CHAMBER
Mini di quattro numeri pubblicata dall'ottobre 2002 al
gennaio 2003
CAPITOLO 1:
L'UOMO VUOTO-CAPITOLO 1 (THE
HOLLOW MAN-CHAPTER ONE)
Brian K. Vaughan (storia)-Lee Ferguson (matite)-Norm
Rapmund (chine)-Jose Villarubia (colori)-Mike Raicht (supervisione)
Cleveland, Ohio: Un ragazzo dalle fattezze lupine viene
confrontato da due uomini in armatura. Uno di loro gli dice che non gli faranno
del male, frase che suscita la rabbia del suo compagno: certo che gli faranno
del male. E poi deve essere lui a dire questa frase, al che si dovrebbe
aggiungere che lo uccideranno, quante volte dovrà ancora ripeterglielo? Il suo
amico si chiede perché tutto debba essere sempre così teatrale. Ad un tratto una
voce risuona nella mente dei due uomini, esortandoli ad allontanarsi dal
ragazzo. L’eco dell’ammonimento risuona per alcuni istanti nella mente dei due:
deve essere un telepate, un amico di questo ragazzino mutante. Così i due
invitano chi ha parlato a farsi subito avanti, se non vuole che la sua faccia
sia fatta a pezzi. In quel momento Chamber entra nella stanza ed afferma che,
per questa ultima minaccia, ormai è un po’ troppo tardi. I due uomini in
armatura gli chiedono chi diavolo sia, domanda che viene ribaltata dall’eroe: i
due rispondono di essere umani al 100%, a parte le componenti meccaniche
non-organiche che si sono fatti impiantare nei propri corpi. Chamber chiede loro
ancora perché abbiano fatto questo. Uno dei due risponde che stanno agendo così
per ottenere giustizia: lui ed il suo amico Frank si sono licenziati dal
Dipartimento della Difesa per aprire la loro società di E-Business. Avevano
tutto, denaro a palate, un sito internet cliccatissimo, ricerche di mercato
favorevoli, ma poi la compagnia è fallita e c’è una sola spiegazione per questo:
mutanti.
Frank spara una raffica energetica contro Chamber, il quale la evita
di poco. Mentre l’eroe è riverso a terra, Frank gli dice che gli sporchi mutanti
hanno privato lui ed il suo amico di ogni centesimo che avevano, ma
fortunatamente alcuni vecchi contatti al Dipartimento della Difesa hanno fatto
ottenere loro delle armi da usare contro quella razza traditrice, come ad
esempio l’acceleratore di raggi gamma con cui sta per annientare Chamber. Mentre
l’uomo si lamenta della sua condizione, tuttavia, Jono carica le sue energie ed
alla fine rilascia una scarica biocinetica che mette fuori gioco Frank. Il suo
compare rimane scioccato e punta un suo braccio meccanico contro Chamber,
dicendogli che ha appena firmato la sua condanna a morte. Il giovane si prepara
ad utilizzare nuovamente i suoi poteri, ma scopre di non esserne in grado a
causa del micro-inibitore attivato dall’uomo: un’arma capace di annullare le
capacità genetiche dell’eroe per circa trenta secondi, tempo più che sufficiente
per procurargli un altro buco in testa. L’uomo si avvicina a Jono, non notando
però che costui ha afferrato un abatjour posto su una scrivania alle sue spalle.
Chamber frantuma la lampada contro la testa dell’uomo, mettendolo ko, poi si
avvicina al ragazzo dalle fattezze lupine, dicendogli che ora è al sicuro. Ma
costui, impaurito, implora l’eroe di non avvicinarsi perché per lui è un mostro.
In quel momento nella stanza irrompe Ciclope, al quale uno sconfortato Chamber
spiega cosa è accaduto. Scott Summers si avvicina poi al ragazzo, Nicholas
Gleason, esortandolo a non avere paura: lui ed il suo amico fanno parte degli
X-Men, sono i buoni e non appena hanno sentito cosa era capitato ai suoi
genitori sono venuti qui per aiutarlo. Ciclope invita Nicholas nella sua scuola:
è un posto speciale per studenti dotati, lì sarà al sicuro e non sarà mai più
solo.
Poco dopo, in rotta verso la Scuola Xavier: Mentre Ciclope è ai
comandi del Blackbird, Chamber lo informa che Nicholas Gleason ha appena preso
sonno. Scott chiede al suo compagno di squadra se si senta bene: lo ha fatto
partecipare a questa missione per farlo sentire a suo agio come più recente
componente degli X-Men. Chamber risponde che va tutto bene, a quanto ha visto
nessuno degli altri suoi compagni di squadra sembra troppo disgustato dal
cratere gigante che ha al posto della bocca. Ciclope ribatte di non essere
Charles Xavier, se Jono ha qualche problema con gli X-Men deve dirglielo. L’eroe
allora afferma che non si tratta degli X-Men, ma della scuola: apprezza molto
quello che Scott sta facendo per quei ragazzi, circondandoli con gente della
stessa razza, proteggendoli da quegli idioti che li temono e li odiano, ma cosa
accadrà quando se ne andranno? Ciclope fa notare a Jono che anche lui è stato
uno studente dell’Istituto: l’educazione che ha ricevuto non lo ha forse
preparato per i passi successivi? Chamber risponde che è così, ha imparato ad
essere un bravo soldato, ma sinceramente non riesce ad immaginarsi il fatto che
ogni ragazzino laureato vorrà vestirsi con un costume in cuoio nero e combattere
i malvagi come fanno loro: molti di quegli studenti vorrebbero essere dei
banchieri, delle ballerine o molte altre cose. Ciclope ribatte che è per questo
che fanno molto di più che aiutarli semplicemente a controllare i loro poteri ed
a mostrare loro come difendersi: insegnano loro anche come comportarsi nel mondo
reale. Chamber conclude che forse allora sarebbe meglio che quegli studenti
andassero là fuori ad insegnare al mondo reale come si comportano
loro.
Scuola Xavier: Come il Blackbird atterra e Ciclope esce dal
mezzo, gli si avvicina una studentessa di nome Molly, la quale gli dice che è
accaduto qualcosa e gli altri X-Men lo stanno cercando. Mentre Scott entra
nell’Istituto, Chamber chiede a Molly cosa sia capitato: dopo un attimo di
esitazione, la ragazza risponde che sono stati uccisi degli studenti mutanti, ma
non qui, bensì alla Empire State University. Poco dopo Ciclope mostra a Jono
alcune immagini satellitari della tragedia e spiega che sei homo superior
dichiarati sono rimasti uccisi in seguito ad un’esplosione: nessuno dei soliti
sospetti si è preso la paternità di questo atto e le autorità non hanno alcun
indizio. Chamber rimane stupito dal fatto che quegli studenti non nascondessero
la loro condizione di mutanti, non solo, grazie a questo erano state garantite
loro delle borse di studio. L’ESU è sempre stato uno degli istituti più
progressisti della nazione: hanno dato vita a questo programma in uno sforzo di
rendere il loro campus più geneticamente variegato. Fino ad ora 19 studenti
mutanti si sono offerti volontari: i sei che sono morti facevano tutti parte di
un’organizzazione studentesca mista chiamata Studenti Per La Tolleranza. Ed è
stata proprio la loro sede che è stata fatta esplodere. C’è una sola
sopravvissuta, a quanto sembra uno degli studenti mutanti ha usato il suo corpo
come scudo per salvare la sua fidanzata umana: il suo nome è Gigi Martin ed è la
fondatrice dell’organizzazione.
