KITTY PRYDE AGENT OF SHIELD
Mini di tre numeri pubblicata dal dicembre 1997 al febbraio 1998

CAPITOLO 1:


LA CHIAMATA (THE CALLING)
Larry Hama (storia)-Jesus Redondo (matite)-Sergio Melia (chine)-Glynis Oliver (colori)-Bobbie Chase (supervisione)

Isola Muir: Sede del progetto per la mappatura del genoma mutante e quartier generale di Excalibur. Un'isola fredda e solitaria, dove giovani amori possono fiorire o deperire. Nella fattispecie Kitty Pryde e Pete Wisdow, che si lanciano le classiche frecciate tra innamorati. Ad un tratto una nave passa a bassa quota a poca distanza da loro e per sicurezza Pete si getta a terra insieme a Kitty. Il mezzo è un elicottero d'assalto appartenente allo SHIELD, che qui non ha alcuna giurisdizione e non ha richiesto il permesso di atterrare. Mentre l'elicottero si posa sul terreno, dal laboratorio dell'isola escono Colosso, Meggan, Wolfsbane e Douglock, che gli vanno incontro. Il portello si apre e ne escono Gaffer Levine, Laura Brown e G.W. Bridge, comandante in carica dello SHIELD, il quale richiede senza mezzi termini la presenza di Kitty Pryde. Colosso tuttavia, considerato il suo atteggiamento dispotico, non è molto ben disposto ed esorta caldamente i tre agenti ad andarsene subito. Shadowcat però riesce a calmarlo, chiedendo poi a Bridge perchè sia venuto qui.
L'uomo risponde che c'è un problema col sistema computeristico dell'elivelivolo: i macchinari hanno deciso di propria volontà di non riconoscere più alcun codice, impronta vocale o palmare. Con un'unica eccezione, una persona che non è nemmeno presente nella lista di sicurezza dell'agenzia: Kitty Pryde. Il supporto vitale è ancora intatto, tuttavia se dovesse sorgere una situazione che richiedesse l'intervento in battaglia, lo SHIELD si ritroverebbe bloccato non potendo utilizzare il suo mezzo più imponente e tecnologicamente avveniristico. Kitty dunque deve recarsi al più presto sull'elivelivolo ed aiutare gli agenti SHIELD a risolvere questo problema, nel miglior interesse della pace e della sicurezza internazionale. A tale scopo le verrà garantito uno status di agente temporaneo e passerà un periodo di internato nel reparto tecnologico. Stavolta tocca a Pete Wisdow sollevare obiezioni: la sua ragazza non si farà trascinare nelle manovre doppiogiochiste dello SHIELD, non diventerà una loro agente.
Questo intervento provoca l'ira di Kitty: la decisione spetta solo a lei e sente l'esigenza di allargare i propri orizzonti. Questa potrebbe rivelarsi un'esperienza interessante che aiuterà non solo lei, ma anche i suoi compagni mutanti. Ed in ultima analisi vuole allontanarsi per un po' da Muir. Bridge le dice allora che possono partire entro dieci minuti. Wisdom prova a dissuadere Shadowcat, dicendole che non ha idea di cosa sta andando a cacciarsi, ma lei non vuole sentir ragioni: di certo sa cosa si lascia alle spalle.
Manhattan, sei ore dopo: Un taxi porta Kitty Pryde davanti ad un edificio di proprietà della Citicorp. Il tassista le raccomanda di recarsi al reparto jeans, prenderne un paio e recarsi nella stanza di prova nr. 12. Kitty fa quanto richiestole e, una volta entrata nel salottino, c'è un leggero movimento. Poi uno specchio si fa da parte, introducendo Kitty in una ampia stanza piena di agenti SHIELD che stanno trasportando dei pacchi: il salottino a quanto pare è un ascensore superveloce. Un agente le va incontro e la porta all'esterno, dove è in attesa l'elivelivolo.
