ICEMAN
Mini di quattro numeri pubblicata dal
dicembre 1984 al giugno 1985
CAPITOLO 1:
LA MICCIA (THE
FUSE!)
J.M. DeMatteis (storia)-Alan Kupperberg (matite)-Mike Gustovich
(chine)-Bob Sharen (colori)-Bob Budiansky/Jim Shooter (supervisione)
Prologo: Era un giorno come tanti altri: in una
dimensione ignota la guerra infuriava, il conto dei cadaveri cresceva e gli
avvoltoi pasteggiavano; era una notte come tante altre: gli innocenti venivano
massacrati, i sopravvissuti si disperavano ed i demoni ridevano. Ed in una
fortezza oltre il giorno e la notte l’essere supremo di questa realtà si rivolge
a due suoi lacché: devono portargli la persona da lui desiderata, il fallimento
della missione comporta l’immediata eliminazione. I due annuiscono e con un
gesto l’essere li fa svanire.
Port Jefferson, Long Island: Bobby Drake
è in ritardo: suo padre ha organizzato una festa per essere andato in pensione e
l’eroe non può permettersi di mancare. Strano come, pur essendo stato il molti
supergruppi ed avendo affrontato le più incredibili minacce, la principale paura
dell’Uomo Ghiaccio sia quella di deludere i suoi genitori, che muore dalla
voglia di rivedere.
Mentre con uno scivolo di ghiaccio sorvola le strade
della città, Bobby vede scendere da un autobus una persona a lui familiare, sua
cugina Mary. Richiama la sua attenzione e la fa salire sulla sua insolita
piattaforma, per poterle parlare prima dell’inizio del party. Mary intuisce che
l’eroe è insolitamente preoccupato ed a ragione: sin da quando ha prenotato il
biglietto per Port Jefferson, l’Uomo Ghiaccio si è sentito a terra. Ha avuto
emicranie, nausea, sull’aereo ha vomitato una mezza dozzina di volte e questo è
dovuto alla sua presenza qui: i suoi genitori non hanno visto di buon occhio il
fatto che sia entrato a far parte dei Difensori e più in generale non sono
entusiasti della sua carriera come supereroe. Per loro figlio preferirebbero
piuttosto una attività da ragioniere, da contabile.
Mary prova a confortare
suo cugino, la cui attenzione viene improvvisamente attirata da una famiglia di
cinque persone che passeggia per strada: tra queste c’è una giovane, avvenente
ragazza per cui Bobby perde immediatamente la testa. Fa dunque scendere Mary dal
suo scivolo e prova a richiamare l’attenzione della ragazza: solo che nel fare
questo la sua piattaforma si spezza e Bobby cade malamente al suolo. La ragazza
si spaventa e scappa insieme al suo fratello minore. L’Uomo Ghiaccio prova
allora a scusarsi col resto della famiglia, ma scopre che è come svanita nel
nulla.
In quel momento un poliziotto intima l’alt all’eroe e gli chiede la
ragione del suo comportamento. Quando però capisce che si tratta dell’Uomo
Ghiaccio il suo volto diventa rosso per la rabbia: i mostri mutanti non
porteranno la corruzione ed il marcio nella sua città. Bobby, indignato,
imprigiona il poliziotto in un blocco di ghiaccio e si allontana rifugiandosi
nel giardino di una casa vicina. L’eroe ne ha abbastanza del pregiudizio che
porta la sua condizione, diverso non significa anche malvagio: pensava che il
sentimento anti-mutante si sarebbe affievolito dopo la cattura di William
Stryker (V. Dio Ama l’Uomo Uccide), ma la vicenda di Dazzler ha se
possibile peggiorato le cose (V. Dazzler Labor). Mentre Bobby si disgela e si
riveste, un cane gli abbaia contro: i latrati richiamano la padrona di casa, che
esorta il suo cane a mordere l’intruso. L’eroe fugge via per non attirare
attenzione indesiderata.
Tornato sulla strada, Bobby cammina col capo chino,
perso nei suoi pensieri senza guardare in avanti. Va così a sbattere contro la
ragazza di cui si è invaghito, facendola inciampare. Quasi incredulo per la sua
fortuna, l’Uomo Ghiaccio si scusa con lei e l’aiuta a rialzarsi. La famiglia
della ragazza chiede poi a Bobby se sia un nuovo abitante del quartiere: lui
risponde che sta solo facendo visita alla sua famiglia. I Drake sono conosciuti
dai genitori della ragazza, i quali chiedono a Bobby di porgere i saluti da
parte della famiglia Smith. L’Uomo Ghiaccio vorrebbe trattenere la ragazza e
poterle parlare, ma lei deve proprio andare e il ragazzo riesce solo a sapere il
suo nome: Marge. E scopre con sua gioia che abita nella casa accanto a quella
dei suoi genitori. Poi Bobby finalmente si presenta al cospetto dei suoi, che lo
abbracciano calorosamente.