Chamber è sempre più interessato alla
faccenda e chiede a Ciclope di poter indagare su di essa. Scott è nettamente
contrario: gli ha dato queste informazioni perché è importante che rimanga
aggiornato, non perché si metta in testa di giocare al detective. Inoltre l’FBI
è già sulla scena ed è stato assicurato che tratteranno questa tragedia come un
crimine razziale. Jono ribatte che sono tutte balle: fino a pochi mesi fa i
federali contemplavano ancora la possibilità di sterminare i mutanti, andrà a
finire che questa vicenda finirà nel dimenticatoio. Ciclope gli chiede allora
cosa dovrebbe fare: mandarlo sotto copertura? Il suo aspetto non è esattamente
comune. Chamber infatti afferma che vuole iscriversi esattamente per ciò che è:
Jonothan Starsmore, mutante. Così potrebbe analizzare la situazione dall’interno
e scoprire il responsabile od i responsabili: presto inizierà la sessione
autunnale, non si può perdere questa occasione. Non è entrato a far parte degli
X-Men solo per essere l’assistente di un professore: vuole rendere il mondo
sicuro per quei mutanti che non hanno il privilegio di frequentare questa
scuola. Se non faranno nulla, ne moriranno altri. Ciclope riflette.
Empire
State University, una settimana dopo: Chamber percorre le vie del campus,
additato da svariati studenti e scortato da due uomini armati. Ad un certo punto
il ragazzo dice ai due che può anche cavarsela da solo adesso. Uno degli uomini
armati non è esattamente entusiasta: pensava davvero che avrebbero scortato un
verme come lui in ogni singola classe? Adesso che le telecamere se ne sono
andate, se ne vanno anche loro. I due uomini si allontanano e subito dopo
qualcuno tira un pomodoro contro il petto di Jono, intimandogli di ritornarsene
a casa. Una ragazza nota tutta la scena e la commenta prendendo in prestito un
dipinto di Norman Rockwell:”Il problema con cui tutti conviviamo”. Chamber si
volta e scopre che è stata una mutante come lui, pigmentazione verde, occhi
rossi, aspetto rettiloide ed aculei sulle spalle e sulle braccia. La ragazza
dice che pensa sempre a quel quadro quando vede un nuovo studente accettare la
sfida di entrare qui. Jono ribatte che Rockwell è solo un volgare incisore. La
ragazza riconosce il suo accento inglese e non si stupisce del commento: gli
inglesi odiano qualunque cosa. Chamber precisa che odiano qualunque cosa sia
americana, poi si presenta. Anche la ragazza si presenta: si chiama Amber, è una
studentessa mutante dell’ESU e non ha amici. Jono le dice che ne ha appena
trovato uno. I due si stringono la mano ed Amber gli dà il benvenuto nel
Mattatoio 5.
Improvvisamente qualcun altro richiama l’attenzione di Chamber:
è un gruppo di altri studenti mutanti capitanati da un tizio dalla pigmentazione
bianca e gli occhi gialli che indossa una maglietta su cui campeggia l’immagine
di Magneto. I suoi genitori gene-scherzo lo hanno chiamato Kirk, ma il suo nome
mutante è Neutrino Annihilator: è il leader di Nord Magnetico, l’unica
organizzazione mutante del campus che conti qualcosa. Chamber rimane sconvolto
dal fatto che queste persone adorino Magneto. Kirk ribatte che è stato un
martire della loro causa: non ha mai avuto paura di mettersi contro i loro
oppressori e mostrare loro che i mutanti non si sarebbero mai arresi. Jono si fa
prendere dalla rabbia: Magneto era solo un pazzo, un assassino di massa.
Neutrino Annihilator non si scompone: dunque lui è uno di quei mutanti alla Zio
Tom, che cerca sempre di rispettare le norme? E perché nasconde la sua faccia
dietro quella lunga sciarpa? Così quasi senza preavviso, Kirk toglie la
copertura di Chamber, rivelando il suo volto privo di bocca e le fiamme di
energia psionica che lo pervadono. Sempre più preda dell’ira, Jono sferra un
pugno a Neutrino Annihilator, intimandogli di non mettergli più le mani addosso
se non vuole fare una brutta fine.
Kirk non ha alcuna intenzione di
smetterla, ma in quel momento Gigi Martin si frappone fra i due contendenti e
ricorda loro la regola fondamentale: se si usano i propri poteri nel campus si
viene espulsi. Neutrino Annihilator le chiede cosa abbia intenzione di fare:
firmare una nuova petizione di pace o far entrare la nuova matricola nel suo
gruppo, Codardi per la Tolleranza, magari anche lui così si farà esplodere come
gli amici della ragazza. Del resto accadono brutte cose a chi non è affiliato a
Nord Magnetico. Così dicendo il leader dell’organizzazione ed i suoi seguaci si
allontanano.
Chamber si avvicina a Gigi Martin: forse il momento non è dei
migliori, ma lui sta per conseguire un master in giornalismo e vorrebbe farle
alcune domande sulla tragedia di qualche tempo fa. La ragazza risponde che non
può parlarne qui, non sai mai chi potrebbe ascoltarti. Notando che Jono comunica
grazie alla telepatia, tuttavia, rimane affascinata: il suo ragazzo faceva la
stessa cosa, è bello sentire di nuovo una voce dentro la sua testa. Jono
potrebbe venire a trovarla domani: la sua organizzazione ha un nuovo ufficio al
terzo piano del centro studentesco. Fino a quel momento non deve farsi
intimidire da nessuno: l’ESU non è perfetto, ma sta progredendo in tal senso.
Poi Gigi saluta lui ed Amber e se ne va. La mutante invita Jono a non coltivare
troppe speranze: le ragazze umane non si mettono insieme a mutanti con un
aspetto come il loro ed anche quando escono coi mutanti dal bell’aspetto lo
fanno solo per far arrabbiare i propri padri. Non ha nessun problema con Gigi, è
solo un po’ ingenua. E comunque Amber non vuole affiliarsi politicamente con
nessuno, qui vuole solo imparare e l’unica organizzazione a cui ha aderito è il
club degli scacchi.