Pochi minuti dopo, dunque, Shadowcat è al cospetto di Dum Dum Dugan e Valentina Allegro De La Fontaine. Solo che fa fatica a farsi capire perchè lungo tutto l'elivelivolo viene trasmessa a tutto volume La Cavalcata Delle Valchirie di Wagner. E oggi si è stati anche fortunati, perchè la scorsa notte c'erano le canzoni di Marilyn Manson. Uno dei tanti problemi causati dal sistema computeristico difettoso. Dum Dum porta dunque Kitty davanti ad una consolle, su cui la ragazza posa una mano chiedendo lo spegnimento della musica. Il suo ordine viene eseguito ed un silenzio paradisiaco torna a regnare.
Subito dopo arriva un giovane agente dai capelli biondi, chiedendo cosa sia accaduto. Dugan presenta allora a Kitty l'internista Rigby Fallon, del reparto tecnologico. Poi lui e Valentina ritornano a dare ordini agli altri agenti. Shadowcat appare irritata: tutto qui il suo apporto? Posare una mano su una consolle e basta? Se le cose stanno così può andarsene anche subito. Dum Dum la esorta a moderare i termini, mentre Valentina le ricorda che qui dovrà passare un periodo di internato e, se non lo farà, sara considerata una disertrice. Rigby previene un altro scatto d'ira della giovane mutante, frapponendosi tra lei e Valentina e proponendosi come guida per il reparto tecnologico. Il Direttore Speciale dà il suo assenso ed i due ragazzi iniziano a percorrere gli ampi corridoi dell'elivelivolo. Rigby raccomanda a Kitty di assaporare questa sua nuova esperienza: essere un internista SHIELD a bordo dell'elivelivolo è la cosa migliore che possa capitarle.
Poco dopo i due sono nella sala principale del reparto tecnologico, il cosiddetto Dominio Digitale. Il centro nevralgico delle più importanti attività dell'agenzia, capace di risolvere i calcoli più difficili, computare traiettorie ed estrapolare in 3-D scenari di conflitto. Il mainframe è una serie di computer Super Cray chiusi dietro una infrangibile porta metallica. Nel frattempo vengono completati gli ultimi preparativi e l'elivelivolo si alza in volo.
Rigby inizia un programma diagnostico per provare a rintracciare le cause del malfunzionamento dei computer ed impedire che si verifichino di nuovo. Kitty rimane stupita dalla sua competenza, da tecnico esperto, ma un altro agente le svela la verità: Rigby può anche essere un interno ed un agente novellino, ma si è laureato al MIT a diciassette anni ed ha ideato la metà dei programmi che regolano le attività dell'elivelivolo. Il giovane agente continua la sua analisi, ma ad un certo punto un volto demoniaco compare su uno schermo. Shadowcat lo riconosce subito: é Ogun, un ninja mistico che tempo fa tentò di conquistare la sua anima. Lo riteneva morto, ma nel piano di esistenza dove Ogun si trova la morte non ha alcun significato: ed anche se in passato è stato privato della sua schiava eterna, della sua perfetta accolita, ora ha i mezzi per rettificare questa situazione. Recentemente ha occupato il corpo di Lady Deathstrike (V. Wolverine 100), un cyborg potenziato: un'esperienza che gli ha fornito una predilezione per dimorare in coscienze cibernetiche. Da qui il suo piano di infiltrarsi nei sistemi computeristici dello SHIELD per attirare a sé Shadowcat.
Ogun fa capire subito che fa sul serio: blocca il timone del mezzo, facendolo precipitare e poi sorvolare a bassissima quota le strade di New York, mettendo in pericolo le vite di decine di innocenti. Poi il ninja fa una chiamata telefonica: adottando la voce di Kitty Pryde si mette in contatto con Wolverine, chiedendogli un incontro sul Ponte di Brooklyn entro mezz'ora. Senza intuire l'inganno, Logan balza a bordo della sua moto.
Shadowcat si fa cogliere dall'ira e a pugno chiuso sfida Ogun: l'ha già battuto una volta e lo farà ancora. Il ninja è felice di vedere la giovane mutante preda della collera, perchè la rabbia sarà la chiave della sua vittoria. Kitty si lancia contro di lui.

