THUNDERBOLTS 65/68
THUNDERBOLTS 65 (08/2002):
DIVENTARE
EROI-PARTE 1: BERSAGLI IN MOVIMENTO (BECOMING HEROES 1: MOVING
TARGETS)
Fabian Nicieza (storia)-Patrick Zircher (matite)-Al Vey/Grant Nelson
(chine)-HI-FI Design (colori)-Tom Brevoort (supervisione)
Occhio di Falco punta una freccia contro i Signori del Male e
senza esitare la lascia partire, suscitando lo sgomento sia di Songbird e dell'Uomo Pianta, suoi attuali compagni di squadra, che lo stupore dei criminali
Cardinal, Man-Killer e Falena. Ma soprattutto gettando nel panico più assoluto
Cyclone, contro cui la freccia è diretta.
Parigi, qualche ora prima:
Un tentativo di Cyclone di rapire l'Uomo Pianta e riprendersi il cd contenente
l'eredità di Justin Hammer va a vuoto ed il criminale fugge. Ma Occhio di Falco
è deciso a non lasciarselo scappare per l'ennesima volta: lancia perciò una
freccia-rete, mancando tuttavia il bersaglio. L'arciere tuttavia non si perde
d'animo e scaglia una freccia luminosa, che acceca temporaneamente Cyclone,
permettendo così a Songbird di avvolgerlo in una sfera composta di suono solido.
Ma il criminale comincia a vorticare su sé stesso, sempre più velocemente, fino
a quando una affaticata Melissa Gold non è più capace di mantenere integra la
sfera, consentendo perciò a Cyclone di sfondarla. Prima che il criminale possa
andarsene, però, delle spore di muffa dell'Uomo Pianta cominciano a crescere
all'interno della sua bocca, soffocandolo e costringendolo ad atterrare al
suolo: lì Songbird ne approfitta per mettergli delle manette soniche ai
polsi.
Sorprendentemente, invece di provare a fuggire ancora, Cyclone decide
di parlare e porta i tre davanti al cancello di una elegante villa un tempo
appartenuta a Justin Hammer: l'industriale un tempo era una vera miniera d'oro
per i più svariati criminali, offriva loro molti lavori. La sua recente morte
(V. Marvel Mix 38) è stato un evento sfortunato ed inaspettato, ma già altri
sono pronti a prendere il suo posto. Per entrare nella villa, i quattro si
scavano una via sotterranea grazie ai poteri combinati di Songbird e dell'Uomo
Pianta. Sbucano infine in un ampio salone e lì li attende un'amara sorpresa: vi
sono gli altri Signori del Male ad attenderli, Cyclone li ha guidati dritti in
una trappola. Falena usa i suoi poteri di controllo sulle fibre tessili per
imbavagliare la bocca di Melissa Gold ed impedirle di usare le sue capacità.
Contemporaneamente, Cardinal lancia dalla sua armatura un missile che va a
colpire la parete alle spalle di Occhio di Falco, il quale viene sepolto dalle
macerie. Samuel Smithers prova a bloccare Falena avvolgendola con della materia
vegetale, ma costei usa un tappetino sotto i piedi dell'uomo per distrarlo e
non fargli notare l'arrivo di Man-Killer, che con un pugno lo mette ko. Poi i
quattro Signori del Male portano l'Uomo Pianta su una piattaforma volante,
grazie alla quale si allontanano dalla villa. Poco dopo, un dolorante Clint
Barton si libera dai detriti e toglie il bavaglio a Songbird.
Nel frattempo,
i criminali giungono in un altro elegante ed imponente edificio dove affidano
Smithers alle "cure" di Machinesmith. Costui analizza coi suoi macchinari l'Uomo Pianta e scopre che il suo corpo è ora composto al 40% di materia vegetale,
seppur i suoi ricettori del dolore operino ancora sotto parametri umani. Samuel
Smithers è stato sottoposto negli ultimi tempi a radicali cambiamenti della sua
fisionomia, cosa che gli ha consentito di entrare maggiormente in sintonia col
campo biovegetativo del pianeta. Come risultato è ora l'unico essere vivente
capace di attivare il regalo d'addio di Justin Hammer: senza di lui l'arma è
inutile.