Poco dopo Chamber entra nella sua stanza sita nella
Brittany Hall, dove ad attenderlo vi è Walter, un ragazzo costretto su una sedia
a rotelle. Nel vedere un altro mutante entrare nella stanza, Walter inizia a
pensare che qualcuno ce l’abbia con lui: non ha nulla di personale contro i
mutanti, solo non capisce perché l’Empire State University si stia dando tanto
da fare per loro, concedendo loro privilegi ed un trattamento speciale solo per
via del corredo genetico. Lui invece ha dovuto faticare molto per entrare in
questa università, nonostante le sue ampie conoscenze in materia scientifica: è
costretto a stare su questa sedia a rotelle da una vita intera, ma nessun
college gli è mai venuto incontro. Chamber è dispiaciuto per la sorte di Walter,
ma lo invita a riconsiderare le sue parole: quando il governo stava mettendo
delle rampe sui bus per i portatori di handicap, stava anche costruendo
Sentinelle per uccidere dei mutanti. Il ragazzo, indicando una immagine
promozionale della nuova X-Force, ribatte che questa è storia antica: gente come
Jono ora sono delle celebrità. L’eroe gli chiede se, solo perché un manipolo di
mutanti appaiono in TV, questo significa che la lotta sia finita. Walter china
la testa: non vuole avere di nuovo questa conversazione, la faceva anche il suo
precedente compagno di stanza. Così decide di andare alla biblioteca del campus
ed a prendere un po’ di aria fresca. Quando esce dalla stanza si assicura di
sbattere la porta.
Più tardi Jono è a letto quando ode un debole rumore.
Credendo sia Walter, gli chiede scusa per la discussione di prima, ma poi si
ritrova di fronte una pistola. Un istante dopo dei colpi vengono sparati.
CAPITOLO 2:
L'UOMO VUOTO-CAPITOLO 2 (THE
HOLLOW MAN-CHAPTER TWO)
Brian K. Vaughan (storia)-Lee Ferguson (matite)-Norm
Rapmund (chine)-Jose Villarubia (colori)-Mike Raicht (supervisione)
Empire State University, mezzanotte: Sei colpi di
pistola vengono sparati contro il petto di Chamber, il quale non ha nemmeno il
tempo di reagire. Anche quando il caricatore dell’arma è scarico, l’assalitore
protetto dall’oscurità preme a vuoto un paio di volte il grilletto. Jono gli
chiede perché abbia fatto questo, prima di crollare sul letto, le sue pupille
che si dilatano. L’assalitore esce da una finestra della stanza e si allontana,
poi qualche istante dopo con un grido di dolore Chamber riprende i sensi, i
proiettili che rimbalzano fuori dal suo petto. Il giovane non fa quasi in tempo
a rimanere stupito di quanto è accaduto che qualcuno bussa con insistenza alla
sua porta, chiedendogli cosa diavolo stia accadendo là dentro. Jono si
giustifica, ha alzato troppo il volume per vedere i DVD de I Soprano.
L’uomo che ha bussato capisce di avere a che fare con uno degli ultimi studenti
mutanti arrivati e si scusa per il tono irruento di prima: l’ESU non compie
discriminazioni verso gli studenti… diversi, anzi, li aiuta a sfruttare le
proprie speciali capacità. Così chiede al giovane mutante di non fargli rapporto
in presidenza: se perde la stanza e viene espulso, i suoi genitori lo
uccideranno. Jono gli dice di non preoccuparsi, sa cosa vuol dire.
Poco dopo,
mentre il petto dell’eroe brucia ancora per il dolore, Walter rientra nella
stanza. Ancora scosso da quanto accaduto poco prima, Jono gli dice che gli ha
fatto prendere paura. Walter sarcasticamente ribatte che non sapeva di dover
bussare prima di entrare nella sua camera, la prossima volta sarà meglio che
Jono metta il cartellino alla maniglia di Non Disturbare. Chamber ignora questo
commento e gli chiede dove sia stato. Walter risponde che era alla biblioteca,
glielo ha anche detto. Il mutante gli fa notare che la biblioteca ha chiuso tre
ore fa. Il giovane in sedia a rotelle allora risponde che è stato in sala
computer, Jono non è certo sua madre, non è tenuto a dirgli tutto: poi si mette
a letto e chiede al suo compagno di stanza se non è possibile continuare questa
conversazione domani, tra poche ore cominciano le lezioni e lui ha bisogno del
suo sonno di bellezza.
Cortile del campus, il mattino successivo: La
giornata inizia con una violenta pioggia. Jono incontra Amber e, sentendo di
potersi fidare di lei, le dice che non è qui per studiare giornalismo, in realtà
è qui sotto copertura: è uno degli X-Men. Amber ha letto qualcosa su Internet
del gruppo di Charles Xavier, che ha giurato di proteggere un mondo che odia e
teme i mutanti eccetera eccetera. Jono le rivela il suo alias e spiega che è
stato mandato qui per scoprire chi abbia ucciso i mutanti di
quell’organizzazione studentesca. La ragazza si domanda perché gli stia dicendo
questo. Jono le dice che lo sta facendo per la sua stessa protezione: è
praticamente sicuro che la persona che sta cercando non ha finito di
perseguitare la loro specie.
Poi indica una persona poco distante, con un
atteggiamento apparentemente distaccato: in due giorni Jono lo avrà notato
almeno una decina di volte mentre cercava di spiare, ora intende scoprirne il
motivo. Così l’eroe si avvicina allo studente e gli chiede con tono deciso se
abbia qualche problema con lui. Il ragazzo alza le mani a mezz’aria in segno di
protezione e si ritrae: voleva solo fargli una domanda, chiedergli se abbia mai
recitato prima d’ora. Jono si interroga sul motivo. Il ragazzo spiega che è uno
studente di cinematografia e non gli dispiacerebbe se Chamber prendesse parte ad
un suo progetto: ha visto quello show di luci a cui ha dato vita ieri, sarebbe
un magnifico effetto speciale, come uno zombie che viene sparato al petto. Jono
rimane deluso dalla proposta e se ne va, dicendo con tono seccato di non essere
interessato. Lo studente si scusa se le sue parole lo hanno offeso: ha grande
rispetto per gente come Jono, alcuni dei suoi migliori amici sono dei mutanti.
Amber dice all’eroe di abituarsi a sentire quest’ultima frase. L’eroe le chiede
se ci sia un posto in cui possano parlare in privato: la ragazza ne conosce uno
che adesso è del tutto vuoto.
Sala mensa: I due mutanti si siedono ad
un tavolo appartato. Amber chiede a Jono perché sia certo che persone come loro
due siano più in pericolo ora che in qualsiasi altro giorno della settimana.
Chamber risponde che è una sensazione, confermata decisamente dal fatto che
qualcuno la scorsa notte è penetrato nella sua stanza e gli ha sparato, a
distanza praticamente ravvicinata, sei proiettili in pieno petto. Amber ribatte
che questo è impossibile, se qualcuno avesse fatto una cosa del genere adesso
lui sarebbe morto: probabilmente era una scacciacani oppure stava solo sognando.
Chamber le fa vedere i proiettili fuoriusciti dal suo corpo e smonta in un
attimo queste due ipotesi. Mentre li esamina, la ragazza gli chiede come sia
riuscito allora a sopravvivere. L’eroe, con quello che definisce l’eufemismo del
millennio, afferma di non essere come gli altri ragazzi: non ha polmoni o un
cuore, il suo corpo è composto da un qualche tipo di energia psionica e
biocinetica, in ogni caso non è umana. E probabilmente per questo qualche verme
bigotto ha tentato di ucciderlo. Amber gli chiede se ne sia certo: forse chi gli
ha sparato sapeva che i proiettili non potevano ammazzarlo, forse stava solo
tentando di mettergli paura. Chamber si chiede come mai abbia avuto tanti
scrupoli quando non si è fatto problemi a far esplodere un intero club pieno di
mutanti, ma improvvisamente qualcuno lo afferra per il collo: è Neutrino
Annihilator.
