QUASAR 58/60
QUASAR 58 (05/1994):
LA GRANDE CORSA (DISTANT
RUNNING)
Mark Gruenwald/Peter Sanderson (storia)-John Heebink (matite)-Aaron
McClellan (chine)-Paul Becton (colori)-Mike Rockwitz (supervisione)
Pianeta Grosgumbeek: Makkari, l'uomo più veloce della
Terra, sfreccia attraverso un regno semifisico definito dal suo allenatore
nativo di questo mondo tunnel tachionico. In questa più alta dimensione del
nostro cosmo, la velocità della luce non ha dimora e così l'Eterno ha potuto
raggiungere una velocità finora mai ottenuta, più celere del pensiero. Ma per
conseguire il suo obiettivo finale, ovvero divenire l'essere più veloce della
galassia, dovrà arrivare ad essere tutt'uno col movimento stesso.
Ad un
tratto nella sua mente risuona un pensiero in una lingua aliena, un pensiero per
cui in questo luogo occorre circa un quarto di milione di miglia per poterlo
registrare:"Makkari, vieni da Huyenneyuh, è giunto il suo tempo". Il velocista
emerge dal tunnel tachionico, ritrovandosi al cospetto del suo nuovo mentore, un
essere simile ad un cervo terrestre seppur privo di corna. Huyenneyuh gli
riferisce che gli è rimasto ormai poco tempo e c'è qualcosa che deve dirgli: l'Eterno è il suo miglior allievo, è capace di raggiungere velocità e distanze
superiori addirittura a quelle dei Grosgumbeekiani e perciò deve fare qualcosa
in sua memoria, deve partecipare alla Grande Corsa. Millenni fa, infatti, un
essere dalla pelle dorata giunse su questo pianeta, invitando i suoi abitanti ad
aggregarsi a questa competizione volta a determinare chi sia l'essere più
veloce della galassia. All'epoca nessuno accettò la sfida, ma l'alieno dorato
lasciò comunque dietro di sé una capsula che, ove qualcuno avesse cambiato idea,
avrebbe trasportato il competitore direttamente sulla linea di partenza. Makkari
intuisce subito che quell'alieno era l'antico dell'Universo noto come il
Corridore, da lui già incontrato in precedenza (V. All American Comics 43). Ora
tutti i partecipanti sono stati prescelti e la gara sta finalmente per iniziare:
Makkari vi dovrà gareggiare. Il suo mentore gli ribadisce che il segreto è tutto
nella sua mente, deve oltrepassare ogni limitazione che essa comporta, divenendo
così tutt'uno con la velocità stessa. Poi Huyenneyuh dice addio all'Eterno e
muore. Makkari è deciso a rendergli tutti gli onori ed a rispettare le sue
ultime volontà, così si reca presso la capsula, venendo istantaneamente
trasportato su un altro mondo.
Orbita del Pianeta dello Straniero:
Quasar osserva la Terra del New Universe, irraggiungibile per via di una
barriera invisibile posta attorno ad essa. Ad un tratto crede di aver scoperto
un espediente per poterla oltrepassare: è stato il Tribunale Vivente ad
erigerla, deve parlargli subito. E così svanisce con un balzo
quantico.
Linea di partenza: Davanti a Makkari, oltre al Corridore e a
colui che l'aveva sconfitto nel corso della Maratona Galattica, vi sono tutti
gli altri partecipanti alla Grande Corsa (tra questi una lepre, una tartaruga,
un millepiedi ed una donna le cui gambe sono delle ruote): dopo qualche
esitazione, l'Antico dell'Universo decide di accoglierlo nella competizione.
Poi Makkari va a salutare Fastforward, il vincitore della Maratona Galattica,
evidentemente "Buried Alien" non era un nome che gli piaceva molto: tuttavia non
riesce ancora a ricordare il suo vero nome. Il Corridore poi piazza sui polsi
dell'Eterno delle bande che genereranno il percorso da seguire nelle immensità
stellari.
Dimensione delle Manifestazioni: Quasar appare davanti ad
Antropomorfo, chiedendogli il permesso di vedere il Tribunale Vivente. L'essere
gli indica la via.
Linea di partenza: I partecipanti alla Grande Corsa
si piazzano ai loro posti e pochi secondi dopo viene dato il via. Lo scatto di
tutti è impressionante, ma ben presto Makkari, Fastforward ed il Corridore
prendono il largo. Tuttavia c'è qualcuno che è disposto a tutto per poter
vincere, anche a imbrogliare, è la lepre. Prende un bastone e con esso fa
inciampare il velocista a lui più vicino, il millepiedi, che rimane avvinghiato
in una delle boe di segnalazione. La lepre si concentra poi su Gzoom, la
tartaruga (ma mica tanto poi), centrandola con un disco dorato alle spalle e,
per lo spavento, costringendola a ritrarsi nel suo guscio ed a fermarsi. Tocca
poi alla donna su due ruote, la quale viene bloccata inserendo un bastone nei
suoi raggi e facendola scivolare per svariati chilometri fuori dal percorso
prestabilito. In quel momento, nonostante l'alta velocità, Fastforward riesce a
dare un'occhiata alle sue spalle e vede quanto è accaduto: così, quando la
lepre lancia il suo disco dorato contro Makkari, l'uomo proveniente da un altro
universo lo blocca, mettendo poi ko lo sleale competitore con alcuni pugni.
Anche per lui la corsa ormai è finita, essendo rimasto troppo indietro, dunque
augura buona fortuna a Makkari.
Dimensione delle Manifestazioni:
Quasar si presenta al cospetto del Tribunale Vivente e, dopo che gli è stato
concesso il diritto di parlare, espone la situazione di Kayla: è un errore il
fatto che sia rimasta intrappolata su quell'altro mondo, deve essere subito
liberata. Ma il supremo giudice del Multiverso afferma che ciò non è possibile:
lo Starbrand è una fonte di potere troppo pericolosa per correre il rischio di
trasportarla in questo universo e Kayla ne possiede ancora una frazione. Dunque
deve rimanere in quarantena. Tuttavia le imprese di Quasar come Protettore dell'Universo non sono passate inosservate, dunque il Tribunale gli fa una proposta:
potrà oltrepassare la barriera e riunirsi alla sua ragazza, ma ci sono delle
condizioni. La prima è che la barriera verrà aperta una sola volta, Wendell vi
potrà entrare, ma non uscire; la seconda è che deve consegnare al Tribunale le
bande quantiche per non intaccare l'equilibrio di forze di questo universo.
All'eroe ora spetta la decisione più difficile della sua
vita.
Spazio: Il Corridore è qualche metro avanti a Makkari e ormai
non manca molto al traguardo. E l'Eterno non riesce proprio ad andare più
veloce, oppure sì? Chiude gli occhi, abbandona ogni altro pensiero, la sua mente
è libera e senza alcun limite. Diviene tutt'uno con la velocità, col movimento:
compie allora uno scatto improvviso, supera uno stupefatto e quasi immobile
Corridore, taglia la linea del traguardo e vince!
