SPACEKNIGHTS
Mini di cinque numeri pubblicata dall'ottobre
2000 al febbraio 2001
CAPITOLO 1:
TRISTI NOTIZIE (EBON TIDINGS!)
Jim Starlin (storia)-Chris Batista (storia/matite)-Chip Wallace (chine)-Tom
Chu (colori)-Mike Marts (supervisione)
Un tempo vi fu un'era oscura: gli Spettri Neri, alieni mutaforma,
si rivelarono infatti essere un grande pericolo per l'esistenza stessa degli
abitanti del cosmo. Ma poi da Galador giunsero degli eroi, i valorosi Cavalieri
Spaziali, guidati da Rom, il più nobile di essi. Il conflitto durò secoli, molti
eroi perirono, altrettante alleanze con abitanti di altre galassie vennero sancite.
La più celebre di esse si ebbe sul pianeta Terra, dove la donna di nome Brandy
Clark, pur di difendere il suo mondo, non esitò ad indossare l'armatura di Starshine.
Proprio sulla Terra ebbe luogo l'aspra battaglia finale, al termine della quale
gli Spettri Neri vennero banditi per sempre nel Limbo. Ma ciò non segnò purtroppo
la fine delle ostilità: Galador, infatti, si ritrovò ad affrontare una nuova
tirannia, proveniente dal cuore stesso del pianeta. I Cavalieri Spaziali, infatti,
i loro valorosi guardiani, iniziarono a ribellarsi contro il loro mondo natale,
marchiati da quel male che per lungo tempo avevano affrontato. La loro follia
portò alla distruzione di Galadoria, capitale di Galador, e Rom, tornato sul
suo pianeta in cerca di quell'umanità che aveva sacrificato per sconfiggere
gli Spettri, si ritrovò stavolta a combattere i suoi compagni d'arme. Insieme
alla sua amata Brandy allevò una nuova generazione di Cavalieri Spaziali, grazie
ai quali riuscì infine a prevalere. Ora Galadoria è stata ricostruita, fiorente
più che mai, ed è guidata da Rom, il Direttore Primario. La vita procede senza
alcun problema. Fino ad ora.
Una nave sta ispezionando i relitti di una astronave distrutta,
la Praxis. La più importante delle astronavi di Galador, quella imperiale. Vi è
un solo sopravvissuto, seppur dai deboli segni vitali: Val, l'unico membro
della Elite Angelica ad aver ottenuto il titolo di Cavaliere Spaziale, una
figura di grande forza e valore che è di ispirazione per molte persone. Nessuno
si è sorpreso dunque quando il Direttore Primario lo ha scelto come guardiano
della famiglia reale: un compito che ha svolto sempre fedelmente ed in cui non
ha mai fallito. Fino ad ora. E da qualche parte nell'oscurità il male tesse le
sue trame: un essere dal volto metallico simile ad un teschio, con un corpo da
cyborg e quattro mani, estrae dal corpo di un galadoriano la sua essenza vitale
e poco dopo la sostituisce con una essenza più oscura e malvagia. Il galadoriano
si risveglia e giura eterna fedeltà a colui che l'ha trascinato nell'oscurità:
Nazgoth.
Qualche ora dopo la notizia del ritrovamento della Praxis arriva nel
cortile dell'accademia dei Cavalieri Spaziali di Galadoria, all'ombra della
statua del Direttore Primario. Qui si aggira Tristan, il figlio di Rom, in cerca
di suo fratello Balin: lo trova infine in una stanza d'allenamento, dove il
fratello lo informa di essere già venuto a conoscenza dell'evento. Tristan
tenta di consolarlo, il corpo non è stato trovato, forse loro padre è solamente
scomparso, ma per tutta risposta Balin attiva la sua armatura ed ingaggia un
combattimento con Tristan. E'sempre così che agisce Balin, fa sì che sia spesso
la rabbia e raramente la logica a guidare le sue azioni, è per questo che lui e
suo fratello non hanno mai legato troppo. Tristan ribatte che comportandosi così
non risolve nulla e soprattutto non aiuta loro madre. Balin allora disattiva la
sua armatura e, seguito da Tristan, si reca nell'infermeria dove è stato
ricoverato Val. Qui vi è anche Brandy Clark, moglie di Rom e sovrana di Galador,
in impaziente attesa del rapporto del Cavaliere. Un rapporto purtroppo tragico:
Val teme infatti che il Direttore Primario sia morto. Mentre sui volti di Brandy
e Tristan scendono lacrime, Balin giura vendetta.
Intanto, a tre anni luce di distanza, precisamente sul pianeta
Trion, due nativi del luogo discutono dei recenti conflitti etnici iniziati per
colpa di antichi odi mai sopiti. Ma sono certi che i Cavalieri Spaziali
metteranno le cose a posto, come hanno sempre fatto. Improvvisamente una
violenta esplosione alle loro spalle attira la loro attenzione: una città è in
fiamme, pare essere iniziata una guerra aperta. E a darvi vita è stato un...
Cavaliere Spaziale dall'armatura color nero!
