CAPTAIN MARVEL:
FREE YOUR MIND

One-shot pubblicato nel febbraio 1994

 

PARLARE A SPROPOSITO (SPEAKING WITHOUT CONCERN)
Dwayne McDuffie/Dwight D. Coye (storia)-Mark D. Bright (matite)-Dennis Jensen/Barbara Kaalberg/Mark McKenna (chine)-Carlos Lopez (colori)-Sarra Mossoff (supervisione)

E' notte al campus dell' Empire State University e due studenti dai tratti asiatici, Philip Pyun e Fei Kwan Lau, stanno fuggendo da due rappresentanti dei Figli del Serpente, il gruppo razzista teso a dimostrare la superiorità della razza bianca sulle altre che ritiene inferiori. Dopo averli apostrofati come "parassiti giapponesi", con una raffica di energia proveniente da una staffa uno dei Figli perfora il terreno sotto Philip, facendolo inciampare. Il ragazzo esorta allora Fen a fuggire e a salvarsi, ma la ragazza non intende abbandonarlo. Peccato che ciò potrebbe costarle caro.
Poco lontano da lì Monica Rambeau, la seconda persona a potersi fregiare del titolo di Capitan Marvel, sta sorvolando la zona: dopo aver dato vita alla sua compagnia di navigazione non ha più avuto molto tempo per rivedere la Grande Mela, ma in questi giorni, per alcuni suoi affari personali, è potuta tornare in città. Peccato che la sua gita non si rivelerà tranquilla: ad un tratto, infatti, Monica sente un urlo provenire da lontano e si dirige verso la sua provenienza. Philip sta subendo atroci torture da parte dei due Figli del Serpente, che lo stanno colpendo più volte con le loro staffe energetiche. Ma ben presto Monica giunge sul luogo e, dopo aver afferrato uno di loro, lo porta in cima ad una torretta dove non potrà più far danni. La donna si lancia poi contro il secondo membro del gruppo razzista, che però, con una mossa improvvisa e inaspettata, riesce a colpirla in pieno con una raffica di energia. Monica assorbe l' urto senza troppi problemi e, quando una ulteriore raffica viene direzionata verso di lei, riesce ad evitarla sollevandosi in volo. Poi contrattacca: i suoi occhi si infiammano di una luce rosa e dalle sue cornee fuoriesce una raffica di microonde che surriscalda il metallo della staffa. Il Figlio del Serpente è costretto così ad abbandonare la presa su di essa e, quando tenta il tutto per tutto attaccando Monica con le sue sole mani, viene facilmente steso dalla donna con un semplice pugno. Venti minuti dopo le autorità giungono sul posto e portano via i due razzisti, che si scoprono essere studenti dell' ESU. Le loro potenziali vittime, Philip e Fen, per fortuna stanno bene e si domandano perchè li abbiano attaccati: sono cinesi, non giapponesi come da loro ritenuto. Ma Monica Rambeau conosce l' amara risposta: questo attacco non aveva alcuna motivazione. E, librandosi in volo, abbandona la zona.
Si dirige verso l' albergo dove è alloggiata e, per evitare troppi problemi, prova un nuovo trucco: modifica la frequenza del suo interfaccia esterno, riuscendo così a fondersi con l' ambiente circostante. Una sorta di potere camaleontico, dunque. Ottimo stratagemma per entrare inosservata nella sua stanza. Ma non è sola: all' interno è attesa da Derek Freeman (occasionale comprimario delle storie dei Vendicatori e di Capitan America), che senza troppe cerimonie le chiede il suo aiuto. L' uomo sa che la donna è qui in città per tenere un seminario sulla microeconomia alla Empire State University e questo le offre la copertura perfetta per tenere d' occhio un ragazzo, Ray Washington, ragazzo ventunenne di colore, rappresentante del consiglio studentesco e attivista politico del campus. Ma a Monica questa proposta non piace, non le va giù l' idea che gente nera che lavora per l' FBI spii altri neri. E così invita l' agente Freeman ad uscire dalla sua stanza. Ma lui non demorde: dietro a questa sua richiesta vi è soprattutto un interesse personale, in quanto Ray Washington è suo nipote. Monica gli chiede allora perchè abbia scelto lei e non abbia incaricato di ciò uno dei suoi agenti. Freeman risponde che ultimamente vi è stata una serie di attacchi di stampo razzista al campus e, per porre un freno a ciò, Ray sta in questi giorni formando una coalizione tra le varie minoranze culturali che l' ESU ospita ed organizzando una marcia di protesta contro questi attacchi. L' FBI ha iniziato ad interessarsi al problema quando ha saputo che dietro gli attacchi razzisti vi erano i Figli del Serpente, potenziale minaccia da supereroe. E da qui la scelta di Monica. L' agente Freeman consegna poi un ampio fascicolo alla donna, con dentro tutte le informazioni sul gruppo razzista, ed esce infine dalla stanza. La donna sfoglia qualche pagina, ma alla fine decide di recarsi presso un luogo dove potrà avere notizie di prima mano.