Dall’altra parte della città: Il poliziotto
che aveva provato a fermare l’Uomo Ghiaccio sta raccontando la sua disavventura
ad un collega quando all’improvviso compare una luce bianca da cui escono i due
lacché del misterioso essere. Uno di questi, Luce Bianca, chiede al suo compare,
l’Idiota, se siano arrivati nel luogo esatto, ricevendo una risposta di assenso.
I poliziotti provano ad avvicinarsi, ma Luce Bianca con un semplice gesto della
sua mano li blocca sul posto: fa abbassare loro le pistole, poi ordina loro di
andarsene a dormire e di dimenticare quanto appena accaduto. I due agenti si
allontanano dalla zona muovendosi come burattini. Poi Luce Bianca si rivolge al
suo compare: è tempo di localizzare la loro preda.
Casa Drake: Molti
parenti sono arrivati e la festa può avere inizio. Mentre si mangia e si discute
del più e del meno, Bobby subisce le indesiderate attenzioni di due sue zie, che
gli pizzicano più volte le guance. In suo soccorso giunge Mary, la quale lo
porta in giardino, ansiosa di riprendere il discorso bruscamente interrotto
questo pomeriggio.
Bobby le dice che per tutta la vita i suoi genitori hanno
desiderato per lui una vita normale, con un buon lavoro ed una famiglia
numerosa. Ma la sua condizione di mutante ha sempre impedito che l’Uomo Ghiaccio
divenisse ciò che loro volevano. E l’animo del ragazzo è diviso: da un lato gli
piace essere un eroe, vivere delle avventure, dall’altro però non gli
dispiacerebbe condurre un’esistenza anonima. Il discorso viene interrotto
dall’arrivo della madre di Bobby, la quale porta con sé suo cugino Joel: costui
fa una ramanzina a Bobby per il fatto che intenda abbandonare gli studi e non
proseguire la carriera da ragioniere. Il ragazzo, ormai esasperato, gli risponde
a male parole. Interviene allora il padre di Bobby, che rimprovera suo figlio
per il suo comportamento: in risposta l’Uomo Ghiaccio si allontana, sordo ai
richiami di suo padre che gli ordina di tornare indietro. A capo chino e con la
mente lontana, l’eroe non si avvede dell’arrivo di Marge e va a sbattere di
nuovo contro di lei. Mentre la aiuta a rialzarsi, Bobby le chiede se le va di
stare un po’ insieme a lui. La ragazza annuisce.
In un’altra zona della
città: Camuffati da persone eleganti, Luce Bianca e l’Idiota suonano al
campanello della casa della donna il cui cane aveva abbaiato contro l’Uomo
Ghiaccio. Le dicono che la loro auto si è bloccata e le chiedono se possono
usare il telefono. La donna non ha nulla in contrario e fa entrare i due in
casa: subito allora Luce Bianca la fa calare in un sonno profondo. Poi estrae un
congegno che posiziona sulla testa dell’Idiota e che è in grado di ampliare i
suoi talenti naturali di rintracciamento, di modo che sia più facile per loro
localizzare la preda.
Casa di Marge: Bobby sta narrando alla ragazza
alcuni episodi della sua infanzia quando i genitori di lei li invitano ad unirsi
a loro. I due giovani rifiutano educatamente. L’eroe è sorpreso: la famiglia di
Marge sembra così normale, quasi fosse uscita da un dipinto di Norman Rockwell.
Così diversa dalla sua famiglia, eppure simile per certi versi, con sogni e
speranze.
Improvvisamente Luce Bianca e l’Idiota irrompono sulla scena:
credendo siano cacciatori di mutanti, Bobby esorta Marge a rientrare in casa ed
a chiamare la polizia, assumendo poi la sua forma ghiacciata. Luce Bianca prova
ad ipnotizzarlo e convincerlo ad arrendersi, ma l’eroe riesce ad erigere uno
scudo di ghiaccio che lo protegge dagli effetti della luce mesmerizzante. Lo
scudo però viene distrutto dall’Idiota ed allora Bobby allontana da sé i suoi
due nemici con pugni giganti ghiacciati. Intanto Marge e la sua famiglia entrano
dentro un armadio vuoto: c’è un lampo accecante, poi scompaiono nel nulla.