Val narra ciò che è accaduto:
la missione era quella di porre fine ad un imprevisto, ed insensato, conflitto
etnico. In apparenza tutto era molto semplice: un uso sapiente della diplomazia,
l'impiego della forza ove necessaria e tutto si sarebbe risolto. Invece, appena
entrati in orbita, le cose sono precipitate. Val, dopo aver terminato la sua
meditazione, si era recato sul ponte di comando e vi aveva trovato i corpi
svenuti, ma vivi, dell'equipaggio e del Direttore Primario. Attivata la sua
armatura di Sentry si era imbattuto poco dopo sul ponte 7 in soldati Trioniani:
seppur decisamente inferiori a lui sul piano fisico disponevano di armamenti
estremamente sofisticati e potenti. Solo per miracolo Val era riuscito ad
evitare una raffica letale, che aveva però infranto lo scafo dell'astronave,
creando una ampia breccia che aveva risucchiato nello spazio esterno Val e gran
parte dei suoi contendenti. Grazie alla sua armatura e alla sua forza Val era
riuscito subito a fermarsi, ma come aveva iniziato a dirigersi verso la Praxis,
questa era esplosa, uccidendo tutti coloro che erano a bordo e ferendo
gravemente anche lui, che a questo punto non aveva potuto fare altro che
aspettare i soccorsi. Val ha fallito nell'impresa di proteggere il Direttore
Primario, ha tradito la fiducia di lady Brandy e di questo non potrà mai
perdonarselo. Però Brandy ha molti dubbi: perchè mai Trion dovrebbe dar vita ad
una guerra che non può vincere? Qualcosa non quadra e la donna indagherà
personalmente su questa vicenda, ma non prima di aver informato il popolo della
triste perdita che ha subito.
Dopo un giorno di lutto, Brandy viene chiamata
da Itoes, il presidente del pianeta Trion, che le assicura di non aver nulla a
che fare con la distruzione della Praxis, perciò la prega di richiamare i suoi
Cavalieri, che stanno distruggendo le città del pianeta. Brandy risponde che non
ha inviato ancora alcun Cavaliere e allora un piccato Itoes manda in onda
immagini di numerosi Cavalieri in armatura nera che devastano le terre di Trion.
Brandy si convince della verità delle parole di Itoes ed afferma che manderà
subito un contingente di Cavalieri Spaziali ad investigare sulla faccenda. Balin
si fa subito avanti, dichiarandosi disposto a guidare questo contingente, ma l'Alto Cancelliere Lord Baldar ha qualcosa da obiettare: i costi per questa
operazione potrebbero essere enormi e Galador non può accollarsi i problemi di
tutti i pianeti, inoltre bisogna prima trovare un nuovo Direttore Primario.
Brandy si alza dunque dal suo trono e invita ad approntare Axadar, il
neutralizzatore un tempo appartenuto a Rom, perchè possa giudicare Balin degno
del titolo che gli spetta di diritto. Un tripudio di urli di gioia si alza dalla
folla, anche se Tristan prova una strana inquietudine di fronte a questi nuovi
eventi.
Balin arriva davanti ad Axadar, l'arma che rappresenta il culmine
della tecnologia galadoriana, grazie alla quale Rom bandì tutti gli Spettri Neri
nel Limbo. E'leggenda diffusa che vi sia una forza senziente all'interno di
Axadar ed è questo il motivo per cui, prima di poterlo possedere, bisogna essere
giudicati degni dal neutralizzatore. Perché Axadar è l'anima di Galador. E'il
momento che Balin attende da un'intera vita, è il suo destino che oggi si
manifesta: tende la sua mano, ma Axadar, con una potente scossa elettrica, lo
respinge. Esclamazioni di sgomento e stupore si propagano per la folla, mentre
Tristan si precipita a soccorrere suo fratello. Ma costui lo allontana con un
ceffone e si ritira a meditare da solo in un angolo. Ma non è il dolore del
colpo ricevuto che sconvolge Tristan, quanto piuttosto l'avvicinarsi di Lord
Gaspar, Signore delle Spie, a sua madre. Da qualche tempo, ogni volta che vede
quell'uomo, il figlio di Rom rabbrividisce, anche se ne ignora il motivo.
Gaspar porta una notizia secondo cui è stata appena forgiata una alleanza tra
Trion ed altri quattro pianeti confinanti contro Galador. Questo vuol dunque
dire che è appena stata dichiarata guerra. La missione non può più essere
rimandata: il pianeta va difeso e Balin sarà in prima fila in questa lotta. Le
sue parole orgogliose infiammano nuovamente la folla. Alla fine, quando Balin
chiede chi sarà accanto a lui in quest'impresa, tutti lo acclamano e danno il
loro supporto. Solo il cuore di Tristan è roso dal dubbio.
CAPITOLO 2:
DISONORE (DISHONOR!)