Ed è esattamente quello che Occhio di Falco e Songbird, appena
giunti sul posto, volevano sapere. A quanto pare Cyclone non è l'unico esperto
di trappole e doppio gioco. Melissa, con un devastante grido, fa subito a pezzi
Machinesmith, mentre Clint con una freccia sonica stordisce temporaneamente i
Signori del Male. L'unico immune a ciò è Cardinal, che si scaglia contro l'arciere, ma viene subito bloccato da Songbird con una catena sonica.
Contemporaneamente, Machinenismith striscia lentamente verso una presa della
corrente, infilandovi dentro due dita e trasferendo la sua coscienza in un altro
corpo, situato chissà dove. La battaglia continua per alcuni secondi, fino a
quando Occhio di Falco dice ai Signori del Male che per loro è controproducente
combattere in quanto l'Uomo Pianta ed il cd di Hammer sono le uniche cose che
ancora li tengono in vita. E per rafforzare le sue parole inserisce il cd in un
computer, facendo apparire poco dopo sullo schermo l'immagine di una sorta di
radiografia di Man-Killer. Attorno a lei vi è una strana luminescenza: secondo
Clint c'è qualcosa che sta crescendo all'interno del suo corpo, una tossina
biologica che ogni singolo supercriminale assoldato in tutti questi anni da
Hammer possiede a sua insaputa. Qualcosa che rende tutti loro delle bombe a
tempo viventi: e l'Incappucciata vuole controllare questo dispositivo. Vuole
usarli per i suoi fini, giocare con la loro vita e la loro morte. Dunque ai
nuovi Signori del Male si presenta ora un bivio: unirsi a Occhio di Falco,
Songbird e l'Uomo Pianta oppure lasciare che l'Incappucciata continui a
giocare con loro, rivoltandoli a suo piacimento. Man-Killer e Falena accettano
subito la scomoda alleanza coi Thunderbolts e così fa anche Cardinal, dopo
qualche attimo di esitazione. Cyclone invece non ne vuole sapere. Occhio di
Falco allora gli scaglia contro una freccia, suscitando lo sgomento sia di
Songbird e dell'Uomo Pianta che lo stupore di Cardinal, Man-Killer e Falena: la
ritirata stavolta non è un'alternativa. Il volto del francese si riempie di
terrore, anche dopo che l'arma di Clint è stata bloccata da uno scudo sonico di
Songbird. Ma è stato un gesto sufficiente per Cyclone a convincerlo ad unirsi ai
Thunderbolts. Melissa chiede all'arciere come faceva a sapere che lei avrebbe
bloccato la freccia: uno sguardo silenzioso e deciso dell'arciere è l'unica
risposta.
Poi i Signori del Male adottano un nuovo look e nuovi nomi di
battaglia, per confondere un po'le idee all'Incappucciata: Blackheath (Uomo
Pianta); Amazon (Man-Killer); Skein (Falena); Harrier (Cardinal). Solo Cyclone
mantiene il suo precedente alias e costume. Sono infine pronti: i nuovi
Thunderbolts.
THUNDERBOLTS 66 (08/2002):
DIVENTARE
CRIMINALI-PARTE 1: BLUES CELESTE (BECOMING VILLAINS 1: EMPYREAN BLUES)
Fabian
Nicieza (storia)-Chris Batista (matite)-Rich Perrotta (chine)-HI-FI Design
(colori)-Tom Brevoort (supervisione)
Jolt sorvola le vie di Attilan, acclamata dalla gente radunata
sotto di lei. La ragazza rimane stupita dal loro imponente numero: sono
centinaia, anzi migliaia, ed aumentano ogni giorno che passa. Ed ognuno di loro
celebra lei ed i suoi compagni di squadra, come se fossero degli dei: un
sentimento comprensibile, dopotutto i Thunderbolts hanno salvato le loro vite ed
hanno fornito loro una nuova casa. Hanno portato loro una nuova speranza. La
ragazza trova sia appagante che imbarazzante questo sentimento nei suoi
confronti: soprattutto perché non sa come reagiranno gli altri suoi compagni.