Dopo una lunga
decelerazione, giunge sul pianeta sottostante alla linea del traguardo, venendo
acclamato dalla folla raccoltasi sugli spalti (tra questi un Osservatore e la
Giudicante): dopo essere stato premiato dal Road Runner della Warner, viene
informato del fatto che si terrà una festa in suo onore. Makkari chiede allora
di poter invitare alcuni suoi amici e, a tale scopo, gli viene indicata una
capsula di trasporto, simile a quella presente su Grosgumbeek. L'Eterno la
attraversa, tornando così sulla Terra: cerca Quasar dappertutto, ma non lo
trova. Si precipita allora alla Vaughn Security Consultants, dove vi è Ken
Tanaka. Makkari lo chiama, ma lui è immobile, sembra congelato. Confuso, l'Eterno si reca al Palazzo dei Vendicatori per contattare Sersi e Capitan
America, ma anche loro sono assolutamente immobili. Sempre più terrorizzato,
Makkari arriva infine ad Olympia, ma anche i suoi compagni Ikaris e Thena
appaiono come congelati nel tempo. Ed allora un dubbio sorge alla sua mente: e
se la stranezza di questo evento fosse connessa a lui?
Perciò Makkari torna
sul pianeta d'arrivo, venendo accolto dal Corridore: a suo dire ha imparato
anche troppo bene le lezioni dei Grosgumbeekiani. Infatti ha appreso come
abbattere le barriere della sua mente che limitano la sua velocità, ma non gli è
stato insegnato come rialzarle. Di conseguenza ora le sue percezioni ed i suoi
processi mentali sono ad ipervelocità ed anche volendo non può rallentarli. Solo
altri esseri superveloci come ad esempio l'Antico dell'Universo possono
parlargli, mentre le altre persone si muovono per lui così lentamente che paiono
statue. Il Corridore non è a conoscenza di una cura a ciò, ma c'è comunque
qualcuno che può aiutare Makkari, un altro Antico dell'Universo, il Gran
Maestro, anche lui in grado di parlare all'Eterno grazie ai suoi poteri di
controllo sul tempo e sullo spazio. Ovviamente Makkari dovrà ricambiare il tutto
partecipando alla Corsa Pangalattica, che vedrà partecipare esseri provenienti
da ogni galassia e che sancirà chi è l'essere più veloce di tutto il creato.
Makkari avrà tremila anni di tempo per prepararsi ad essa ed il Gran Maestro,
scommettendo su di lui, vincerà sicuramente. Poi lo curerà dalle sue
iperpercezioni. Ma l'Eterno rifiuta l'offerta: non intende rinunciare a tutto
ciò che nel bene e nel male è riuscito a costruire fin qui per mettersi al
servizio di qualcuno. Dunque si allontana dai due Antichi, alla festa mancherà
il protagonista principale.
Dimensione delle Manifestazioni: Quasar
pondera la proposta del Tribunale: lui e Kayla insieme per sempre, al prezzo
della sua vita precedente e del suo ruolo di Protettore dell'Universo, ne vale
la pena? Infine declina l'offerta, vuole sapere solo una cosa: Kayla si troverà
bene su quel mondo? Ma il Tribunale, svanendo, non gli risponde: non è suo
compito rivelare il futuro.
Linea del traguardo: Fastforward raggiunge
uno sconsolato Makkari seduto sugli spalti, il quale gli chiede come mai abbia
ritardato così tanto: l'uomo da un'altra dimensione risponde che ha dovuto
occuparsi di Fooferah, la lepre, che stava sabotando la gara. E allora l'Eterno
capisce: Fastfoward ha rinunciato ad una probabile vittoria per aiutarlo, come
mai? Il velocista risponde che per lui non conta la vittoria, solo la gioia di
correre insieme ad altre persone che condividono la sua passione. A tal
proposito il Corridore gli ha riferito di quanto accaduto a Makkari e così
Fastforward fa una proposta all'Eterno, darsi una mano l'un l'altro: lui lo
aiuterà a ricercare una cura per le sue iperpercezioni ed in cambio Makkari
aiuterà l'uomo da un'altra dimensione a trovare un modo per tornare al suo
universo di provenienza. L'Eterno accetta con entusiasmo. In quel momento,
però, irrompe il Corridore, che riferisce loro che la Grande Corsa, per via
delle scorrettezze di Fooferah, dovrà essere ripetuta. Ma i due velocisti
rifiutano di partecipare un'altra volta ai giochi infantili dell'Antico e
quindi si allontanano dal pianeta a gran velocità.
Orbita del Pianeta
dello Straniero: Sopra il cielo soprastante la Terra del New Universe,
Quasar lascia grazie alle sue bande quantiche questo messaggio:"Addio, Kayla. Mi
dispiace".
QUASAR 59 (06/1994):
FRATELLI (BROTHERS IN ARMS)
Ron
Marz (storia)-Andy Smith (matite)-Ralph Cabrera (chine)-Paul Becton
(colori)-Mike Rockwitz (supervisione)
Invitato da qualcuno, Quasar si reca su Titano, uno dei
satelliti di Saturno, all'interno del quale vi è una vera e propria civiltà
sorvegliata dal computer senziente ISAAC. Lo spettacolo che si para davanti agli
occhi dell'eroe non può fare a meno di stupirlo, poi atterra ed incontra colui
che l'ha convocato: Starfox, al suo fianco ovviamente due magnifiche donne, il
quale gli dà il benvenuto. L'alieno non vuole perdere tempo ulteriore e, dopo
aver congedato le donne ed aver preso alcune cose dalla sua dimora, parte
insieme al Protettore dell'Universo alla volta dello spazio infinito: del resto
è anche per questo che si è unito ai Vendicatori, voglia di avventura, di
esplorare altri pianeti e culture.
Dopo un lungo viaggio, i due eroi
atterrano su un pianetino disabitato. Quasar allora chiede a Starfox come mai si
trovino qui: Eros risponde che oggi si rinnova una tradizione annuale e voleva
passare questa giornata particolare insieme ad un amico. Solo che non sono soli,
c'è anche suo fratello presente. E come noto il fratello di Starfox ha nome
Thanos! Quasar sta per lanciarsi subito al suo attacco quando Starfox lo ferma:
suo fratello non farà alcun gesto empio oggi. Poiché in questa giornata si
celebra la Tregua: i due figli di Mentore, quando erano più giovani, non hanno
mai avuto una relazione armoniosa, essendo frequenti e violenti i litigi. Un
fatto che preoccupò grandemente loro padre, Mentore, il quale ordinò loro che,
almeno per un giorno all'anno, mettessero da parte le loro divergenze e
ricordassero che nelle loro vene scorreva lo stesso sangue. Una tradizione che
perdura tutt'oggi. In tal modo Starfox non dimentica che, non importa cosa abbia
fatto Thanos in passato, è pur sempre suo fratello. Il Titano conferma le sue
parole e tranquillizza Quasar: non ha nulla da temere da lui, almeno per questo
giorno. Ma Wendell non si fida totalmente: possibile che Thanos non covi alcun
malanimo nei suoi confronti? Magari è venuto fin qui per sottrargli le bande
quantiche. Ma Thanos smorza il suo ardore: non vuole essere protettore di nulla,
tanto meno dell'Universo, inoltre non coltiva più sogni di conquista. Il potere
che Quasar possiede non esercita più alcuna attrattiva su di lui.