Il livido causato ieri dal pugno di Jono è scomparso, grazie ad
un fattore rigenerante secondo solo a quello del potente Sabretooth:
diversamente dall’eroe, Kirk non ha paura di dimostrare agli altri che è un homo
superior. Amber viene bloccata dagli altri componenti di Nord Magnetico, ma
invita comunque Neutrino Annihilator a tornarsene alla sede della sua
organizzazione insieme ai suoi compari. Lui ribatte che lo farà, ma solo dopo
che il gene traditore gli avrà leccato gli stivali, altrimenti alla ragazza
verrà spezzato un braccio. Chamber afferma che non succederà, altrimenti
verrebbero espulsi. Kirk controbatte che ciò non accadrà: se l’università
perdesse solo un altro mutante, gli umani dal cuore tenero potrebbero smettere
di mandare le loro generose donazioni, la loro razza ormai ha in pugno questo
istituto. Amber esorta Jono a non prestargli ascolto, ma lui dice che va tutto
bene e si inginocchia, poi chiede a Neutrino Annihilator se adesso sia felice di
essere il grande mutante del campus. Kirk annuisce e ricorda che tutto questo
avrebbe potuto essere evitato se loro due avessero aderito a Nord Magnetico.
Chamber non lo sta ad ascoltare e se ne va insieme ad Amber. La ragazza non
riesce a credere che Jono abbia baciato i piedi di Kirk per salvarla. L’eroe
afferma infatti di non averlo fatto: lui non ha una bocca. Amber allora chiede
perché si sia inginocchiato. Chamber risponde che lo ha fatto per legare i lacci
delle scarpe di Neutrino Annihilator. Subito dopo il leader di Nord Magnetico
inciampa ignominiosamente al suolo. Mentre lancia minacce di morte a Jono,
costui scappa insieme ad Amber, poi dice di doversi separare da lei: deve fare
quel colloquio con Gigi Martin, tuttavia la mutante è meglio che si guardi bene
le spalle.
Nuovo centro studentesco, mezzogiorno: Chamber si presenta
davanti alla porta dell’ufficio di Gigi, la quale è presidiata da due guardie
del corpo. L’eroe cerca invano di convincerle che ha un appuntamento, fino a
quando la porta si apre e la ragazza lo invita ad entrare. Gigi gli chiede scusa
per il comportamento brusco dei due energumeni, ma prendono la faccenda della
sicurezza molto più seriamente da quando il loro ultimo ufficio è stato
distrutto. Gigi fra poco ha alcune lezioni da seguire, però non vuole dare a
Jono delle risposte preconfezionate: lei è la cofondatrice del gruppo Studenti
Per La Tolleranza, creato insieme ad un’altra matricola mutante di nome Alex.
Hanno dato vita all’organizzazione poco dopo aver cominciato ad uscire insieme,
una sorta di Giulietta e Romeo del ventunesimo secolo. Alex è stato uno dei
primi ad avvantaggiarsi delle borse di studio per mutanti offerte dall’ESU: era
un telepate, anche se non del livello di Chamber. È morto nell’esplosione
insieme ad altri cinque mutanti che facevano parte del gruppo. Secondo l’FBI,
qualcuno ha nascosto in un armadietto un ordigno rudimentale ma efficace, che è
esploso durante il loro ultimo meeting. Gigi è stata l’unica a sopravvivere.
Tutto è accaduto così rapidamente, nessuno ha avuto il tempo di reagire eccetto
Alex: all’ultimo secondo ha usato il suo corpo per proteggere la
ragazza.
Chamber si dichiara dispiaciuto per quanto accaduto. Gigi, chinando
il capo, gli dice che va tutto bene: dopotutto anche lui sa cosa significa
convivere con una tragedia che ti fa perdere qualcuno che ami. Quando le sue
capacità mutanti si sono manifestate per la prima volta, hanno creato un grande
buco nel suo volto e nel petto: quella stessa raffica di energia ha anche reso
paralitica la sua ragazza di allora. Stupito, Jono le chiede come faccia a
sapere tutto questo. Gigi risponde che rimarrebbe sorpreso da ciò che si può
trovare su Internet: la sua storia è stata descritta su un sito web chiamato
Purity, un luogo di incontro online per pazzoidi dediti a quella che definiscono
la preservazione della specie umana. L’ESU non permette la formazione di alcun
gruppo d’odio nel campus, perciò gli studenti anti-mutanti devono pianificare le
loro perverse campagne in segreto: sono loro che hanno piazzato quella bomba.
Chamber non dubita che idioti come quelli incitino alla violenza, ma come può la
ragazza essere così sicura che siano loro i diretti responsabili? Per Gigi è
un’intuizione, che le dice anche che Jono è interessato a questa storia per
molto più che un semplice titolo di giornale. L’eroe le confessa che non si sta
sbagliando. Allora Gigi lo esorta a trovare gli studenti che si nascondono
dietro quel sito, scoverà così anche i mostri che hanno ucciso i suoi
amici.
Dormitorio femminile, tramonto: Chamber bussa alla porta della
stanza di Amber, ma ad aprirgli è una bellissima ragazza bionda, da cui il
ragazzo rimane ammaliato e senza parole. Lei capisce che sta cercando la sua
compagna di stanza e la chiama: poco dopo arriva Amber, chiedendo cosa possa
fare. Jono ha bisogno di una mano per inoltrarsi nel web, ci capisce poco di
queste cose: deve trovare i tizi che stanno dietro la sede dell’ESU di Purity.
Amber accende il suo computer e parte dal moderatore del forum online locale: i
loro sistemi di sicurezza sono datati e facilmente bypassabili. In trenta minuti
Amber rintraccia l’indirizzo mail fino all’originale connessione Ethernet ed
infine al luogo esatto dove risiede quella persona.
Chamber si reca ad un
altro dormitorio e apre la serratura della porta sfruttando qualche trucco
insegnatogli da Tempesta. Con un lieve cigolio la porta si apre, dentro c’è una
oscurità totale. Jono si toglie la sciarpa protettiva per far sì che la sua
fornace psichica gli dia una discreta illuminazione: grazie a ciò si avvede di
qualcuno che sta per assalirlo con una mazza da baseball. L’eroe viene colpito,
ma riesce ad incassare il colpo, poi rilascia una scarica biocinetica che
disarma il suo assalitore. Chamber lo riconosce subito: è lo studente di
cinematografia di stamattina, quello che diceva di avere un grande rispetto per
i mutanti. Evidentemente non è così, poiché il ragazzo incolpa i mutanti della
morte dei suoi genitori ed esorta caldamente Jono ad andarsene prima che chiami
la sicurezza. Chamber non si fa intimidire, anzi, lo invita a farlo, così
spiegherà loro perché la scorsa notte gli ha sparato. Lo studente non ha idea di
cosa stia parlando. Jono lo afferra per il bavero: queste battute da film da due
soldi può conservarsele per un altro momento, lui od uno dei suoi amici online
ha tentato di ucciderlo.