Alla fin fine è stata lei a trascinarli in questa situazione, li ha convinti che
potevano davvero diventare degli eroi su questa Controterra, così come lo erano
stati sulla Terra originaria. Ma vista come si è evoluta la situazione, Hallie
non può fare a meno di chiedersi se la sua sia stata davvero la decisione più
giusta. Deve tuttavia lasciare da parte questi pensieri ora, ha davanti a sé un
lungo giorno di lavoro.
Jolt si reca da Dallas Riordan, la donna amata da
Erik Josten il quale condivide con lei ora il suo corpo e la sua essenza ionica.
È la sua ancora emotiva ed i due insieme
raggiungono un perfetto equilibrio. Dallas sta disegnando il ritratto di una
donna sconosciuta, ha del talento anche in questo campo. Ma quando il dovere
chiama lei risponde prontamente: attiva la sua aura ionica, che le permette di
sollevarsi dalla sedia a rotelle cui è confinata nel suo aspetto umano. E che
muta la sua voce in quella maschile di Erik. Dopo un paio d'ore di volo, i due
eroi giungono in Africa, dove Atlas ripara un braccio di supporto di una diga,
mentre contemporaneamente Jolt riattiva i generatori idroelettrici. In pochi
minuti il lavoro è compiuto. La cosa lascia piacevolmente sconvolta Hallie: è
tutto così semplice e strano insieme, il tempo non viene sprecato in stupide
battaglie con altri superumani, ma viene impiegato per aiutare davvero le
persone. Per aggiustare le cose.
Già, aggiustare. Tornata ad Attilan, Jolt si
reca da Paul Norbert Ebersol alias Fixer. Colui che organizza il lavoro
giornaliero dei Thunderbolts fin nei minimi dettagli e mantiene la cittadella
volante pienamente efficiente, conservando comunque sempre dei momenti di tempo
libero per divertirsi o rilassarsi. Hallie gli chiede se abbia altri lavori per
lei e Fixer risponde che le affiderà delle nuove mansioni entro un'ora, fino a
quel momento potrà riposarsi. Ebersol è sì una persona intelligente e che sa
fare bene il suo lavoro, ma è anche troppo sicuro di sé. Mentre esce dalla sua
stanza, Jolt si chiede se a lui importi davvero di salvare la razza umana.
Ad
Abe Jenkins, al contrario, importa anche troppo: inizialmente riluttante a
rimanere qui, è stato infine convinto da Hallie a fare la sua parte. E lui la
sta facendo, in modo anche eccessivo: probabilmente per non ricordare ciò che si
è lasciato alle spalle sulla Terra, la donna che ama. Tiene occupata la sua
mente per non pensare al suo cuore. In questo momento, Mach-3 si trova a Londra
per consegnare alcune forniture mediche e Jolt lo contatta per chiedergli se
vuole un po'di compagnia: ma lui declina, ormai ha quasi finito. Il suo tono
appariva molto triste, eppure dovrebbe apprezzare quanto sta facendo: è ciò che
ha sempre voluto, essere un eroe, fare la cosa giusta. Venire acclamato dalla
gente. perché per lui non è sufficiente? Cosa nasconde davvero dentro la sua
armatura?