Poi i due
fratelli si scambiano dei doni: Starfox consegna a Thanos delle foto di lui da
piccolo, mentre il Titano regala al Vendicatore un lucente gioiello a forma di
cuore chiamato Cristallo del Destino: secondo una leggenda se lo si osserva
intensamente si può vedere il futuro. Ma qualcuno non è felice di questa
situazione: improvvisamente sul pianeta arriva un manipolo di alieni, la Guardia
Reale, dalla pigmentazione rossa e bianca. Costoro accusano Thanos di furto, per
la precisione di aver trafugato il Cristallo dalla cassa del tesoro reale dell'Impero di Kharta'Een. E vogliono che venga subito riconsegnato loro. Thanos non
cerca guai e si dichiara pronto a riconsegnare il gioiello, ma la Guardia non è
soddisfatta: infatti sul loro pianeta la pena per questo reato è la morte. Così
il leader degli alieni imbraccia un fucile energetico e fa fuoco sul Titano,
Starfox e Quasar. Poi si reca a prendere il Cristallo caduto a terra: ma come lo
afferra, Thanos, per nulla debilitato dal colpo, lo abbranca alla gola. Anche
Starfox e Quasar si riprendono ed esortano il Titano a non uccidere l'alieno,
ma Thanos pare non volerli star a sentire e tempesta di pugni il capitano della
Guardia Reale. Starfox allora chiede a Wendell di tenere a bada suo fratello,
mentre lui si occuperà della Guardia Reale: il Protettore dell'Universo
annuisce e si lancia all'attacco di Thanos, centrandolo al petto ed
allontanandolo dal capitano della Guardia. Il Titano gli intima di non
interferire, sta solo dando a questi alieni la lezione che meritano. Quasar,
però, per nulla intimorito, ribatte che non gli lascerà uccidere nessuno. Un'espressione di rabbia compare allora sul volto di Thanos, che alza il suo pugno
pronto a colpire Wendell. Rimane sospeso in aria per alcuni secondi, poi viene
abbassato: a quanto pare era solo un bluff e Quasar lo aveva capito, Thanos
aveva promesso infatti che oggi non avrebbe compiuto alcuna azione malvagia e
tutto si può dire di lui tranne che non sia un uomo di parola. Solo per oggi,
però.
Intanto Starfox, grazie al suo potere di stimolazione dei centri del
piacere, è riuscito a placare gli alieni, un sorriso radioso sul loro volto,
pronti ad abbandonare il pianeta. Anche perchè hanno ottenuto quello che
volevano. Così pochi secondi dopo si librano in volo e spariscono alla vista. E
con questo insolito evento termina la giornata della Tregua: Eros saluta suo
fratello e gli augura ogni bene fino all'anno prossimo. Per tutta risposta il
Titano gli consiglia caldamente di venire da solo alla prossima Tregua. Infine,
quando Wendell e Starfox si sono allontanati dal pianeta, Thanos apre la sua
mano: lì vi è il Cristallo del Destino. Il Titano lo osserva intensamente.
QUASAR 60 (07/1994):
IL LUNGO ADDIO (THE LONG
GOODBYE)
Mark Gruenwald (storia)-John Heebink (matite)-Aaron McClellan
(chine)-Paul Becton (colori)-Mike Rockwitz (supervisione)
Orbita del Pianeta dello Straniero: Quasar osserva con
atteggiamento rassegnato la Terra del New Universe, dove Kayla è rimasta, un
mondo per lui irraggiungibile. Poi rialza il suo volto: per quanto tempo andrà
avanti a torturarsi così? Ormai non c'è più nulla da fare, ha avuto la sua
possibilità di riunirsi a Kayla e l'ha rifiutata: nulla lo trattiene più qui.
Così cancella il suo messaggio d'addio e, con un balzo quantico, rientra nell'orbita della vera Terra, mentre oscuri pensieri affollano la sua mente: è colpa
sua se Kayla è stata esiliata dal resto dell'Universo, è stato lui a
trasferirle inavvertitamente il potere dello Starbrand. Proprio un bel
Protettore dell'Universo, nient'altro che una minaccia per le persone a cui
vuole bene: non può permettere che accada un'altra volta, non può far sì che
qualcun altro soffra per causa sua. Deve abbandonare per sempre questo pianeta,
tagliare i ponti con il suo passato e con tutti quelli che conosce.
Si reca
così ad Oshkosh, ne osserva i vari edifici per l'ultima volta, poi si dirige a
casa di sua madre, dove si trova anche sua sorella Gayle. Wendell le abbraccia
calorosamente, poi china il capo e con voce grave afferma che è venuto qui per
dire loro addio, dal momento che questa potrebbe essere l'ultima sua visita. Di
fronte alla faccia sconvolta delle due donne, l'eroe spiega: passando così
tanto tempo sulla Terra stava ormai dimenticando le sue responsabilità come
Protettore dell'Universo, dunque è giunto il tempo che prenda sul serio questo
suo compito, anche se ciò significa lasciare per sempre la Terra. È consapevole del fatto che per loro è una
decisione difficile da comprendere, dunque lascia loro un cristallo quantico:
qualora avessero davvero, davvero, davvero bisogno di comunicare con lui, una
questione di vita o di morte... non dovranno far altro che afferrarlo e pensare
a lui. Poi Wendell abbraccia un'ultima volta i suoi cari e si libra nuovamente
in volo.
Khysstm, Russia: Rifugio del celebre scienziato Sergei
Krilov, altresì noto come la Presenza, di sua moglie Starlight e di sua figlia
Stella Nera. I tre sono alle prese in questo momento con un tragico evento: il
corpo del defunto Vanguard è infatti stato appena rinchiuso in una bara di
vetro. Tania Belinsky piange la sua morte, mentre Sergei non riesce ancora a
capacitarsi di quanto accaduto. Laynia riferisce di aver ucciso l'alieno
responsabile di ciò, ma sente che non è abbastanza... forse non doveva seguire
Quasar in quella missione. Nel sentire il nome dell'eroe la Presenza va in
escandescenze: l'eroe cosmico ha già rovinato la sua vita più di una volta e,
come colpo finale, deve ordito un piano per uccidere suo figlio Nicolai. La
pagherà cara. Sergei allora si teleporta insieme a Stella Nera, ma prima ordina
a Tania, qualora loro due non tornino nell'arco di ventiquattro ore, di trovare
la famiglia di Quasar e sterminarla. Starlight annuisce.
New York:
Wendell arriva presso il Four Freedom Plaza ed entra negli uffici della sua
azienda, trovandovi Ken Tanaka: gli racconta quanto accaduto a Kayla, poi lo
mette a parte del suo intento di partire. Ken, però, gli dice che la famiglia di
Kayla ha chiamato più volte in questi ultimi giorni: Quasar allora lo rassicura
dicendo che parlerà anche con loro. Poi abbraccia il suo più caro amico e si
prepara ad uscire dalla finestra: in quel momento passa sfrecciando Nova, il
Razzo Umano, che però non lo nota. Non conoscendolo abbastanza, Wendell decide
di non seguirlo e sale di qualche piano, bussando ad una finestra del quartier
generale dei Fantastici Quattro: gli apre Johnny Storm. Wendell gli chiede se
Ben Grimm sia in casa e, di fronte alla risposta negativa della Torcia Umana,
gli chiede di salutarlo da parte sua. Ad osservare da lontano questa scena vi
sono anche la Presenza e Stella Nera, che però decidono di non intervenire:
meglio aspettare che Quasar rimanga da solo.
