e la comunicherà immediatamente all'eroe. Ha la sua parola. Moon
Knight, confuso, lo ringrazia ed esce dal maniero, richiamando il suo elicottero
a forma di mezzaluna: farà meglio a dare un'occhiata negli archivi dei
Vendicatori per apprendere tutte le informazioni possibili sul Sudario. Forse
Spector è troppo cinico o forse, molto più semplicemente, non si fida di una
creatura della notte più oscura ed enigmatica di lui.
SOLO AVENGERS 4 (03/1988):
LA GRANDE FUGA (THE
GREAT ESCAPE!)
Tom DeFalco (storia)-Ron Lim (matite)-Josef Rubinstein
(chine)-Janet Jackson (colori)-Mark Gruenwald (supervisione)
Alcuni componenti del Branco Selvaggio fanno bruscamente
entrare Occhio di Falco in una angusta e polverosa cella, un solo letto a
"ravvivare" l'ambiente. Dietro di loro un rappresentante del governo francese e
la leader del gruppo, Silver Sable, che ribadisce all'arciere l'accusa di
omicidio che pende sulla sua testa. A nulla valgono i proclami di innocenza di
Clint Barton. Presto gli verrà fornito un avvocato, non prima però del pranzo,
che verrà servito tra un'ora. Infine la porta della cella viene chiusa. Ed un
sorrisetto ironico compare sul volto dell'arciere.
Silver Sable si reca poi
in un'ampia stanza, per la sua quotidiana sessione d'allenamento con gli
uomini al suo servizio. Mentre è impegnata in ciò, trova anche il tempo di
ribattere alle accuse del rappresentante del governo francese, il quale le fa
notare che non hanno alcun diritto legale di tenere Occhio di Falco in prigione,
potrebbe addirittura contattare gli altri Vendicatori. Ma la donna ribatte con
sicurezza a queste accuse: questa per l'arciere è una faccenda personale e
vorrà risolverla da solo. Secondariamente, la sua finta detenzione rientra nel
piano di Sable: il governo francese ha infatti assoldato la sua organizzazione
di mercenari col compito di scovare e catturare il criminale di nome Trick Shot.
Dopo alcune indagini, Sable è venuta a conoscenza dei trascorsi del sicario con
Occhio di Falco e del fatto che gli aveva lanciato una sfida mortale. Per questo
ha "arrestato" Clint Barton: per provare la sua innocenza l'arciere dovrà
trovare Trick Shot e consegnarlo alle autorità. Insomma, il lavoro lo faranno
altri: molto semplice, no? Il rappresentante, però, è confuso: come potrà
catturarlo se si trova in prigione? Sable sorride: quell'uomo è un Vendicatore,
ecco come. La sessione di allenamento intanto termina: la mercenaria non ha
nemmeno una goccia di sudore, mentre tutti i suoi uomini hanno almeno un osso
ammaccato.
Intanto l'oggetto della discussione non ha perso tempo: ha
strappato il materasso del letto della sua cella e ne ha estratto i due pezzi di
legno che sostenevano la rete, trasformandoli poi in agili, piccoli paletti.
Delle frecce decisamente insolite. Quando, dunque, tre componenti del Branco
Selvaggio entrano nella cella per portargli il pranzo, Clint, scagliando contro
di loro i paletti di legno, ne stende subito due. Il terzo non fa nemmeno in
tempo ad estrarre la sua pistola che l'arciere recupera uno dei pezzi di legno
e lo colpisce al volto, poi gli intima di rivelargli immediatamente dove si
trovino il suo arco e le sue frecce.