Hallie pensa che il tutto sia da addebitare a Helmut Zemo: Abe non
vuole vivere nella sua ombra. Nessuno in effetti riuscirebbe a sopportare un ego
smisurato come il suo. Ma la cosa peggiore di tutte è il fatto che ogni
decisione che ha preso sinora si è rivelata quella giusta. Anche quelle più
difficili da digerire, come quella che propone oggi: bombardare Tokyo e raderla
al suolo. Jolt si dichiara nettamente contraria, ma Fixer e Dallas provano a
farle capire la situazione: purtroppo hanno solo temporaneamente fermato le
tempeste cosmiche (nr. 64) e se non intervenissero subito in modo deciso
chiudendo la "porta" che permette a questo spazio vuoto di scivolare in questo
mondo, allora al pianeta resterebbero al massimo dieci mesi prima del totale
annichilimento. Certo, è una decisione difficile da prendere, tuttavia non c'è
altra scelta. Hallie ribatte che in città sono rimaste molte persone che non
sono volute venire con loro, ma Dallas le fa notare che è stata data loro più di
una possibilità, inoltre come ex poliziotta ha capito già da tempo che non tutti
possono o vogliono essere salvati. Jolt china il capo sconsolata, poi guarda
dritto in faccia Zemo, infine esce dalla sala. Helmut chiede dunque a Fixer
quante testate esplosive occorreranno per conseguire il loro scopo: Ebersol
risponde circa quattordici ed allora Zemo per andare sul sicuro ordina di
sganciarne venti.
Intanto, su un balcone della cittadella, Jolt piange: sua
madre è nata nella Tokyo della vera Terra e le diceva sempre che un giorno o l'altro l'avrebbe portata lì. Morì prima di poterlo fare. Quando le bombe
esplodono, Hallie si copre gli occhi per non rimanere accecata dalla
deflagrazione: si chiede quanta gente sia rimasta là sotto e quanti di loro
stiano pensando ora ai Thunderbolts come eroi. Poco dopo Zemo si avvicina a lei,
ma come la ragazza si volta lanciandogli uno sguardo irato si allontana: Hallie
si domanda come un uomo quale è lui, che ha fallito così tante volte, possa
essere così sicuro di sé. È guidato da nulla
più che arroganza e presunzione, oppure dentro di lui arde davvero una scintilla
di nobiltà?
Sicuramente rappresenta un esempio di complesso di superiorità
che farebbe la gioia di Karla Sofen, alias Moonstone. Lei pensa di essere
migliore di chiunque altro e forse lo è: più forte, più intelligente, ma anche
piena di incertezze. Laddove è l'ego che impedisce a Zemo di avere successo, la
paura è ciò che blocca Karla: paura del contatto con gli altri, delle
responsabilità. Paura di permettere che le venga fatto del male. È dunque quantomeno interessante vederla in questi
giorni parlare alla gente di Attilan: ha radunato gli insegnanti e tutti coloro
che avevano una professione intellettuale per presentare loro il suo Piano
Utopia per la nascita di una nuova civiltà dalle ceneri della precedente. Jolt
la osserva mentre discute con passione ed animazione: quando avrà terminato le
riferirà delle sue preoccupazioni riguardo Zemo. Ma poi giunge sul posto anche
Helmut e, nel vedere come la folla reagisce al suo passaggio e come Moonstone
reagisce di fronte al boato della folla, nel notare lo sguardo d'intesa tra
Karla e Zemo, Hallie desiste dal suo intento e si reca nella sua stanza.
La ragazza non sa più cosa pensare dei suoi compagni di squadra: credeva di
conoscerli bene ma adesso sono tutti cambiati. In meglio? O forse è lei a essere
cambiata? Ad aver abbandonato il suo ottimismo ed il suo idealismo per divenire
meno fiduciosa? Eppure sono qui per fare ciò che lei ha sempre voluto che facessero,
perché non è felice di ciò? Che sia qualcosa che non possono portare
a compimento? O peggio... e se avessero successo? Che Hallie abbia messo i Thunderbolts
su una strada lastricata di buone intenzioni ma che alla fine conduce dritto
all'Inferno?