Il ragazzo non si fa spaventare e ribatte che
sarebbe una follia: uccidere mutanti li rende solo dei martiri e per questo lui
preferisce la guerra psicologica. Lui ed i suoi amici mettono in ridicolo e
calunniano i mutanti ogni volta che ne hanno la possibilità per farli sentire ed
apparire come i reietti che davvero sono: una tattica più sottile della violenza
e due volte più efficace quando si tratta di allontanare gli studenti mutanti
dal campus. Chamber gli chiede se abbia concepito questa strategia prima o dopo
aver fatto esplodere la sede di Studenti Per La Tolleranza. Il ragazzo
sogghigna: Jono crede ancora sia stata una bomba ad uccidere quegli studenti.
Non importa cosa dice l’FBI, Chamber più di ogni altro dovrebbe sapere che al
governo non importa affatto scoprire chi abbia ucciso un manipolo di studenti
mutanti. Uno degli amici del ragazzo ha conseguito un master in Chimica Forense:
è riuscito ad analizzare la scena del crimine ed ha confermato un sospetto di
Purity. L’esplosione che ha ucciso quei mutanti non è stata causata da una
bomba, è stata opera di un altro mutante.
CAPITOLO 3:
L'UOMO VUOTO-CAPITOLO 3 (THE
HOLLOW MAN-CHAPTER THREE)
Brian K. Vaughan (storia)-Lee Ferguson
(matite)-Norm Rapmund (chine)-Jose Villarubia (colori)-Mike Raicht
(supervisione)
Empire State University, mezzanotte: Chamber entra nella
stanza di Amber passando da una finestra, dicendo che le cose sono ancora
peggiori di quanto pensassi. Vedendo un letto occupato, l’eroe esorta la sua
amica ad alzarsi, ma quando le coperte vengono spostate c’è in realtà la
compagna di stanza della mutante. Vedendo le fiamme attorno al volto di Jono, la
ragazza si fa prendere dalla paura e lancia un urlo prima di scappare via e
chiamare Amber in cerca di aiuto. Poco dopo la giovane mutante arriva e Chamber
le chiede scusa: pensava che questa fosse la sua camera. Amber risponde che lo
era, ma l’altra camera da letto è più grande e così lei e la sua compagna di
stanza hanno deciso di scambiarsela ogni semestre, è per questo che qui c’è
ancora molta della sua roba. Jono esorta la sua amica a vestirsi subito, ha
bisogno del suo aiuto: è appena reduce da una visita al bigotto che gestisce il
forum online dell’ESU di Purity, il quale gli ha detto che l’esplosione che ha
ucciso i ragazzi di Studenti Per La Tolleranza è stata causata da un mutante,
non da una bomba. Ovviamente fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, così
l’eroe ha deciso di ispezionare personalmente la scena del crimine e chiede ad
Amber di portarlo al vecchio centro studentesco. La mutante ribatte che lo farà,
ma non a quest’ora: ogni edificio del campus è sigillato peggio di Fort Knox
prima dell’inizio delle lezioni, adesso è meglio che Jono torni nella propria
stanza e si riposi, se ne occuperanno subito al mattino. Chamber dice che ha
ragione, allora che domani sia, nel frattempo sarà meglio che Amber porga da
parte sua le proprie scuse alla sua compagna di stanza e stia doppiamente
attenta: questa faccenda è appena diventata molto più insidiosa.
Brittany
Hall, un’ora dopo: Come entra nel dormitorio, Chamber incappa in Walter, il
quale non può salire di sopra poiché l’ascensore si è guastato e i tizi della
manutenzione quando va bene ci mettono sei ore per venire. Jono si offre di
portarlo su per le scale, ma il ragazzo boccia la proposta: a meno che i suoi
poteri mutanti non siano di teletrasporto, gli scalini sono troppo stretti per
la sua sedia. L’eroe allora chiede se non possa sollevarlo dalla sedia e
caricarselo sulle spalle, Walter non intende proprio saperne. Rassegnato, Jono
si siede su una panchina, decidendo di attendere insieme al suo compagno di
stanza l’arrivo dei tizi della manutenzione. Dopo un po’, Walter chiede al
mutante se senta dolore alla faccia. Chamber risponde che alcuni anni fa ha
accidentalmente fatto esplodere alcuni dei suoi organi vitali, ormai sono poche
le sensazioni che avverte. L’eroe approfitta dell’apertura del ragazzo e pone
una domanda a sua volta: il suo ultimo compagno di stanza è stata forse una
vittima dell’esplosione del centro studentesco? Walter annuisce. Jono allora gli
chiede se si senta triste per questo, se non starebbe peggio ora qualora lui
fosse stato umano. Il giovane risponde di non esserne certo, molta gente è
entrata ed uscita dalla sua vita, più a lungo di quanto voglia ricordare, ormai
sono poche le sensazioni che avverte.
Vecchio centro studentesco, sei ore
dopo: Amber e Jono entrano nell’edificio deserto, dovrebbe rimanere così
ancora per circa un’ora. Notando la stanchezza negli occhi dell’eroe, la ragazza
gliene chiede la ragione. Chamber le spiega che è stato alzato quasi tutta la
notte a parlare con Walter. Amber non ha un parere esattamente positivo di
Walter, quel ragazzo fa sembrare Andy Rooney un tipo adorabile, e dunque si
interroga se possa avere qualcosa a che fare con questa faccenda. Chamber un
tempo lo pensava, ma adesso non è più certo di nulla, dunque spera di trovare
qualche indizio concreto qui dentro. I due mutanti entrano nella sala dove è
avvenuta la tragedia, dove non è rimasto nulla se non i segni dell’esplosione ed
un enorme buco nelle pareti. Jono esamina quei segni e giunge alla conclusione
che sono stati opera di un mutante. Amber gli chiede come faccia ad esserne così
certo. Chamber le spiega che sono esattamente gli stessi segni che lascia lui
sulle cose quando le colpisce con le sue raffiche: dunque i tizi di Purity
dicevano il vero.
Palestra dell’ESU, dieci minuti dopo: Gigi Martin
conclude una sessione di scherma, venendo poi avvicinata da Chamber ed Amber, i
quali le rivelano le loro ultime scoperte. L’FBI dice diversamente, ma la storia
dei mutanti con gli organismi governativi non è esattamente immacolata quando si
tratta di risolvere crimini contro la loro specie. Dunque Jono ha bisogno di
sapere da Gigi tutto quello che è successo quel fatidico giorno. La ragazza gli
dice di non ricordarsi molto: ha visto un lampo accecante venire da uno degli
armadietti, poi ha perso i sensi e si è risvegliata in un letto d’ospedale,
mentre sei dei suoi migliori amici erano morti. Tuttavia non ha visto alcuna
bomba. Chamber allora le chiede se fosse possibile che un mutante si stesse
nascondendo là dentro. Gigi risponde che tutto è possibile, però è poco
probabile: perché un homo superior dovrebbe far esplodere la sede di
un’organizzazione che promuove la tolleranza genetica e la convivenza pacifica
tra le specie? Amber le ricorda gli studenti di Nord Magnetico: quei mutanti non
sono esattamente fan della loro organizzazione e, dal giorno dell’esplosione, la
loro popolarità è cresciuta. Così Chamber le domanda se tra loro ci sia qualcuno
abbastanza potente da aver causato quell’esplosione. Gigi risponde di non
esserne tanto certa, buona parte degli studenti mutanti dell’ESU preferisce
tenere segrete le proprie capacità, come Amber ad esempio.
