THUNDERBOLTS 61/64
THUNDERBOLTS 61 (04/2002):
VIVERE NELL'IMMORALITÀ (LIVING IN A VISE)
Fabian
Nicieza (storia)-Patrick Zircher (matite)-Al Vey (chine)-HI-FI Design
(colori)-Tom Brevoort (supervisione)
Pennsylvania: Il suo nome era Chris Fallon ed era un
Guardiano che aveva rintracciato quattro supercriminali evasi poco fuori
Pittsburgh. Li ha fermati ed affrontati: è morto, soffocato dal muschio che l'Uomo Pianta ha creato per coprirgli la bocca. Clint Barton è molto irato con
Smithers per questo: lo afferra alla gola e gli ricorda che aveva affermato che
non l'avrebbe ucciso. L'Uomo Pianta ribatte che non aveva affatto intenzione
di ammazzare quel Guardiano, solo fargli perdere i sensi: come poteva sapere che
fosse asmatico e che sarebbe rimasto soffocato per via della sua flemma? Per
nulla appagato, Clint allenta comunque la presa e si porta in disparte. Intanto
Natrice e Headlok/Mentallo raccolgono l'elmetto dello sfortunato Fallon: forse
qui vi è la tecnologia adatta a disturbare i segnali che permettono agli altri
Guardiani di rintracciarli.
Quartier generale dello SHIELD: Sono
passati quattro giorni da questo tragico evento e Dum Dum Dugan viene informato
da un agente della situazione: Occhio di Falco e soci hanno attraversato l'Ohio
e l'Iowa, stavolta con i Guardiani a distanza di sicurezza fino a quando si
capirà come ha fatto l'Uomo Pianta ad aggirare il blocco delle manette. Ma è
proprio questo il punto: poichè alle nove e quaranta di mattina le manette di
sicurezza hanno cessato le loro trasmissioni, dunque non è più possibile
scoprire dove si trovino in questo momento i quattro evasi. Ed è qui che entra
in gioco l'attuale ospite dell'organizzazione, Songbird: del resto quale
miglior modo di catturare quattro supercriminali evasi se non con l'aiuto di
una persona che quell'ambiente l'ha conosciuto e bene? Melissa pondera
attentamente la richiesta di Dugan: ripensa agli avvenimenti di questi ultimi
giorni, alla terribile battaglia contro Graviton e gli P'Tah, al fatto che ha
violato i termini della sua grazia, alla triste fine di Abe e degli altri suoi
compagni. Ma se se ne andasse per la propria strada cosa farebbe poi? Tornerebbe
a lavorare come commessa in un negozio di dischi? Non ha nessun luogo dove
andare, nessuna cosa da fare ed una vocina dentro la sua testa le sussurra:"Se
ritroverai Occhio di Falco, ritroverai te stessa". Così alla fine dice:"Ok,
accetto".
Controterra: Spediti qui da Graviton in un ultimo sforzo
prima di morire, i Thunderbolts in poco meno di una settimana hanno già visto
tristezza e follia sufficiente per una vita. Tutto quello che vogliono ora è
tornare a casa, ma il loro piano per ciò, così come il treno che doveva portarli
da Mosca a Berlino, è stato temporaneamente deragliato. Una folla inferocita ed
affamata ha distrutto i binari su cui viaggiava il mezzo ed ora lo attacca, ma
viene prontamente respinta da alcuni tiratori e dai loro fucili che non esitano
ad ucciderli. Jolt, che nel frattempo non ha più problemi di balbuzie né di
paralisi, vorrebbe intervenire, ma Karla Sofen frena il suo entusiasmo: questo
li rivelerebbe per quello che sono realmente ma farebbe anche sì che venissero
additati come minacce o, peggio ancora, usati come armi viventi. Questo è un
mondo diverso, ormai alla deriva: la costa est degli Stati Uniti è completamente
sommersa dalle acque e gli abitanti del sudovest americano sono stati mutati da
tempeste di radiazioni gamma; Parigi è scomparsa, solo un immenso buco color
vetro fuso è rimasto a testimoniare la sua esistenza, mentre violenti terremoti
scuotono Tokyo quasi ogni giorno; la gente sta morendo di fame, i governi
mondiali sono al collasso, le rivolte di civili e l'anarchia dilagano. E loro
cosa possono fare per risolvere tale distruzione? Cosa possono sperare di
realizzare degli ex supercriminali? Abe è d'accordo con Karla: questo non è il
loro mondo, non è una loro responsabilità, devono limitarsi ad arrivare in
Germania e a prendere possesso del razzo che sta per essere lanciato oltre l'orbita di questo pianeta situato sul lato opposto del Sole. Essendo questo un
mondo creato dalla mente di un bambino non riesce a pensare a queste persone ed
ai loro problemi come reali. Ma Hallie è irremovibile: questo è dolore vero, non
un inganno. Non importa come sia stato creato questo mondo, quella gente sta
soffrendo, sta morendo davvero. E non lo merita. Il perdono presidenziale che
hanno ricevuto sulla vera Terra li ha assolti da tutti i crimini da loro
commessi, ma questo li assolve moralmente dal non intervenire quando c'è bisogno
di loro?