CAPITOLO 2:


LA MISSIONE (THE MISSION)
Larry Hama (storia)-Jesus Redondo (matite)-Sergio Melia (chine)-Glynis Oliver (colori)-Bobbie Chase (supervisione)

Kitty Pryde prova a colpire Ogun con un pugno, ma gli passa attraverso: in questo momento il ninja è semplicemente un ologramma, una proiezione virtuale prodotta da un fantasma digitale annidato nei vasti sistemi computeristici dell'elivelivolo. Un fantasma che ha il controllo totale del mezzo: e lo fa capire subito quando fa precipitare l'elivelivolo verso il Ponte di Brooklyn. Nella brusca manovra, Rigby perde l'equilibrio e va a cadere sulla borsa di Kitty da cui si ode uno strano gridolino. La borsa allora si apre e ne esce il draghetto Lockheed, che subito si avvicina a Shadowcat. Ma non c'è tempo per gli abbracci, perchè su uno schermo compaiono Dum Dum Dugan e Valentina Allegro, i quali esortano Kitty a ripristinare al più presto i controlli del timone. La ragazza posa una sua mano su una consolle, ma stavolta l'accesso le viene negato, poichè ovviamente Ogun ha modificato i parametri. Il ninja sottolinea questo, aggiungendo che presto il suo più grande avversario si unirà alla lotta. Ed allora comincerà il vero divertimento.
Il soggetto in questione, Wolverine, si sta avvicinando con la sua moto al Ponte di Brooklyn e non può fare a meno di notare l'elivelivolo in picchiata: i suoi sensi ipersviluppati e venti favorevoli gli permettono di percepire la presenza di Kitty Pryde a bordo del mezzo. La sua amica è nei guai e lui deve salire subito a bordo: così, sfruttando un taxi, sale su un cavo percorrendolo a tutta velocità. Nel frattempo Rigby Fallon spiega a Kitty che l'unica alternativa è compiere un override manuale sull'intero sistema, spegnendo tutti i computer. Solo che vi è un unico accesso al mainframe ed è dietro una porta blindata bloccata dal computer. Grazie ai suoi poteri di intangibilità, però, Shadowcat oltrepassa quella porta. Contemporaneamente, mentre l'elivelivolo passa sotto il ponte mancando la collisione di pochi metri, Wolverine salta da esso ed atterra alla perfezione su uno dei ponti del mezzo.
Kitty è ormai quasi arrivata al mainframe quando Ogun le si piazza davanti. E stavolta non è un ologramma, ma una manifestazione ectoplasmica di una creatura immorta. Se la ragazza prova ad oltrepassarlo, diverrà sua schiava eterna. All'esterno nel frattempo i problemi non sono terminati: evitata la collisione col ponte, l'elivelivolo si sta dirigendo ora contro un battello pieno di turisti. E il timone è ancora bloccato. Non pensando alle possibili conseguenze, Kitty prova a passare attraverso Ogun: immediatamente un brivido freddo le corre lungo tutto il corpo, come se la sua anima fosse stata ghiacciata e lei stesse precipitando in un vuoto infinito. Tuttavia, con immenso sforzo, riesce ad arrivare al mainframe ed a spegnerlo. Il timone torna a rispondere ai comandi e subito Dugan lo tira all'indietro, facendo salire in aria l'elivelivolo ed evitando lo scontro letale col battello di linea.
Shadowcat, stremata, esce dalla sala del mainframe: non si è mai sentita così fredda, sola, piena di disperazione. Lockheed le sale sulla spalla per confortarla. Anche Rigby a modo suo la rincuora, abbracciandola alla vita e dicendole che è stata l'azione più coraggiosa che abbia mai visto. Il momento romantico tra i due viene però interrotto dall'arrivo di Wolverine, guidato fin qui dal suo infallibile olfatto. Kitty fa appena in tempo a spiegargli cosa è accaduto che giunge Valentina Allegro, la quale solo per un istante punta una pistola contro il canadese. Dopotutto è un amico di Nick Fury. Wolverine spiega che Ogun era il suo maestro ed uno dei più grandi spadaccini del suo tempo, solo che ad un certo punto si fece sedurre dal suo lato oscuro. Cercò qualcosa da Wolverine, ma non riuscì ad ottenerla, ed allora pensò di arrivare al suo obiettivo tramite Kitty: dunque impresse la sua psiche su quella della ragazza, le diede la padronanza delle arti marziali e la rese sua schiava. Poi la mandò ad uccidere Wolverine, ma la volontà di Kitty era forte e si rifiutò (V. Play Book 2). In seguito Logan affrontò Ogun un altro paio di volte: ora è un revenant, un essere che sta tra la vita e la morte e che può possedere cose e persone.
In quel momento Dugan si mette in contatto dalla sala comandi e chiede a Rigby Fallon di ripristinare i controlli del timone: questo significa dunque cancellare Ogun dai database dei computer. Mentre il ragazzo si immerge nei suoi nuovi compiti, Valentina fornisce a Wolverine una card di agente temporaneo per il periodo in cui soggiornerà sull'elivelivolo.
Rigby si avvicina al mainframe e si prepara ad eliminare l'entità: ma improvvisamente Ogun compare sullo schermo del suo computer portatile, ne esce e prende possesso del corpo del ragazzo. Pochi secondi dopo Rigby è nuovamente al fianco di Shadowcat, con Lockheed che gli digrigna contro.