Chamber si volta
verso di lei: in effetti non hai mai pensato di chiederle cosa è in grado di
fare. La mutante ribatte che non sono affari suoi: ha scelto di essere definita
dalle sue azioni, non da qualche stupido superpotere. Gigi aggiunge che molti
altri mutanti sono preoccupati dal fatto che l’esercito possa arruolarli,
qualora dovesse scoprire che quei poteri possono essere utilizzati come armi:
questa gente ha il diritto di mantenere nella sfera privata la propria unicità
genetica. Jono rispetta quel diritto, ma sta anche tentato di risolvere un caso
di omicidio di massa. Gigi gli racconta che alcune notti ode ancora le grida
telepatiche emesse dal suo ragazzo prima di morire: non c’è bisogno di
ricordarle che qualcuno deve pagare per quello che è accaduto. È felice che
l’eroe stia valutando ogni possibilità, ma questa è anche una vicenda delicata e
l’ESU è già una polveriera pronta ad esplodere: dunque, prima che vengano
lanciate accuse, Chamber deve essere certo delle sue azioni. Jono le promette
che lo farà. Amber chiede poi alla ragazza se abbia tempo stasera per venire
nella sua stanza, per lavorare insieme ad alcuni progetti. Gigi risponde che lo
farà con piacere, ma fino ad allora è meglio che i due mutanti rimangano in
guardia.
Poco dopo, Chamber ed Amber camminano per le vie del campus. Jono ha
intuito che alla sua amica Gigi non sta molto simpatica. Amber afferma di essere
dispiaciuta per quello che è accaduto ai suoi amici, ma una parte di lei la
ritiene anche responsabile: dopotutto perché si è fatta coinvolgere nelle
questioni dei mutanti? Nella migliore delle ipotesi, Gigi sta soffrendo del
fardello dell’homo sapiens, tentando di risolvere tutti i loro problemi; nella
peggiore, è solo un’altra ipocrita che rimpolpa il suo curriculum per la scuola
di legge. Jono chiede ad Amber come mai allora l’abbia invitata nella sua stanza
se la disprezza così tanto. La mutante risponde che vuole farle alcune domande,
quasi certamente sta nascondendo loro qualcosa. Chamber la ringrazia per
l’aiuto, ma è abbastanza certo che l’unica colpa di Gigi Martin sia quello di
essere troppo estroversa ed apprensiva. Amber ribatte che la sta difendendo
perché si è innamorato di lei. L’eroe inorridisce e dice alla sua amica che è
impazzita. Amber china il capo, poi chiede a Jono cosa abbia in mente di fare:
lui risponde che gli piacerebbe parlare con gli studenti di Nord Magnetico e
vorrebbe sapere dove poterli trovare. Amber gli rivela che quasi sicuramente
sono al CBGB, l’unico locale di Manhattan che accetta sia umani che mutanti, ad
ascoltare qualche disco di Dazzler. Jono la ringrazia per l’imbeccata ed Amber
ne approfitta baciandolo sulle labbra. Chamber la allontana da lui: cosa le è
venuto in mente? Con tono deluso, la mutante afferma che pensava di piacergli.
L’eroe conferma che è così, ma solo come… Amber non gli lascia concludere la
frase e se ne va, augurandogli buon divertimento al club, magari lì troverà una
bella ragazza umana.
Club CBGB, sera: Chamber si presenta all’entrata
del locale. Il buttafuori lo esorta a cacciare fuori nove dollari ed a fargli
vedere le mani: umano o mutante, capisce subito quando si ritrova di fronte un
minore di ventuno anni. Così gli disegna una X su una mano, suscitando il
disgusto di Jono: dovunque vada, finisce sempre per indossare questa dannata
lettera. Una volta dentro il locale, Chamber individua Neutrino Annihilator e si
reca al suo tavolo richiamando la sua attenzione. Kirk afferma che ha voglia di
morire: qui non sono più nel campus e nulla gli impedisce di farlo a pezzi.
L’eroe ribatte di non essere qui per combattere, vuole solo sapere da lui se è a
conoscenza di altri mutanti in grado di lanciare raffiche biocinetiche.
All’improvviso un componente di Nord Magnetico riconosce Chamber: è Jonothan
Starsmore, qualche tempo fa usciva con quella cantante clone di Britney Spears,
Sugar Kane (V. Incredibili X-Men 142/143). Neutrino Annihilator commenta che
Jono non solo è un gene traditore, ma ha pure pessimi gusti in fatto di musica.
Così carica i suoi poteri e lancia una raffica lucente contro Chamber, che la
incassa seppur con dolore: pirocinesi, non proprio il tipo di potere che stava
cercando.
Va incontro all’eroe un’altra componente di Nord Magnetico, una
ragazza alata con unghie lunghe ed affilate come artigli. Jono se ne libera
piazzando un preciso calcio al suo stomaco. Tocca poi ad un ragazzo protetto da
un potentissimo campo di forza, ma Chamber fa crollare un riflettore della
discoteca sulla sua testa, una parte del corpo indifesa. Neutrino Annihilator è
seccato: basta attaccare quel mutante uno alla volta, ci vuole un attacco
congiunto. Tutti gli altri componenti di Nord Magnetico attaccano l’eroe, che
però li scaglia via coi suoi poteri telecinetici e li fa impattare contro le
pareti del locale. Alla fine rimane solo Kirk, a cui Jono chiede se ora voglia
parlare come un adulto. Prima però Neutrino Annihilator stringe la mano di
Chamber: non ha praticamente sudato per sconfiggere i suoi compagni, si è
guadagnato il massimo rispetto. Così l’eroe gli ripone la domanda iniziale: ha
mai conosciuto qualcuno con poteri simili ai suoi? Kirk annuisce, uno c’è
stato.
Poco dopo, Jono esce trafelato dal locale mormorando un solo nome:
Amber.
