QUALCOSA È CAMBIATO


IL SOMMARIO

cover di Otello Castellani

intro
di Francesco Settembre

manga si!
di Antonio Palamara

la storia dell’universo marvel
capitolo secondo - atto primo
di Massimo Sestili

mazinga story
parte seconda
di Andrea Marchino

l’intervista: LEO ORTOLANI
di Nicola Peruzzi

10 anni di RAT-MAN
di Lorenzo Miglietta

manga-net
di Genjo Sanzo Hoshi

il racconto: NEBBIA DAL FIUME
di Lorenzo Miglietta

nel regno del Ragno
di Michele Morini

crosscomics
di Mario Colasuonno

MAYA
strisce create da Alex Davis

come se fosse antani - LA POSTA
a cura di Francesco Settembre

Il fumetto è in salute. In pieno disaccordo con editori che lamentano una continua diminuzione delle vendite, con negozianti che non fanno altro che criticare, senza mai proporre qualcosa di valido, credo che qualcosa, negli ultimi anni, si sia smosso.
Sicuramente non siamo di fronte a grandi movimenti di massa, a diffusioni capillari di personaggi e serie, come negli anni sessanta o settanta. Però si vede che qualcosa è cambiato.
La prima causa, a mio parere, va vista nel progressivo aumento dei prezzi, che ha permesso di accrescere la qualità dei singoli prodotti. Oggi, un fumetto qualsiasi è molto più curato di un libro: carta migliore, rilegatura resistente, colori vivi e brillanti. E tanto materiale di ottima fattura viene pubblicato: le uscite mensili sono molto più varie di dieci anni fa, e si è passati dal trinomio manga-supereroi-italiani ad una pioggia di "sottogeneri". Oggi si legge il manga coreano, il fumetto americano che non è di supereroi, iniziative italiane slegate da Bonelli o Disney. E, soprattutto, tante iniziative di piccole case editrici. Di tutto questo panorama, dobbiamo ringraziare anche l'euro (una volta tanto!), che non ci ha permesso di accorgerci degli aumenti di prezzo.
La seconda causa è la diffusione culturale del fumetto: grazie ai film, da Spider-Man in poi, non ci si vergogna più di leggere in pubblico, o di far sapere che si leggono fumetti, attività da sempre riservata ai bambini o a coloro che si ritenevano solo dei nerd deficienti. Certi stereotipi rimangono ("manga porno", "ma l'Uomo Ragno non era morto?"), ma intanto ci stiamo evolvendo.
In questo panorama, sin qui analizzato in sintesi e senza pretese di completezza, è desolante l'impreparazione culturale ed organizzativa del "sistema" fumetto in Italia: dagli editori, che spesso non sanno promuoversi, ai distributori, che si fanno la guerra senza sapersi fare vera concorrenza, ai negozianti, cui non è richiesta una preparazione e che, spesso, non sanno neanche vendere. Questa ultima categoria, forse, ha colpe - ma anche meriti e responsabilità - maggiori. Perché è quella più in contatto con pubblico, perché deve cavarsela da sola - senza il supporto degli altri soggetti sopra citati - per tutto ciò che riguarda la conoscenza del "prodotto". Ma anche perché - diciamocelo - è talvolta quella più pigra e meno attenta ai cambiamenti ed alle opportunità offerte.
Meditiamoci un po'!

Francesco Settembre