Wendell si collega grazie alla
sua communicard col Palazzo dei Vendicatori e, grazie alla collaborazione della
Vedova Nera, viene messo in contatto con Capitan America, attualmente impegnato
in una missione solitaria: pur non confessandogli tutto, nel timore che il suo
carisma gli faccia cambiare idea, Quasar dice addio a Steve e lo ringrazia
poichè è stato per lui un modello di eroismo, una fonte di ispirazione. Cap lo
ringrazia ed afferma che è orgoglioso di poter definire Wendell suo amico.
Chiusa la comunicazione, Quasar intravede l'Uomo Ragno e, pur non conoscendolo
bene, decide di salutarlo. Mentre accade ciò, il senso di ragno di Spidey inizia
a pizzicare, ma la Presenza e Stella Nera sono troppo lontani per poter essere
notati.
Una volta detto addio anche a Peter Parker, Quasar vola verso il
Progetto Pegaso, per poter dire addio ai componenti dello Squadrone Supremo e
Kismet. Qui gli viene detto che il bozzolo contenente l'eroina cosmica è stato
recentemente trafugato e, dopo aver riferito alla Trottola ed agli altri le sue
intenzioni, Quasar tenta di rintracciare la traccia energetica di Kismet: la
trova infine in una decadente abitazione del Midwest, dove si sta prendendo cura
dei bozzoli contenenti i tre scienziati dell'Enclave. Dopo che l'eroina ha
narrato quanto accadutole recentemente, Quasar le dice addio ma prima le chiede
se abbia intenzione di unirsi a lui. Kismet declina l'offerta: vuole prima
aspettare che i suoi padri si riprendano prima di decidere cosa fare della sua
vita.
Rimane un'ultima fermata, la più difficile: Wendell vola a Staten
Island, presso la casa dove abitava Kayla. È
il padre della ragazza ad aprirgli, ubriaco come al solito, ma l'eroe non esita
e gli confessa che Kayla non tornerà più a casa, dal momento che si trova su un
altro mondo. Il padre ovviamente non crede a questa storia e, pieno di rabbia,
si lancia contro Quasar, accusandolo di aver ucciso la sua ragazza, ed inizia a
tempestarlo di pugni: Wendell lo lascia fare, comprende il suo stato d'animo.
È in quel momento che la Presenza e Stella
Nera decidono di intervenire: atterrano e, mentre Laynia pone un campo di Forza
Oscura attorno alla zona, Sergei tenta di colpire l'eroe con una raffica
energetica. Confuso, Quasar domanda a Stella Nera la motivazione di tutto ciò:
con sguardo irato allora la russa lo incolpa per la morte di Vanguard, del fatto
che ha usato i suoi alleati per i suoi scopi e poi li ha abbandonati al loro
destino. Sconvolto, Wendell chiede perdono, ma Stella Nera non lo sta a sentire:
gli lancia contro delle lance composte di Forza Oscura, che l'eroe para a
malapena grazie ad uno scudo quantico. La Presenza intensifica l'azione,
intimandogli di non provare a scappare, altrimenti la sua famiglia verrà
sterminata. Di fronte a questa frase Wendell viene colto da uno scatto di rabbia
ed avvolge i due in due bolle quantiche.
Nel frattempo, a poca distanza da
lì, Nova giunge in zona e nota la cappa di oscurità calata sul quartiere:
intravede poi un bagliore giallo in lontananza e decide di andare a dare un'occhiata.
Stella Nera si teleporta fuori dalla bolla ed avvolge Wendell al
petto con la Forza Oscura, permettendo così a suo padre di infrangere la sua
insolita prigione quantica. I due riprendono allora i loro attacchi contro l'eroe, ma ad un certo punto Nova, arrivato sul posto, abbranca alle spalle la
Presenza, sollevandolo in aria. Laynia intanto crea col suo potere una lancia,
grazie alla quale colpisce più volte Wendell. L'eroe capisce in quel momento
che questa è una situazione senza via d'uscita: la Presenza e Stella Nera non
si fermeranno finchè non l'avranno ucciso; diversamente, se riesce a
sconfiggere i suoi persecutori, un giorno o l'altro riusciranno a liberarsi
dalla loro prigione ed uccideranno la sua famiglia. Cosa può fare?
Wendell si
libra in aria, chiedendo a Nova di lasciar andare Sergei Krylov: merita la
punizione che i due russi hanno deciso di infliggergli. Possono colpirlo con
tutta la forza che hanno in corpo, lui non si difenderà e non alzerà la sua aura
protettiva. Stella Nera e la Presenza non esitano e, con un colpo incrociato,
centrano in pieno Quasar, le bande quantiche che precipitano al suolo, il
mantello a brandelli. Del corpo dell'eroe non è rimasto nulla. Un inorridito
Nova tenta allora di colpire i due assassini, che però riescono a teleportarsi
in tempo, mentre contemporaneamente la cappa di oscurità che aveva attorniato il
quartiere svanisce. Subito dopo giungono sul posto altri eroi attirati dall'insolito evento: Thunderstrike, Visione, la Torcia Umana, Giant-Man, Rage, la
Donna Invisibile, Justice e Firestar. A loro Richard Rider narra quanto accaduto
al Protettore dell'Universo, racconta della sua macabra fine.
Orbita
terrestre: Un lampo quantico e Quasar riappare: odia doversene andare in
questo modo, con tutti quanti che lo ritengono morto, ma non c'era altra
alternativa. Spera solo che i duplicati delle bande quantiche da lui creati
superino tutti i controlli della Presenza, pur essendo non funzionali. Meglio
non guardarsi indietro, meglio andare il più lontano possibile da qui di modo
che nessuno possa più rintracciarlo. La Terra è comunque in buone mani grazie ad
eroi come Nova.
"Addio, pianeta madre. Questo figlio nativo sta abbandonando
il tuo nido... per sempre. State tutti bene e, vi prego, non pensate male di me.
Ho fallito in molte cose che ho tentato di fare, ma ho dato il mio meglio. Cos'altro potevo fare?".
Così termina questo capitolo nella saga del campione
cosmico della Terra, Wendell Vaughn, figlio di Gilbert e Lisa Vaughn, ex agente
SHIELD, ex vendicatore, ex protetto di Eon e designato Protettore dell'Universo. Il prossimo capitolo verrà scritto nelle stelle.