Il
fragore della battaglia viene avvertito anche nella casa dei Drake. La madre di
Bobby vorrebbe andare in soccorso di suo figlio, ma suo marito la ferma: così si
farà solo uccidere, Bobby è in grado di cavarsela da solo. Ben presto le
fondamenta della casa di Marge non sono più in grado di sostenere l’impeto e la
violenza dello scontro e l’intera dimora crolla sull’Uomo Ghiaccio ed i suoi
contendenti. I genitori dell’eroe si fanno cogliere dallo shock, ma subito i
loro timori vengono dissipati quando Bobby riemerge sano e salvo dalle macerie,
con accanto a sé un blocco di ghiaccio dentro cui vi sono Luce Bianca e
l’Idiota. All’improvviso però si ode uno strano suono, come un ronzio, ed i due
misteriosi esseri svaniscono nel nulla. L’Uomo Ghiaccio, sconsolato, si siede
sulle macerie: tutto questo non è giusto, li aveva sconfitti, perché non gliene
va mai una giusta?
E mentre la polizia arriva sulla scena, i parenti e gli
amici dei Drake rimangono sconvolti: quella cosa mostruosa è Bobby?
CAPITOLO 2:
KARMA IMMINENTE (INSTANT
KARMA!)
J.M. DeMatteis (storia)-Alan Kupperberg (matite)-Mike Gustovich
(chine)-Bob Sharen (colori)-Bob Budiansky/Jim Shooter (supervisione)
Una dimensione senza tempo né spazio, oltre la comprensione
dei mortali: Luce Bianca e l’Idiota stanno tremanti di fronte al loro
padrone. Costui, con un semplice gesto della sua mano, li cancella
dall’esistenza spedendoli urlanti nell’oblio. Poi si rivolge ad un’altra sua
lacché, Kali, affidandole la stessa missione che i suoi due predecessori non
sono riusciti a portare a compimento. Kali annuisce e parte a cavallo del suo
ragno volante, mentre i cieli tuonano.
Port Jefferson, Long Island: Un
sergente di polizia ringrazia l’Uomo Ghiaccio per aver affrontato le due spie
comuniste che hanno raso al suolo la casa degli Smith, lo terranno informato
delle indagini. Il poliziotto che aveva provato a fermarlo in mattinata non
crede però alle parole dell’eroe: può ingannare i suoi colleghi, ma lui sa che i
mutanti portano solo marcio e corruzione ovunque vadano. In risposta Bobby gli
tira una palla di neve in faccia ed esce dalla stazione di polizia. Poi decide
di tornare sul luogo del disastro. Gli dispiace di aver dovuto raccontare una
bugia, ma onestamente nemmeno lui sa in quale guaio si sia andato a cacciare, né
chi fossero quei due tizi. E ad aggiungere un ulteriore mistero, Marge e la sua
famiglia sembrano come svaniti dalla faccia della Terra.
L’Uomo Ghiaccio
ispeziona le macerie della casa e nota uno strano oggetto: una cassa quadrata di
colore blu, la cui funzione è indefinibile. Bobby la raccoglie e decide di
esaminarla nella casa dei suoi genitori. Come entra da una finestra li trova in
attesa e col volto teso: sua madre lo rimprovera per aver rovinato la festa di
ritiro di suo padre e l’uomo rincara la dose. Tutti hanno visto suo figlio per
ciò che davvero è: infinite volte lo avevano implorato di mettere da parte la
sua carriera supereroistica, ma lui non ha voluto ascoltare. Non li ha mai
ascoltati e per questo non verrà mai perdonato. Il padre di Bobby esce dalla
stanza, seguito poco dopo da sua moglie, che invita suo figlio a non seguirli
per non sforzare ulteriormente il debole cuore di suo padre. L’Uomo Ghiaccio si
siede sul letto, posando una sua mano sulla cassa blu. Poi afferra una foto sul
comodino, che ritrae i suoi genitori da giovani: come dovevano essere più
semplici quei tempi di allora e loro meno ansiosi. Improvvisamente nella stanza
si diffonde uno strano suono: Bobby nota che proviene dalla cassa blu, forse
l’ha attivata in qualche modo. L’istante successivo l’eroe e la cassa svaniscono
nel nulla.
Inghilterra, 1892: In questi giorni di innocenza e sogni
semplici si sono trasferiti Marge e la sua famiglia: un’era favolosa, molto meno
complicata di quella che hanno abbandonato. Improvvisamente però il camino della
loro casa si trasforma in una sorta di avveniristico schermo. Il fratello minore
di Marge va a controllare e scopre che qualcuno ha attivato la cassa temporale,
che si erano lasciati incautamente alle spalle. E quel qualcuno è uno scioccato
Bobby Drake. Tutta la famiglia esorta allora Marge ad andare subito in suo
aiuto, ma lei li zittisce: una sola altra parola e li cancellerà dall’esistenza.
I familiari chinano il capo ed annuiscono.
In un altro tempo: L’Uomo
Ghiaccio atterra bruscamente su una strada. Quando si rialza vede automobili
d’epoca e gente vestita in modo completamente diverso rispetto al suo tempo.