Jim
Starlin (storia)-Chris Batista (storia/matite)-Chip Wallace (chine)-Tom Chu
(colori)-Mike Marts (supervisione)
Galador si prepara alla guerra: molte navi e membri della Elite
Angelica solcano i suoi cieli mentre, su un balcone, Brandy Clark confessa a
Tristan che si stanno avvicinando tempi difficili per il regno. Ma suo figlio
tenta di consolarla, tutto si aggiusterà. Inoltre per lui è la prima missione
sul campo, la sua prima reale possibilità di ottenere la gloria come Cavaliere
Spaziale, potendo nello stesso tempo anche vendicare la memoria di suo padre:
unica sua preoccupazione è il fatto che sia Balin a guidare la missione. E'un
ottimo leader, ma il suo temperamento rischia di compromettere il buon esito
dell'impresa, senza dimenticare che Axadar l'ha ripudiato, non ritenendolo
degno del manto di Direttore Primario. Ad un tratto le parole di Tristan si
fanno più esitanti, si tocca la testa e si accascia: e diviene preda di una
visione, nella quale campeggia uno Spettro Nero dalla natura mistica, simile
nell'aspetto a Nazgoth. Il figlio di Rom aveva già avuto alcune visioni un
tempo, ma in questi giorni si sono fatte sempre più frequenti. Lord Gaspar si
avvicina e gli chiede se stia bene: Tristan annuisce e se ne va, ha di nuovo
provato quella strana sensazione di fronte alla sua presenza, eppure Gaspar ha
dimostrato più volte di essere un fedele servo del regno. Poi il giovane balza a
bordo del suo destriero spaziale e si reca nella sala dove è custodito Axadar,
rimanendo fisso davanti all'arma quasi a chiederle il motivo per cui abbia
rifiutato Balin. E l'oggetto di questi pensieri irrompe proprio in quel momento
sulla scena: pensa che suo fratello voglia usurpargli ciò che spetta a lui di
diritto e gli intima di stare ben attento, non ha abbastanza fegato per sfidare
il suo potere. Tristan non ribatte, sa che queste parole sono state dettate
dalla disperazione in cui è calato Balin. Inoltre è ormai giunto il tempo di
partire.
Sei ore dopo l'astronave che ha a bordo lo squadrone guidato da
Balin giunge nell'orbita del pianeta Trion. Alla missione si è unito anche Val,
con sole funzioni consultive, in cerca di riscatto per il suo fallimento. I
membri dello squadrone si vantano delle loro capacità e sono certi di poter
sistemare tutto in men che non si dica, ma dentro di loro covano molte
incertezze. Che dovranno però essere presto allontanate, poichè pochi minuti
dopo Balin ordina a tutti di prepararsi alla battaglia! Ed ecco dunque la nuova
generazione di Cavalieri Spaziali (quelli che vedete nelle cover dei capitoli 2
e 5): Sentry, alias Val, la cui esperienza potrà risultare molto utile;
Hammerhand, alias Bron, guerriero nato, ansioso di combattere; Firefall, alias
Tarn, che spera di dare nuova gloria al valoroso nome di battaglia che gli è
stato assegnato; lo stesso ideale presente nella mente di Pulsar, alias Lan;
Starshine, alias Anarra, in testa allo squadrone; Lightningbolt, alias Rand, il
compagno di volo di Tristan; Javelin, alias Darin, il suo sguardo sempre in
cerca di bersagli da colpire; Scanner, alias Rhanla, la ragazza amata da
Tristan, calma e in pieno controllo; diversamente dal comandante dello
squadrone, Terminator, alias Balin, la cui tensione e la cui rabbia sono
palpabili anche a distanza e che trovano una rappresentazione nell'armatura di
colore nero che indossa; ed infine Liberator, alias Tristan, la cui armatura
ricorda molto quella di Rom.
Lo squadrone atterra sul pianeta, dove è accolto
da un ampio comitato di ricevimento, purtroppo ostile, ovvero l'esercito di
Trion. I guerrieri intonano il loro canto di rivolta e si preparano ad
attaccare, evidentemente credono che coloro che hanno di fronte siano i
Cavalieri che hanno raso al suolo le loro città. Balin ordina di preparare le
armi, ma Val lo interrompe suggerendo di metterle a un livello non letale,
troppa gente ha già sofferto per questo conflitto. Dopo un attimo di esitazione
Balin accetta il consiglio. L'esercito trioniano attacca, ma come dal nulla si
materializzano nell'aria dei lanciaplasma le cui raffiche spezzano subito le
fila dei guerrieri di Trion. Balin ne approfitta per ordinare a Firefall di far
disperdere con le sue fiamme ancora di più i nemici e agli altri Cavalieri di
disarmarli e metterli al tappeto. E'il primo vero combattimento di quest'unità, ma grazie alla sua superiorità tecnologica, che sopperisce di gran lunga
all'inferiorità numerica, viene facilmente portato a termine con una
schiacciante vittoria: tutti i soldati Trioniani vengono catturati e rinchiusi
in campi di contenimento, anche se all'insaputa dei Cavalieri dall'alto
qualcuno li osserva e si compiace della piega che stanno prendendo gli eventi.
Balin pone fine alle ostilità e va subito a discutere con Val: non deve mai più
permettersi di mettere in dubbio i suoi ordini e la sua autorità in futuro. Val
con un sussurro annuisce. Il rimprovero è avvenuto davanti all'intera truppa,
Balin dovrebbe prestare più attenzione a questi particolari, non si comporta
così un vero leader.
Nel frattempo, a Galador, Lord Gaspar informa Nazgoth
degli ultimi eventi: presto, come da lui voluto, il pianeta si troverà sotto
assedio e sarà facilmente conquistabile. Dunque i sospetti di Tristan erano
fondati.
Ignari di ciò, i Cavalieri Spaziali hanno scoperto, dai residui
delle raffiche di plasma dei Cavalieri nemici, che costoro utilizzano una
tecnologia praticamente identica a quella Galadoriana, per questo i rilevatori
trioniani non sono riusciti a differenziarli. Dunque, a gruppi di due,
perlustreranno il pianeta, in cerca di qualsiasi segno del nemico. Liberator e
Lightningbolt iniziano a sorvolare le distese trioniane quando il figlio di Rom
viene colto da una visione, che gli indica il luogo dove è nascosto il nemico:
dalla parte opposta di una montagna che si para proprio davanti a loro.