FINE
Dedicato a Mark Gruenwald
APPENDICE 1:
FANTASTIC FOUR UNLIMITED 10
(06/1995)
I
PECCATI DEI PADRI (SINS OF THE FATHERS)
Roy Thomas (storia)-Herb Trimpe
(matite e chine)-Joe Andreani (colori)-Nel Yomtov (supervisione)-Claudio
Castellini (cover)
Olympia: Lungo le strade di questa cittadella nascosta
tra le montagne della Grecia camminano tre componenti dei Fantastici Quattro, la
Donna Invisibile, la Torcia Umana e la Cosa. Ad un tratto si imbattono in Ransak
e Karkas, due Devianti esiliati dal loro popolo e dunque rifugiatisi ad Olympia:
sono da soli in quanto in questo momento si sta tenendo all'interno della
cittadella una conferenza riservata solo agli Eterni. È proprio ciò che i tre volevano: senza preavviso
la Cosa colpisce Karkas al volto, mentre la Torcia Umana inizia a vorticare
attorno al Reietto. Karkas, però, incassa il pugno e reagisce subito, mentre
Ransak evita le fiammate della Torcia e, pur rischiando una grave lesione, lo
centra in pieno volto. Ha capito infatti che questi non sono i veri Fantastici
Quattro: e così i tre impostori abbandonano la loro guisa, riassumendo il loro
vero aspetto. Si chiamano Phobius, Helio e Gronk, nomi tuttavia sconosciuti ai
due Devianti. Ad un tratto Phobius alza le sue mani e Ransak e Karkas vengono
colti da una improvvisa sensazione di paura, di terrore. Una sensazione che
permette a Helio e Gronk di avere facilmente la meglio su di loro. Poi, prima
che sul luogo giungano gli Eterni, i tre riassumono l'aspetto dei Fantastici
Quattro. Ikaris e gli altri rimangono sorpresi nel vedere nella loro città
coloro che ritengono essere degli eroi, ma prima che possano parlare loro i tre
svaniscono in un vortice nero, portando Karkas e Ransak con loro. È chiaro che c'è qualcosa che non va e gli Eterni
hanno intenzione di scoprire cosa.
New York: Lungo le strade di
Central Park passeggia sotto gli occhi stupiti dei presenti una coppia alquanto
insolita, addobbata in variopinti costumi: sono l'eterno Khoryphos e la
deviante Yrdisis, entrambi accomunati dall'amore e dal fatto di essere stati
esiliati dalle loro rispettive razze. Poco dopo giungono sul luogo i veri
Fantastici Quattro, per accertarsi della situazione e valutare se i due abbiano
cattive intenzioni. Ma non è di loro che devono preoccuparsi: improvvisamente
infatti vi è un fortissimo lampo, che acceca tutti i presenti. Un lampo emesso
da tre donne, le Sorelle Misteriose, ovvero Verità, Bellezza e Fascino. Quest'ultima, grazie ai suoi artigli intrisi di veleno, colpisce Yrdisis ad una
spalla, facendola svenire, poi riserva lo stesso trattamento a Khoryphos. Seppur
privati temporaneamente della vista, la Cosa, la Torcia Umana e la Donna
Invisibile provano a reagire, ma ad un tratto Fascino minaccia di uccidere la
deviante col suo veleno ed i tre eroi si bloccano sul posto. Le Sorelle
Misteriose approfittano allora di questo stallo per svanire in un vortice nero,
portando Yrdisis con loro. Subito dopo Khoryphos si riprende, ma qualcosa del
suo aspetto è cambiato: in pochi minuti è invecchiato nel volto di circa vent'anni!
Four Freedom Plaza: Scott Lang sta apportando alcune correzioni
al suo elmetto cibernetico quando rientrano precipitosamente nella base gli
altri tre componenti del quartetto, insieme a loro Khoryphos, il quale viene
subito agganciato ad una macchina avveniristica: nel breve tempo che è occorso
per portarlo alla base, l'eterno è invecchiato ulteriormente. L'apparato
rileva che Khoryphos sta perdendo energia cinetica, come se essa gli fosse stata
prosciugata. Questo fatto, e la presenza delle Sorelle Misteriose, fa venire in
mente a Ben Grimm Maelstrom, l'ibrido mezzo Inumano e mezzo Deviante che aveva
il controllo appunto sull'energia cinetica e che come lacchè aveva assoldato in
passato le Sorelle: solo che l'essere risulta morto in seguito ad uno scontro
con Quasar (V. All American Comics 47). Non si può dire se esista un modo per
invertire il processo di invecchiamento di Khoryphos, ma la macchina rileva un
altro fatto sconcertante: la radiazione che ha intaccato il fisico dell'eterno
è praticamente identica al composto anti-terrigeno, un materiale sviluppato da
Reed Richards per impedire a certi Inumani di sviluppare poteri speciali. Un
composto che in passato Maelstrom ha cercato di trafugare.
Ad un tratto
qualcuno penetra nel Plaza, cinque Eterni: Ikaris, Phastos, Thena, Sprite e
Arex. Mal interpretando la situazione, e dopo quanto accaduto su Olympia,
costoro credono che i Fantastici Quattro stiano facendo del male a Khoryphos e
si lanciano al loro attacco. Ben Grimm affronta Arex, l'eterno vestito come un
soldato dell'antica Grecia, fratello del defunto Ajak, mentre Thena, grazie ad
una raffica di forza concussiva, interrompe bruscamente il volo della Torcia
Umana. Intanto Ikaris chiede a Sue Storm dove si trovino Karkas e Ransak, ma la
donna non è in grado di rispondergli e, per ripararsi dalle raffiche ottiche del
leader degli Eterni, costruisce attorno a sé un campo di forza;
contemporaneamente Sprite, con le sue acrobazie, mette in seria difficoltà
Ant-Man, che però replica chiamando a sé uno sciame di insetti, che offuscano la
vista dell'eterno interrompendo il suo volo: Scott ne approfitta per cingerlo
stretto al petto e mandarlo a sbattere contro una parete.
Intanto Phastos,
intrigato dalla macchina su cui è stato piazzato Khoryphos, si avvicina al suo
compagno, il quale gli sussurra alcune parole nell'orecchio. Allora Phastos
invita i due gruppi a cessare le ostilità, c'è stato un malinteso: i Fantastici
Quattro non stavano cercando di uccidere Khoryphos, lo stavano in realtà
aiutando a non perdere ulteriore energia cinetica. A quanto pare devono essere
stati degli impostori a rapire Karkas e Ransak. Phastos e Ikaris si scusano per
il loro comportamento avventato, sono giorni molto tesi per gli Eterni, i quali
ultimamente hanno perso altri due membri della loro razza: Makkari, impegnato a
testare la sua velocità in un altro mondo, e Sersi, dispersa in un altro
universo. Su Olympia sono rimasti solo loro cinque più Gilgamesh. I Fantastici
Quattro espongono poi i loro sospetti su Maelstrom, per via del suo odio verso i
Devianti, una razza che l'ha rifiutato. Tuttavia, essendo tale popolo al sicuro
nelle profondità marine, non gli è rimasto più nessuno da catturare. A meno
che... Un sospetto si affaccia alla mente di un'atterrita Thena, un sospetto
che coinvolge i suoi due figli, concepiti con Kro, leader dei Devianti (V.
Mitico Thor Play 29/34). Sarà meglio andare a controllare.
Residenza di
Malcolm Stromberg: Un ricco industriale ucciso tempo fa da Maelstrom, che ne
ha usurpato l'identità. E oggi in questa abitazione vi sono i suoi lacchè: le
Sorelle Misteriose e Yrdisis si materializzano nella sala centrale, recandosi
poi nei laboratori sotterranei, dove già sono presenti Phobius, Helio e Gronk.
Oltre a loro vi sono anche Karkas e Ransak, strettamente legati ad una sorta di
tavoli operatori. Sorte ben presto condivisa anche da Yrdisis. Poi Phobius
attiva uno strano macchinario, che sottrae ai tre Devianti parte della loro
energia cinetica, che poco dopo assume la forma di un volto, il volto di
Maelstrom! Il primo passo del suo ritorno sulla Terra: adesso, dopo essere
rimasto disintegrato, è solo un'ombra che vaga come un fantasma tra i mondi, ma
ben presto ritornerà alla sua piena forma fisica. Tuttavia questi tre Devianti
sono insufficienti, ne occorrono altri. Helio gli riferisce allora dei figli di
Thena e Kro, una notizia estorta con la forza a Karkas e Ransak. Maelstrom è
estasiato: due ibridi, come lui, sono i soggetti perfetti. Devono essere subito
catturati. E con quest'ultima esortazione svanisce alla vista.