CAPITOLO 3:


L'ORGOGLIO PRIMA DELLA CADUTA (PRYDE GOETH BEFORE THE FALL)
Larry Hama (storia)-Jesus Redondo (matite)-Sergio Melia (chine)-Glynis Oliver (colori)-Bobbie Chase (supervisione)

Rigby Fallon ha portato Kitty nell'hangar dell'elivelivolo, per poterle parlare in privato. Le dice che tra di loro c'è un'intesa, una magica elettricità, inarrestabile come le maree, a cui è inutile resistere. La ragazza prova a ritrarsi, ma Rigby la afferra per le spalle e la attrae a sé: ad un tratto però, tramite un ascensore, sull'hangar giungono altri agenti SHIELD, che si complimentano ed applaudono il loro collega per la conquista appena fatta. L'interludio romantico si è bruscamente interrotto. Shadowcat a questo punto prova nuovamente a ritrarsi, ma ancora Rigby la tiene ben stretta a sé, poi il volto di Ogun si sostituisce al suo. Kitty diviene intangibile e sfugge alla sua presa, mentre gli agenti SHIELD puntano le loro pistole contro il ninja fantasma. Ma la ragazza li esorta a non sparare: non farebbero altro che ferire o uccidere il corpo di Rigby. Gli agenti tuttavia non abbassano le loro armi ed allora Ogun torna a controllare i computer di volo dell'elivelivolo, facendo vibrare e scuotere violentemente il mezzo e facendo perdere l'equilibrio agli agenti.
Wolverine irrompe in quel momento sulla scena e coi suoi artigli ferisce Ogun/Rigby all'altezza del petto. Subito Shadowcat si frappone tra il maestro ed il suo ex allievo, intimando a quest'ultimo di stare lontano. Poi la ragazza si rivolge a Ogun: dal momento che vuole renderla sua schiava, lo sfida ad un duello sul piano astrale. Se vince lei, il ninja lascerà libero Rigby; se vince lui, Shadowcat eseguirà ogni suo volere. Ogun accetta la sfida, mentre Wolverine prova invano a dissuadere Kitty Pryde. Nel frattempo l'elivelivolo comincia ad andare contro alcuni edifici della città, facendo crollare parti di muro e rischiando di seppellire dei passanti sotto le macerie. Shadowcat e Ogun si pongono uno di fronte all'altra ed eseguono un leggero inchino, poi il ninja abbandona il corpo di Rigby Fallon e trasporta sé stesso e la ragazza mutante sul piano astrale. Entrambi in questo luogo etereo impugnano una spada ed il loro duello ha inizio, con Kitty Pryde che appare subito in netta difficoltà.
Contemporaneamente nella realtà Rigby riprende i sensi e, nel notare l'elivelivolo ancora fuori controllo, intuisce che Ogun deve aver mantenuto aperto un accesso ai controlli di volo, per tenere bloccato il timone. Ora però non sta controllando attivamente il mezzo, dal momento che sta usando gran parte delle sue energie per affrontare Kitty.
Piano Astrale: Shadowcat recupera dal momento di difficoltà ed inizia ad incalzare Ogun con alcuni affondi: il ninja non può concentrarsi su questa battaglia e controllare l'elivelivolo allo stesso tempo. Ogun riconosce che questo è vero e, dopo aver steso la ragazza con un colpo della sua lama dalla parte piatta, entra in un portale. Kitty però si riprende prontamente e segue il ninja.
Ponte dell'elivelivolo: Dum Dum Dugan prova invano a muovere il timone e Valentina Allegro ordina a Rigby di bypassare i computer per passare al controllo manuale. Il ragazzo però ribatte che ora la stanza in cui si trova il mainframe è blindata e Kitty non è presente per aiutarlo. Wolverine però non si perde d'animo ed afferra un missile: la scelta è tra perdere un sistema di computer avveniristici oppure l'elivelivolo e metà Manhattan. Una scelta chiara e netta.