Lightningbolt fa notare che quella zona non è di loro competenza, ma Tristan
imperterrito prosegue fino a ritrovare una unità di rilevazione ad ampio raggio,
simile a quelli galadoriani, ma composto di un materiale sconosciuto. Bisogna
subito fare rapporto. Purtroppo i due eroi vengono tenuti sott'occhio da due
Cavalieri nemici, che puntano su di loro un'arma. Il colpo parte, ma Tristan ha
una visione dell'evento e si china rapidamente: così facendo però la raffica
colpisce in pieno petto Lightningbolt, che si accascia al suolo privo di vita.
Preda della rabbia Tristan inizia a sparare con la sua pistola numerosi colpi
che mettono in seria difficoltà i due assalitori, tanto che, per liberarsi di
lui, fanno detonare l'unita di rilevazione, teleportandosi via dal luogo subito
dopo. L'esplosione dell'unità costringe Tristan a sospendere il suo attacco e,
alla fine, gli resta solo il corpo del suo compagno di pattuglia, simbolo del
suo fallimento, della sua vana ricerca di gloria.
Il figlio di Rom solleva il
corpo di Lightningbolt e lo porta nel quartier generale dello squadrone.
Starshine, che aveva una relazione con lo sfortunato Cavaliere, chiede a Tristan
come sia potuto succedere tutto ciò e lui non esita a darsene la colpa, subendo
la giusta ira della ragazza. Ma Balin pone subito fine all'alterco e porta
Tristan nella sala di comando, dove suo fratello gli fa una completa relazione
dell'accaduto. Val vorrebbe saperne di più delle visioni di Tristan, ma Balin
le bolla come allucinazioni, chiudendo subito la questione. Poi, per la
disobbedienza agli ordini, confina Tristan nell'infermeria di bordo, dove
passerà tutto il resto della missione, con compiti limitati e il divieto di
intervenire in battaglia. Poi, ad alta voce, gli ordina di uscire. Fuori Tristan
si trova davanti i suoi compagni: hanno udito tutto e sui loro volti, nei loro
sguardi, compare disprezzo, pietà, disgusto, disappunto, in alcuni anche
preoccupazione. Ma ciò non cambia lo stato dei fatti. Che debba finire davvero
così la prima missione di Liberator?
CAPITOLO 3:
REDENZIONE
(REDEMPTION!)
Jim Starlin (storia)-Chris Batista (storia/matite)-Jonathan
Holdredge/Eric Cannon (chine)-Tom Chu (colori)-Mike Marts (supervisione)
Rhanla consola Tristan per il triste destino che il suo amato
deve subire, ma di fronte all'arrivo di Balin deve interrompere il suo
discorso. Il leader dello squadrone è decisamente irritato dalle troppe perdite
e dal fatto che il nemico non sia ancora uscito allo scoperto: per ora si sa
solo che usa armi simili a quelle galadoriane, quanto al resto non si sa nemmeno
chi sia. Tristan, però, ha la risposta: sono gli Spettri Neri, le sue visioni
gli hanno indicato ciò, seppur questi Spettri siano molto diversi da quelli
affrontati da loro padre. Balin bolla tutto ciò come impossibile e, senza
aggiungere altro, esce dall'infermeria. Val, incuriosito, chiede a Tristan se
abbia prove solide oltre a questi flash psichici e, come se l'avesse invocata,
in quel momento Tristan ha una visione: il loro campo attaccato da dei Cavalieri
oscuri a cavallo di distruttori Trion. Preda di tutto ciò, Tristan urla a tutti
di armarsi, prima di accorgersi che nulla è accaduto e prima di essere
nuovamente richiamato all'ordine da suo fratello, che lo rispedisce in
infermeria.
Intanto, sul pianeta Galador, Brandy Clark esterna a Lord Gaspar
i suoi timori sull'attuale situazione. Lord Gaspar le consiglia allora di
limitare al più possibile le perdite, concedendo a Trion l'indipendenza. Ma
Brandy è nettamente contraria: questa secessione non segnerebbe altro che l'inizio della fine dell'impero galadoriano, solo restando uniti si può vincere
il caos. Mentre si allontana, Brandy si dichiara stupita del fatto che Lord
Gaspar le abbia proposto una simile alternativa. Ma costui si preoccupa poco del
rimprovero della donna: si avvicina al campo di contenimento entro il quale è
racchiuso Axadar, il neutralizzatore, e vi piazza un congegno implosivo
gravitazionale, che aprirà un buco nero nelle immediate vicinanze della
detonazione, un buco che risucchierà tutto ciò che vi è attorno, ivi compreso il
neutralizzatore. Tra due ore la fine dell'impero galadoriano sarà ormai
iniziata.
E mentre questo tragico momento si avvicina, Val ha un nuovo
colloquio con Tristan, che afferma con decisione di non essere diventato pazzo.
E Val non ne dubita: quando la madre del ragazzo adottò l'armatura di Starshine
dimostrò di possedere notevoli abilità psichiche che, quando dismise l'armatura, potrebbero avere lasciato dentro di lei delle alterazioni genetiche.