Intanto, in un altro scompartimento, Norbert Ebersol fa quello che
sa fare meglio: risolvere i problemi. Dopo alcune migliorie apportate al suo
tech-pack riesce infatti a creare per Zemo, infiltratosi dentro la sua corazza
tecnologica, un corpo olografico. E così l'immagine dell'ex leader dei
Thunderbolts compare davanti a lui. Helmut ha fortemente voluto questo corpo
perchè non fosse per Ebersol solo un fantasma di un computer, ma gli ricordasse
chi è colui che tira i fili della vicenda e che può renderlo una marionetta
impotente. E per far capire a Fixer che fa sul serio, Zemo bypassa con estrema
facilità il collegamento sinaptico tra Ebersol ed il suo tech-pack, facendo
crollare ignominiosamente sul pavimento l'ingegnere: senza di esso il sistema
nervoso di Norbert rimarrebbe seriamente danneggiato. Allentata la sua presa,
Zemo precisa perchè sta agendo in questo modo: sa che i Thunderbolts stanno per
abbandonare questo pianeta, ma lui non può permettere che questo accada fino a
quando non avrà trovato per sé un nuovo corpo in cui dimorare. Il collo di Fixer
può essere guarito, ma il suo sistema nervoso no: dopo la sua "morte", la sua
coscienza era stata trasferita nel robot senziente Techno, che riuscì a curare
gran parte dei danni fisici del corpo di Norbert, impedendo così il decadimento.
Una via di fuga da poter usare nel caso la sua forma robotica fosse rimasta
seriamente danneggiata. Cosa che appunto accadde: dopo il suo nobile sacrificio
per riportare Jolt in vita (nr. 46), Techno trasferì la sua anima robotica (se
così la si può definire) nel corpo di Ebersol. E questo rende Zemo ancor più
irato nei confronti di Fixer, in quanto a suo dire è Techno il responsabile
della sua attuale situazione, colui che dovrebbe subire una dolorosa punizione:
aveva combattuto con onore la sua ultima battaglia contro il Flagello, ma non
gli era stato garantito il riposo finale. A sua insaputa, infatti, Techno aveva
deciso di giocare a Dio con la sua anima: aveva in tal senso piazzato all'interno del corpo di Helmut uno speciale bio-modem (presumibilmente dopo gli
eventi di Albi dei Supereroi 2), usando il quale aveva trasferito la sua mente,
la sua stessa anima, all'interno del corpo catatonico di John Watkins III,
alias Citizen V. E questo spiega il motivo del suo improvviso risveglio dal
coma. Ma quando l'agente del V Battalion venne teleportato via durante la
battaglia con Graviton, gli schemi neurali del Barone si erano trasferiti nel
tech-pack di Fixer. E così anche lui è stato catapultato sulla Controterra. Non
che Zemo avrebbe preferito rimanere morto, solo che avrebbe voluto scegliere lui
il suo nuovo "ospite", magari una replica senza cicatrici del suo stesso corpo
come quella che una volta Techno gli offrì. Ma non è detto che questa
possibilità sia andata totalmente persa.
Germania: I Thunderbolts di
questo mondo (Heinrich Zemo, Iron Cross, Solaar, Phantom Eagle, Makeshift e
Chain Lightning) supervisionano gli ultimi momenti della costruzione del razzo,
che sta per essere portato sulla rampa di lancio. Il Barone Heinrich Zemo
annuncia ai numerosi giornalisti presenti il pieno successo della loro recente
missione in Unione Sovietica, che ha fornito loro la chiave finale che aprirà le
porte di una nuova prosperità per il mondo intero. Certo, il collegamento
satellitare che verrà stabilito costringerà tutte le nazioni di questo pianeta a
richiedere alla Germania la loro energia, la loro elettricità, ovviamente non a
buon mercato, ma non è necessario dire tutto alla stampa. Iron Cross (che altri
non è che l'Helmut Zemo di questo mondo) è felice di questa svolta: presto
diverrà vicecancelliere del Barone, un ruolo molto vicino al potere supremo,
dove si para un solo ostacolo lungo la via. Ma suo padre Heinrich è ben a
conoscenza di questo suo intento: suo figlio si goda pure il suo momento di
gloria, nessuno riuscirà a fermare i suoi piani.
Nel frattempo, sul treno
deragliato, Fixer spiega ai suoi compagni il motivo dell'assalto: è per via
dell'acqua, in quanto il sistema di purificazione della città non funziona
ormai da dieci mesi, dunque la gente là fuori vuole rubare i filtri dell'acqua
del mezzo. Abe chiede se si possa riparare a questo inconveniente, se siano in
grado di creare un sistema di filtraggio. Ebersol risponde in modo affermativo.
