APACHE
SKIES
Mini di quattro numeri pubblicata dal settembre al dicembre
2002
CAPITOLO 1:
SENTIERO DI GUERRA
(WARPATH)
John Ostrander (storia)-Leonardo Manco (matite/chine/colori)-Tom
Brevoort (supervisione)
Questa è una storia accaduta molto tempo fa, ma la sua memoria
è ancora ben presente, limpida come i cieli Apache. Inizia con la morte di un
uomo, durante un’imboscata, colpito alle spalle da una banda di codardi, e
termina con la morte ed altre morti avvengono nel mezzo. Ma la prima vittima è
particolare. Le terre oggi note come Arizona e New Mexico un tempo erano
territori Apache: gli inglesi le sottrassero loro, ma gli indiani non si
arresero tanto facilmente e combatterono. L’ultimo dei capitribù, probabilmente
il più fiero, era l’uomo chiamato Goyathlay, “colui che sbadiglia”: è tuttavia
più noto agli inglesi con il nome che gli hanno dato i messicani, Geronimo.
Entro il 1875 tutti gli Apache ad ovest del fiume Rio Grande furono confinati in
una riserva di San Carlos: fu una marcia lunga e dura e molti morirono lungo la
via. I trattati non vennero mai seguiti fedelmente e per tre volte Geronimo
fuggì sulle montagne della Sierra Madre: venne ricercato dapprima dal generale
George Crook ed in seguito dal generale Nelson Miles. Ad un certo punto ¼
dell’intero esercito americano e tremila soldati messicani inseguirono Geronimo
e la sua banda di 35 guerrieri e 110 tra donne e bambini.
Un uomo si frappose
tra gli Inglesi e gli Apache: il suo nome inglese era Aloysius Kare, quello
apache Dazii che approssimativamente si può tradurre come “Colui che combatte da
solo”. Ma alcuni lo chiamarono Apache Kid. Suo padre era un inglese, sua madre
una Chokonen Apache: Dazii credeva nello stile di vita apache, ma sapeva che
l’uomo bianco non lo avrebbe consentito, era consapevole che bisognava trovare
un modo per far convivere le due razze. Apache Kid trovò persone ostili a questo
suo proposito sia da parte inglese che da parte apache e si fece molti nemici,
ma questo non lo fermò: lui era un guerriero e la sua battaglia era per la
giustizia e la pace tra le due razze. E non combatté da solo. Uno dei suoi più
solidi alleati infatti fu un nativo americano di nome Johnny Bart, da alcuni
chiamato Rawhide Kid. Si incontrarono durante la cosiddetta Guerra delle Rotaie,
combattuta tra la potente Santa Fe and Pacific R.R. e la piccola Colorado and
Texas Line poichè entrambe le compagnie volevano far passare i loro binari nelle
stesse valli e negli stessi passi. All’inizio ci si affrontò con pale e picconi,
poi la Santa Fe and Pacific assoldò alcuni pistoleri. Il proprietario della
Colorado and Texas Line allora chiamò in suo soccorso alcuni amici, e tra questi
vi erano Rawhide Kid e Apache Kid. Racconti di quella insolita guerra hanno
resistito per decenni allo scorrere del tempo, ma questa storia parla di
tutt’altro.
Novembre 1886: In una città il cui nome non ha alcuna
importanza un uomo di nome Cole Williams viene ferito ad una spalla da un colpo
di pistola. Gli si avvicina una persona, la quale afferma di essere Apache Kid.
Williams ribatte che Apache Kid è morto. La persona questo lo sa, come sa anche
che Cole Williams è uno dei figli di puttana che lo ha colpito alle spalle: ed
ora per questo pagherà. La persona si mette in posizione ed esorta Williams a
fare la sua mossa. L’uomo osserva il suo avversario, il volto irriconoscibile
per via della pioggia e dell’oscurità, la sua mano protesa verso la fondina dove
si trova la sua pistola. Passano alcuni interminabili istanti di silenzio, poi
Williams estrae la sua pistola e si appresta a sparare. Ma il suo avversario è
più svelto di lui e colpisce per primo, ferendo mortalmente l’uomo al petto. Da
lontano tre persone osservano con stupore l’intera scena. Williams cade a terra
ed impreca, circondato dal suo sangue. La persona gli si avvicina e si augura
che stia soffrendo molto. Williams le chiede perché stia facendo questo, cosa
diavolo significava per lei Apache Kid? La persona spara un altro colpo di
pistola ed uccide l’uomo, poi dichiara che Dazii era suo marito.
Quella
stessa notte, a cinquanta miglia di distanza, in un’altra città sperduta e senza
nome, un ubriacone di nome McGee viene cacciato via dal saloon locale da un
oste, il quale gli intima di non tornare più. Con voce biascicata, McGee dice
all’oste di stare attento perché lui è un uomo pericoloso, poi ridacchiando va a
far pipì contro una parete sul retro del locale. In quell’istante qualcuno
compare alle spalle dell’uomo e gli punta una pistola dietro la testa,
esortandolo a non voltarsi: è Rawhide Kid, il quale è venuto a vendicarsi della
morte del suo caro amico Apache Kid. McGee dice di non esserne responsabile, ma
Johnny Bart dentro il saloon ha sentito l’esatto contrario: comunque l’uomo che
vuole è colui che ha tradito Dazii ed ha organizzato l’imboscata, Billy Tyler.
McGee afferma che si è trasferito in Texas: suo padre possiede una compagnia
ferroviaria ed è praticamente il padrone di una città chiamata Sagoro. Rawhide
Kid ritira la sua pistola, ha avuto quello che voleva, ed esorta McGee a non
fare nulla di stupido se desidera invecchiare: ma quando si allontana consiglia
all’uomo di rimettere dentro il suo coso prima che le donne si mettano a ridere.
Questo commento scatena l’ira di McGee, che estrae la sua pistola. Ma Rawhide
Kid è più veloce di lui e gli spara al petto uccidendolo: proprio come pensava,
quest’uomo era troppo stupido per poter continuare a vivere.