Alterazioni che ora sono passate a Tristan. Quindi le visioni del ragazzo
potrebbero avere un fondo di verità e, per verificare ciò, Val si propone come
nuovo compagno di pattuglia di Liberator. Tristan, onorato della proposta, fa
appena in tempo ad accettare che viene colto da una nuova visione: una sorta di
enorme pterodattilo avvolto da una aura verde pregnante di malvagità e potenza.
E'una violenta esplosione a riportare il figlio di Rom alla realtà, una
esplosione causata un attacco al campo condotto da dei Cavalieri oscuri a
cavallo di distruttori Trion: proprio come nella visione di Tristan! Balin, dopo
aver affermato con poca convinzione che tutto ciò è solo una coincidenza (ma è
lui il primo a non credere alle sue parole), dispone i Cavalieri Spaziali in
posizione difensiva e li lancia all'attacco dei loro nemici, che Tristan
definisce Cavalieri Spettro. Nella foga, sfortunatamente, Balin non si è accorto
che ha disposto i vari membri dello Squadrone troppo vicini tra loro, rendendoli
così facili bersagli. Il campo di forza di Pulsar permette inizialmente di
resistere ai primi attacchi, ma ben presto alcuni colpi iniziano a fare breccia
e a mettere in seria difficoltà i Cavalieri Spaziali, che vengono circondati dai
loro avversari. Val capisce allora di non poter più stare a guardare, deve
intervenire e ha bisogno di tutto l'aiuto possibile, anche quello di Tristan, a
cui fa subito attivare, nonostante le deboli proteste del ragazzo, l'armatura
di Liberator. I due Cavalieri si alzano in volo e si dirigono verso il più
grande dei distruttori Trion, sanno che se li distruggono metteranno in seria
difficoltà i loro nemici. Intanto, molto più in basso, i Trioniani osservano la
battaglia, non potendo fare a meno di domandarsi come mai i Cavalieri Spaziali
si stiano affrontando tra loro.
Pochi secondi dopo Liberator e Sentry hanno distrutto tutti i distruttori Trion,
ora gli aspetta un compito più difficile: penetrare gli schermi difensivi dei
Cavalieri Spettro. Si recano da Balin, che non protesta più di tanto per il
fatto che suo fratello gli abbia disobbedito, e dagli altri Cavalieri, unendo
le loro forze. Ma anche così la velocità e la forza dei Cavalieri Spettro pare
debba prevalere e, oltretutto, colpirli da lontano pare impossibile. Allora
Balin prova una tattica più diretta: si avvicina ad un nemico e con i suoi raggi
ottici riesce a perforare il nucleo centrale della sua armatura. L'esplosione
conseguente in faccia al valoroso Terminator gli fa perdere i sensi e, mentre
il suo avversario si sfalda e cade al suolo, Balin precipita bruscamente verso
il suolo. Liberator corre allora in aiuto di suo fratello, purtroppo con un
Cavaliere Spettro alle calcagna. Però ha una idea: afferra
Balin, aspetta che il nemico si avvicini il più possibile e poi, girandosi d'improvviso,
lo colpisce col suo fucile laser in pieno petto, perforando l'armatura. A questo
punto la tattica d'attacco è ben chiara: solo da vicino si è in grado di penetrare
gli schemi difensivi degli avversari, la vittoria pare ormai a portata di mano.
Ma i Cavalieri Spettro hanno un altro asso nella manica: improvvisamente dal
nulla appare quella sorta di pterodattilo di cui Tristan aveva avuto una visione,
un essere mostruoso la cui malvagità si avverte distintamente nell'aria e che
ha nome Deathwing. Una razza apparentemente estinta e con cui lo stesso Rom
aveva avuto molte difficoltà, riuscendo a distruggerla solo grazie al suo neutralizzatore.
Che ora è stato a sua volta distrutto. Val capisce subito che in cielo sarebbero
altamente vulnerabili contro un essere del genere e dunque, mentre Balin è ancora
svenuto, propone di scendere a terra, dove poi ordina a Pulsar di preparare
uno scudo in grado di proteggere l'intero squadrone. La ragazza esegue e il
suo schermo resiste ai primi attacchi, ma il tutto non durerà a lungo, occorre
recarsi subito nella nave di supporto, visto che quella principale è ormai stata
conquistata dal nemico. Val ordina perciò a Vanium (da dove spunti questo Cavaliere
lo sa solo Starlin) di aprire un portale spaziale. Sfortunatamente ci vuole
qualche tempo: ce la farà lo scudo di Pulsar a resistere? Inoltre Vanium non
ha mai tentato un balzo spaziale da così grande distanza e il portale rimarrà
aperto solo pochi secondi. A complicare le cose, mentre la Deathwing cala sullo
scudo, Tristan cade improvvisamente in trance, ipnotizzato dall'oscurità e dall'odio
che quest'essere emana.
CAPITOLO 4:
RITIRATA E RADUNATA
(RETREAT AND REGROUP!)