Dunque è deciso, devono intervenire.
Così pochi secondi dopo, quando i
tiratori stanno ormai per esaurire le loro munizioni, i Thunderbolts escono dal
mezzo e, tramite Fixer che ne traduce le parole, Mach-3 si rivolge alla folla:
chiede loro di cessare immediatamente le ostilità in quanto sono venuti a
risolvere il loro problema. Tutti si bloccano, sorridenti e speranzosi. E dodici
ore dopo circa, grazie agli sforzi combinati dei suoi compagni, Abe mantiene
fede alla sua promessa ed acqua pura inizia a sgorgare da un tubo. Questa città
è solo la prima di una lunga serie. E mentre la gente festeggia il lieto evento
e porta in trionfo i Thunderbolts, Abe Jenkins aiuta una vedova e sua figlia a
seppellire il loro marito e padre. La donna, con un inglese stentato, lo
ringrazia: Mach-3 non replica e si allontana, il suo unico pensiero è che
avrebbe potuto salvare quell'uomo se avesse deciso di intervenire prima.
Il
treno viene rimesso sui binari ed il viaggio continuare, stavolta senza
problemi. Così, il giorno dopo, il mezzo di trasporto oltrepassa il confine che
immette nella Germania. Nel frattempo Fixer ha già creato dei documenti falsi
per i suoi compagni di squadra, di modo che possano infiltrarsi nei test di
lancio senza suscitare sospetti. Poi chiede all'ologramma di Zemo quale corpo
desideri possedere prima che la sua onda di lunghezza elettronica che lo rende
un'ologramma si degradi del tutto: Helmut gli mostra allora una immagine dei
Thunderbolts di questo mondo e ne indica uno in particolare. Una scelta
decisamente adatta alla sua persona.
Nebraska, la vera Terra: È quasi l'alba e Natrice si avvicina con fare
famelico ad uno dei suoi compagni di fuga. Subito dopo risuona l'urlo di dolore
dell'Uomo Pianta, morso in profondità al braccio. Clint lo aiuta a liberarsi di
Natrice, poi Smithers sana le sue ferite grazie al suo collegamento empatico con
le piante. Mentallo capisce subito cosa aveva in mente di fare l'ex componente
della Squadra dei Serpenti: voleva recidere le braccia di tutti loro, poi
caricarsele ed allontanarsi dalla zona senza doversi preoccupare di alcuna
scossa elettrica. Sicuramente ci riproverà e nessuno ha idea di come
impedirglielo.
Interstatale 80, tra Des Moines e Omaha: Songbird, in
un abito decisamente provocante e scollacciato, mostra al gestore di un motel le
foto dei quattro supercriminali evasi da Seagate e gli chiede se li abbia visti.
Il gestore pare incerto, forse se lei lo aiutasse a stimolare la sua memoria...
Non è un problema per Melissa, anzi, Mimi come si fa chiamare adesso.
THUNDERBOLTS 62 (05/2002):
COSA DIREBBE LO
SPECCHIO? (WHAT WOULD THE MIRROR SAY?)
Fabian Nicieza (storia)-Patrick
Zircher (matite)-Al Vey (chine)-HI-FI Design (colori)-Tom Brevoort
(supervisione)
Controterra: Ai Thunderbolts sono rimaste sei ore per
salire a bordo del razzo che sta per essere lanciato nello spazio: un razzo
posto nel bel mezzo di una nazione straniera, su un pianeta alieno, alla luce
del sole. Sei ore per fuggire da una Terra che non è la loro. E questa è la
parte più facile del piano. Fixer, sotto lo sguardo attento di Zemo, controlla
la posizione di tutti i suoi compagni: Karla Sofen in veste di reporter, Abner
Jenkins nel ruolo di ingegnere della squadra di lancio, Hallie Takahama col
compito di spiare i Thunderbolts di questo mondo ed infine Atlas impegnato nel
tentativo di scavare un tunnel sotto la rampa di lancio. Helmut non approva del
tutto questo piano, ci sono troppe variabili ed inoltre c'è il rischio che non
riesca a prendere possesso del suo nuovo corpo. Ma nella veste olografica in cui
è ridotto ora non può fare molto, solo dare un'altra scossa a Norbert Ebersol
per ricordargli i suoi compiti.
Moonstone intanto sta intervistando Phantom
Eagle e, mentre parla con lui, riesce a piazzare sulla sua schiena senza farsi
notare un rintracciatore: conosceva molto bene la controparte di costui sulla
sua Terra, era infatti Lloyd Bloch, il primo Moonstone, cui rubò la pietra
aliena grazie alla quale ottenne i suoi poteri. Al termine dell'intervista
Phantom Eagle, rimasto affascinato dai modi gentili e dall'avvenenza di Karla,
le chiede un appuntamento per dopo il lancio del razzo. La donna, con un finto
sorriso di compiacenza, accetta. Poi Phantom Eagle si libra in volo e si
allontana.