Alcune ore
dopo, un'automobile solitaria percorre una desolata strada nel deserto: a bordo
vi sono Donald e Deborah Ritter, i figli di Thena e Kro, diretti all'università
di San Josè. Ad un tratto la loro auto ha un guasto al motore e sono costretti a
fermarsi: è quasi il tramonto ed è improbabile che giunga qualcuno in breve
tempo. Ed invece qualcuno arriva.
Poco dopo il calar del sole, i Fantastici
Quattro e gli Eterni percorrono quella stessa strada, ritrovando subito l'automobile abbandonata e delle tracce che dapprima conducono nel deserto, poi
svaniscono improvvisamente, come se i due ragazzi si fossero alzati in volo... o
siano stati rapiti. I due gruppi si recano allora nelle regioni artiche, per
informare della faccenda Kro. Una volta giunti nella sua base nascosta, scoprono
che è stato costui a prendere in custodia Donald e Deborah, poichè anche lui era
venuto a conoscenza di quanto accaduto ai suoi compagni e si era preoccupato. I
festeggiamenti sono però di breve durata in quanto poco dopo un raggio
energetico ferisce il leader dei Devianti. I due gruppi sono stati infatti
seguiti dai lacchè di Maelstrom, che dopo averli attaccati con le armi della
loro nave scendono a terra per rapire Donald e Deborah. Vi è una violenta
battaglia, che però cessa improvvisamente quando Phastos centra col suo martello
energetico Helio e Bellezza, che scompaiono in una nuvola di polvere, mentre gli
altri criminali fuggono con la loro nave. La Torcia Umana prova ad inseguirli,
ma come tocca la corazza il suo corpo viene percosso da una violenta scarica
emessa dagli scudi del mezzo. Johnny precipita al suolo, ma viene afferrato e
tratto in salvo da Sprite. In quel momento Donald e Deborah fanno capolino da un
muro, dietro il quale si erano nascosti: Ikaris li invita ad andare ad
abbracciare i loro genitori e, dopo una breve esitazione, i due ragazzi
avanzano. Ma è un'esitazione che costa loro cara. Susan Storm capisce che i due
non sono quello che sembrano e, colpendoli col suo campo di forza invisibile,
svela il loro inganno: sono in realtà Helio e Bellezza. I veri Donald e Deborah
sono stati rapiti dagli altri lacchè di Maelstrom. E nessuno ha un'idea su dove
poterli ritrovare. Ma Johnny Storm controbatte a ciò: quando ha toccato la
corazza della nave vi ha piazzato sopra un rintracciatore preso tempo fa a
prestito dall'Uomo Ragno. Dunque la caccia inizia: Kro tuttavia, in quanto
ferito e debilitato, è costretto a rimanere nella sua base.
Residenza
Stromberg: Anche i figli di Thena sono stati legati a dei tavoli operatori
e, grazie alle loro energie e a quelle degli altri prigionieri, poco dopo
Maelstrom riacquista piena forma fisica! In quello stesso momento risuonano gli
allarmi della villa, che segnalano l'arrivo della nave dei Fantastici Quattro.
Phobius non si perde d'animo ed attiva un raggio energetico che distrugge il
mezzo. Ma sulla nave non c'era nessuno: era tutto un diversivo per permettere
al celebre quartetto ed agli Eterni di penetrare indisturbati nell'abitazione e
sbarazzarsi facilmente di Verità, Fascino e Gronk. Phobius lancia allora contro
gli eroi le sue sonde di paura: tutti si bloccano sul posto in nome di un
terrore irrazionale e senza causa. Tutti tranne Thena, che trova la forza di
reagire e di mettere ko il criminale e di liberare gli altri dallo strano
influsso: secondo l'Eterna la paura che una madre nutre per i suoi figli è un
motivo per andare avanti, non causa di paralisi. È una paura che si tramuta ben presto in rabbia.
Come Phobius ha scoperto a sue spese.
Intanto Maelstrom continua ad assorbire
energia cinetica dai Devianti, che invecchiano ad una velocità impressionante, e
a crescere di dimensioni. Distruggere la macchina si rivelerebbe inutile, poichè
ormai tutte le sue funzioni scorrono nel fisico dell'ibrido Inumano/Deviante.
Gli eroi lo attaccano: sono nove contro uno, ma Maelstrom si libera di loro con
una facilità impressionante, troppa anche per uno nella sua condizione. E allora
Phastos comprende una cosa: i tentacoli di energia che Maelstrom sta emanando
dal suo corpo non finiscono in questo universo, ma in un'altra dimensione. I
Devianti prigionieri sono stati semplici agenti catalitici per permettere all'essere di attingere ad una fonte di energia cinetica più grande, l'energia
emessa da Makkari nella sua ricerca della velocità definitiva. E non c'è modo di
contattare il velocista per informarlo di quanto sta inevitabilmente causando.
Ma Phastos ha anche un'idea su come interrompere questo processo: afferra un
cavo e chiede a Ben Grimm di avvolgerlo attorno alla nave dei lacchè di
Maelstrom, invitando poi Thena a seguire la Cosa e a guidare il mezzo più in
alto che può. Maelstrom continua a crescere di dimensioni, fino a sfondare il
tetto della residenza: non permetterà che i suoi piani vengano sventati un'altra volta. Stavolta riuscirà a bloccare il movimento cinetico dell'Universo,
ne invertirà la direzione e farà sì che il cosmo collassi su sé stesso.
Distruggerà l'Universo per divenire egli stesso l'Universo.
Thena solleva
in volo la nave, mentre Ben Grimm avvolge il cavo attorno alla mano destra di
Maelstrom. Poi Phastos attiva i macchinari: e tutta l'energia cinetica
assorbita dall'ibrido comincia ad essergli sottratta ed a tornare al mittente.
Il feedback si rivela però troppo intenso, causando la distruzione dei
macchinari. Ma il tutto ha sortito il suo effetto, in quanto Maelstrom inizia a
decrescere. Il suo stesso espediente per assorbire energia cinetica si è ritorto
contro di lui. Tuttavia ancora non si arrende: vi è ancora una consistente fonte
di potere nel laboratorio, quella posseduta dai Devianti prigionieri. Solo che
improvvisamente l'essere avverte qualcosa di strano: vi è anche energia
inumana, che non dovrebbe essere presente, e proviene da Ransak. Come può
essere? Solo Maelstrom è un ibrido Inumano/Deviante e nessuno può aver ereditato
tale corredo genetico. Nessuno tranne... suo figlio! Sta uccidendo suo figlio! E
allora ricorda: anni fa si accoppiò con una deviante, poi la abbandonò, pieno di
vergogna per essersi unito ad una componente di una razza che odiava. Il nome di
quella donna era Medula, la madre di Ransak. Così Maelstrom smette di
prosciugare l'energia dei Devianti prigionieri e gliela restituisce, invertendo
il loro invecchiamento: nel contempo rimpicciolisce sempre più, fino a
scomparire alla vista. Prima che ciò accada, però, chiede agli Eterni di
prendersi cura di suo figlio.