Jim Starlin (storia)-Chris Batista
(storia/matite)-Jonathan Holdredge/Eric Cannon (chine)-Tom Chu (colori)-Mike
Marts (supervisione)
Tristan osserva paralizzato la Deathwing, che si staglia nelle
ombre bramando il suo sangue. Pura malvagità irradia da essa: è il nemico che
Liberator è nato per affrontare. Pare non debba riprendersi più, finchè Rhanla
scuote bruscamente Tristan e lo risveglia dalla sua trance. Intanto Vanium ha
completato l'apertura del portale e, mentre i Cavalieri Spettro distruggono il
campo di forza di Pulsar, i Cavalieri Spaziali entrano nella fenditura spaziale
e si ritrovano nello spazio aperto, davanti alla Bravo, la loro nave di
supporto. Una volta a bordo Starshine esprime il suo disappunto: si sono
ritirati come cani bastonati, comportandosi da veri codardi. Ma Val ribatte ad
alta voce che era necessario: Galador è in pericolo e bisogna subito informare
l'Alto Comando del ritorno degli Spettri Neri. Certi doveri vanno oltre le
questioni di orgoglio. Nel diverbio si inserisce Balin, che si è alfine ripreso,
e ora si dichiara d'accordo con Val. Sfortunatamente le comunicazioni a lunga
distanza sono al momento impossibili, dunque bisognerà recarsi presso il più
vicino avamposto galadoriano: un satellite d'osservazione nel settore dell'Avanguardia Coloniale.
Nel frattempo, presso l'Alto Comando Galadoriano,
Brandy Clark informa il Concilio di Guerra delle ultime, tragiche notizie:
questa mattina qualcuno è riuscito a penetrare nei sistemi difensivi del palazzo
ed a distruggere Axadar con una bomba implodente costruita con tecnologia Pah
Ree, che solo per miracolo non ha causato danni maggiori. Tale gesto viene
subito interpretato dalla maggior parte dei membri del Concilio come un atto di
guerra, anche se qualcuno suggerisce di stare ancora in allerta: quel che è
certo è che, se la situazione non cambierà in poco tempo, l'esistenza dell'impero galadoriano sarà ben presto a rischio.
E a confermare questa
impressione, nello stesso momento, ad alcuni anni luce di distanza, si sta
forgiando un'alleanza tra tre popoli contro Galador: i Kelozyn, una razza di
fieri guerrieri e artisti dalle fattezze leonine; i Pah Ree, telepati dalle
fattezze rettili specializzati in tecnologie arcane e pericolose; e infine i
Trion. I delegati delle tre razze, dopo un breve conciliabolo, giungono all'unica inevitabile conclusione: la guerra contro Galador, a partire dal pianeta
Angelica. Il sangue verrà lavato col sangue.
Intanto la Bravo è giunta all'Avamposto Delta 7, abitato in gran parte da Cavalieri Spaziali cadetti, che non
hanno mai visto di buon occhio i loro colleghi più esperti. Ma in questi giorni
le tensioni tra i due gruppi, a causa della crisi, si sono notevolmente
allentate. Balin chiede al colonnello dell'avamposto l'uso delle comunicazioni
a lungo raggio per una trasmissione d'emergenza all'Alto Comando Galadoriano.
Il colonnello acconsente, poi informa lo squadrone della distruzione di Axadar e
della guerra imminente. I Cavalieri Spaziali rimangono ovviamente sconvolti, in
più Tristan si chiede come mai non abbia avvertito la scomparsa del
neutralizzatore. La trasmissione deve dunque essere inviata al più presto. Il
Concilio non dovrebbe avere problemi a credere al rapporto di Balin e Val, ma
come fa notare Hammerhand sono pur sempre dei politici, che non credono alle
cose finchè non le vedono.
Questi timori si rivelano purtroppo fondati: Val e
Balin espongono le loro ultime vicissitudini, ma Lord Baldar e, ovviamente, Lord
Gaspar non credono loro: è impossibile che gli Spettri Neri siano tornati, sono
tutti stati banditi nel Limbo, in più è difficile credere che lo squadrone abbia
potuto affrontare una Deathwing, uscendone praticamente indenni. E non c'è
alcuna prova concreta di queste asserzioni, solo le visioni di Tristan. Brandy
Clark sta per replicare quando un membro della Elite Angelica le annuncia che le
forze alleate di Trion, Pah Ree e Kelozyn si stanno dirigendo verso Angelica. Il
tutto sotto lo sguardo compiaciuto di Nazgoth, che li aspetta al varco con i
suoi Cavalieri Spettro per dare il via alla guerra totale.
La notizia dell'imminente attacco mette in allerta tutti gli avamposti, compreso
Delta 7, i cui cadetti si mobilitano subito per intercettare i membri dell'Alleanza
Armata. Lo squadrone di Balin potrebbe dare loro un forte aiuto, ma è stato
ordinato loro di ritornare a Galador per far riparare le loro armature e per
sottoporre Tristan ad una visita psichica. Il colonnello dell'avamposto ironizza
sulla situazione, ma poi, di fronte all'ira di Balin che lo afferra per il bavero
e lo insulta, ordina ai Cavalieri di andarsene entro un'ora. I figli di Rom
si sentono impotenti: se solo potessero rintracciare i Cavalieri Spettro...
Ma forse un modo c'è: Tristan ha ormai dimostrato di sapere individuare la loro
posizione, come è accaduto su Trion, dunque è una sorta di rilevatore vivente
dei Cavalieri Spettro. Probabilmente riuscirà a scovarli anche questa volta
anche se, disobbedendo ad un ordine diretto, tutti i membri dello squadrone
comprometteranno per sempre la loro carriera militare ove lo seguissero. Ma
questo ai Cavalieri Spaziali non importa e si dichiarano pronti alla battaglia.