5 ore e 2 minuti al lancio: Abe è a colloquio con Iron
Cross, insieme al quale ha risolto alcuni problemi della rete di comunicazione
dovuti all'instabilità del campo elettromagnetico terrestre. Jenkins avverte
speranza nella voce del guerriero in armatura, chissà se condivide i veri scopi
per cui questo razzo viene lanciato. Intanto Jolt ode l'infervorato discorso di
Heinrich Zemo, che promette alla folla raccolta davanti a sé nella sua
madrelingua una nuova era di prosperità e benessere per l'umanità. Hallie non
capisce una parola di quanto sta dicendo, ma il tono le è familiare, era lo
stesso che svariati decenni prima connotava la contorta personalità di Hitler.
Sotto di loro Atlas sta ultimando lo scavo del tunnel: ultimamente due persone,
due menti condividono questo corpo ionico, Dallas Riordan ed Erik Josten.
Entrambi ancora straniti per via di quel che è successo loro, eppure si sentono
bene, fantasticamente bene: ognuno aiuta ed incoraggia l'altro a fare del suo
meglio. Alla fine Atlas giunge sotto la rampa di lancio e capisce subito che ciò
che aveva in mente non può funzionare.
1 ora e 32 minuti al lancio:
Dallas riferisce ai suoi compagni che non ci si può infiltrare nel razzo dal di
sotto senza compromettere l'intero sito di lancio. Tuttavia un'altra cosa
preoccupa Jolt: la propaganda del Partito Mondiale ed il fatto che questo
satellite, secondo quanto riferito da Iron Cross ad Abe, non si limiterà a
collegare il sistema di telecomunicazioni, ma le controllerà. E questo è
sicuramente solo l'inizio di un qualcosa di molto più grave. Fixer, però,
ribatte che tutto ciò non è affare loro, questo non è il loro mondo: nessuno osa
controbattere. Dunque Abe passa ad illustrare il piano B: sanno dove si
troveranno gli altri Thunderbolts al momento del lancio, le tute che li faranno
sembrare parte del team di preparazione al lancio sono disponibili e c'è una via
d'entrata tramite la baia di carico. Tuttavia hanno ancora bisogno dei codici
di sicurezza per bypassare i portelli del razzo: un compito per Fixer.
46
minuti al lancio: Makeshift sta effettuando alcuni controlli di routine
quando viene colta da una violenta scossa elettrica generata da Fixer che la
mette ko. Norbert penetra poi nel bunker di Heinrich Zemo e rilascia alcune
sfere contenenti gas: Solaar lo annusa e sviene e così gli altri suoi compagni
si tappano le vie respiratorie. Come un fulmine, cala allora dal soffitto Fixer
e, grazie alle meraviglie tecnologiche contenute nel suo tech-pack, disturba il
segnale bioelettrico emesso da Chain Lightning ed impedisce a Phantom Eagle di
divenire intangibile. Tuttavia Norbert non nota l'attacco di Iron Cross, che lo
colpisce alle spalle: ma è il momento che il vero Helmut Zemo stava aspettando.
Fixer si riprende subito e coi suoi cavi avvolge l'armatura di Iron Cross,
trasferendovi così l'essenza olografica e vitale di Zemo. Poi, quando una
appena riavutasi Makeshift si unisce alla battaglia, Fixer, ormai libero dalla
nefasta influenza di Helmut, rapidamente apprende i codici di cui ha bisogno e
vola via, allontanandosi rapidamente dalla zona.
34 minuti e 12 secondi al
lancio: Abe, Hallie, Karla e Dallas hanno appena finito di indossare le loro
tute quando un urlante Fixer passa in volo sopra di loro, inseguito dai
Thunderbolts di questo mondo. Jenkins e gli altri sanno che ciò farà perdere
loro tempo prezioso, ma nonostante tutto intervengono ed affrontano le loro
controparti, sconfiggendole con estrema facilità: poichè il loro gioco di
squadra è ormai rodato, diversamente da questi altri sedicenti eroi del popolo.
E nel corso della battaglia continuano a pensare che su un altro mondo, nel
corso delle loro vite precedenti, erano molto simili ai loro avversari, al
servizio di un demagogo pronto a sfruttare le aspettative di un intero popolo.
Se lasciano questo pianeta, non ci sarà più nessuno a fermare gente come
Heinrich Zemo. Così al termine tutti chinano il capo pensierosi, mentre Fixer ha
già intuito cosa hanno intenzione di fare.