Nota poi un poster di Capitan America, che esorta all’arruolamento, e giornali
che riferiscono delle ultime imprese del generale McArthur. In quel momento gli
si avvicina un poliziotto e gli chiede come mai stia andando in giro in mutande.
Bobby non gli presta ascolto e gli chiede che anno sia: dopo un istante di
esitazione il poliziotto gli risponde che è il 1942. Allora l’eroe costruisce
uno scivolo di ghiaccio e si allontana, ma il poliziotto gli spara contro e lo
colpisce al braccio sinistro. Ferito, l’Uomo Ghiaccio perde la presa sulla cassa
temporale, ma riesce a recuperarla prima che cada al suolo: è però poi costretto
a sghiacciarsi perché il dolore al braccio è troppo forte. A passo lento, Bobby
percorre vicoli oscuri, fino a quando le forze non lo sostengono più e
sviene.
Quando riprende i sensi l’eroe si ritrova davanti il volto di un uomo
che lo invita a calmarsi: la sua ferita è stata curata e fasciata. Bobby crede
di impazzire: ha davanti a sé i suoi genitori, più giovani di quarant’anni.
William Drake racconta di averlo trovato sanguinante per strada: all’inizio
aveva pensato di chiamare la polizia, ma poi aveva come sentito di conoscere il
ragazzo, era molto simile a suo fratello George, ucciso in guerra un paio di
mesi fa. William invece è stato scartato per un soffio al cuore e non è riuscito
a proteggerlo. Bobby si rialza dal letto e prende la cassa temporale posata su
un comodino, ma William lo invita a tornare a riposare: è ancora molto debole ed
è evidente che si trova nei guai, lui vorrebbe aiutarlo. L’eroe ribatte che i
guai sono più grossi di quanto si possa immaginare ed ha davvero paura. Maddy
Drake lo conforta: in questi giorni tutti hanno paura, non c’è nulla di cui
vergognarsi. Ma fuggire non servirà a nulla e, anche se lo conoscono da poco,
lei ed il suo compagno sentono di potersi fidare di lui e desiderano dargli una
mano.
Bobby sorride alla sua diciassettenne madre ed annuisce. Nelle ore che
seguono tre giovani persone si siedono e parlano, aprendo i loro cuori e le loro
menti, facendo venire a galla i segreti delle loro anime. Non ha importanza che
la storia di Bobby Drake sia più frutto di fantasia che di realtà, quello che
conta è che si stanno scambiando le loro storie, le loro speranze, i loro sogni:
per la prima volta in vita sua il giovane eroe vede i suoi genitori non come
delle figure mitologiche, ma come esseri in carne ed ossa. Quando giunge l’alba
i tre si ritirano nei loro pensieri privati e Bobby Drake avverte un’ondata
emotiva crescere dentro di lui, un amore più grande di quanto abbia mai
conosciuto. All’improvviso, osservando fuori da una finestra, l’Uomo Ghiaccio
nota uno spettacolo agghiacciante: esseri mostruosi a cavallo di ragni volanti
ed alla loro guida Kali, guidata fin qui dalle emanazioni della cassa temporale.
L’eroe fa appena in tempo ad attivare il suo potere mutante e a circondare i
suoi genitori con un cubo di ghiaccio, prima che Kali penetri nell’abitazione ed
inizi a chiamare Marge. E per Bobby tutto comincia ad avere un senso, per quanto
strano: non è lui il vero obiettivo di questi attacchi. Ma allora chi è
Marge?
L’Uomo Ghiaccio prova a bloccare Kali, ma costei spezza facilmente i
legami e con un raggio calorico distrugge lo scivolo di ghiaccio dell’eroe. Dal
1892 Marge e la sua famiglia osservano il tutto: la ragazza è dibattuta, mentre
i suoi cari la esortano ad intervenire. Bobby riesce comunque a portare lo
scontro all’esterno, mentre William Drake recupera la cassa temporale: è
evidente che non è una radio, probabilmente è un’arma di cui l’eroe ha bisogno.
Madeleine esorta il suo compagno a non correre rischi, ma lui le dice che non
può sottrarsi, non può abbandonare Bobby come ha fatto con George. L’Uomo
Ghiaccio prova a contenere la furia di Kali, ma invano. Nel corso della
battaglia realizza una cosa: prima che la cassa temporale si attivasse, lui
stava pensando a quando i suoi genitori erano più giovani. Evidentemente la
cassa risponde ai comandi mentali. Kali afferra Bobby alla vita ed inizia a
premere forte contro il suo petto: in quel momento la malvagia creatura capisce
che l’eroe non è una creazione di Marge e gli intima di rivelare il suo
nascondiglio. William Drake arriva in soccorso del suo futuro figlio, ma come
vede la cassa temporale tra le sue mani Kali ordina ai suoi sgherri di
recuperarla. L’uomo fugge, ma viene subito raggiunto e fatto sbattere con
violenza contro un muro, mentre la cassa precipita a terra.