Los Cruces,
Texas, il giorno dopo: William Tyler Sr., il padre di Billy nonché
presidente della Santa Fe and Pacific R.R., si incontra col Colonnello Trask e
gli chiede se abbia mai sentito parlare del mezzosangue noto come Apache Kid.
Trask dimostra di essere bene informato sull’agguato ordito da Billy. William
Tyler dichiara di essere rimasto un poco deluso da suo figlio: quel mezzosangue
l’ha messo in prigione e, quando lui ha pagato la cauzione, Billy ha voluto la
sua vendetta. Trask aggiunge anche che ultimamente qualcuno sembra essersi messo
alla caccia degli assassini di Apache Kid. Tyler lo conferma e dice che questo
non deve essere più permesso: delusione o no, Billy è pur sempre suo figlio. Ed
uno di questi cacciatori sembra sia Rawhide Kid, un nome che suscita l’immediato
interesse di Trask. Tyler afferma che in questo momento Billy è a Sagoro: Trask
e gli ex soldati al suo servizio devono andare lì, proteggerlo ed uccidere i
suoi persecutori. C’è già un treno pronto per loro. Trask chiede cosa fare nel
caso arrivassero troppo tardi. Tyler risponde che allora vorrebbe avere gli
scalpi degli assassini di suo figlio.
Sagoro: Un facchino
afroamericano avvisa i passeggeri di un treno che il mezzo partirà al tramonto,
nel frattempo possono sgranchirsi le gambe. Ad un tratto Rawhide Kid gli si
avvicina e gli fa notare come in questa stazione ci sia un considerevole numero
di uomini armati. Il facchino ribatte che il figlio del padrone di questa
ferrovia ha ucciso un uomo ed ora qualcuno vuole vendicarsi per questo, poi
aggiunge che questo qualcuno è ora davanti ai suoi occhi. Di fronte alla
smentita di Johnny Bart, il facchino dice che alcuni anni fa ha lavorato per la
Colorado and Texas Line durante la cosiddetta Guerra delle Rotaie ed in quel
tempo Rawhide Kid si è dimostrato un buon amico. Il facchino dunque si presenta:
il suo nome è Eustace Grimes ed anche lui, come molti afroamericani, si sente in
debito per quello che Johnny Bart ha fatto per la sua gente. Lo sceriffo
tuttavia non è altrettanto riconoscente, dunque l’eroe farà bene a guardarsi le
spalle.
Proprio in quell’istante il rappresentante locale della legge, Miles
Wilson, sale sul treno e chiede a Rawhide Kid di visionare il suo biglietto. Il
pistolero viaggia col falso nome di Jeb Kent ed ha un biglietto che lo porterà
fino all’ultima stazione, a meno che non desideri scendere qui. Bart gli
assicura che non ha alcuna intenzione di farlo. Una volta che lo sceriffo si è
allontanato, Grimes rivela a Rawhide Kid che il treno rallenta in maniera
considerevole nell’affrontare una curva due miglia fuori città. Il pistolero
ribatte che ne terrà conto. Wilson intanto si incontra con un suo aiutante e gli
dice che non c’è nessun sospetto a bordo, nemmeno una donna travestita da uomo.
In realtà la moglie di Apache Kid è già sul posto e si è confusa tra la
folla.
Giunge la notte ed il treno parte. Alla curva indicata dal facchino,
Rawhide Kid scende dal mezzo e si incammina verso la città. Poi con un
cannocchiale osserva i vari punti caldi, fino ad individuare Billy Tyler dentro
un saloon. Poco lontano da lì, la moglie di Apache Kid prepara il suo
armamentario: presto Dazii sarà vendicato. Qualche istante dopo Tyler esce dal
locale portandosi dietro una prostituta, ma non fa nemmeno in tempo ad
abbracciarla che una donna gli si avvicina, con gran stupore di Johnny Bart
appostato poco più in là: costei gli ricorda l’assassinio di Apache Kid e gli
promette che la pagherà. Ma gli sgherri al servizio di Tyler intervengono
prontamente e, fucili alla mano, intimano alla donna di alzare le mani. Billy
esorta a fare fuoco, anzi, ucciderà lui quella donna. Ma in quell’istante
Rawhide Kid lo sorprende da dietro e, puntandogli una pistola alla nuca, intima
agli altri di abbassare subito le loro armi. Miles Wilson ordina ai suoi uomini
di eseguire per non correre rischi, ma in quel momento la moglie di Apache Kid
estrae la sua pistola e spara a bruciapelo un colpo in pieno petto contro Billy
Tyler. Mentre crolla al suolo in un lago di sangue, l’uomo non riesce a credere
che quella stupida puttana gli abbia sparato e lo abbia ucciso.
CAPITOLO 2:
UNA DURA CAVALCATA (HARD
RIDE)
John Ostrander (storia)-Leonardo Manco (matite/chine/colori)-Tom
Brevoort (supervisione)
La moglie di Apache Kid osserva con occhi spalancati il
cadavere di Billy Tyler, mentre lo sceriffo Wilson è incredulo: quella donna gli
ha davvero sparato. Rawhide Kid invita tutti a non peggioriare le cose, ma è un
appello che cade subito nel vuoto poiché lo sceriffo estrae la sua pistola ed
ordina ai suoi uomini di uccidere la donna. Johnny Bart reagisce prontamente:
imbraccia la sua arma e comincia a sparare a più non posso: il primo a cadere
ferito alla spalla sinistra è Miles Wilson, seguito a ruota dai suoi uomini. I
proiettili volano a poca distanza dalla moglie di Apache Kid, che ancora rimane
immobile come se si trovasse fuori dal mondo. Wilson ordina ai suoi di uccidere
tutti e due, ma Rawhide Kid è più svelto di loro. Esasperato, lo sceriffo prende
la sua pistola e si prepara a fare fuoco contro la donna, ma Johnny Bart lo
disarma colpendo con incredibile precisione la sua arma ed allontanandola dalla
sua mano. E così alla fine in piedi rimangono solo Rawhide Kid e la moglie di
Apache Kid.