THUNDERBOLTS 67 (09/2002):
DIVENTARE
EROI-PARTE 2: CONFIDA NELLA PAURA (BECOMING HEROES 2: TRUST IN FEAR)
Fabian
Nicieza (storia)-Patrick Zircher (matite)-Sandu Florea (chine)-HI-FI Design
(colori)-Tom Brevoort/Andrew Lis (supervisione)
Birmingham, Alabama. 33 anni fa: Al giovane Donald
Joshua Clendenon viene affidata da parte del padre una busta contenente i
guadagni della giornata del negozio di componenti tecnologiche gestito dal suo
genitore. Il ragazzo si dirige verso la banca per depositare il denaro, ma a
metà strada un ladro si para sulla sua strada e gli sottrae la busta con le
maniere forti. Tornato a casa in lacrime, Don narra a suo padre quanto accaduto.
L'uomo si irrita con suo figlio: non può farsi trattare così, deve combattere
per ciò che è suo.
Fort Paris, Georgia. 25 anni fa: Don Clendenon è
impegnato a correre lungo un duro percorso ad ostacoli, ma alla fine scivola nel
fango con la faccia in avanti. Il suo istruttore allora gli pianta un piede
sulla schiena e lo irride: non andrà mai da nessuna parte nella vita perché
dentro di lui non arde alcun fuoco.
Da qualche parte in Rhodesia. 21 anni
fa: Dopo cinque giorni in cui non si è verificato alcun conflitto a fuoco,
Don Clendenon conosce una giovane e bella donna che si fa soprannominare
Sprocket: dopo aver bevuto svariate birre, i due vanno a letto
insieme.
Prigione di Seagate. 12 settimane fa: Dopo tutto questo
tempo, Sprocket (l'ex meccanica dei New Warriors) rivede Don Clendenon, il suo
compagno di una sola notte, per comunicargli una triste notizia: ha avuto una
figlia da lui, si chiamava Valerie Barnhardt ed è stata uccisa da Graviton (nr.
56). Ne ha avuto la certezza solo dopo che il suo corpo è stato recuperato ed è
stato effettuato un test del DNA: in effetti Sprocket non ha mai avuto la
possibilità di conoscerla bene. Non la vedeva da tre anni e già a sei anni
Valerie era entrata in un'accademia militare ed ora sia lei che Don non
potranno più recuperare quel rapporto. Clendenon, anzi, non ha mai potuto
iniziarlo.
Otto settimane fa: L'Incappucciata ricorda a Don Clendenon
alias Cardinal la recente morte di sua figlia Valerie, la Redeemer nota come
Meteorite: non desidera vendicarla? perché anche se è stato Graviton ad
ucciderla, il vero responsabile della sua scomparsa è colui che l'ha inserita
nel programma governativo dei Redeemers. Occhio di Falco.
Symkaria.
Ora: Nella sua nuova identità di Harrier, Clendenon lancia un minimissile
contro due componenti del Branco Selvaggio, ma così facendo distrugge anche il
tetto su cui si trova Occhio di Falco. Songbird allora con un cuscino sonico
attutisce la caduta dei due soldati, mentre Cyclone afferra e porta al sicuro
Clint Barton. Una volta a terra, l'arciere si lamenta con Harrier: sapeva
benissimo che quei due erano alle sue spalle, era pronto a colpirli da solo.
Clendenon deve avere più fiducia nei suoi compagni di squadra. Harrier annuisce.
Falco non può continuare la sua ramanzina in quanto in quel momento viene
colpito al mento da un bastone color argento. Che come un boomerang torna tra le
mani di colei che l'ha lanciato, Silver Sable. Alle sue spalle altri componenti
del Branco Selvaggio. La mercenaria chiede a Clint come mai lui ed il suo gruppo
siano entrati illegalmente in Symkaria, motivazione di per sé sufficiente per
metterli in prigione: l'arciere si prepara a narrarle una lunga
storia.