8 minuti e 6 secondi al
lancio: Heinrich Zemo ha osservato la battaglia grazie alle telecamere
piazzate all'esterno ed è tentato di abortire il lancio del razzo per non
subire l'onta da parte del Partito... che però ci sarebbe comunque se gli
americani balzassero a bordo del mezzo. Qualcun altro decide per lui: Iron Cross
si rialza e punta una sua arma contro di lui. Senza esitare, fa ripetutamente
fuoco.
Meno 10 secondi, 9, 8...: Il countdown procede senza alcun
intoppo e, al momento prestabilito, si accendono i motori del razzo, che inizia
la sua corsa verso lo spazio sotto gli occhi delle telecamere e di numerosi
telespettatori lungo tutto il mondo, tra cui i Young Allies. Ma improvvisamente
il razzo esplode, una violenta fiammata dalla quale infine emergono i
Thunderbolts, che atterrano davanti ai reporter: Abe rivela loro che il
satellite è stato fatto deflagrare in quanto era stato inteso per dare alla
Germania un accesso unico e illimitato alle comunicazioni globali e ciò le
avrebbe sicuramente consentito di ottenere il controllo sull'intera economia
mondiale. Il Partito Mondiale sta deliberatamente ingannando tutti: non sta
aiutando il pianeta, vuole dominarlo invece. Loro non permetteranno che ciò
accada. Ed a riprova di quanto da lui detto, mostra il satellite ancora intatto
e pronto ad essere attentamente ispezionato da chiunque. Infine i Thunderbolts
si alzano in volo e se ne vanno, evitando scomode domande da parte dei
giornalisti.
Una volta atterrati a svariati chilometri di distanza, Abe
ringrazia Hallie per aver loro ricordato la differenza tra chi sono e chi
vogliono davvero essere. In quel momento un applauso beffardo risuona nei pressi
di un furgoncino a pochi metri dai Thunderbolts: un uomo chiede loro se, ora che
sono rimasti intrappolati su questo pianeta, intendano sprecare il loro tempo
nel tentativo di salvarlo oppure... far sì che lui inizi a governarlo. L'uomo è
Helmut Zemo, ora in possesso del corpo della sua controparte di questo mondo: il
suo volto è privo di cicatrici.
THUNDERBOLTS 63 (06/2002):
INTENTO CRIMINALE
(CRIMINAL INTENT)
Fabian Nicieza (storia)-Patrick Zircher (matite)-Al Vey
(chine)-HI-FI Design (colori)-Tom Brevoort (supervisione)
Great Falls, Montana: Seduta sul letto di un anonimo
motel a fumarsi una sigaretta, Melissa Gold, o forse sarebbe meglio dire Mimi,
osserva per l'ennesima volta le foto dei quattro criminali evasi e i documenti
su di loro: odia gli enigmi, non le piace pensare troppo, ma per compiere questa
missione al meglio è necessario che faccia affidamento all'altro suo ego, alla
sua maschera, a quella personalità schizofrenica con cui era nota qualche tempo
fa. E questo la terrorizza. Finora rintracciare i soggetti è stato facile: Clint
ha infatti usato cinque differenti carte di credito alternate in egual modo. Un
fatto che i suoi scomodi compagni di viaggio non hanno notato, ma qualcun altro
con un occhio ai particolari sì. Un compito difficile, quasi impossibile, per l'arciere: dopo essere stato incarcerato a Seagate era stato contattato da Dum Dum
Dugan (nr. 52), che aveva bisogno di un uomo all'interno del penitenziario per
smascherare una sporca operazione condotta da alcuni, fino a quel momento
ignoti, supercriminali. Nessuna idea della motivazione all'origine di ciò, solo
numerose teorie. Poi, quando il furgone che li stava trasportando in un altro
istituto di pena è rimasto coinvolto in un incidente stradale e Clint si è
ritrovato insieme ad altri tre supercriminali, qualcosa si è iniziato a
chiarire: a tirare i fili della vicenda era Mentallo, ma perchè? È stato forse lui ad organizzare anche l'uccisione del Guardiano? Mimi odia gli enigmi: basta pensare, da ora in poi si
ricomincia ad agire. Essere stata nei Thunderbolts è stata la cosa più difficile
che Melissa Gold abbia mai fatto e le ha portato via molto, la speranza... l'amore: ritornare alle vecchie abitudini per lei è stato alla fin fine molto
semplice.