Liberati i prigionieri, Ransak si dispera:
prima di morire sua madre gli aveva detto che suo padre era un brav'uomo. Ma la
sua storia era tutta una bugia. E per la prima volta nella sua tormentata vita
il Reietto piange. Nel frattempo Thena può riabbracciare i suoi figli, che le
chiedono di essere riportati da Kro: è da molto che non passano un po'di tempo
insieme ai loro genitori. E così alcuni minuti dopo una nave parte, destinazione
circolo polare artico. Una famiglia si è riunita. Sue Storm osserva il cielo e
si chiede se la stessa cosa potrà capitare un giorno a lei e ai Fantastici
Quattro.
APPENDICE 2:
COSMIC POWERS UNLIMITED 2
(08/1995)
SECONDA GENESI (SECOND GENESIS) Parte Prima
Gregory Wright
(storia)-Geoff Isherwood (matite)-Don Hudson (chine)-Electric Prism
(colori)-Mark Gruenwald (supervisione)-Claudio Castellini (cover)
Sono passati alcuni mesi da quando gli scienziati dell'Enclave
hanno rischiato la vita per mano di un adattoide dell'AIM. Sono stati salvati
da una loro stessa creazione, Kismet, un tempo nota come Lei: per mesi l'eroina
cosmica ha vigilato i bozzoli rigenerativi che aveva ideato per guarire le gravi
ferite dei tre scienziati, per mesi ha meditato sulla sua breve vita e sul suo
ruolo in questo mondo. Ed oggi, senza preavviso, un'incommensurabile ed ignota
forma di energia cosmica penetra nel rifugio: da questo momento le loro vite non
saranno più le stesse.
I bozzoli si aprono e da essi escono i tre scienziati,
decisamente cambiati: la loro pelle è divenuta dorata, come quella di Kismet e
Warlock, e nuove, incredibili energie scorrono dentro di loro. L'eroina rimane
sconvolta: come è potuto accadere loro ciò? I bozzoli avrebbero dovuto guarirli,
non potenziarli a livello cosmico. Shinski, Morlak e Zota sono estasiati: sono
divenuti ciò per cui hanno studiato un'intera vita e questo non può che essere
l'inizio di un lungo percorso, sia fisico che spirituale. Persino gli intenti
di dominazione mondiale non hanno più alcuna attrattiva nei loro confronti,
devono trovare un nuovo, più importante scopo di vita. E per questo ringraziano
Kismet, loro figlia, la quale li ha purificati dai loro peccati passati. Ma l'eroina è certa di non aver nulla a che fare con quanto è capitato ai suoi
creatori. Morlak valuta le numerose possibilità: c'è tanta sofferenza a questo
mondo, coi loro nuovi poteri cosmici potrebbero porre rimedio a mali quali la
fame, la carestia o i disastri naturali. Kismet lo invita ad essere cauto, deve
ancora apprendere a fondo la portata delle sue capacità e potrebbe causare danni
senza volerlo. Ma Morlak non la sta a sentire e si alza in volo: solo che,
percorsi pochi metri, lui ed i suoi compagni vengono colti da un immenso dolore.
A quanto pare i tre scienziati sono anche cosmicamente connessi, non possono
sopravvivere separatamente e devono rimanere uniti in un raggio di massimo dieci
metri. Forse Kismet ha ragione, meglio prima valutare questi nuovi poteri e poi
passare all'azione. L'eroina cosmica si offre allora di far loro da
mentore.
Nei giorni successivi, l'Enclave apprende i fondamenti base del
potere cosmico: in Kismet vi è stata inizialmente gelosia per il fatto che i
suoi creatori abbiano compreso ciò molto più velocemente di quanto non abbia
fatto lei, poi gioia per il suo nuovo ruolo di insegnante, di mentore. Forse
anche lei ha finalmente uno scopo nella vita. Alla fine i tre scienziati
decidono di testare sul campo quanto appreso: il loro primo obiettivo è un
tornado, che minaccia di distruggere una fattoria. L'Enclave lo colpisce con
delle raffiche cosmiche, ma Kismet li fa subito desistere: il tornado le
rimbalza tutte contro il terreno e si rischia di causare gravi danni. L'eroina
dunque consiglia ai suoi creatori di far uso della loro coscienza cosmica per
penetrare negli elementi stessi del tornado e porre termine alla loro furia
distruttiva. I tre seguono l'ammonimento: trovano così il centro del tornado e
creano un vuoto attorno ad esso, facendo sì che il vortice diminuisca di
intensità, fino a sparire. Per l'Enclave è come essersi sostituiti a Dio: ma
c'è ancora molto lavoro da fare, un intero mondo li attende.
Nei giorni
seguenti, nonostante l'insistenza di Kismet nel progredire lentamente, Morlak,
Shinski e Zota sfruttano al massimo le loro capacità: guariscono dei malati di
AIDS, portano immense piogge in aree dominate dalla siccità, debellano alcune
malattie mortali presenti nel cuore della giungla africana, eliminano in tutta
sicurezza pericolose scorie nucleari, creano laghi nel deserto per fornire
irrigazione per l'agricoltura in nazioni infestate dalla carestia, ridonano
vita alle foreste tropicali rovinate dal fuoco e dalle speculazioni. Kismet non
sa come giudicare tutto ciò: i suoi creatori sono divenuti più che eroi, sono
dei messia. Ma sta accadendo tutto troppo velocemente e non si possono prevedere
le conseguenze di questa forzatura della natura. Chi è lei, tuttavia, per
giudicare? Lei stessa è uno scherzo della natura.
Giappone: L'Enclave
si è recato qui per impedire per sempre che il Monte Takashi, un vulcano
dormiente, erutti. Mentre i tre penetrano nel cuore del magma, Kismet constata
con rammarico che le buone intenzioni dei suoi creatori si sono rivelate in
realtà disastrose per alcuni territori dove sono passati: davanti a lei vi è un
terreno un tempo deserto, che ha subito una forte inondazione la quale ha
alterato l'ecosistema del luogo, con conseguenti morie di animali. E questo non
è un caso isolato. Kismet ora ne è sicura: deve fermare gli scienziati prima che
causino calamità peggiori. Così si reca anche lei nel cuore del Monte Takashi ed
attacca l'Enclave: Morlak prova a controbattere, ma improvvisamente la faglia
precedentemente indebolita dai tre scienziati inizia a sfaldarsi, dando vita ad
un violento terremoto che apre crepe nelle strade della città.
Kismet non
perde tempo: esorta l'Enclave a riparare i danni esterni, mentre lei crea una
via alternativa per il magma. Morlak, Shinski e Zota trovano in breve tempo il
punto di tensione e, usando i loro poteri, interrompono la distruzione del
terreno e ripristinano il precedente stato delle cose: il dolore è intenso e
rischia di farli implodere, ma loro non demordono, porranno rimedio al disastro
che hanno causato. E così il terremoto prima rallenta, poi termina del tutto.