Quartier generale di Silver Sable. Poco dopo: Occhio di Falco
ha riferito tutto alla donna dai capelli color argento: dalla sua incarcerazione
alla scoperta della tossina presente all'interno di ogni supercriminale
assoldato da Justin Hammer nel corso degli anni. Una scoperta che ha condotto i
nuovi Thunderbolts qui, in Symkaria, dove si trova l'Incappucciata. Sable
chiede come siano giunti a questa conclusione ed in risposta Blackheath estende
su di lei della materia vegetale: un secondo dopo la donna e Smithers si
ritrovano in un altro mondo, i Campi Verdeggianti, sintonizzati sull'onda di
lunghezza bioelettrica del pianeta, il cui ritmo collega tutta la vegetazione
organica presente sulla Terra. Blackheath spiega che i suoi poteri rappresentano
anche la chiave per attivare la biotossina e che, dopo che Falco aveva convinto
i Signori del Male ad unirsi alla loro crociata, aveva isolato alcune spore sui
loro costumi. Spore che gli avevano indicato il rifugio dell'Incappucciata, che
ora mostra a Sable. La donna lo riconosce subito: è un'abitazione situata
vicino al fiume Ryörk, al confine tra Symkaria e
Latveria. Tornati poi al mondo di tutti i giorni, la mercenaria propone ai
Thunderbolts di unirsi a lei per fermare l'Incappucciata.
Così, mentre
Skein, Cyclone ed Amazon si rilassano bevendo birra o giocando a biliardo,
Silver Sable riferisce a Songbird ed Occhio di Falco che si recheranno presso il
luogo dove si trova l'Incappucciata l'indomani mattina. Ma non ci sarà nessun
assalto, Sable sa chi abita da quelle parti ed è certa di poter risolvere la
faccenda senza l'uso della forza. Clint trova il tutto abbastanza strano, ma
decide di adeguarsi. Poi si reca da Smithers, che sta ascoltando la voce delle
piante, chiedendogli di capire al più presto quale sia il suo ruolo in tutta
questa faccenda e se possa trovare una cura alla tossina biologica. In cima ad
un tetto, Harrier inquadra Occhio di Falco, poi alza il suo visore, spegnendo
tutti i sistemi di rintracciamento: non si può mai sapere di chi si ci può
fidare.
Il mattino dopo: Un furgone blindato con all'interno i
Thunderbolts, Silver Sable e due componenti del Branco Selvaggio si ferma
davanti al cancello di una imponente villa. Mentre il gruppo guidato da Occhio
di Falco rimane all'interno del mezzo, Silver ed i suoi due uomini si fanno
aprire il cancello e percorrono un lungo vialetto fino a giungere davanti alle
scale che portano all'entrata della villa. In cima ad esse vi è la proprietaria
di questa dimora, addobbata in uno sgargiante abito rosso. Justine Hammer,
figlia di Justin Hammer.
Sable le punta contro una pistola: è qui per arrestarla per i
crimini commessi nei panni dell'Incappucciata e per aver portato qui in
Symkaria l'eredità di suo padre. Justine reagisce prontamente: una parte del
suo vestito si protende come animato di vita propria e strappa l'arma a Sable.
Subito dopo fa cozzare le teste dei due componenti del Branco Selvaggio,
mettendoli ko. Infine la figlia di Hammer avvolge totalmente Silver Sable nel
suo mantello, facendola svanire alla vista. I Thunderbolts allora decidono di
attaccare: ma dopo pochi passi Clint Barton viene afferrato ad una gamba dal
mantello rosso di Justine Hammer e scagliato via. E mentre Skein, Amazon e
Blackheath si ritrovano davanti all'Incappucciata, Harrier si precipita ad
afferrare Occhio di Falco prima che compia una brusca caduta.
Contemporaneamente, però, Songbird viene colpita in pieno da un violento getto
d'acqua emesso da Hydro-Man. Accanto a lui vi sono Mamba Nero e Machinesmith,
il quale usa il suo potere di controllo sulle macchine per prendere possesso
degli impianti sonici di Melissa Gold e lanciare un grido sonico contro un
impreparato Cyclone. Non è affatto conveniente fare troppo affidamento sulle
macchine quando c'è in giro Machinesmith.