La donna osserva ancora per qualche istante il cadavere di Billy
Tyler, poi gli spara contro altri colpi di pistola. Rawhide Kid la disarma: quel
tizio è morto, ucciso già al primo colpo. La moglie di Apache Kid si riprende
con veemenza la sua pistola, dicendo che questo non è sufficiente.
Improvvisamente un gruppo di cittadini armati si avvicina ai due: hanno ucciso
Billy e ferito lo sceriffo, perciò devono essere abbattuti come cani.. Partono i
primi colpi ed allora Johnny Bart esorta la moglie di Apache Kid a dirigersi in
un vicino vicolo, mentre lui disperde la gente: lì c’è il suo cavallo e potranno
dirigersi fuori città. Grazie alla sua precisione con la pistola, Rawhide Kid
tiene lontani i cittadini di Sagoro e sale sul suo destriero insieme alla moglie
di Apache Kid, alla quale però non dispiacerebbe un suo cavallo. Johnny Bart le
dice che presto ne avranno molti a disposizione. Nel frattempo Miles Wilson si
rialza: Rawhide Kid piazza molto bene i suoi colpi, lui ed i suoi uomini sono
rimasti solo feriti e questo il cowboy avrà modo di rimpiangerlo. Uno dei suoi
lo informa che Bart e la donna si sono diretti verso le scuderie. Lo sceriffo
ordina di circondare subito quei locali: se quei due escono vivi da questa
situazione, il vecchio Tyler brucerà questa città. Ma ormai è troppo tardi: un
piccolo terremoto scuote la città quando Rawhide Kid e la moglie di Apache Kid
arrivano di gran carriera al galoppo, portando con sé decine di cavalli che
incitano a correre fuori dalla città. Uno degli uomini di Wilson riesce comunque
a sparare ed a ferire Johnny Bart al fianco sinistro. Poi lui e la donna
scompaiono alla vista. Inseguirli è inutile poiché quei due si sono portati via
ogni destriero disponibile.
Una volta al sicuro, Rawhide Kid intuisce che la
donna che sta cavalcando accanto a lui è la stessa che ha ucciso i responsabili
dell’imboscata ad Apache Kid. Lei lo conferma ed aggiunge che Bart non aveva
alcun diritto di fare la stessa cosa, Dazii era suo marito. Rawhide Kid dice che
Apache Kid era un suo caro amico e non ha mai accennato ad una moglie.
Improvvisamente il cowboy cade dal suo cavallo, a causa della ferita di poco fa.
La moglie di Apache Kid si precipita a rialzarlo da terra e, dopo averlo portato
in una vicina caverna, inizia a medicare la sua ferita, comunque non grave visto
che la pallottola è passata da parte a parte. La donna spiega che i messicani la
chiamano Rosa, mentre decide di non rivelare il suo nome apache. Rawhide Kid le
chiede cosa diavolo pensava di fare in città, come intendeva fuggire dopo aver
ammazzato Billy Tyler? Rosa risponde che non voleva fuggire affatto, la sua vita
non avrebbe avuto più importanza dopo l’uccisione di quel verme. Johnny Bart
nota che la donna si è scelta un ottimo pony. Rosa afferma che Dazii ha sempre
avuto un occhio fino per i pony ed è proprio per questa ragione che si sono
incontrati quando lei ha cercato di rubare i suoi cavalli.
La madre di Rosa
era una inglese, rapita durante una scorribanda indiana, ma lei non l’ha mai
conosciuta poiché è morta poco dopo averla messa al mondo e, all’età di sei
anni, anche suo padre ed il resto della sua banda vennero uccisi da dei soldati
a cavallo. Rosa venne riportata nel mondo dei bianchi, ma nel suo cuore sapeva
di essere apache e perciò tornò da loro: il popolo indiano la accettò, ma la
donna sentiva di dover sempre dimostrare loro questo suo legame. Così iniziò a
vestirsi da uomo e cominciò a rubare cavalli: era molto brava e silenziosa e,
all’età di sedici anni, nessun uomo poteva competere con lei. Questo almeno fino
al giorno in cui incontrò Apache Kid: Dazii infatti la sorprese alle spalle
mentre lei cercava di trafugare i suoi destrieri e la gettò a terra. Il cowboy
rimase stupito quando si accorse di avere a che fare con una ragazza e Rosa
approfittò di ciò per liberarsi con un calcio, ma Apache Kid la riafferrò e la
bloccò nuovamente a terra dove poi la baciò. Poi rilasciò la presa e le disse di
andarsene: poteva venire a trovarlo ogni volta che voleva, ma non doveva più
provare a rubare i suoi cavalli. Rosa in effetti ritornò e stavolta riuscì a
rubare i destrieri del cowboy, che però riuscì a rintracciarla ed a riprendersi
ciò che era suo. Ed a conquistare il cuore di Rosa. Come lei, Dazii era in parte
inglese ed in parte apache: quando giunse il tempo, Goyathlay in persona
benedisse la loro unione.
Le strade dei due amanti tuttavia si separarono
quando Rosa si aggregò alla tribù di Geronimo per lottare contro l’esercito
americano. Dazii provò a farla desistere, dicendole che questa battaglia era
inutile dal momento che gli inglesi erano giunti in questa terra per restarci,
ma lei non lo ascoltò: il suo cuore era con gli Apache ed avrebbe combattuto.
Passò molto tempo prima che i due si rincontrassero. Per svariato tempo Geronimo
ed i suoi evitarono i soldati americani e messicani, ma alla fine vennero
catturati, traditi da altri Apache che lavoravano per il generale George Crook:
tra questi traditori vi era anche Dazii. L’uomo si avvicinò a Rosa e le chiese
di ascoltarlo: doveva parlare con Goyathlay, lei doveva aiutarlo a convincerlo a
fuggire e non seguire il generale Crook. La donna gli chiese perché mai avrebbe
dovuto fare una cosa del genere: li aveva traditi ed aveva partecipato alla
stesura del trattato, non meritava di essere ascoltato. Dazii aggiunse che un
uomo di nome Billy Tyler voleva uccidere Geronimo per i suoi scopi e far
ricadere la colpa sui soldati: Goyathlay poteva ancora fuggire, ma se fosse
stato portato nella riserva sarebbe stato sicuramente ucciso. Apache Kid disse
che si sarebbe occupato lui di Tyler, mentre Rosa doveva convincere Geronimo:
sapeva bene che lei lo odiava, ma doveva farlo per il bene della sua gente. Poi
senza aggiungere altro, senza un bacio o una carezza, Dazii se ne andò, certo
che sua moglie lo odiasse. Goyathlay fuggì, Apache Kid mantenne la sua parola e
fece imprigionare Billy Tyler, ma il suo potente padre lo fece liberare. Poi il
ragazzo ammazzò Dazii prima che Rosa potesse dire a suo marito quanto davvero lo
amasse e perciò è andata alla caccia dei suoi assassini.