Kalispell, Montana: Trenta miglia a nord di questa città vi
è un locale, un rifugio sicuro per chi ha dei guai con la legge. Songbird non
viene qui ormai da diverso tempo, ma nonostante ciò il barista la riconosce
subito. La donna gli chiede se abbia visto Occhio di Falco e gli altri, ma lui
pare recalcitrante a rispondere. Mimi allora attiva le sue armoniche e ha le
risposte che vuole. Segue dunque il percorso dei quattro dal Montana a
Vancouver, ma prima effettua una sosta nella città di Bellingham, presso il
negozio del Sarto, un maestro quando si tratta di farti cambiare look ed
apparire inosservato. Tutti i supercriminali sono passati da lui, almeno una
volta. Anche lui riconosce subito Mimi, che gli chiede quale sia l'attuale
aspetto dei quattro evasi. Anche il Sarto appare riluttante a rispondere ma,
grazie alle sue nuove armoniche fornitele dallo SHIELD e capaci di stimolare i
centri del cervello e far "cantare" chiunque, Mimi ottiene tutte le informazioni
di cui necessita: il Sarto ha dato loro false identità, un trucco ed una pelle
rosacea ad Headlok/Mentallo, una barba a Natrice ed una forte colonia all'Uomo
Pianta, puzzava troppo di muschio. Sono rimasti a Vancouver per due giorni.
Prima di andarsene, la donna nota un costume di Mimi Spaventia: sì, prima o poi
tutti passano dal negozio del Sarto.
Mimi arriva in Canada e si ferma presso
un altro motel, ripensando alla faccenda: otto soste, dal West Virginia fino in
Canada, senza alcun collegamento apparente. Poi improvvisamente la donna capisce
tutto: in ognuna di queste città vi è uno stabilimento un tempo di proprietà di
Justin Hammer ed i quattro evidentemente sono alla ricerca di qualcosa connesso
al defunto industriale. Mimi si dirige allora presso lo stabilimento più vicino,
la Crecy Enterprises, dove è già stata tempo fa (nr. 35/36): afferra un binocolo
e prova a vedere se vi sia qualcuno all'interno dell'azienda. Pur non notando
nulla di particolare Mimi sa che devono esserci. Ed infatti Occhio di Falco e
gli altri sono dentro la Crecy ed hanno appena concluso un accordo con un certo
Carpenter: in cambio di una qualche missione in Symkaria, costui si è impegnato
a riprogrammare le manette di sicurezza, di modo che adesso possano usare i loro
poteri. Rimane tuttavia il problema della distanza... e della scossa elettrica
conseguente.
Mimi si chiede cosa fare, se unirsi a loro ed abbandonare la via
che ha intrapreso, oppure affrontarli a muso duro. Deve decidere se vuole essere
Mimi o Melissa, una criminale od una supereroina. Ad un tratto qualcosa attira
la sua attenzione: un ciclone. Un ciclone che, preciso, va a colpire la Crecy
Enterprises dove si sta svolgendo il colloquio tra Carpenter e gli evasi. Il
responsabile di ciò è ovviamente Cyclone che, dopo essersi sbarazzato di
Natrice, l'unico ancora in piedi, prende un cd dal computer di Carpenter. Ma
prima che possa andarsene viene abbrancato ai piedi da dei rami, animati dall'Uomo Pianta. Nel frattempo Clint Barton ha costruito un rudimentale arco con un
pezzo di legno ed uno spago e, con un altro frammento di legno, ferisce ad una
spalla Cyclone, il quale perde la presa sul cd. Irato, il criminale dà pieno
sfogo ai suoi poteri, seppellendo l'arciere e gli altri sotto un cumulo di
macerie. Sta poi per riafferrare il cd, che però in quel momento viene avvolto
da un impenetrabile scudo sonico. Cyclone impreca e se ne va.
Alcuni minuti
dopo, Clint Barton riprende i sensi, ritrovandosi davanti il volto di Melissa
Gold nei panni di Songbird: la donna gli racconta della sua indagine poi fa
notare all'arciere che le manette bloccapoteri gli sono state tolte in quanto
ha usato i codici di disattivazione fornitile da Dugan. Mentallo, Natrice e
Carpenter sono stati rinchiusi in gabbie soniche e se ne staranno lì fino all'arrivo degli uomini dello SHIELD. Per l'Uomo Pianta, invece, è tutta un'altra
faccenda: Mentallo ha voluto questo gruppo per un motivo, Headlok per avere un
corpo e Natrice per la sua forza, ma per quale motivo ha scelto Samuel Smithers?
Finché non lo scopriranno, resterà con loro, con le manette ancora attivate. In
più Clint e Melissa hanno un vantaggio su Cyclone: il cd contenente l'eredità
di Justin Hammer. E sanno anche dove recarsi: Symkaria. Poi Songbird consegna a
Occhio di Falco una borsa, contenente il suo arco ed il suo costume. L'arciere
le sorride.
Controterra: Dopo una lunga e faticosa camminata, oppressi
da una fortissima tormenta, i Thunderbolts giungono davanti ad un portale
situato su un'alta montagna. Lo oltrepassano, ritrovandosi davanti ad una città
avveniristica, incontaminata, disabitata, preda di nessuna decadenza o disastro.
Questa città diventerà presto la nuova capitale della Controterra!