E così Monica si dirige alla mansione dei Vendicatori, dove trova Capitan America che ha appena terminato una sessione di allenamento. L' eroe a stelle e strisce le mostra poi alcuni file del database dei Vendicatori sui Figli del Serpente, un gruppo razzista che vuole negare alle altre minoranze la loro fetta di sogno americano. Cap offre il suo aiuto e quello degli Eroi più potenti della Terra per questa faccenda: Capitan Marvel è lusingata dall' offerta, ma pensa di potersela cavare da sola.
Il mattino dopo Monica si reca all' ESU dove viene subito accolta da Ray Washington. Il ragazzo la porta in giro per il campus e le mostra un edificio dove si stanno radunando numerosi rappresentanti delle varie minoranze. La sede è provvisoria in quanto l' istituto di studi afroamericani è stato recentemente fatto esplodere da un gruppo di skinhead (Uomo Ragno 109) e per ora non vi sono fondi per ricostruirlo. All' interno dell' edificio, tuttavia, sono tutti in pieno fermento, soprattutto dopo che questa mattina sono stati trovati in giro per il campus numerosi volantini dei Figli del Serpente che inneggiano alla lotta razziale e invitano tutti ad una marcia di protesta che si svolgerà questa stessa sera. Il tutto si aggiunge alla dozzina di pestaggi ai danni dei leaders delle comunità asiatiche, ebree e di alcuni omosessuali, cosa che sta mettendo in serio pericolo la collaborazione tra i vari gruppi. E i guai non tardano ad arrivare: improvvisamente si ode un rumore assordante proveniente dall' esterno. Sono decine di Figli del Serpente, che inneggiano a folli proclami. Ray e gli altri vanno ad affrontarli, mentre Monica, non vista, si trasforma in Capitan Marvel.
I rappresentanti delle minoranze bollano come nazisti i Figli del Serpente, ma il loro capo, il Serpente Supremo (non immaginerete mai chi è) per tutta risposta spara contro di loro una raffica di energia. Una strada si apre davanti ai membri del gruppo razzista e loro, brandendo le loro minacciose staffe, la percorrono, diretti verso l' edificio. La gente, impaurita, fugge e nella confusione si pesta l' un l' altro. Capitan Marvel ha paura ad intervenire poichè vi è la possibilità che i suoi colpi possano danneggiare anche degli innocenti, ma quando alcune raffiche dei Figli la sfiorano abbandona tutti i suoi dubbi e si lancia contro di loro. In breve, con tre scariche di energia, ne abbatte tre e un secondo dopo un quarto viene steso da un pugno. Gli altri membri del gruppo la circondano, ma lei ribatte facilmente a tutti i loro colpi. Da dietro un albero Robert Farrell, noto anche come Rocket Racer, rimane affascinato dal suo modo di lottare e si rammarica di non poter intervenire in suo aiuto. Ad un tratto, però, Monica, ormai certa della sua vittoria, offre il fianco ai suoi nemici e viene colpita. Due Figli calano più volte le loro staffe su di lei, infine il Serpente Supremo la abbranca da dietro per il collo. La sua presa è insolitamente forte e Monica rischia il soffocamento: ha una sola possibilità di salvarsi, cambiare la sua frequenza in pura luce. E così è: un lampo accecante si propaga dal suo corpo, un lampo che mette fuori gioco i restanti membri dei Figli del Serpente. Capitan Marvel non perde tempo e, con un calcio volante, stende il Serpente Supremo. Gli altri componenti del gruppo, nel vedere a terra il loro leader, decidono di fuggire. Solo allora Monica, stremata per lo scontro, si accascia al suolo, proprio quando la polizia giunge sul posto.
Gli agenti vanno subito alla ricerca dei fuggiaschi, mentre Capitan Marvel riferisce loro ciò che è avvenuto. Volta le spalle al Serpente Supremo e così non si avvede che costui sta subendo una mutazione: la sua testa vibra, si ingrossa, filamenti escono dal suo cranio, che viene perforato. Una massa viscida inizia allora a fuoriuscire dal corpo del Serpente Supremo, una massa che assume ben presto le fattezze di... Skinhead (per la prima apparizione di questo strampalato criminale andate a rileggere Uomo Ragno 109/110)! Numerosi filamenti si propagano dal suo corpo viscido ed afferrano Capitan Marvel al braccio e alla gamba destra. Anche in questo caso la sua stretta è molto forte e l' eroina non riesce a controbattere: viene attratta all' interno del corpo di Skinhead e lì scopre la presenza di uno scheletro umano. Non c'è un secondo da perdere, però: Monica prova ad uscire dalla massa viscida del criminale, ma non vi riesce. Allora con le sue mani lancia una potente raffica di energia che perfora il corpo di Skinhead e le offre una comoda via per la fuga. Ma il supercriminale non intende lasciarla andare così facilmente: con i suoi filamenti la abbranca nuovamente al petto e la scaglia con violenza contro il suolo, dove numerose macerie seppelliscono l' eroina. Poi Skinhead, credendo di aver ucciso la donna, assume forma umanoide e fugge. Ma si sbaglia: Capitan Marvel è ancora viva e, con un solo potente colpo, si libera delle macerie. Il primo round, tuttavia, è a favore di Skinhead. Robert Farrell allora si avvicina alla donna e la informa del fatto che lui conosce il supercriminale: si chiama Eddie Cross e ha ottenuto quel suo nuovo aspetto dopo essere stato cosparso da un composto chimico sperimentale. Alcuni mesi fa l' aveva affrontato insieme all' Uomo Ragno e con difficoltà era riuscito a sconfiggerlo. Ma la parte più bella deve ancora arrivare. Infatti Eddie Cross... è un ebreo!
E così, alcuni minuti dopo, Capitan Marvel si reca a casa del rabbino Chaim Crosso che, come la vede, capisce subito che ci sono dei problemi riguardo a suo figlio. Monica informa il rabbino degli ultimi avvenimenti e lui non esita a darsi tutta la colpa per ciò che è successo. L' orgoglio della sua eredità ha fatto sì che Eddie si ritenesse un paria rispetto alle altre persone e ciò ha fatto sì che, nel corso degli anni, dentro di lui crescesse l' odio. Un odio che ha trovato forma in Skinhead. Ma Capitan Marvel non è d' accordo: la cultura in cui nasciamo è parte di noi, dei nostri sentimenti. Nessuno dovrebbe vergognarsi di appartenere ad una cultura, nè dovrebbe rifiutare a tutti i costi i suoi precetti, solo perchè provengono da un determinato ambiente. Eddie invece ha intrapreso questa strada, ma ora è giunto il momento di ricondurlo sulla retta via. E il rabbino Cross lo aiuterà a capire.
I due si recano dunque da Ray Washington, che li informa delle ultime novità: è riuscito a radunare numerosi rappresentanti delle altre minoranze, nonchè numerosi studenti di pelle bianca. Il suo intento è quello di fare una contromanifestazione alla marcia dei Figli del Serpente, che si svolgerà stasera. E, se Skinhead darà dei problemi, Capitan Marvel difenderà tutti.
E così quella sera, inevitabilmente, i due gruppi si incontrano. Skinhead è felice del fatto che vogliano combattere, ma Ray smorza subito il suo entusiasmo: è vero, tutti hanno problemi ed incomprensioni, ma su una cosa sono tutti d' accordo. Che il vero problema qui al campus sia Skinhead, che ha dato vita ad un odio insensato. Tutti confermano le parole di Ray, sia i bianchi presenti alla manifestazione, che addirittura i Figli del Serpente, che si tolgono le maschere, dicendo di averne abbastanza di tutto ciò. La rabbia di Skinhead esplode allora in tutto il suo fervore: dal suo corpo fuoriesce una massa viscida pronta ad attaccare i manifestanti. Ma davanti a lui si para Chaim Cross, suo padre, che gli implora di lasciar fuoriuscire il suo odio, di abbandonare un sentimento che provoca paura anche in lui, in Eddie, non in Skinhead. Inoltre lui gli vuole bene. Il ragazzo rimane colpito dalle parole di suo padre ed esce dalla massa, nuovamente umano, ed abbraccia il suo genitore. Ma Skinhead, una semplice macchina assassina senza cervello ora, non ha alcuna intenzione di perdere la sua mente. Un suo filamento sta per calare su Eddie e il rabbino, ma Capitan Marvel interviene e, con una raffica, glielo trancia in due. L' eroina concentra poi tutta la sua potenza contro Skinhead, che però pare adattarsi ed assorbirla. Ma Monica non si dà per vinta: cambia continuamente le sue frequenze elettromagnetiche, perchè Skinhead non abbia il tempo di adattarsi. E continua così, fino a colmare del suo potere Skinhead che alla fine esplode in mille pezzi! Capitan Marvel ha vinto, anche se i veri problemi di coesistenza tra le varie razze sono ancora ben lungi dal trovare una soluzione. Ma forse proprio per questo bisogna celebrare e ricordare la vittoria di oggi. Tutti i presenti ne sono usciti cambiati, hanno capito che devono affrontare le loro insicurezze e non incolpare altri per esse. Perchè l' odio consuma in egual misura sia colui che odia che colui che viene odiato. Monica augura buona fortuna ad Eddie Cross, ma lui non replica e le volta le spalle. C'è ancora molto da fare. E tutti noi dovremo impegnarci.

FINE

A cura di Fabio Volino