Nel vedere questa
scena, Bobby trova dentro di sé le forze per liberarsi dalla presa di Kali ed
accorrere in soccorso di William. Coi suoi poteri ingloba gli sgherri di Kali in
blocchi di ghiaccio, poi afferra William prima che cada al suolo. In quello
stesso istante una proiezione di Marge compare di fronte a Kali: la deride,
dicendole che è nel posto sbagliato, e se vuole affrontarla basta che oltrepassi
questo portale. Senza un istante di esitazione la malvagia creatura ed il suo
insolito esercito penetrano attraverso il cancello dimensionale, scomparendo
alla vista e lasciandosi alle spalle la scena di un disastro.
L’Uomo Ghiaccio
prova ad incoraggiare William Drake, dicendogli che lo porterà subito in
ospedale, ma l’uomo ribatte che è troppo tardi. E dopo aver raccomandato a Bobby
di prendersi cura di Maddy, chiude per sempre gli occhi. La donna si dispera:
non è giusto, erano fidanzati e stavano per sposarsi, forse un giorno avrebbero
potuto avere dei figli. Ed in quel momento un tremendo sospetto agita la mente
di Bobby: se William Drake, suo padre, è morto nel 1942 allora significa che lui
non è mai nato. E come a volergli dare ragione subito dopo una profonda oscurità
lo avvolge, fino a che di lui non rimane più nulla.
CAPITOLO 3:
SABBIE MOBILI
(QUICKSAND!)
J.M. DeMatteis (storia)-Alan Kupperberg (matite)-Mike Gustovich
(chine)-Bob Sharen (colori)-Bob Budiansky/Jim Shooter (supervisione)
Vuoto. Oscurità. Oblio. Un nulla infinito che all’improvviso
viene squarciato da un lampo di luce, una stella cadente. Che poco dopo assume
una forma, quella dell’Uomo Ghiaccio, il quale precipita in questo vuoto
abissale, mentre due occhi spettrali lo scrutano. La caduta ad un tratto si
interrompe e Bobby si ritrova in una culla, circondato dai suoi genitori: sua
madre, entusiasta, lo prende tra le braccia, dicendogli che la sua vita sarà
differente e meravigliosa, che avrà tutto quello che lei e suo marito non hanno
mai avuto. Improvvisamente però il corpo della donna viene ricoperto di
ghiaccio, cade all’indietro e si infrange in mille pezzi. William Drake se la
prende con suo figlio: ora come farà a ripulire questo disastro? E' meglio che
Bobby sparisca subito dalla sua vista e vada a scuola di contabilità.
Il
ragazzo inizia a correre, guardandosi continuamente alle spalle. Va così a
sbattere contro il Professor Xavier che, essendo la sua carrozzina ormai
inutilizzabile, chiede a Bobby di portarlo sulle spalle. Lui esegue, ma subito
dopo qualcuno spara contro Xavier, suscitando lo sgomento del ragazzo: chi può
voler far del male ad un paralitico? Il professore gli risponde che sono coloro
che odiano i mutanti, poi scompare, mentre l’Uomo Ghiaccio assume la forma di
pupazzo di neve. A lui si uniscono gli originali X-Men, che gli dicono che non
potrà mai diventare un contabile, perché la gente normale non accetta i mostri
come loro.
In quel momento ricompaiono i genitori dell’eroe, i quali gli
dicono che non gli conviene essere un mutante, perché questo ti porta alla morte
come è successo a Jean Grey. Ma prima che Bobby possa avvicinarsi a loro,
qualcuno lo afferra per i capelli e lo trascina via: Ercole ed i Campioni. Che
affermano che non può sfuggire alla realtà, l’unica vita adatta a lui è quella
dell’eroe. Poi l’Uomo Ghiaccio vede Stella Nera e le confessa il suo amore, ma
Laynia gli dice che lei non amerà mai un porco capitalista sfruttatore delle
masse, un… contabile.
Ed allora Bobby Drake torna al college, riprende quegli
studi che rendono fieri i suoi genitori, ma per lui è solo una noia mortale.