THUNDERBOLTS 64 (07/2002):
LA CITTÀ DELLA SPERANZA (CITY OF HOPE)
Fabian Nicieza
(storia)-Patrick Zircher (matite)-Al Vey (chine)-HI-FI Design (colori)-Tom
Brevoort (supervisione)
Controterra, due settimane fa: Il Barone Zemo, appena
entrato in possesso di un nuovo corpo privo di cicatrici, osserva i
Thunderbolts: per lui sono come argilla, che può modellare a suo piacimento. Poi
ripete la sua domanda: intendono salvare questo pianeta o dominarlo? Per tutta
risposta Moonstone lo abbranca al collo: come si permette di dar loro degli
ordini, come può pretendere di tornare ad essere il loro leader? E soprattutto
perchè conquistare un mondo che è sull'orlo della distruzione? Zemo risponde a
quest'ultima questione: perchè non ci sono supereroi, dunque è più facile
farlo. Poi spiega quanto gli è accaduto, dalla sua uccisione per mano del
Flagello sino a quando si è ritrovato nel corpo della sua controparte di questo
mondo. Dunque cosa si fa ora?
Una settimana fa: Dietro suggerimento di
Jolt, i Thunderbolts dopo una dura ricerca sono riusciti a scovare sulle
montagne dell'Himalaia la città nascosta di Attilan, un tempo patria
degli Inumani, che però a quanto pare hanno abbandonato questo luogo, ora
totalmente deserto. I componenti del gruppo ammirano inizialmente le varie ed
ampie sale, poi si presenta loro il problema di riattivare i generatori
antigravità che fanno di Attilan una vera e propria città volante. Fixer e
Mach-3 mettono in questo compito tutte le loro forze. Intanto Zemo nota che
Atlas fa di tutto per evitarlo, per non incrociare il suo sguardo: si sente
dunque colpevole per il suo tradimento di qualche tempo prima (Albi dei
Supereroi 2)? Sa di avere la coscienza sporca in quanto alla fine Erik Josten ha
salvato a Zemo la vita, ma non ha mai accennato di questo ai suoi compagni di
squadra. Di fronte a queste parole, Atlas riassume l'aspetto di Dallas Riordan
e punta un dito contro Helmut: il gioco del complesso di colpa non funzionerà
con lei, in quanto non condivide il peccato di Erik. Dunque Zemo dovrà
guadagnarsi la sua alleanza non con il ricatto, ma con la fiducia: ne ha il
fegato? Helmut osserva con sguardo di ghiaccio la donna per alcuni secondi, poi
una sua mano va ad alzare una leva vicino a lui ed improvvisamente la città di
Attilan si libra in volo. Fixer e Mach-3 stavano cercando soluzioni complicate,
ma in questo caso andavano usate quelle semplici che la sua fine mente di
ingegnere ha subito compreso. Sì, decisamente Zemo ha il fegato.
Dopo alcune
altre riparazioni a componenti secondari, due giorni dopo i Thunderbolts si
dirigono verso Tokyo, capitale del Giappone. Una nazione devastata da numerose,
selvagge tempeste di misteriose energie cosmiche. In via di questo fatto, i suoi
disperati abitanti sono i candidati più probabili a diventare cittadini di
Attilan: stanno cercando un rifugio, un nuovo paradiso. Stanno attendendo un
segno di speranza. Ed i Thunderbolts sono pronti a darglielo. Non appena
arrivano, un globo di energia cosmica minaccia di investire alcuni persone, ma
Mach-3 e Moonstone intervengono prontamente in loro soccorso, portandoli lontano
dalla zona di rischio, mentre Jolt e Fixer provano a comprendere la natura dell'enigmatico fenomeno che si para davanti ai loro occhi. Ebersol rileva che vi è
solo l'80% di neutrini per pollice cubico e che lo spazio all'interno del
globo è compresso rispetto al consueto, ma non sa spiegarsi il motivo di tutto
ciò, di certo non è un fenomeno elettrico. Avrà tempo per risolvere questo
problema dopo: ora bisogna portare gli abitanti di Tokyo in un posto sicuro.
Nella loro nuova casa: Attilan.
Ventisette ore dopo, Zemo contempla i
quattromila rifugiati salvati dal suo gruppo, il quale provvede a fornire loro
cibo e cure mediche. Per Helmut è un nuovo gregge da guidare, un gregge affamato
che altro non attende che inchinarsi davanti a lui. Moonstone nota l'atteggiamento pensieroso di Zemo e gli chiede come farà a guadagnarsi la fiducia
di tutte queste persone, nonché dei suoi compagni di squadra: decisamente un'ottima domanda. Helmul le volta le spalle e si allontana.