Intanto, lì vicino, Harrier ha
abbrancato Falco. Ma subito dopo abbandona la presa sull'arciere, che precipita
dritto nel fiume sottostante.
THUNDERBOLTS 68 (09/2002):
DIVENTARE
CRIMINALI-PARTE 2: CONFIDA NELLA PAURA (BECOMING VILLAINS 2: TRUST IN
FEAR)
Fabian Nicieza (storia)-Chris Batista (matite)-Rich Perrotta
(chine)-HI-FI Design (colori)-Tom Brevoort/Andrew Lis (supervisione)
Poco tempo fa: Moonstone e Phantom Eagle sono librati in
volo in alto nel cielo, il sole alle loro spalle, e si stanno appassionatamente
baciando. L'uomo è affascinato dal fatto che Karla possieda anche lei una gemma
da cui il suo potere trae alimento e che possa controllare le molecole del
proprio costume: dunque le chiede se può insegnargli come fare. Moonstone è ben
lieta di accontentarlo ed il suo costume svanisce, lasciandola infine
completamente nuda. Abbraccia poi Phantom Eagle, che in poco tempo segue il suo
esempio: l'uomo si abbandona alla passione, sente dentro di sé la superiorità
che deriva dal possedere una gemma aliena....
Poi torna bruscamente alla
realtà e scopre di avere appena stuprato ed ucciso una donna, riversa davanti a
lui. Il sangue macchia tutto il corpo dell'uomo, che urla di disperazione,
fuggendo poi via dicendo di essere dispiaciuto per ciò che ha
fatto.
Ora: Moonstone, Dallas Riordan, Fixer e Zemo sono sul luogo del
delitto: è un momento importante e drammatico al tempo stesso, è il primo atto
efferato avvenuto su Attilan. Ed è nientemeno che un omicidio. Sei settimane di
pace erano state qualcosa di inatteso. Certo, con duecentomila persone
attualmente ospitate sulla città orbitante, era un qualcosa che prima o poi
sarebbe accaduto, ma ciò non rende il tutto meno tragico. Helmut affida la
direzione delle indagini a Karla e Dallas. Stanno arrivando tempi difficili per
Attilan: vi è una forte sovrappopolazione ed il cibo va dunque attentamente
razionato. Sono tempi in cui anche un singolo omicidio potrebbe portare ad una
diffusa anarchia, mentre invece l'ordine e la disciplina devono essere
mantenuti, soprattutto ora. Poi i Thunderbolts si allontanano. Poco dopo, da un
muro fuoriesce Phantom Eagle, che ha udito tutti i loro discorsi.
Fixer si
reca nella sua stanza, dove riprogramma gli impegni della giornata per via di
questo spiacevole evento. Poi, dopo che Ebersol ha appurato che Mach-3 e Jolt si
trovano a Parigi, per valutare se vi siano delle similarità tra le radiazioni
che emanano da questa città e quelle che hanno distrutto Tokyo, Karla scendendo
dall'alto ed attraversando il soffitto gli chiede dove si trovi Dallas. Fixer
le risponde che è nuovamente sul luogo del delitto. Moonstone vi si dirige
subito, come al solito acclamata dalla folla che la vede passare: qui l'ex
poliziotta le riferisce che ha fatto alcune indagini ed ha scoperto qualcosa. La
donna uccisa si chiamava Amanda Kidman ed era una psichiatra australiana che
esercitava la sua professione a Tokyo. I suoi capelli erano biondi, ma un'altra
ciocca recentemente trovata e a lei non appartenente era color castano. Il suo
assassino le ha fatto sbattere violentemente la testa contro un muro, cosa che
le ha procurato una grave ferita che l'ha dissanguata: ma la cosa interessante
è che, analizzando le prove e la disposizione del cadavere, sembrerebbe che la
donna sia stata spinta contro la parete non da davanti, ma da dietro, come se l'omicida fosse nascosto all'interno del muro. La cosa dà da pensare a Karla, la
quale si allontana per discutere della faccenda con Fixer. Poco dopo, Phantom
Eagle fuoriesce da un muro e con sguardo irato sta per assalire alle spalle
Dallas: ma Atlas si accorge di lui ed attiva i suoi poteri ionici. Terrorizzato
da lui, Phantom Eagle rientra nel muro, che Atlas tenta di distruggere per
poterlo abbrancare. Ma è tutto inutile, l'assassino è ormai fuggito.