Rawhide Kid dice che
conosceva anche lui Apache Kid, col nome di Al Kare, ed anche lui quando ha
udito della sua morte si è messo alla ricerca dei suoi assassini. Perciò sembra
tutto finito, soprattutto adesso che Geronimo si è arreso nuovamente e verrà
portato a Fort Bowie. Rosa inorridisce: non permetterà che Goyathlay marcisca
nelle mani degli uomini bianchi, lo libererà oppure affronterà la morte. Johnny
Bart la esorta a ripensarci: suo marito aveva ragione, il tempo di Geronimo si è
concluso, se lei va avanti rischia solo di farsi ammazzare e questo Dazii non lo
vorrebbe. Rosa ribatte che suo marito è morto e ciò che vuole lui non ha più
alcuna importanza, poi sale in groppa al suo cavallo e parte. Rawhide Kid la
insegue prontamente.
Sagoro: È appena giunto un treno speciale, con a
bordo passeggeri non troppo graditi. Il Colonnello Trask si rivolge a Miles
Wilson e gli chiede se ha davvero capito bene: agli assassini di Billy Tyler è
stato permesso di fuggire e non è stato fatto nulla per ritrovarli. Lo sceriffo
invita Trask a capire la situazione: lui ed i suoi uomini sono rimasti feriti e
non c’era più alcun cavallo disponibile. In quel momento viene recapitato un
telegramma al colonnello: è da parte di William Tyler, il quale gli dice di
eliminare tutti gli abitanti e di bruciare la città. Miles Wilson rimane
sconvolto, ma Trask lo zittisce: questa città appartiene a Mr. Tyler e tutto
quello che lui voleva era che suo figlio venisse protetto. Ora però Billy è
morto, dunque anche Sagoro deve morire. Così Trask estrae la sua pistola e spara
in pieno volto a Miles Wilson, dicendogli che è appena stato sollevato dal suo
incarico. Poi si rivolge agli uomini al servizio di William Tyler: che prendano
il corpo di Billy e lo mettano sul treno, di modo che arrivi a San Antonio da
suo padre. Dopo bisognerà cancellare questa città dall’esistenza e mettersi in
sella: c’è del lavoro da fare, ci sono degli scalpi da collezionare.
CAPITOLO 3:
FIDUCIA (TRUST)
John
Ostrander (storia)-Leonardo Manco (matite/chine/colori)-Tom Brevoort
(supervisione)
Quando il treno della compagnia di William Tyler ritorna a
Sagoro il mattino successivo, i macchinisti trovano una bara in attesa alla
stazione, lo sceriffo morto, la città ancora in fiamme e uomini armati ed
incappucciati che pattugliano le strade. Il Colonnello Trask dà a uno dei suoi
uomini più fidati le istruzioni finali, di modo che si occupi di tutto prima di
riunirsi a lui entro il tramonto. Trask seguirà invece le tracce degli assassini
di Billy Tyler. Dal treno scende Eustace Grimes, il quale trova ad attenderlo un
cittadino di Sagoro, Ramon, che lui conosce e dunque gli chiede cosa sia
accaduto. L’uomo narra gli ultimi avvenimenti, poi spiega che William Tyler li
incolpa per la morte di suo figlio. Grimes invita Ramon a salire sul treno, di
modo che possa essere trasportato in un’altra città, ma uno degli sgherri di
Trask lo blocca: nessuno degli abitanti di Sagoro lascerà la città. Grimes
ribatte che ci sono almeno cinquanta miglia tra qui ed il più vicino centro
abitato, non si può chiedere ad una persona di percorrere tutto questo tragitto
senza cibo né acqua, morirebbe sicuramente. All’uomo armato questo va più che
bene, anzi, Grimes può unirsi alla marcia.
Il facchino imbraccia un fucile e
glielo punta contro: è un vecchio uomo nero e non gli importa più di nulla.
Tratta con stronzi come il pistolero da tutta una vita ed ormai ne ha
abbastanza, quindi è meglio che getti a terra le armi e chiuda la bocca. Lo
sgherro di Trask esegue senza esitare. Grimes ordina allora a Ramon di legare
stretto quest’uomo e portare qui alla stazione quanti più altri abitanti di
Sagoro è possibile: si sono appena guadagnati un viaggio gratis fino a San
Antonio. Lo sgherro di Trask dice al facchino che William Tyler gliela farà
pagare cara per ciò che ha fatto adesso, ma Grimes ne dubita fortemente e decide
di rinunciare al suo lavoro: preferisce morire di fame piuttosto che prendere un
altro centesimo da un uomo come William Tyler.
San Antonio: Giunge la
notte e Rosa si sta aggirando per la città quando nota qualcuno alle sue spalle.
Prima che possa reagire, Rawhide Kid la disarma e la sbatte contro un muro. La
donna gli chiede cosa voglia, Johnny Bart risponde che Apache Kid era un suo
caro amico e vuole assicurarsi che sua moglie non si cacci nei guai: non avrà
forse intenzione di provare a liberare Geronimo? Rosa estrae un coltello e cerca
di allontanare da sé Rawhide Kid, che però evita facilmente i fendenti e dice
che il tentativo di liberare Geronimo non è solo stupido, ma suicida. Rosa viene
nuovamente inchiodata da Johnny Bart ad una parete ed afferma che morire
combattendo il proprio nemico è il marchio di un guerriero, ma questo Rawhide
Kid non lo capirà mai perché non esiste nulla al mondo per cui lui darebbe la
vita. Perché, in fondo, alla fine lui è nulla più che un codardo.