CAPITOLO 4:
L'UOMO VUOTO-CAPITOLO 4 (THE
HOLLOW MAN-CHAPTER FOUR)
Brian K. Vaughan (storia)-Lee Ferguson (matite)-Norm
Rapmund (chine)-Jose Villarubia (colori)-Mike Raicht (supervisione)
Empire State University: Chamber sfonda la porta della
stanza di Amber, chiamandola a gran voce, ma dentro non c’è nessuno. Subito dopo
una studentessa di una stanza vicina, richiamata dal rumore, chiede a Jono cosa
stia facendo. Il mutante gli domanda dove possa trovare Amber: dovrebbe essere
qui a studiare con un’amica. La studentessa afferma di non averla vista per
tutta la sera. Jono allora chiede dove sia la compagna di stanza umana di Amber,
magari lei sa dove è andata. La studentessa è confusa: Amber non ha una compagna
di stanza umana, nessuno ha voluto convivere con lei. Chamber è incredulo e
spalanca la porta oltre cui la ragazza si è rifugiata quando l’ha spaventata la
scorsa notte: ma dentro ci sono solo vestiti, è un semplice armadio. La
studentessa ribadisce che Amber vive da sola in questa stanza, ha sempre vissuto
da sola.
Jono corre via e si reca nella sua stanza, dove ad attenderlo c’è
Walter, a cui chiede un favore: deve chiamare qualcuno al telefono per lui, è
un’emergenza. Walter gli chiede come mai non possa fare questa chiamata da solo.
Urlando telepaticamente a gran voce, Chamber dice che non può farlo perché non
ha alcuna fottuta bocca, spaventando il ragazzo. Il mutante si calma e si scusa:
lui comunica telepaticamente e la sua portata di trasmissione è molto limitata,
per questo ha bisogno dell’aiuto del suo compagno di stanza. Walter annuisce e
chiede chi debba chiamare. La risposta di Jono è l’Istituto Xavier a
Westchester. Il ragazzo inorridisce: non è un campo dove addestrano terroristi?
Chamber ribatte che gli X-Men non sono terroristi, lui lo sa bene perché è uno
di loro: è venuto all’ESU per scoprire chi abbia ucciso quegli studenti mutanti
e pensa di aver finalmente scoperto l’assassino. Walter domanda chi sia. L’eroe
dopo un istante di esitazione risponde che è una faccenda complicata: adesso ha
bisogno che il suo compagno di stanza si metta in contatto con Ciclope e gli
dica di attivare Cerebra e localizzare Amber. Walter l’ha appena vista, al terzo
piano del nuovo centro studentesco insieme a Gigi Martin. Chamber corre via
ancora e ringrazia il ragazzo. Walter gli augura buona fortuna e gli raccomanda
di stare attento.
Nuovo centro studentesco: Chamber arriva davanti
alla porta dell’ufficio di Gigi, presidiata come al solito da due guardie del
corpo, le quali gli dicono che nessuno può vedere la ragazza senza un
appuntamento. Jono lancia un avvertimento: la vita di una studentessa è in
pericolo là dentro. I due energumeni non intendono saperne, l’ultima volta che
hanno abbassato la guardia la loro vecchia sede è stata fatta esplodere, dunque
non vogliono correre rischi. Chamber allora attiva i suoi poteri biocinetici e
scaglia le due guardie del corpo contro il muro, mettendole ko, poi con un
calcio sfonda la porta dell’ufficio di Gigi e trova la ragazza che sta puntando
una pistola contro Amber. Jono le intima di fermarsi, ma per tutta risposta Gigi
afferra la mutante la mette davanti al suo corpo, poi punta la pistola contro
l’eroe: le cose non stanno come sembrano. Chamber tuttavia la pensa
diversamente: quella pistola sembra proprio la stessa che lei ha usato qualche
notte fa per sparargli. Gigi Martin non nega le accuse: è stata lei, ma non
voleva ucciderlo, solo spaventarlo. L’eroe ribatte che se lo ha fatto per
impedirgli di scoprire la verità ha fallito: aveva già capito che un mutante con
poteri simili ai suoi aveva causato l’esplosione che aveva ucciso quegli
studenti mutanti. E secondo Neutrino Annihilator c’è una sola persona con queste
caratteristiche: Alex, il fidanzato defunto di Gigi Martin.
La prima volta
che Jono e la ragazza si sono parlati, lei gli ha detto che comunicava nella
stessa maniera di Alex, già allora l’eroe avrebbe dovuto intuire qualcosa.
Sempre secondo i tizi di Nord Magnetico, il ragazzo era solito fare bella mostra
dei suoi poteri che stava iniziando a sviluppare. A quanto pare lui e Chamber
condividevano molto più della telepatia, Alex poteva anche liberare energia dal
suo corpo. Ma mentre l’eroe usa i suoi doni per aiutare le persone, l’amante di
Gigi li ha sfruttati per uccidere altre cinque persone rimanendo a sua volta
ucciso nel processo. La ragazza ribatte che Alex non ha ammazzato quelle
persone, almeno non intenzionalmente.
Le sue capacità si manifestarono la
prima volta poco dopo la fondazione di Studenti Per La Tolleranza: era sia
eccitante che spaventoso, l’energia emanata era intensa e cresceva. Alex temeva
di poter ferire accidentalmente qualcuno, ma nessuno dei suoi amici mutanti
aveva mai sperimentato un controllo su un potere di quella portata, così si
rivolse agli studenti di Nord Magnetico, ma poterono aiutarlo fino ad un certo
punto. Il problema di Alex peggiorò, dunque venne indetta una riunione
straordinaria dei componenti anziani di Studenti Per La Tolleranza, Gigi era
l’unica umana presente. Improvvisamente Alex perse il controllo sui suoi poteri
ed esortò la sua ragazza a trovare un rifugio sicuro, mentre gli altri suoi
amici tentarono di contenere l’energia che emanava dal suo corpo. Alex non aveva
poteri simili a quelli di Chamber, possedeva gli identici poteri dell’eroe, ma
invece di creare un buco nel suo corpo Alex fece fuoriuscire tutto ciò che per
anni aveva trattenuto dentro di lui. E perciò causò quell’esplosione che uccise
lui ed i suoi amici.
Jono è confuso: se tutto questo è stato un incidente,
allora perché Gigi ha riferito alle autorità che era stata una bomba a causare
quella tragedia? La ragazza ribatte che se il pubblico avesse mai scoperto la
verità avrebbe solo rafforzato lo stereotipo che tutti i mutanti sono pericolosi
e di conseguenza il programma dell’ESU per favorire l’integrazione sarebbe stato
concluso e tutti i progressi compiuti fin qui annullati. Diversamente invece la
colpa sarebbe ricaduta su uno dei tanti gruppi contro i mutanti ed i suoi amici
morti sarebbero divenuti dei martiri. Gigi sapeva che Amber sospettava di lei,
così l’ha fatta venire qui e le ha rivelato tutto: credeva che avrebbe
supportato la sua posizione, forse avrebbe addirittura convinto Chamber ad
abbandonare la sua indagine. Ma quando le ha detto che avrebbe riferito tutto in
rettorato, è impazzita e le ha puntato contro una pistola. Gigi afferma che non
intendeva spararle, solo trattenerla qui il tempo necessario per convincerla che
stava agendo nel bene della razza mutante. Amber ribatte che può prendersi tutto
il tempo che non vuole, non crederà mai alle sue bugie.