Crea un fiume di lacrime nel quale rischia di annegare, ma viene salvato dalla
Valchiria, che lo porta al cospetto dei Nuovi Difensori. L’Uomo Ghiaccio però
non si sente ancora pronto per tornare ad essere un eroe. I Nuovi Difensori
tuttavia lo incalzano con numerosi attacchi, fino a quando Bobby torna nel
vuoto, nell’oscurità. Nell’… Oblio, che gli dà il benvenuto nel suo regno, nel
luogo di riposo finale dell’eroe, dove troverà la pace che brama. Oblio conosce
l’Uomo Ghiaccio, sa cosa ha dovuto sopportare in questi ultimi giorni: il
litigio coi suoi genitori, il rapporto con Marge, le lotte contro Luce Bianca,
l’Idiota e Kali, che ha ucciso suo padre nel passato. Ciò ha cambiato la storia
ed alterato il futuro: Bobby Drake non è mai nato ed ha cessato di
esistere.
L’eroe è confuso: se lui non esiste più come mai si trova qui?
Oblio gli spiega che è qui proprio perché ha cessato di esistere ed è diventato
tutt’uno con colui che incarna la non-esistenza. Prima che vi fosse il
Multiverso Oblio c’era ed alla fine di tutte le cose lui attende: è il vuoto, il
respiro tra la vita e la morte, tra la morte e la rinascita… tra il paradiso e
l’inferno. Adotta una forma solo per convenienza: lui trascende la forma e la
sostanza. Questo corpo, questo regno e tutto ciò che vi è al suo interno sono
sue creazioni, portate in essere dalla sua fame. Perché Oblio ha coscienza di
ciò che è, avverte ogni increspatura nel mare del vuoto eterno, ogni riflusso
nelle maree del nulla cosmico. La Morte ha le sue gioie, così come Eternità,
Amore e le innumerevoli entità cosmiche che interpretano il loro ruolo nel
dramma divino. Oblio invece non ha nulla di tutto questo. L’entità ha ridato
forma all’Uomo Ghiaccio grazie alla sua volontà, ma con un semplice pensiero può
farlo tornare alla non-esistenza: lo ha fatto probabilmente per lo stesso motivo
per cui ha creato il suo corpo ed il suo regno. Brama di vita, di compagnia, di
pienezza. Ma c’è anche un’altra ragione, Marge, che ha ridotto Kali ad una
bestia senza mente.
Marge è la figlia di Oblio: dal momento che all’entità
non bastavano il suo regno ed i suoi innumerevoli servi, ha cercato un’anima
speciale, che fosse più vicina a lui. Così, dai pozzi più profondi del suo
essere infinito, ha estratto un frammento di sé, un riflesso di tutto ciò che è,
ed ha generato una vita. Ma la sua opera si è rivelata troppo perfetta:
diversamente dalle altre creazioni, Marge aveva una forte volontà, era
indipendente e difficile da controllare. Perciò si è allontana da Oblio,
trovando rifugio nel mondo della forma e del tempo. L’entità non ha potuto
inseguirla poiché, se mai entrasse nel flusso temporale, accadrebbe una
catastrofe cosmica. Per questo ha mandato le altre sue pedine. Ogni giorno il
potere di sua figlia cresce: deve ritrovarla prima che osi sfidarlo. Bobby Drake
ha raggiunto il suo cuore solitario, dunque sarà lui a riportarla a casa: se ci
riuscirà suo padre tornerà a vivere, altrimenti tornerà per sempre alla
non-esistenza.
L’eroe riappare in una tranquilla città inondata dalla luce
del sole e dove si odono le risate dei bambini. Ne percorre la strada
principale, mentre viene accolto da caldi sorrisi e calorosi saluti. Sembra
tutto così perfetto, così stranamente familiare: è una città che il ragazzo ha
immaginato centinaia di volte nella sua mente, per sfuggire al pessimismo della
realtà. Non ha nome, ma qui il pregiudizio e l’odio non esistono, è un posto
dove cercare rifugio dalla tempesta, dove nascondersi. Ad un tratto l’Uomo
Ghiaccio ritrova Walter, il fratello minore di Marge, che lo porta in un’ampia
ed elegante casa. Qui vi sono la ragazza e la sua famiglia. Marge è felicissima
di rivedere Bobby e lo abbraccia: ora tutto è perfetto. L’eroe vorrebbe
parlarle, ma la ragazza non vuole sentire ragioni, prima devono cenare. L’Uomo
Ghiaccio fa buon viso a cattivo gioco e si siede a tavola.
Terminata la cena,
Bobby e Marge si appartano in una veranda. Lui racconta quanto è successo e lei
lo invita a dimenticare Oblio: non può più fargli del male, qui è al sicuro.
Bobby però non è affatto calmo: suo padre è morto e non è più certo se lui
esista ancora o meno. E' confuso e terrorizzato, è come se stesse affondando
nelle sabbie mobili. Qualunque sia la verità, l’unico modo per uscire fuori da
questa situazione è riportare Marge da Oblio. La ragazza non vuole saperne, ma
in quel momento giunge la sua famiglia, che la esorta a seguire Bobby: non si
può fuggire per sempre, trascinando con sé persone innocenti. Ciò non fa altro
che causare l’ira di Marge: lei non appartiene ad Oblio, appartiene alla sua
famiglia, che deve fare quello che dice lei. Altrimenti non ha più senso che
esistano.