Toccato da
questo commento, il cowboy getta con rabbia a terra Rosa: vuole essere trattata
da uomo? Sarà accontentata. Coloro che hanno definito lui codardo o sono andati
a terra oppure sei piedi sotto terra. Se mai un momento od una situazione
richiedessero a Rawhide Kid di sacrificare la propria vita, allora così sia, ma
di certo non è tipo da gettare via la propria vita per nulla. Rosa sta cercando
di morire, ma il problema è che alcuni soldati stanno giusto cercando una
ragione per uccidere Geronimo e gli altri. Quindi se la donna continua in questo
suo intento, non solo si farà ammazzare, ma porterà altri nella tomba con sé.
Rosa ribatte che è meglio essere morti che stare in una prigione americana.
Rawhide Kid le chiede se questo sia anche il parere di Geronimo e degli altri,
oppure abbia deciso lei per tutti loro senza consultarli. Preda dell’ira, Rosa
si lancia contro Johnny Bart, ma costui estrae rapidamente la sua pistola e
gliela punta sotto il mento, bloccandola sul posto: il cowboy non ha problemi a
piantarle una pallottola in corpo, se lei insiste in questo suo atteggiamento;
oppure può portarla dai prigionieri apache per chiedere loro cos’è che davvero
vogliono. Dice sul serio: alcuni soldati sono in debito con lui, non può
promettere che vedranno Geronimo e di certo non potranno portare con sé delle
pistole, ma riusciranno ad entrare nella riserva. Rosa chiede a Johnny Bart
perché debba credergli, dopotutto è americano come quei soldati. Il cowboy
ribatte che la scelta è sua: può fidarsi di lui, oppure entrambi si ammazzeranno
in questo vicolo. La donna ritrae infine il suo coltello, ha deciso di fidarsi
di Rawhide Kid… per ora.
Il giorno dopo il treno proveniente da Sagoro
scarica la bara contenente il corpo di Billy Tyler. Suo padre la osserva e dice
che suo figlio era decisamente un ragazzo stupido, però la sua defunta madre lo
adorava ed anche lui gli voleva bene nonostante tutto. Poco dopo arriva il
Colonnello Trask, il quale riferisce all’uomo che la traccia degli assassini di
Billy giunge proprio qui a San Antonio: sapendo della presenza in città di
William Tyler, Trask ha pensato di dirglielo di persona. L’imprenditore ordina
al Colonnello che quei due siano portati alla sua presenza vivi, o almeno
ragionevolmente vivi: vuole essere lui ad ucciderli. Trask dice che sarà fatto,
poi chiede cosa fare del facchino che ha portato qui col treno dei cittadini di
Sagoro. Tyler risponde che il Colonnello ed i suoi uomini ricevono una paga
troppo alta per pestare a morte un negro, ha altre persone che si stanno
occupando di questa faccenda, gente che avrebbe volentieri pagato per
farlo.
Contemporaneamente Eustace Grimes viene picchiato a sangue con dei
bastoni da degli uomini con un fazzoletto al volto, che lo deridono.
Improvvisamente qualcuno afferra il braccio di uno dei pestatori, il quale
riceve un violento pugno al volto. Rawhide Kid si occupa poi degli altri,
colpendoli con la mazza trafugata all'uomo o sferrando loro calci nelle parti
basse. Una volta che gli assalitori sono tutti ko, Rosa chiede a Johnny Bart
perché sia intervenuto: conosceva forse quest’uomo? Rawhide Kid risponde di non
sapere chi sia l’uomo, è solo che lo fa arrabbiare vedere qualcuno pestato da
più persone e non in grado di difendersi. Seppur sanguinante e pieno di lividi,
Eustace Grimes ringrazia il pistolero. In quel momento Rawhide Kid lo riconosce:
non si dimentica mai di una persona che gli ha fatto un favore. È stato forse
picchiato per averlo aiutato a scendere dal treno qualche notte fa? Grimes
risponde che è stato per qualcos’altro, poi chiede di essere portato presso una
stanza che ha affittato, ci sono delle cose di cui Rawhide Kid e la donna devono
essere messi a conoscenza.
I due portano Grimes nella sua stanza situata
nella parte messicana della città, dove vengono messi al corrente degli ultimi
avvenimenti. Mentre Rosa si occupa di medicare le ferite del facchino, lui dice
a Rawhide Kid di ricordarsi di Trask dai tempi della Guerra delle Rotaie e a
quanto pare lui ha qualche conto in sospeso con Johnny Bart. Il pistolero
conferma tutto: quella tra lui ed il Colonnello è una storia che va avanti da
molto tempo. Grimes rivela che Trask è in città in questo momento, bisogna
andarsene subito. Rawhide Kid ribatte che lo faranno, ma prima devono occuparsi
di una cosa, deve rispettare una promessa.
Poco dopo Johnny Bart porta Rosa
nella riserva dove è tenuta prigioniera la tribù di Geronimo: un soldato li
porta all’interno, non potrà farli parlare col capo, ma c’è comunque un ottimo
sostituto. E comunque i due dovranno andarsene il prima possibile. Rosa entra
così in una tenda, dove con suo stupore incontra Lozen: la donna guerriero degli
Apache, una leggenda. Sorella del famoso capo Victorio, a sua volta figlio di
Cochise che definì la donna il suo buon braccio destro. Negli ultimi tempi Lozen
è stata accanto a Geronimo, sino alla fine, fino alla cattura ed all’esilio. Per
la moglie di Apache Kid è oltre che una grande combattente anche una sorella in
spirito. Le due donne si abbracciano, poi Rosa presenta Johnny Bart: pur
definendolo amico suo e di Dazii, Lozen appare diffidente nei suoi confronti. La
donna guerriero chiede poi a Rosa se si sia anch’essa arresa e sia venuta a
condividere il suo destino: la moglie di Apache Kid risponde seccamente di no,
lei è ancora libera ed a qualunque costo libererà anche lei e Goyathlay. Lozen
ribatte che sarebbe inutile: i soldati li seguirebbero fino ai confini del
mondo. Inoltre il loro popolo è stanco e provato, i loro giorni di gloria sono
terminati.