Intanto, Fixer e
Mach-3 continuano a perlustrare le vie di Tokyo, nella speranza di individuare
altre persone bisognose di aiuto. Ad un tratto Abe Jenkins rileva una traccia di
calore all'interno di una piccola abitazione: dentro vi è una profonda oscurità
ed in fondo, seduto su una poltrona, vi è un giovane ragazzo che parla un
perfetto inglese. Mach-3 gli spiega cosa sta accadendo e lo invita a venire via,
ma il ragazzo non vuole saperne: non può abbandonare i suoi genitori. Fixer
allora si reca in un'altra stanza e nota su un letto i cadaveri decomposti di
due persone. Lo riferisce dunque ad Abe, il quale dice al ragazzo che possono
dare una degna sepoltura ai suoi genitori, ma costui è inflessibile: questa è
casa loro, rimarranno qui, lo hanno allevato e protetto ma lui non ha infine
potuto proteggere loro. Non ha potuto salvarli. In quel momento Ebersol rileva
l'avvicinarsi alla casa di un altro globo di energia ed invita Jenkins a
sbrigarsi. Mach-3 sta dunque per portare via il ragazzo con le maniere forti, ma
costui scaglia i due Thunderbolts lontano da sé, fuori dalla sua dimora, con la
semplice forza del pensiero. Abe ed Ebersol capiscono allora che il ragazzo non
vuole proprio essere salvato e si allontanano precipitosamente dalla zona prima
che giunga il globo energetico.
Poco tempo dopo, Fixer riferisce ai suoi
compagni di squadra di aver ideato un sistema per bloccare il campo di anomalia:
pompare al suo interno dei neutrini che vadano a compensare la parte di vuoto
presente dentro quello spazio. In tal senso lui e Mach-3 possono aiutare Atlas e
Jolt a creare un controcampo che combini le energie ioniche e bioelettriche, le
quali unite vadano a riempire il vuoto: vi è una forte percentuale di rischio
nell'effettuare ciò, ma non vi sono altre soluzioni. Zemo acconsente a questo
piano: per lui può significare la perdita di quattro potenziali nemici o l'acquisto di quattro potenziali nuovi alleati. Alla fin fine è semplicemente una
questione di... fiducia. Così alcuni minuti dopo, grazie agli sforzi e alle
capacità combinate dei quattro Thunderbolts, viene creata una sorta di griglia
energetica di forma sferica: Atlas e Jolt provano ad incoraggiarsi a vicenda, ma
nelle loro voci è quasi palpabile la paura. Quando giunge l'ondata energetica
la griglia viene attivata, espandendo il suo campo d'azione sempre più, sempre
più... finchè vi è un lampo accecante, scomparso il quale non vi è più traccia
del globo energetico distruttore. E dal caos emergono, intatti, Mach-3, Fixer,
Jolt ed Atlas.
Terminata la crisi, Zemo si reca a controllare lo stato di
salute di alcuni rifugiati. Ad un tratto un anziano si alza dal suo giaciglio e
va a stringergli la mano, ringraziandolo per quanto ha fatto. Helmut, dopo un
iniziale attimo di sorpresa e smarrimento, ribatte che non c'è stato alcun
problema. Poi si incammina pensieroso per gli ampi corridoi di questa città
volante: ripensa a suo padre ed ai suoi sogni di conquista mai realizzati. Tutto
il lavoro di una vita... e ciò che ne ha ricavato è stato solamente un mucchio
di problemi. Ma la possibilità che ha invece Helmut ora, salvare un mondo, è una
sfida che suo padre non ha mai sognato di provare. Una sfida di difficile
realizzazione. Zemo sorride compiaciuto di fronte alle prospettive future che
gli si parano davanti.
Prologo. Terra, prigione di Seagate: Una
imperiosa voce sveglia Don Clendenon, alias Cardinal. La voce dell'Incappucciata. La criminale gli offre la libertà, se in cambio deciderà di
aiutarla. Cardinal, però, pare restio ad accettare la sua offerta, dopotutto l'unico risultato che ha ottenuto dall'ultima alleanza con la criminale è stato
l'essere imprigionato qui (V. Capitan America & Thor 73/75). Perchè
dovrebbe farlo ancora? L'Incappucciata allora gli ricorda la recente morte di
sua figlia Valerie, la Redeemer nota come Meteorite (nr. 56): non desidera
vendicarla? Perchè anche se è stato Graviton ad ucciderla, il vero responsabile
della sua scomparsa è colui che l'ha inserita nel programma governativo dei
Redeemers. Occhio di Falco. Cardinal china allora il capo e, dopo qualche
istante di silenzio, decide di accettare la proposta dell'Incappucciata, la
quale gli da dunque il benvenuto nei... nuovi Signori del Male! Ed agitando il
suo mantello, improvvisamente dietro di lei compaiono gli altri componenti del
gruppo criminale: Machinesmith, la Principessa Pitone, Hydro-Man, Falena,
Cyclone e Man-Killer. L'Incappucciata vuole controllare il mondo, ma per fare
questo deve catturare... l'Uomo Pianta!
CONTINUA...
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A cura di Fabio Volino