E con un semplice pensiero Marge cancella i componenti della sua
famiglia, sue creazioni come la città in cui si trova ed i suoi abitanti, i
quali subiscono lo stesso destino. Alla fine rimangono solo lei, l’Uomo Ghiaccio
ed un paesaggio desolato. Oblio aveva detto il vero: Marge è sua figlia, ha
creato questa città come lui ha creato il suo regno. Ma l’eroe è stanco di
questa follia, stanco di doverne pagare il prezzo. Queste parole tuttavia non
impressionano la ragazza: lei è il vero potere, lei è Mirage, figlia di Oblio. E
mentre cresce di dimensioni, un dolore lancinante e interno colpisce l’Uomo
Ghiaccio: lui però, grazie alla sua forza di volontà, riesce a resistere
costringendo Mirage a tornare a fattezze consuete. La sua rabbia però non è
diminuita. Bobby prova ad allontanarsi con uno scivolo di ghiaccio, ma Mirage lo
distrugge. L’eroe allora si circonda di numerosi strati di ghiaccio, ma la sua
avversaria li fa tutti a pezzi. Una volta allo scoperto, Bobby colpisce Mirage
con tutte le sue forze, stordendola momentaneamente. Anche lui però si è molto
indebolito e questo permette a Mirage di riprendersi e centrare con un
devastante colpo energetico l’Uomo Ghiaccio, che alla fine giace immobile al
suolo.
Nel vedere l’eroe riverso a terra, Mirage è come se riacquistasse la
ragione e si scaglia contro suo padre: è tutta colpa di Oblio, lui l’ha fatta
impazzire, lui ne pagherà il prezzo. E' tempo di tornare a casa. E così lei e
l’Uomo Ghiaccio riappaiono nel regno di Oblio, il quale dà il benvenuto alla sua
progenie.
CAPITOLO 4:
IL PREZZO DA PAGARE (THE
PRICE YOU PAY!)
J.M. DeMatteis (storia)-Alan Kupperberg (matite)-Mike
Gustovich (chine)-Bob Sharen (colori)-Bob Budiansky/Jim Shooter (supervisione)
Oblio mostra il suo regno a sua figlia: lo schiocco delle
fruste, le grida delle anime tormentate e morenti ed una nuvola nera ad
avvolgere il paesaggio. Tutta una sua creazione, perché lui è un essere unico
nell’Universo, solo più che mai. Così dai pozzi più profondi del suo essere ha
estratto un’anima speciale: Mirage, sua figlia, che però lo ha tradito.. Ed il
tradimento ha un prezzo. Mirage trema, ma Oblio la invita a calmarsi ed a
seguire il suo destino. Lei però si ritrae: odia suo padre, non vuole essere
simile a lui, per questo è fuggita, per cercare una propria strada. Oblio la
contraddice: Mirage non è solo una parte di lui, è lui sotto diversa forma e
prova la stessa, infinita solitudine che l’ha spinta a creare presunti mondi
perfetti.
In quel momento l’Uomo Ghiaccio riprende i sensi e ripensa a tutto
quello che è accaduto: è colpa di Oblio se si trova in questa situazione, ha
sfruttato tutti per i suoi fini. Ed ora suo padre è morto e lui è precipitato
nella non-esistenza, però è ancora in possesso del suo potere mutante e questo è
più che sufficiente. L’eroe attacca dunque Oblio, imprigionandolo in breve tempo
in un blocco di ghiaccio. L’entità però se ne libera facilmente e contrattacca
trasformandosi in Luce Bianca e l’Idiota. Bobby allora crea un’ascia di ghiaccio
e con essa taglia in due all’altezza del petto i due sgherri. Oblio si tramuta
perciò in Kali e con una spada affilata riesce ad allontanare da sé Bobby Drake,
il quale replica con una raffica di ghiaccio che costringe l’entità a riassumere
la sua precedente forma: il tutto sotto lo sguardo atterrito ed angosciato di
Mirage.