Javelin ha poi un'altra proposta: Scanner, grazie ai poteri della sua armatura,
potrebbe collegare tutte le loro menti a quella di Tristan, cosicché tutti saprebbero
dove si trovano i Cavalieri, decisamente un vantaggio da sfruttare. E mentre
Vanium prepara un portale spaziale per Angelica, i Cavalieri attivano Scanner
afferma che lo sforzo sarà considerevole, ma è certa di potercela fare. le loro
armature e Scanner posa la sua mano sinistra sulla tempia di Tristan: avverte
l'amore per lei, poi la paura per questa missione, infine la forza, la
volontà di sconfiggere il nemico. E il collegamento mentale si attiva, nello
stesso momento in cui Vanium apre il suo portale. Sarà un grande giorno questo,
forse verranno scritte canzoni su di esso: per Galador e la libertà!
I
Cavalieri entrano nel portale e, guidati da Tristan, si dirigono verso la
cintura di asteroidi all'interno della quale è nascosta l'astronave di
Nazgoth. Un suo lacchè lo informa dell'arrivo dei Cavalieri Spaziali e l'essere, dopo essersi chiesto come abbiano fatto ad individuarlo, chiama a
raccolta tutti i Cavalieri Spettro, compreso il loro leader, il più pericoloso
di tutti: il Signore Oscuro. Intanto lo squadrone guidato dal figlio di Rom è
sempre più vicino e, come caldo benvenuto, vengono sparate loro diverse
raffiche. Davanti a loro c'è l'intera armata dei Cavalieri Spettro, un tempo
erano sia uomini che donne, oggi sono qualcosa di completamente diverso. E in
testa a loro il più grande e letale Cavaliere: il Signore Oscuro, il demone
personale di Tristan.
CAPITOLO 5:
GUERRA (WAR!)
Jim
Starlin (storia)-Chris Batista (storia/matite)-Jonathan Holdredge/Eric Cannon
(chine)-Tom Chu (colori)-Mike Marts (supervisione)
E'giunto il momento per i Cavalieri Spaziali di dimenticare
tutto ciò che hanno appreso in accademia sul combattimento leale: il loro nemico
è spietato e senza scrupoli e va trattato in ugual modo, senza mostrare alcuna
pietà. Il loro leader, il Signore Oscuro, è diverso da tutti gli altri: Tristan
avverte che costui ha una sorta di collegamento con la Deathwing e può
richiamarla in ogni momento: dunque se si riesce a distruggerlo si avrà forse
qualche possibilità di vittoria. Balin incita il suo squadrone: sa che dentro
ognuno di loro si annida una grande paura, ma devono volgerla in giusta rabbia.
Perché sono i Cavalieri Spaziali di Galador, il loro compito è combattere in
nome della giustizia e sono l'ultimo baluardo tra l'Impero e l'Oscurità. Nel
nome di Rom, ora affronteranno la più grande battaglia della loro vita. E, senza
aggiungere altro, lo scontro ha inizio!
Val è il primo ad attaccare il
Signore Oscuro e, affermando un diritto riconosciuto da un antico codice
militare, chiede che sia solo lui ad affrontarlo e che nessuno interferisca. Lo
fa ovviamente per riguadagnare l'onore perduto, per affermare anche a sé stesso
di essere un valoroso Cavaliere Spaziale. Ma deve fare presto, poichè il Signore
ha appena richiamato la Deathwing, che tra poco comparirà.
Appare subito
chiaro che, nonostante l'ardore e la buona volontà, i Cavalieri Spaziali siano
in netto svantaggio: solo Balin, spinto dalla voglia di vendicare suo padre,
riesce a contrastare i suoi avversari, ma i restanti componenti dello squadrone
non riescono ad essere altrettanto efficaci e quasi indietreggiano di fronte
alla furia dei Cavalieri Spettro. Ad un tratto Javelin viene sorpreso e colpito
alle spalle, ma poco prima che un altro colpo ponga fine alla sua vita
interviene Hammerhand che blocca la mano del nemico e perfora con un pugno la
sua armatura. E'tuttavia solo una vittoria temporanea in quanto ormai il
collegamento telepatico tra i membri dello squadrone operato da Scanner si sta
indebolendo e Val non riesce a contrastare il Signore Oscuro. Nazgoth rimane
comunque favorevolmente impressionato dall'ardore dello squadrone di Balin, pur
sapendo che quando arriverà la Deathwing la battaglia avrà vita breve.