Infine l'Enclave si riunisce a Kismet: hanno decisamente avuto troppa fretta
nel voler agire, le loro prossime azioni dovranno essere più attentamente
valutate. L'eroina cosmica ribatte allora che è meglio che i tre scienziati
affinino le loro capacità nello spazio e tornino sulla Terra solo quando riterrà
che saranno pronti: oltretutto ha scoperto la fonte dell'energia cosmica che ha
irradiato i loro corpi mentre emergevano dal bozzolo. Si trova nello spazio
profondo, un luogo dove si potranno affinare in tutta sicurezza questi nuovi
poteri. Così i quattro si allontanano dalla Terra, a ruoli invertiti: Kismet l'insegnante, l'Enclave gli studenti.
Parte Seconda
Gregory Wright (storia)-John Buscema
(matite)-Geoff Isherwood (chine)-Electric Prism (colori)-Mark Gruenwald
(supervisione)
Ad un imprecisato numero di anni luce di distanza dalla Terra,
un intero pianeta sta morendo, bruciato, ridotto ad un mero involucro della sua
passata magnificenza. I suoi abitanti si aggrappano disperatamente ai loro
ultimi momenti di vita: non hanno commesso nessun grande peccato contro gli dei
o la natura, semplicemente era giunto il loro tempo e la storia di questo mondo
è giunta al suo epilogo. E a testimoniare questo evento vi è Norrin Radd, Silver
Surfer, per ricordare a sé stesso il suo passato da araldo di Galactus e gli
altri pianeti di cui ha causato la fine. L'essere cosmico è tentato di
utilizzare i suoi poteri per alleviare le sofferenze degli esseri, ma in quel
momento senza preavviso alcuno giunge una tempesta cosmica che investe in pieno
Silverado e distrugge il pianeta morente: è come se il tempo stesso si fermasse,
vi è un potere così infinito, così insondabile all'interno di questa tempesta,
quale Surfer non ha mai sperimentato. Un potere che fa incombere su di lui lo
spettro della morte.
Poco distante da lì, sono presenti anche Kismet e l'Enclave, giunti fin qui per testare in piena sicurezza le loro capacità. Ad un
tratto l'eroina cosmica avverte un immensa forza davanti a loro, una forza che
poco dopo assume la forma di un essere gigantesco, con una imponente barba
bianca a circondargli tutto il volto: nella sua mano destra vi è un globo
infuocato, composto di materia stellare da lui modellata in tal senso. L'Enclave avverte l'essere come una minaccia al cosmo intero, mentre Kismet
rimane affascinata e sbalordita da tale manifestazione di potere e,
avvicinandosi, sente dentro il globo le energie di infinite forme di vita
riunite in un solo, immenso composto. L'Enclave allora fonde i propri poteri,
per far cessare all'essere la sua manipolazione della materia. Intanto, all'interno del globo, Silver Surfer non è stato fatto divenire parte della matrice
cosmica dell'essere, il quale gli parla attraverso il suo costrutto e gli
riferisce il suo nome e ciò che sta facendo. Poi, con un tremendo sforzo, Norrin
Radd esce dal vortice, nella sua mente un solo nome che risuona: Khatylis.
Kismet, non accorgendosi di lui, va a sbattergli contro mentre tenta di
avvicinarsi ai suoi creatori. Surfer la invita subito ad allontanarsi: Khatylis,
un'entità oltre la loro comprensione, ha quasi completato la sua matrice e
tutte le forme di vita presenti nelle vicinanze verranno assorbite. Nello stesso
momento l'Enclave rilascia una tremenda raffica energetica contro l'essere che
però, emettendo raggi calorici dai suoi occhi, li annienta come se fossero
mosche. Kismet rimane scioccata: ha appena perduto la sua unica famiglia e cerca
disperatamente di localizzare le forze vitali dell'Enclave all'interno della
matrice, rischiando però così di venire inglobata in essa. Silver Surfer va in
suo aiuto e scatena il suo potere cosmico all'interno del vortice. Nel cuore
della matrice instabile, allora, si fondono tre forme differenti di energia
cosmica, che reagiscono l'una all'altra in un infinito cerchio caotico di
potere. Finché alla fine il cuore della matrice stessa esplode e tutto ciò che è
in movimento si blocca improvvisamente.
Poi vi è il cataclisma: infiniti ed
abissali buchi neri si manifestano, attirando verso di sé non solo materia e
detriti stellari, ma anche lo stesso piano dimensionale. Khatylis lotta
disperatamente per evitare un disastro, mentre Kismet si dispera per la sua
negligenza: potrebbe aver condannato non solo i suoi creatori, ma anche questo
settore di spazio. La realtà però è ben peggiore: Khatylis avverte Silver Surfer
del fatto che l'implosione della matrice non si limiterà a questa parte del
cosmo, ma si allargherà ben presto a tutto l'Universo. L'essere è un creatore
di mondi, che colleziona i detriti della galassia come pure mondi sull'orlo
della distruzione per creare nuova materia e nuova vita: solo che l'intervento
dell'Enclave, di Kismet e di Silverado ha sconvolto questo processo, dando vita
al caos che è ora davanti ai loro occhi. Devono porvi rimedio al più
presto.
Norrin Radd e Kismet scatenano tutto il loro potere per invertire gli
effetti di ciò che hanno causato, ma Khatylis consiglia al surfista un sistema
migliore: l'essere non è una forma di vita, quanto piuttosto una forza della
natura. È senziente e reagisce ai due esseri
cosmici così come le correnti del vento e la temperatura dell'aria reagiscono
l'un contro l'altra per formare tornado ed uragani. Dunque Silver Surfer e
Kismet fondono le loro energie cosmiche per unirsi a Khatylis: nel compiere ciò
potrebbero cessare di esistere, ma non hanno altra scelta. Un istante dopo un
infinito potere viene incanalato attraverso una singola forza cosmica della
natura, caos e creazione congiunti. Surfer e Kismet cessano di esistere come
esseri divisi e rinascono come suddivisioni di Khatylis. Per rafforzare il
tutto, alle loro forze vitali si uniscono anche quelle dell'Enclave. Lentamente
una nuova coscienza viene alla vita all'interno della matrice e alla fine,
quando il caos raggiunge il suo apogeo, l'ordine riottene il controllo e
diffonde il miracolo della creazione laddove prima vi era solo
distruzione.
Un interminabile periodo di tempo dopo, su un pianeta appena
nato, Silver Surfer e Kismet riacquistano conoscenza, i loro corpi privi di
ferite, il dono della vita garantito loro dall'enigmatico Khatylis. E poco
dopo, dalle profondità della terra, riemergono anche gli scienziati dell'Enclave, che l'eroina cosmica corre subito felice ad abbracciare. Poi i cinque
ritornano nello spazio aperto. Kismet chiede a Surfer come si può sperare di
proteggere la galassia quando la propria visione di ciò che è giusto e ciò che è
sbagliato non è condivisa da tutti. Norrin Radd risponde che ogni mondo, ogni
sistema, ha le sue manifestazioni culturali: l'importante è non presumere mai
di proiettare i propri pensieri, le proprie aspirazioni, nelle menti e nei
sistemi degli altri. Bisogna prima apprendere le usanze ed i modi altrui, poi
tentare di dare un giudizio e se è il caso intervenire. Ognuno ha un potere,
grande o piccolo che sia, e la sua importanza deve essere compresa in ogni
momento della propria vita.
FINE
A cura di Fabio Volino