Rosa si chiede allora a cosa possa servire la sua libertà, ora che
non ha alcuno scopo nella vita. Lozen risponde che c’è in realtà una missione
per lei, se ha ancora dentro di sé lo spirito guerriero: domani verranno portati
via, in un luogo molto lontano, alcuni bambini apache. Verrà insegnato loro ad
essere bianchi, a dimenticare cosa significa fare parte del loro popolo. Rosa
deve prelevarli e portarli sulle montagne più alte, dove i cieli appartengono
loro e dove saranno più vicini a Padre Ussen: lì la donna dovrà insegnare loro
il loro retaggio, di modo che gli Apache non vengano dimenticati. Rosa afferma
che lo farà, non sa ancora come portare a termine questo compito, ma lo farà.
Dopo che Lozen esorta Rosa a partire insieme ai cuori ed alle speranze di tutto
il suo popolo, la moglie di Apache Kid riprende la cavalcata insieme a Rawhide
Kid. Costui le chiede se le sia venuto in mente qualche modo per liberare quei
bambini e, di fronte alla sua risposta negativa, lui ribatte che ha appena
ideato un piano adatto allo scopo. Rosa si dimostra interessata.
I bambini
indiani sono stati portati alla stazione, assistiti dal reverendo Orville
Phillips: non un uomo malvagio, ma una persona con una visione morale fin troppo
netta e questo di per sé è un male. Uno dei tanti ragazzi indiani che è stato
portato ad Est, perché gli fosse insegnato ad essere un bianco, per il suo
stesso bene dissero allora. Phillips dice ai bambini che da questo momento in
poi parleranno solo in inglese, quelli che non lo faranno verranno puniti
severamente. In quell’istante Eustace Grimes gli si avvicina e gli dice che il
treno è stato cambiato. Phillips appare spazientito, ma Grimes spiega che c’era
qualcosa che non andava con l’altro treno e dunque porta via il reverendo ed i
bambini. Dentro il gabbiotto della stazione Rawhide Kid si è sbarazzato di due
dipendenti, poi lancia un messaggio in codice morse, prima di strappare le linee
di comunicazione: il percorso è libero e lui ha un treno da rubare.
Contemporaneamente, Trask ordina ad uno dei suoi uomini di tenere gli occhi bene
aperti: Bart e quella donna potrebbero trafugare un treno, se li vede basta che
spari un colpo in aria ed arriverà subito l’aiuto.
Phillips ed i bambini
salgono sull’altro mezzo. Qui una ragazza indiana riconosce Rosa, ma lei la
invita a stare zitta. Poco dopo l’uomo di Trask nota Rawhide Kid mentre tenta di
salire sul treno e gli spara contro: il cowboy evita la pallottola e replica a
sua volta, ferendo l’uomo ad una spalla. Poi corre verso il mezzo, esortando
Grimes a partire subito: presto avranno compagnia. Le ruote del treno iniziano a
sferragliare, mentre all’interno i bambini sono agitati per via degli spari che
hanno sentito. Phillips li invita a sedersi, poi vedendo che un ragazzo non gli
presta ascolto gli torce un braccio e gli ordina di obbedire a ciò che dice:
loro sono tutti dei selvaggi ma, con la benedizione del Signore, presto verranno
civilizzati. Rosa ha sentito fin troppo e colpisce il reverendo dietro la testa
col calcio della sua pistola, mettendolo ko. Rawhide Kid la invita a non fare
fuoco: nella sua vita ha appreso che sparare agli uomini di Dio porta sfortuna,
anche se questi a volte sono degli stronzi.
Nel frattempo Trask e gli altri,
richiamati dal suono degli spari, giungono sul posto dove apprendono dall’uomo
rimasto ferito ciò che è accaduto. Nel vedere il treno allontanarsi, il
Colonnello impreca e si mette a correre verso di esso sparando, prontamente
seguito dai suoi uomini. Rawhide Kid e Rosa si piazzano in fondo al treno e,
armati di tutto punto, colpiscono un paio dei loro inseguitori. Trask allora
ordina a tutti di ritirarsi e tornare ai propri cavalli. Rawhide Kid osserva che
sono stati scoperti prima di quanto sperasse, ora le cose diventeranno più
difficili. Trask ed i suoi intanto montano a cavallo. Il Colonnello afferma che
i binari, prima di abbandonare la città, vi girano intorno: vuole che a quel
treno venga impedito di entrare in aperta campagna. Poi lui ed i suoi sgherri
partono all’inseguimento.
CAPITOLO 4:
DRITTO ALL'INFERNO (STRAIGHT TO
HELL)
John Ostrander (storia)-Leonardo Manco (matite/chine/colori)-Tom
Brevoort (supervisione)
Trask ed i suoi uomini sparano contro il treno, mancando di
poco Rawhide Kid, Rosa e Eustace Grimes. Johnny Bart dice che nella posizione in
cui si trovano sono obiettivi facili, è meglio che lui vada sul tetto. Rosa
ribatte invece che tornerà dentro la carrozza, per occuparsi dei bambini. Poco
dopo uno degli uomini del Colonnello si lancia dal suo destriero e riesce ad
aggrapparsi al mezzo. Una delle bambine indiane chiede a Rosa perché quegli
uomini stiano cercando di uccidere tutti loro: la donna risponde che vogliono
uccidere solo lei, ma i ragazzi si trovano sulla loro strada. Nel frattempo il
reverendo Phillips riprende i sensi, proprio nell’istante in cui l’uomo di Trask
irrompe nella carrozza, ma Rawhide Kid è pronto e con un preciso colpo di
pistola lo uccide, poi invita il reverendo a tenere bassa la testa se non vuole
assaggiare il Giorno del Giudizio prima del tempo previsto. Il treno intanto ha
ormai acquistato velocità ed è in grado di seminare in pochi secondi i cavalli
guidati da Trask e dagli altri. Il Colonnello ordina a tutti di tornare in
città, gli è appena venuta un’idea.