In
quel momento i Cavalieri Spettro si ritraggono, poichè, come Starshine, hanno
avvertito che alcune astronavi qui dirette stanno uscendo dalla velocità
curvatura: è l'Alleanza Armata di Trion, Pah Ree e Kelozyn. I membri dell'equipaggio non hanno nemmeno il tempo di dare i primi ordini che un nuovo,
terribile nemico si presenta davanti a loro, un essere capace di far gelare il
sangue: la Deathwing! Firefall, però, approfittando del momentaneo ritiro dei
Cavalieri Spettro, decide di tentare il tutto per tutto e, avvicinandosi il più
possibile alla Deathwing, scarica contro di essa la più potente fiammata che la
sua armatura possa generare. Il colpo ha effetto: la Deathwing, divenendo
ardente come l'inferno, si contorce ed urla di dolore. Il Signore Oscuro, che
con essa condivide un legame, non può non avvertire a sua volta l'agonia della
creatura e, voltandosi verso di essa, si blocca. E'il diversivo di cui Val
aveva bisogno e, velocissimo, trancia di netto con la sua spada la testa del suo
avversario, la cui armatura esplode. Non così, purtroppo, la Deathwing che, ora
ferita e priva di una guida, si prepara ad attaccare indiscriminatamente tutti
coloro che si frapporranno sulla sua strada, a cominciare dalle astronavi dell'Alleanza Armata, che alzano i propri scudi difensivi, forse inutilmente. I
Cavalieri sono indecisi sul da farsi quando accade un fatto straordinario: l'armatura di Tristan inizia a brillare di una luce intensa e all'improvviso
nella sua mano destra si materializza Axadar, il neutralizzatore! Subito il
figlio di Rom avverte il legame psichico con la potente arma, che indirizza poi
verso i Cavalieri Spettro, distruggendo i loro campi di forza. Gli altri
Cavalieri Spaziali ne approfittano e ripartono all'attacco del nemico, mentre
Tristan, dopo aver ricevuto l'assenso di suo fratello, ovviamente alquanto
sconsolato di fronte al fatto che Axadar non abbia scelto lui, si dirige a tutta
velocità verso la Deathwing. Ben presto arriva di fronte alla creatura, al
peggior incubo vivente mai esistito: avverte la presenza del Cavaliere e inizia
a dimenarsi come una bestia preda dell'ira. Non c'è tempo per pensare, bisogna
agire: Tristan punta il neutralizzatore contro la Deathwing, un raggio di
straordinaria potenza esce dall'arma e avvolge la creatura che, in un ultimo
urlo d'orrore, precipita nel Limbo.
Nazgoth, attento spettatore di tutto
ciò, rimane stupito di fronte a ciò che ha visto: come è possibile che quel
ragazzo possegga Axadar, che era stato distrutto? Ma non ha tempo per pensarci,
bisogna fuggire e cancellare ogni traccia del suo coinvolgimento in questa
faccenda: del resto le fondamenta necessarie per il suo piano sono state
gettate, ora bisogna richiamare tutte le forze rimaste a sua disposizione ed
aspettare il momento propizio. E così, improvvisamente, i Cavalieri Spettro
scompaiono in un vortice dimensionale. Nel frattempo il comandante dell'astronave Trion propone un 'cessate il fuoco'e ringrazia Tristan: hanno
finalmente capito di essere stati manipolati da un nemico nascosto, ma per
fortuna ora è tutto finito. Gli altri Cavalieri raggiungono il loro compagno e
gli chiedono spiegazioni: Tristan, grazie al legame che condivide con Axadar,
rivela che è stato Lord Gaspar ad innescare la bomba volta a distruggere il
neutralizzatore, allo scopo di far scoppiare una guerra totale, e questo perchè
è posseduto da uno Spettro Nero. Axadar, però, è riuscito a scampare alla
detonazione trasferendosi nel sub-spazio ed apparendo nel momento del bisogno.
Interessanti notizie, che andranno subito riferite all'Alto Comando
Galadoriano.
Gli eventi successivi portano ad altre scoperte: dapprima lo
squadrone di Balin viene arrestato dall'Avanguardia Coloniale per disobbedienza
agli ordini, ma in breve tempo viene rilasciato, seppur con riluttanza. Al
ritorno su Galador, Balin espone ad una commissione d'inchiesta un completo
resoconto dei fatti, assumendosi la piena responsabilità per le azioni non
autorizzate dello squadrone ed offrendo perciò le sue dimissioni. Invece, viene
insignito della medaglia d'onore. Le prove contro Gaspar non vengono ignorate
ma, ricercato dall'Elite Angelica, viene ritrovato con la mente completamente
vuota, il suo corpo oramai un mero involucro. Nemmeno un accurato esame medico
porta a qualche risultato o a prove di coinvolgimento degli Spettri Neri. I
corpi dei Cavalieri Spettro periti su Trion sono scomparsi, ma un esame del
sangue del Signore Oscuro sulla spada di Val rivela che il DNA è galadoriano.
Come spesso accade, affrontare gli Spettri Neri comporta un mucchio di domande
irrisolte. L'alleanza con i pianeti confinanti, infine, viene rinsaldata e
rafforzata, grazie agli sforzi di Brandy Clark.
In questi convulsi giorni
Tristan non trova il tempo di parlare con Balin, fino a quando, poco prima di
una cerimonia, non lo scopre ad ammirare un panorama su cui spesso anche loro
padre amava soffermarsi. Balin afferma di aver nominato loro madre come
Direttore Primario in sua vece: nessuno merita quest'onore più di lei. Infine
Axadar ha scelto Tristan, loro padre sarebbe orgoglioso di ciò e ora il popolo
di Galador ha un nuovo salvatore. Ma questo non consola Balin per la cocente
delusione.
Tristan poi si reca alla cerimonia che lo proclama nuovo campione
di Galador: la folla lo acclama e il ragazzo appare felice di tutte queste
celebrazioni. Ma dentro di lui vi è anche delusione: c'è un nemico nascosto là
fuori, che non brama altro che la distruzione del suo pianeta natale. Una nuova
guerra ha dunque avuto inizio, una guerra che verrà combattuta qui a Galador.
Contro un nemico che solo Tristan può rilevare. Ironico pensare che suo padre si
sia trovato nella stessa, identica situazione, quando è approdato sulla
Terra.
FINE
Dedicato a Bill Mantlo e Sal Buscema
A cura di Fabio Volino