La ragazza si prepara
a sparare, ma Jono la blocca ancora. Gigi gli punta contro la pistola: forse un
proiettile nel petto non può ucciderlo, ma di sicuro uno alla testa sì e lei ha
una mira ottima. Non vorrebbe far loro del male, ma non può permettere che loro
due portino via in un istante ciò per cui i suoi amici hanno dato la vita: se il
mondo apprendesse che è stato un mutante a causare l’esplosione, le scuole
chiuderebbero per sempre le porte a gente di questa razza. Ad un tratto Amber
ode una voce nella sua testa: è Jono, che mentre distrae Gigi con altri
argomenti può parlare da solo con la mutante separando la sua telepatia in due
conversazioni. Prima d’ora non aveva mai tentato una manovra del genere, gli
occorre tutta la sua concentrazione. L’eroe non può usare i suoi poteri finché
Amber non è al sicuro, dunque ha bisogno che lei sfrutti i suoi poteri per
aiutarlo, adesso sa cosa è in grado di fare. Deve concentrarsi su una foto che è
alle spalle di Jono, penserà lui a parlare a Gigi.
La ragazza continua a
parlare: il fine giustifica i mezzi, giustiziare loro due farà sì che
generazioni di mutanti abbiano uguali possibilità di accesso all’educazione:
questo era anche il più grande desiderio di Alex. In quel momento però il
ragazzo defunto compare davanti a Gigi e la invita ad abbassare la pistola, non
vuole che tutto finisca così: è ritornato per salvarla, per impedirle di
diventare ciò che loro odiano. Sa cosa ha dovuto passare, a quanto ha dovuto
rinunciare per la sua causa, ma ciò che lei vuole non può essere ottenuto
attraverso la violenza. Gigi appare confusa ed abbassa la guardia, ma
improvvisamente Amber comincia a perdere il controllo sulle proprie capacità ed
a tornare al suo vero aspetto. Prima che Gigi possa reagire, tuttavia, Chamber
la colpisce con una scarica biocinetica che la mette ko. Poi l’eroe si
complimenta con Amber: è stata bravissima. La mutante gli chiede come abbia
capito che era una mutaforma. Jono risponde che è stata la sua “compagna di
stanza” a rivelarglielo: in effetti loro due non comparivano mai insieme ed
indossavano sempre gli stessi vestiti.
Amber assume il suo aspetto umano: i
suoi genitori le hanno detto che cambia guisa la maggior parte delle volte
quando dorme, forse questo aspetto è la sua massima ambizione. Quando è sveglia,
deve essere molto rilassata per cambiare forma, prima di adesso non ci aveva mai
provato sotto pressione. Chamber le si avvicina: perché non gli aveva mai detto
cosa poteva fare? Perché non gli ha detto che era così stupenda? Amber lo
schiaffeggia: ecco il motivo per cui non gli ha rivelato niente, gli ha dato
decine di opportunità per stare insieme alla Amber vera, ma tutto quello che
vuole lui è la finzione. Più di tutti gli altri, lei pensava che Jono avesse
capito che la bellezza è molto più che una semplice questione di pelle. Chamber
la invita a calmarsi, ma Amber non vuole saperne: lui odia le persone che lo
trattano in maniera diversa per via del suo aspetto, ma è davvero migliore di
loro? Si è fidato di Gigi per tanto tempo perché è una bella ragazza e si è
allontanato dalla mutante perché non lo è. Jono ribatte che non è vero. Ad Amber
il suo tono non pare così sicuro: è un bravo ragazzo ed ha rischiato la sua vita
per salvarla, per questo gli sarà sempre grata, ma non vuole mai più
rivederlo.
Istituto Xavier, un mese dopo: Nicholas Gleason si è ormai
ambientato nella sua nuova dimora e gioca insieme al Fenomeno ed a Sammy Pare.
Ciclope entra nella stanza di Chamber per riferirgli le ultime notizie: si è
appena concluso il processo a Gigi Martin, ha ottenuto la libertà vigilata, ma
non andrà in prigione. Jono non rimane sorpreso: ostacolo alla giustizia,
rapimento ed aggressione non contano molto quando le vittime sono solo mutanti.
Scott Summers credeva che Chamber sarebbe rimasto sollevato: nel suo rapporto ha
definito Gigi una brava persona che ha preso alcune brutte decisioni dopo una
terribile tragedia. Jono precisa che non è arrabbiato con lei, ce l’ha con sé
stesso, e gli mostra il titolo di un giornale che annuncia la chiusura del
programma di integrazione dell’ESU. La sua missione è stata un successo, eppure
lui sente di aver fatto solo danni: l’ESU ha usato l’incidente di Alex come
pretesto per smettere “temporaneamente” di accettare studenti apertamente
mutanti, proprio come aveva previsto Gigi Martin. Ciclope non è così sicuro che
l’amministrazione abbia fatto la scelta sbagliata: non vuole la segregazione, ma
non si può negare che alcuni mutanti siano pericolosi. Se Alex fosse stato
allenato qui, quegli studenti oggi potrebbero essere ancora vivi. L’Empire State
University forse ha voluto troppo e troppo in fretta, per la piena integrazione
vanno fatti piccoli passi alla volta.
In quel momento, accompagnato da Molly,
nella stanza entra Walter. Jono gli chiede cosa ci faccia qui. Il ragazzo
risponde che si è appena trasferito in questo Istituto, che lui ci creda o meno.
L’eroe è confuso, Walter è umano. Ciclope spiega che si è offerto volontario per
fare parte di un programma di scambio con l’ESU. Jono è sempre confuso: non era
Walter che pensava che questo fosse un campo di addestramento per terroristi? Il
ragazzo ribatte che, se una scuola come questa ha prodotto una persona come
Jono, allora non deve essere così male, inoltre non poteva farsi sfuggire
l’opportunità di studiare chimica accanto ad Hank McCoy. Ciclope spera che
Walter porti una prospettiva differente nelle loro classi ed alla fine se ne
vada da qui con una idea diversa sui mutanti. Molly porta il ragazzo a fare un
giro della scuola, mentre Chamber chiede una cosa a Ciclope: se c’è un programma
di scambio significa che l’ESU accetta ancora studenti mutanti? Scott Summers
spiega che finora hanno permesso ad una sola studentessa di completare i propri
studi: Amber. È una ragazza straordinaria e gli X-Men si sono accertati che i
suoi poteri non rappresentino una minaccia per il corpo studentesco. Jono dice
che lei non farebbe del male a nessuno, non poteva esserci ambasciatore migliore
davanti all’umanità.
Ciclope afferma che Chamber si è comportato bene sul
campo, dunque per la prossima missione potrà guidare un piccolo contingente. A
Jono, tuttavia, non dispiacerebbe prendersi un periodo di vacanza dal gruppo e
passare del tempo qui alla scuola. Scott rimane stupito, aveva sempre detto che
non si era unito agli X-Men per fare da assistente ai professori. L’eroe rivela
che quest’ultimo incarico gli ha fatto capire che appartiene alle classi
scolastiche, non alla trincea. Ciclope non rimane deluso, pensa che Chamber
abbia molto da offrire agli studenti. Inoltre, guardandosi allo specchio, Jono
Starsmore afferma che ha ancora molto da imparare.
FINE
A cura di Fabio Volino