Contemporaneamente Phillips se la prende
con Rawhide Kid: non è altro che un brigante privo di ideali e sta interferendo
con l’opera del Signore. Johnny Bart afferra alla gola il reverendo: ha sentito
anche troppo, non può parlare a nome di Dio ma lui ne ha avuto abbastanza. Così
trascina fuori Phillips e lo getta giù dal treno. Dopo aver gridato come una
femmina impaurita mentre atterrava, il reverendo si rialza e puntando un dito
contro Rawhide Kid gli promette che si rivedranno all’inferno. Johnny Bart non
dubita che questo accadrà. Poi il cowboy va a controllare come sta Eustace
Grimes, chiedendo a Rosa di occuparsi dei bambini. Una ragazza, Migdalia, chiede
alla moglie di Dazii cosa faranno ora e se torneranno dai loro genitori. La
donna risponde che i genitori di tutti loro le hanno chiesto di portare i
bambini sulle montagne dove vivevano un tempo e lì insegnare e ricordare loro il
loro retaggio apache, nella speranza che un giorno i genitori possano riunirsi
ai propri figli. Migdalia dice che, quando Rosa se n’è andata, gli inglesi li
hanno trovati ed hanno costretto alla resa Goyathlay: la bambina era molto
arrabbiata con la moglie di Apache Kid, era certa che se fosse rimasta tutto
questo non sarebbe successo. Così le chiede se se ne sia andata per fare
qualcosa di importante. Rosa risponde che credeva fosse così, ma comunque se
nemmeno Goyathlay o Lozen sono riusciti a fermare i bianchi allora nemmeno lei
ci sarebbe riuscita: lei non ha il coraggio dei loro capi ed i bianchi sono
troppi e troppo forti. Il meglio che tutti loro possono fare dunque è andare in
un posto lontano dove poter essere liberi. Rosa giura a Migdalia che non
abbandonerà più lei o gli altri bambini, sarà per tutti loro sia una madre che
un padre ed insegnerà loro cosa significa essere un apache. Lo farà a costo
della sua stessa vita.
Nel frattempo Rawhide Kid si reca da Eustace Grimes e
nota che dalla sparatoria di prima è rimasto leggermente ferito ad una spalla.
L’uomo gli dice che è solo un graffio e che comunque è ancora in grado di
guidare il treno, poi fa notare che quella banda si è arresa troppo facilmente.
Johnny Bart afferma di conoscere Trask e sa che lui non si arrende mai, inoltre
non spreca tempo ad inseguire un treno che è ormai lontano, molto probabilmente
è tornato in città in cerca di un mezzo più veloce. Quasi certamente il treno di
William Tyler, che è ancora a San Antonio per portare via la bara di suo figlio.
La cosa preoccupa Grimes: il mezzo di Tyler è nuovo ed è il migliore in
circolazione, va molto più veloce della vecchia carretta su cui si trovano ora.
Hanno circa un’ora, massimo un’ora e mezzo di vantaggio, ma alla fine Trask ed i
suoi li ritroveranno. Rawhide Kid inizia ad inserire carbone nel motore e
dichiara di essere ben consapevole di ciò, la questione è dove avverrà il
ritrovamento. Conosce quelle persone: finchè lui e Rosa rimarranno in vita, non
si arrenderanno e quei ragazzi non avranno alcuna speranza. Almeno che non ci
sia una resa dei conti definitiva. Johnny Bart ha dunque in mente un piano e
mette dentro altro carbone: c’è ancora un bel po’ di viaggio da
compiere.
San Antonio: Anche il reverendo Phillips è tornato in città
e si presenta al cospetto di William Tyler: bisogna andare alla ricerca di quei
rinnegati e lui vuole essere presente. Punire quei peccatori è importante, ma la
priorità assoluta deve essere portare in salvo i bambini. Tyler chiede il parere
di Trask, il quale dice che la prima cosa da fare è uccidere Rawhide Kid e la
ragazza. A parte questo conosce un uomo che pagherà una bella cifra per gli
scalpi di quei bambini. Phillips inorridisce: sarebbe un atto barbarico, osceno,
vuole conoscere subito il nome di quell’uomo che farebbe una cosa tanto odiosa.
Tyler spara contro il reverendo ed una pallottola gli attraversa tutta la gola:
quell’uomo è proprio lui, è sua opinione infatti che è meglio uccidere i
parassiti quando sono ancora piccoli prima che crescano e creino problemi
maggiori. Tyler consiglia a Trask di riferire di aver trovato il cadavere di
Phillips lungo le rotaie: ovviamente sono stati Rawhide Kid e la sua puttana ad
ucciderlo, una cosa terribile. Ora però bisogna muoversi, quei due non devono
fuggire. Il Colonnello ribatte che questo non accadrà: conosce Johnny Bart, non
abbandonerà i bambini e questo lo rallenterà. Li troveranno e moriranno
tutti.
Intanto l’altro treno prosegue la sua corsa. Rawhide Kid e Rosa
tagliano le linee del telegrafo ad intervalli regolari di modo che non possano
essere riparate e venga mandato un avvertimento, inoltre viene usata una catena
per bloccare la leva del cambio dei binari. Ma sono comunque trucchi che faranno
ritardare di poco gli inseguitori. Il giorno finisce ed arriva la notte, quando
i ragazzi possono finalmente ammirare per la prima volta da lontano le montagne
apache: il gruppo scende dal treno e si ferma per qualche istante presso una
miniera abbandonata, dove trova olio di carbone ed un barilotto di polvere da
sparo. Risale poi sul mezzo, che continua a correre per circa un’ora, fino a
giungere presso un immenso precipizio che può venire attraversato solo grazie ad
un lungo ponte in legno. Il treno percorre l’intero ponte, poi Rawhide Kid
scende ed inizia a spargere l’olio di carbone sui pali di legno che tengono in
piedi la struttura. Rosa gli chiede se abbia intenzione di utilizzare anche la
polvere da sparo. Johnny Bart risponde che userà solo una quantità minima e
comunque non sufficiente a creare veri danni: ha altri piani per quel
barilotto.