Silver Sable viene subito informata
dell'evasione di Occhio di Falco ma non è affatto preoccupata: tutto sta
procedendo secondo i suoi piani. Alcuni minuti dopo, Clint ha recuperato il suo
intero arsenale e, facendo abbondante uso di frecce adesive ed esplosive, riesce
a liberarsi degli sgherri di Sable ed a farsi agilmente strada tra le mura del
castello in cui è stato portato. Solo per brevi istanti riflette sul fatto che
fuggire e riprendere le sue armi sia stato fin troppo facile e che questo è un
posto decisamente strano per detenere un sospettato di omicidio. Gli uomini del
Branco Selvaggio, però, non smettono un secondo di tallonarlo e, per liberarsi
di loro, l'arciere lancia da una sua freccia un cavo e, usandolo a mo'di
liana, atterra su un altro parapetto. Ma anche qui sono presenti i mercenari di
Silver Sable: uno di loro sta per sparargli con un'arma energetica, ma con una
freccia Falco centra il mirino, bloccando la conseguente raffica che fa
esplodere l'arma e mette ko l'uomo. Mentre è impegnato in questa manovra, l'arciere quasi non nota alle sue spalle l'arrivo di un altro mercenario in
possesso di una elettrofrusta. Clint incassa un colpo, poi evita alcune
successive sferzate, infine stende il mercenario con un pugno ed un calcio al
volto. Ma immediatamente giunge sul posto un altro uomo, in volo su uno
skycicle. L'arciere non perde tempo: con una freccia apre una rete alcuni metri
sotto di lui, per poter atterrare su un terreno morbido, poi usa una freccia
concussiva per centrare il motore del mezzo e sbalzare l'uomo dalla sua
cavalcatura. L'uscita è vicina, ma prima vi è un altro manipolo di mercenari,
di cui Occhio di Falco si libera agilmente accecandoli con una freccia al gas
lacrimogeno. L'eroe sta poi per salire le scale che lo porteranno all'esterno
quando dalla loro cima qualcuno inizia a sparargli: Clint si ripara dietro un
muro, poi usa una freccia boomerang per mettere ko l'ultimo suo
opponente.
Silver Sable, grazie a delle telecamere piazzate lungo tutto il
castello, ha osservato compiaciuta tutta la battaglia: davvero impressionante,
sapeva che Occhio di Falco era un ottimo combattente, ma non avrebbe mai
immaginato che si sarebbe sbarazzato in breve tempo dei suoi uomini. Chissà se
accetterebbe di lavorare per lei? Intanto, grazie ad un altra freccia-cavo,
Clint oltrepassa il canale che circonda il castello, giungendo finalmente sul
terreno esterno. Ora deve solo trovare Trick Shot ed i suoi guai saranno finiti.
Ma qualcuno ha deciso di precederlo: come atterra al suolo, l'eroe viene
centrato in pieno petto da una freccia e crolla inerme al suolo. Trick Shot è
davvero orgoglioso del suo ex allievo: gli è bastata solamente un'ora per
evadere dalla fortezza di Silver Sable, ma non potrà godere a lungo di questa
sua vittoria. È giunto il tempo del suo
esame finale.
CAVALIERI ERRANTI (KNIGHT'S ERRANT)
Roger Stern
(storia)-Paul Ryan (matite)-Bob Layton (chine)-Paul Becton (colori)-Mark
Gruenwald (supervisione)
Il Dr. Druido entra nei laboratori sotterranei della Idrobase,
trovandovi al suo interno Dane Whitman, il Cavaliere Nero, che sta effettuando
alcuni test sulla Lama Nera per provare ad analizzarne la struttura molecolare.
Druid è intrigato da questa spada, essendo un artefatto della perduta Camelot, e
chiede a Dane cosa sappia esattamente su di essa. L'eroe allora rivela che la
Lama è stata forgiata partendo da un meteorite nel sesto secolo dopo Cristo dal
mago Merlino, il quale la consegnò ad un antenato del Vendicatore, Sir Percival
di Scandia. Il mago, grazie ai suoi poteri mistici, rese la spada virtualmente
indistruttibile e creò un legame tra di essa e Sir Percival. Legame che si è
trasmesso di generazione in generazione, fino ad arrivare a Dane. Nella sua mano
la spada è leggera come una piuma, ma in realtà pesa più di venti chili, e se se
ne separa può farla tornare a sé semplicemente volendolo, una sorta di
collegamento mentale. La Lama può deviare o assorbire pericolose energie e
penetrare qualsiasi metallo, adamantio compreso. Insomma, sarebbe un'arma
perfetta se non fosse per la maledizione, un effetto collaterale degli
incantesimi gettati su di essa: se la Lama Nera assaggiasse sangue umano
inizierebbe a controllare Dane, costringendolo a trovare altro sangue a
qualsiasi costo, anche uccidere. Per questo il Cavaliere Nero, quando è
impegnato in un combattimento, usa la parte piatta della spada, anche una sola
goccia di sangue sarebbe di troppo. E sempre per questo continua a studiare l'arma per carpirne la struttura, poichè il Cavaliere Nero non dovrà mai
rappresentare un pericolo per nessuno.