Piano Astrale: Ogun arriva nel motore di calcolo binario, dove le sue energie eteree divengono tangibili: in questo reame di cyber-pensiero si avvicina ad una apparente corporeità. E presto, quando Kitty Pryde sarà divenuta sua accolita, avrà i mezzi per poter camminare di nuovo sulla Terra in carne e ossa. In quel momento Shadowcat compare alle sue spalle, ma il ninja se ne avvede e para il colpo della sua spada.
Elivelivolo: Rigby e Wolverine arrivano davanti alla porta in acciaio ultrarinforzato oltre la quale si trova il mainframe. All'interno del missile ci sono oltre venti chili di esplosivo ad alto potenziale: l'intera stanza dei computer rischia di essere vaporizzata dalla deflagrazione, ma questo è sicuramente meglio dell'alternativa.
Piano Astrale: Shadowcat mostra una grande abilità nel maneggiare la spada, ma tutte le manovre che impiega le sono state insegnate da Ogun, che le evita o le para facilmente. Poi la ragazza ha un'idea, adesso sa come sconfiggere il ninja.
Elivelivolo: Il mezzo si sta dirigendo inesorabilmente verso la Statua della Libertà. Wolverine ha riannodato i fusibili del missile per una detonazione a distanza, usando come filo quello di una lampada da tavolo. Il canadese e Rigby si allontanano dalla stanza, poi Wolverine attiva la deflagrazione: la porta blindata viene scardinata e l'eroe si fionda verso il bottone di spegnimento dei computer.
Piano Astrale: Shadowcat getta via la sua spada, può battere Ogun anche senza. Il ninja quasi non crede ai suoi occhi: la ragazza era in difficoltà quando era armata, che speranze può avere ora che è indifesa? In risposta il corpo di Kitty Pryde inizia a risplendere di una luce intensissima: ogni lezione che lei ha appreso sin da quando era sotto il dominio di Ogun è qualcosa di cui il ninja non ha alcuna idea. Ma la lezione più importante di tutte è che il potere intrinseco della vita può sempre sconfiggere la morte, dal momento che essa non è nulla più che assenza di vita. Ed estendendo la sua luminosità, Kitty fa perdere l'equilibrio ad Ogun.
Elivelivolo: Wolverine preme il bottone di spegnimento, ma non accade nulla. Ogun ha bypassato questo controllo ed ora non c'è modo di spegnere i computer. Ma Logan è di diverso avviso.
Piano Astrale: Ogun è rimasto paralizzato dall'attacco di Kitty Pryde, però ha ancora il controllo dell'elivelivolo e lo manderà a schiantarsi contro la Statua della Libertà, a meno che la ragazza non finisca ciò che ha iniziato e lo spedisca nell'oblio.
Elivelivolo: Coi suoi artigli, Wolverine fa a pezzi tutti i computer e la manovra ha successo: Dugan torna ad avere il controllo del timone. Ora bisogna solo vedere se riuscirà a fermare in tempo il mezzo, prima che vada a schiantarsi contro la Statua della Libertà.
Piano Astrale: Ogun quasi implora Kitty di finirlo, si è guadagnata questo diritto, ma la ragazza si rifiuta: non infliggerà la morte, e non si ridurrà all'infimo livello del ninja. Ogun si chiede cosa sia diventato, cosa di sé lo abbia abbandonato. Shadowcat risponde che è stato un grande guerriero, prima che si allontanasse dal sentiero della giustizia. Ma può tornare a percorrerlo, tutto quello che deve fare è provare. E con queste parole la ragazza abbandona il piano astrale e torna alla realtà, il suo corpo sostenuto dalle braccia di Rigby Fallon. Wolverine le dice che se l'è presa comoda. Il volto della Statua della Libertà è lì a pochi centimetri: ancora un po' e potevano prendere direttamente le scale della Statua per recarsi ai traghetti.

FINE

A cura di Fabio Volino