Oblio blocca l’eroe tra le sue grandi mani, mentre decine di volti di
persone della sua vita girano intorno alla sua mente. Ma Bobby riesce a
liberarsi ed inizia a seppellire Oblio sotto chili di neve e ghiaccio, una
valanga di verità che sotterra tutte le bugie, fino a quando l’entità giace
riversa a terra immobile. Poi l’eroe si volta e nota Mirage: è cambiata, non è
più la bella ragazza di prima, ora è molto più simile a suo padre. Alla fine ha
accettato il suo retaggio e tende una mano verso il suo genitore, che gliela
stringe. Marge non esiste più, è un sogno dimenticato: la fuga, il nascondersi,
le battaglie, l’apparente sconfitta di Oblio per mano di Bobby Drake… erano
tutti eventi già pianificati dall’entità. Del resto cos’è l’unione senza
separazione, la pace senza lotta, l’amore senza odio? Mirage era solo un’eco del
vero sé di Oblio e l’amore che provava per l’Uomo Ghiaccio era un’eco dell’amore
crescente che sentiva nei confronti del suo creatore. Era un amore negato, che
si è totalmente rianimato quando ha creduto che Bobby avesse annientato suo
padre. La relazione tra lei e l’eroe era irreale, Oblio è l’unica realtà e tutto
gli appartiene. Anche il giovane mutante.
Così l’entità solleva in aria
l’Uomo Ghiaccio, lo rimpicciolisce e lo ingoia nel vuoto della sua bocca,
facendolo precipitare nel nulla. Oblio si appresta poi a ritornare al suo stato
privo di forma, ma in quel momento avverte qualcosa: resistenza. Bobby Drake si
rifiuta di tornare alla non-esistenza, si aggrappa ancora alla vita: perché
forse la sua vita sarà solo un sogno, ma quel sogno per lui ha un significato,
giustifica la sua esistenza. Quel sogno è l’amore, la chiave di tutto, e non
potrà mai essere cancellato: un qualcosa che Oblio, col suo potere infinito, non
riuscirà mai a comprendere. I suoi genitori gli hanno insegnato ad amare e, per
quanto Oblio cerchi di farlo precipitare nel nulla infinito, lui continuerà a
tornare: per sua madre, per suo padre, per l’amore che nutre per loro. E così
l’Uomo Ghiaccio fuoriesce da Oblio, riassumendo le consuete fattezze. Mirage
blocca l’eroe, ma suo padre la invita a rilasciarlo: per un istante, mentre il
mutante lottava valorosamente dentro di lui, ha provato qualcosa di dolce ed
unico che le parole non sono in grado di descrivere. Ha assaporato l’amore ed in
quell’istante ha intravisto i legami che tengono unito l’Universo, ha visto un
potere che trascende sia Oblio che i mondi di sogno definiti realtà. L’entità si
è sempre percepita come la fine di tutte le cose, il dissolutore ed il
distruttore, ma a quanto sembra anche un dio può imparare a vedere nuovi aspetti
della creazione.
Ora Oblio è in debito con l’Uomo Ghiaccio e lo ripagherà.
Ciò che è accaduto è accaduto: William Drake è morto nel 1942, questo non può
cambiarlo. Però il tempo è come un fiume, i cui corsi possono essere modificati,
alterati: ad una curva una donna osserva il suo fidanzato morire, la sua vita
cambia per sempre e Bobby Drake non è mai nato; ad un’altra curva invece il
viaggio nel passato dell’Uomo Ghiaccio non è mai avvenuto ed il mondo ha seguito
il suo consueto percorso. Del resto chi può dire cosa è vero e cosa è falso in
un universo di sogni?
E mentre Bobby svanisce, Oblio si fonde con Mirage,
diventa tutt’uno con lei e ritorna a far parte del vuoto. Il ragazzo ricompare
nella casa dei suoi genitori, nello stesso istante in cui ha cominciato a
disperdersi nel flusso temporale: è come se il suo viaggio nel regno di Oblio
non fosse mai avvenuto. Il giovane corre a cercare i suoi genitori e, quando li
trova, li abbraccia calorosamente con loro grande sorpresa. Poi Bobby dice loro
che si è comportato da vero verme: per anni i suoi genitori hanno cercato di
dargli una vita ordinaria a cui lui non poteva adattarsi per via della sua
natura mutante. E per questo hanno discusso e litigato su cose prive di
importanza: la cosa più importante tuttavia è che abbiano continuato a volersi
bene. Perché, per quanto possa sembrare banale, l’amore è l’unica cosa della
vita che abbia un significato. Bobby ha dei poteri mutanti che non spariranno e
vuole usarli al meglio, perché ora non sfuggirà più alle sue
responsabilità.
L’Uomo Ghiaccio stringe in segno di affetto le mani dei suoi
genitori, ma poi qualcosa alle sue spalle richiama la sua attenzione: sono
Angelo e Bestia, che hanno bisogno di Bobby per una missione importante. Il
giovane mutante osserva i suoi genitori, che annuiscono, e così i tre nuovi
Difensori partono, mentre William e Madeleine Drake sorridono soddisfatti: sono
orgogliosi di loro figlio.
FINE
A cura di Fabio Volino