Udito ciò, il Dr. Druido afferma che
forse è in grado di aiutare Dane nelle sue ricerche: in passato è stato infatti
in grado di discernere indizi sulla natura mistica di alcuni oggetti tramite una
intensa concentrazione mentale, potrebbe farlo anche con la Lama Nera.
Incuriosito, il Cavaliere distende la sua arma e Druid inizia ad avvertire un
immenso potere contenuto nel suo metallo, potere che non è diminuito col
passaggio del tempo. Poi gli pare di udire una flebile voce: come se lo stesse
richiamando dai flussi del tempo, riesce ad avvertirne la presenza.
Improvvisamente il mistico si contorce in un urlo di dolore, il suo corpo
avvolto da una aura luminosa: la presenza che ha avvertito è qui, la sua sonda
psichica ha formato come una specie di condotto. Dane gli chiede se vada tutto
bene, ma a rispondergli non è Druid, bensì un'altra persona che come per magia
compare al posto del mistico: davanti all'eroe ora si para Ernst Wyythim, l'Ultimo Cavaliere proveniente da un lontano futuro!
Quando vede la Lama Nera, costui capisce di essere al cospetto
di un suo antenato e gli chiede se abbia già avuto dei figli. Dane risponde di
no e allora Ernst, con un'agile mossa, afferra la spada: l'incantesimo ha
funzionato, finalmente può porre fine alla maledizione e per fare ciò deve
uccidere il Cavaliere Nero, cosicché lui non possa mai nascere! Dane evita
alcuni fendenti, poi colpisce il suo folle "parente" con una sedia, ma senza
ottenere alcun risultato: l'armatura di Wyythim è infatti il prodotto di una
tecnologia di 600 anni più avanzata di quella attuale, una tecnologia che gli ha
permesso di vincere centinaia di battaglie.
Dane afferra allora una sbarra di
ferro e si difende strenuamente dagli assalti dell'Ultimo Cavaliere. Mentre i
due si fronteggiano, l'eroe chiede al suo contendente come mai stia facendo
tutto ciò. Ernst risponde che, come i suoi antenati, anche lui ha usato la Lama
Nera al servizio della giustizia, ma alla fine l'arma ha assaggiato il sangue e
ne ha voluto sempre di più, sempre di più. Oltre diecimila persone sono morte a
causa di ciò e l'ultima vittima è stata Wyythim stesso! Il Cavaliere rimane
sconvolto da questa rivelazione e rischia seriamente di farsi colpire, poi
afferra un tubo e con esso inonda di gas Ernst. Approfittando del conseguente
attimo di smarrimento del suo antenato, Dane Whitman gli sferra un calcio alla
mano destra riprendendosi la Lama Nera, poi domanda al suo futuro parente come
sia giunto nella sua era e dove si trovi attualmente il Dr. Druido. L'Ultimo
Cavaliere risponde di essere giunto qui attraverso il legame mistico della
spada: quando ha rivolto l'arma contro sé stesso facendo sgorgare il suo
sangue, la sua mente è tornata indietro nel tempo in cerca di una mente
ricettiva di cui prendere possesso. Druid è stato quella mente. Dane, poi, tenta
di smorzare la sua foga: uccidendolo non modificherà il suo futuro, creerà solo
una linea temporale alternativa senza alcun suo discendente. Ma Ernst non vi
bada, se può esistere un futuro senza la maledizione della Lama allora non sarà
morto invano. Dunque afferra un pugnale dalla sua cintura e si lancia ancora
contro Dane, che evita un ennesimo fendente. L'eroe non può usare la sua spada
in quanto potrebbe procurare qualche grave danno a Druid, dunque getta via la
sua arma esortando Wyythim ad un corpo a corpo. L'Ultimo Cavaliere tuttavia
tenta nuovamente di colpire il suo antenato col pugnale, ma Dane posa un piede
sul suo petto e, con una perfetta capriola all'indietro, lo scaglia contro un
muro. L'eroe approfitta poi dello smarrimento di Ernst per tempestarlo di pugni
al volto, finchè costui non va definitivamente ko: l'eroe si è quasi rotto le
nocche per vincere questa battaglia, ma ne è valsa la pena.