Così si
reca dai suoi compagni di squadra a riferire quanto accaduto: ora se non altro
si è capito chi è stato. E Karla Sofen crede di avere capito anche il perché:
vuole lei. Lei è l'immagine riflessa di Phantom Eagle e la sua vittima aveva
come lei capelli biondi. Vuole lei, ma ha paura di mettere in atto questo suo
intento e così sfoga la sua frustrazione su persone innocenti. Fixer le consegna
poi un congegno, grazie al quale Moonstone sarà in grado di disturbare i poteri
di Phantom Eagle per venti secondi, proprio come fece Ebersol stesso in Colorado
nei confronti di Karla (nr. 57). Zemo, però, è dubbioso: questo cancellerà anche
i poteri di Moonstone. Karla, tuttavia, lo invita a non preoccuparsi troppo: il
suo controllo sui suoi poteri è decisamente maggiore di quello dell'omicida.
Strade di Attilan: In abiti civili, Phantom Eagle cammina,
confondendosi tra la folla. Ad un tratto nota una figura a lui nota e le si
avvicina, toccandole una spalla e chiamandola per nome. Karla Sofen dunque si
volta ed attiva il congegno fornitole da Fixer. Vi è un lampo accecante, che poi
diventa una sorta di campo energetico che attornia Phantom Eagle. Moonstone gli
chiede perché abbia commesso quell'omicidio: l'uomo le risponde di non essere
stato in grado di fermarsi. Allora la donna lo solleva di peso e lo bacia sulle
labbra per distrarre la sua attenzione: poi, un secondo prima che gli effetti
del congegno di Fixer svaniscano, Karla infila la sua mano dentro al petto di
Phantom Eagle e ne estrae la gemma. Mentre l'uomo cade riverso a terra, ormai
inerme, Moonstone osserva per alcuni secondi la gemma sottratta, poi la immette
dentro il suo corpo. Vi è un altro lampo accecante, al termine del quale la
donna ha acquisito un nuovo costume (quello della cover di questo numero). La
storia tende a ripetersi: anche sulla vera Terra, Karla aveva sottratto la gemma
aliena a Lloyd Bloch. I suoi compagni di squadra le si avvicinano e le chiedono
se, ora che ha assorbito una seconda gemma, abbia anche acquisito molto più
potere. Moonstone risponde di sì: c'è forse qualche problema? Nessuno ora
ribatterle e così la donna si libra in volo.
Alcune ore dopo, Fixer riferisce
a Karla che ora Lloyd Bloch si trova in una cella, ormai non più una minaccia. E
gli ha fatto un favore: se non gli avesse sottratto la gemma, ora sarebbe morto,
non avrebbe potuto sopportare ancora a lungo il potere in quanto ogni volta che
diventava intangibile bruciava le sue cellule cerebrali. Dunque non era
totalmente capace di intendere e di volere quando ha commesso quell'omicidio,
stava vivendo in un'altra immaginaria realtà. Karla perciò si reca dall'ex
Phantom Eagle ed apre la porta della sua cella: questo mondo non ha bisogno di
prigionieri, necessita piuttosto di lavoratori, di aiuto. Può rimanere qui
dentro a non fare niente, oppure fare la sua parte. La scelta è sua. Infine
Karla si allontana.
Tokyo. O ciò che ne è rimasto: Dalle macerie della
città emerge improvvisamente un globo nero, che poi diventa bianco. Da esso si
propaga una voce, che chiama suo padre e sua madre. Poi da quel globo fuoriesce
una mano.
CONTINUA...
Prossimamente: Due saghe parallele pronte ad incrociarsi
A cura di Fabio Volino