In quel momento si ode il poderoso fischio emesso da un altro
treno: Trask ed i suoi stanno per arrivare. Rawhide Kid getta una lampada a gas
contro l’olio di carbone, che inizia a prendere fuoco. Poco dopo il macchinista
del mezzo di Tyler blocca il treno: il ponte davanti a loro è vecchio ed ora
anche in fiamme, non intende correre rischi. Trask gli spara alla testa: questo
non è il suo treno e per guidarlo non c’è più bisogno del macchinista. Il mezzo
riprende dunque la sua avanzata, mentre poco più avanti Rosa nota che sono
arrivati alla fine della corsa: i binari si interrompono poco più avanti e gli
uomini di Tyler non intendono fermarsi. Johnny Bart ribatte che non credeva lo
avrebbero fatto, lui voleva solo dare vita ad un po’ di fumo e confusione prima
di passare alla fase finale del suo piano. Invita dunque Rosa a staccare dal
treno l’ultimo vagone, mentre a Eustace Grimes chiede una spinta all’indietro
lungo i binari: si lancerà contro il treno dei loro nemici e piazzerà il
barilotto di polvere da sparo dentro il loro comignolo. Se per qualche ragione
dovesse fallire, allora Grimes dovrà aprire la valvola e mandare contro l’altro
mezzo tutti i rimanenti vagoni, per farli precipitare.
Rosa pensa che il
cowboy sia impazzito, questo è un atto di suicidio. Rawhide Kid ribatte che è
una missione quasi impossibile, ma non un suicidio: gliel’aveva anche detto, se
mai fossero giunti un momento od una situazione che gli avessero richiesto di
sacrificare la propria vita per una giusta causa, allora così sia. Quel momento
è arrivato e quei bambini sono la giusta causa, Rosa si dovrà occupare di loro.
La donna è confusa: in un altro tempo, in un altro luogo forse le cose sarebbero
andate diversamente tra loro. Johnny Bart dice che hanno avuto quello che hanno
avuto e questo per lui è sufficiente. Se dovesse salvarsi, però, non si unirà a
loro: altri sgherri di Tyler potrebbero cercarli, dunque li guiderà verso il
Messico. Rosa avrà bisogno di aiuto: deve andare in Montana, in una città
chiamata Wonderment, e chiedere di Reno Jones dicendo che è venuta per conto di
Rawhide Kid. Grimes non sa se Bart sia uno sciocco, un pazzo o un dannato eroe,
sa solo che è orgoglioso di lui. Il cowboy risponde che, come ha sempre fatto,
ha solo cercato di fare la cosa giusta.
Sull’altro treno, intanto, William
Tyler apre la bara di suo figlio e gli prende la mano, promettendogli che tutti
i suoi assassini verranno uccisi. Poco dopo all’esterno si odono degli spari: è
Rawhide Kid che, sul tetto del vagone staccato, richiama Trask, dicendogli che è
venuto a riprendersi quelle vite che gli ha sottratto. Due pistoleri dei primi
vagoni vengono uccisi da lontano da Rosa: il fumo che si è generato le impedisce
di vedere chiaramente, così chiede al suo amato Dazii di guidare la sua mano. Il
vagone staccato impatta contro il treno di Tyler, ma un istante prima Rawhide
Kid compie un poderoso balzo e getta nel comignolo del mezzo il barilotto di
polvere da sparo. Uno degli uomini di Trask esce da una finestra e spara contro
Johnny Bart, ma manca il bersaglio, così il cowboy replica a sua volta
uccidendolo. Subito dopo giunge il Colonnello, il quale comincia a fare fuoco
contro il suo avversario, ma Rawhide Kid è veloce e con un forte pugno al volto
mette temporaneamente fuori gioco Trask, prima di allontanarsi e dire addio al
suo nemico.
Il Colonnello si rialza, ma poi ode uno strano rumore alle sue
spalle. Quando si volta il comignolo del treno praticamente gli esplode in
faccia, dilaniando il suo corpo. La deflagrazione è tremenda e si propaga lungo
gli altri vagoni del treno, mentre Rawhide Kid continua ad uccidere gli sgherri
di Trask. Gli scossoni giungono fino al vagone di Tyler, che viene sbalzato
fuori dal mezzo insieme alla bara di suo figlio. La bara si apre ed il cadavere
del ragazzo si getta addosso al corpo di suo padre, mentre entrambi precipitano
nel vuoto. Johnny Bart continua a correre, di vagone in vagone, mentre
l’esplosione gli si avvicina sempre più. Giunto alla fine effettua un potente
salto, mentre l’intero treno precipita dal ponte ormai distrutto verso il fondo.
Dall’altra parte Rosa, Grimes ed i bambini cercano di capire, nonostante il fumo
che occlude le loro viste, se Rawhide Kid sia sopravvissuto. Ad un tratto Rosa
nota qualcosa: per un breve istante il fumo è come se si aprisse, come la tenda
di un teatro, e dall’altro lato del dirupo si percepisce una figura, la quale
sembra come composta del fumo stesso che la circonda. La figura osserva gli
altri per lungo tempo: nei suoi occhi c’è il desiderio di stare con loro, ma
anche irrequietezza. Poi il vento smette di soffiare ed il fumo torna ad essere
spesso e, quando scompare, la figura non c’è più.
Forse era un fantasma,
forse no. Più tardi Rosa e gli altri scendono nel dirupo, per assicurarsi che
nessuno dei loro inseguitori sia ancora vivo: lì tra le macerie ritrovano il
diario di Tyler, grazie al quale apprendono altri particolari della vicenda.
Nessuna traccia invece di Johnny Bart. Nessuno di loro lo rivedrà mai più. In
seguito hanno sentito narrare altre storie su di lui, dunque probabilmente è
sopravvissuto, ma ciò non ha importanza: che sia morto o no, rimangono questo
giorno e le sue azioni vive nel cuore di tutti. Così come la storia di Apache
Kid. Questi racconti vanno ricordati e tramandati ad altri: finché resiste la
memoria, essi vivono ancora.
FINE
A cura di Fabio Volino