Prima che Dane
possa contattare gli altri Vendicatori, il volto e la corporatura di Wyythim
iniziano a mutare le loro fattezze, facendo così riemergere un confuso, ma in
buona salute, Anthony Druid. Evidentemente l'incantesimo che ha portato nella
nostra era l'Ultimo Cavaliere deve aver esaurito i suoi effetti. Il Cavaliere
Nero, dopo aver brevemente spiegato a Druid quanto accaduto, capisce che non
deve prendere alla leggera quanto riferitogli da Ernst: oggi ha dovuto
affrontare la sua mortalità, non vivrà per sempre ed un giorno la maledizione
della Lama Nera passerà a qualcun altro. A meno che lui non faccia qualcosa:
deve trovare un modo per neutralizzare la maledizione, oppure distruggere la
spada, altrimenti centinaia di persone potrebbero soffrire per questo. Finché
lui sarà in vita, dunque, la Lama Nera non verrà più usata contro alcun essere
vivente.
SOLO AVENGERS 5 (04/1988):
SCONTRO FINALE ("WHEN
ARROWS FAIL!")
Tom DeFalco (storia)-Mark Bright (matite)-Josef Rubinstein
(chine)-Janet Jackson (colori)-Mark Gruenwald (supervisione)
Un dolorante Occhio di Falco riprende conoscenza: il suo petto
è in fiamme per via della sabbia calda su cui è adagiato. È su una qualche isola, attorno a lui solamente il
mare, ed è stato privato da Trick Shot del costume, dell'arco e delle frecce.
Come mai tutto ciò? Perché colpirlo con una freccia ipodermica quando avrebbe
potuto facilmente ucciderlo? Clint si rialza, vedendo davanti a sé il suo arco e
le frecce, mentre nello stesso momento sente alle sue spalle qualcuno tossire:
capendo di non aver un attimo da perdere, Falco abbranca le sue armi e, con una
agile piroetta, lancia tre frecce che bloccano quelle scagliategli contro da
Trick Shot. La sfida finale tra loro due è iniziata. Clint abbranca poi le
ultime frecce sparse sul terreno e si inoltra in una foresta davanti a
lui.
Intanto, nel castello di proprietà di Silver Sable, un rappresentante
del governo francese esprime dure critiche nei confronti della symkariana: il
suo piano di utilizzare Occhio di Falco per attirare allo scoperto e catturare
Trick Shot è fallito. Ad un tratto un lacchè della donna entra nella sala e
riferisce che gli agenti operativi sono venuti a conoscenza del fatto che l'ex
mentore di Clint Barton ha noleggiato alcune ore fa una barca, dirigendosi verso
un'isola greca disabitata. Silver ordina di mandare subito sul posto la forza
d'assalto della sua organizzazione, ma dispera di arrivare in tempo.
La
sfida tra i due arcieri continua: Occhio di Falco sta ancora cercando Trick Shot
quando improvvisamente mette in fallo un piede, che viene avvinto da una corda e
trascinato in alto. Subito quattro frecce vengono lanciate contro di lui, ma con
prontezza e pur essendo a testa in giù l'eroe le blocca col suo arco, riuscendo
poi a liberarsi, a scendere e ad intravedere il suo ex mentore nella boscaglia.
Gli lancia allora contro una freccia, che però va ad incoccarsi contro il tronco
di un albero. E l'inseguimento continua, fino a giungere davanti ad una piccola
caverna. Non c'è nessun'altra via, ma Clint pensa che Trick Shot vuole proprio
che lui entri in quell'anfratto per poterlo catturare: ma a quanto pare si
sbaglia in quanto subito dopo delle frecce provenienti alle sue spalle e
lanciate da Trick Shot lo mancano di un soffio. L'unica copertura è la caverna
e Falco vi entra, ma quando si volta scopre che non è stato il suo ex mentore a
scagliare quelle frecce, bensì un manichino. È cascato in pieno in una trappola: l'apertura
della caverna viene ostruita da una porta metallica, facendo calare l'intero
posto nel buio totale. Che dura, però, solamente un secondo: un'altra luce,
proveniente dalla parte opposta della caverna, rivela un'altra uscita. Clint sa
che Trick Shot è lì fuori ad aspettarlo, dunque corre fuori più veloce che può
per coglierlo di sorpresa. Ma ancora una volta ha fatto male i conti: aldilà
dell'uscita il terreno è fragile e fa scivolare Occhio di Falco lungo un
pendio, fino a farlo precipitare in un piccolo corso d'acqua. Si rialza subito,
il volto pieno d'ira e determinazione, intimando a Trick Shot di uscire allo
scoperto ed affrontarlo da vero uomo. Lui lo accontenta subito: è su uno sperone
di roccia a pochi metri di distanza e tende il suo arco. Sotto di lui vi è un'altra faretra e sfida Clint Barton ad afferrarla prima che lui possa colpirlo.
Il Vendicatore ancora non capisce perchè il suo ex mentore stia indugiando così
tanto, poi afferra da dietro la schiena l'unica freccia rimasta nella faretra e
la lancia contro Trick Shot, che la evita per un pelo, perdendo però l'equilibrio e cadendo nel corso d'acqua. Fin troppo facile, è il pensiero di
Occhio di Falco, il Trick Shot che lui conosce non si sarebbe fatto sorprendere
in questo modo.
Passano alcuni secondi e Trick Shot non riemerge, poi
improvvisamente Clint si volta, il suo arco teso contro il suo ex insegnante,
riaffiorato in silenzio alle sue spalle. Costui si complimenta col suo ex
allievo, è divenuto bravo quasi quanto lui. Falco abbassa il suo arco, invitando
Trick Shot a fare altrettanto: basta con questa stupida sfida, è chiaro che non
ha alcuna intenzione di ucciderlo, avendo avuto più di un'occasione per fare
ciò. Ma l'anziano arciere pare non volerlo stare a sentire: tende il suo arco e
lancia una freccia, Clint fa altrettanto. Entrambi mancano il proprio bersaglio,
volutamente. Accecato dall'ira, allora, Trick Shot attacca Occhio di Falco,
tentando di colpirlo col suo arco: ha organizzato tutto questo perchè Clint alla
fine lo uccidesse, non può deluderlo proprio ora. L'eroe para ogni assalto col
suo arco, poi centra al volto Trick Shot, chiedendogli infine perchè si stia
comportando in questo modo. Il suo ex mentore si calma e glielo spiega: sta
morendo, ha un cancro e non vuole spendere gli ultimi giorni della sua vita in
un letto d'ospedale o in una cella. Ha vissuto tutta la sua vita combattendo e
voleva andarsene combattendo in un duello leale: Clint gli deve questo, senza di
lui non sarebbe nulla, lo ha fatto divenire ciò che è oggi. Deve ucciderlo.
Falco spezza in due il suo arco: no, non lo farà, questo è un debito che non
intende ripagare. Trick Shot si accascia al suolo in lacrime: la sua ultima
speranza è svanita, cosa farà ora, come affronterà la malattia? Clint lo
circonda con le sue braccia: farà ogni cosa che è in suo potere per aiutarlo,
troverà una cura per il suo ex mentore. Dopotutto gli deve così tanto.
N.d.R.: La seconda storia, con protagonista Scarlet, è stata pubblicata su Starmagazine 3
CONTINUA...
Prossimamente: Il lungo ritorno a casa di Occhio di Falco. In più storie di Falcon, Hellcat e molti altri.
A cura di Fabio Volino