SLINGERS 10/12
Da grandi poteri devono provenire grandi responsabilità

 

SLINGERS 10 (9/1999):


PANDEMONIO PARTE 1: IL TRIBUTO DEL DIAVOLO (RAISING HELL'S CHILDREN PART 1: THE DEVIL'S DUE)
Joseph Harris (storia)-ChrisCross (matite)-Rob Stull/Don Hillsman (chine)-Rick Taylor (colori)-Ruben Diaz (supervisione)

In un anonimo ospedale di New York un Dan Lyons ormai costretto a letto si contorce nel dolore che sta devastando il suo corpo. Ad un tratto un uomo (o almeno così appare) entra nella sua stanza, affermando che un eroe come lui non dovrebbe patire il disprezzo del dolore. Le mani dell' uomo sono rosse, il suo volto non deve essere da meno: ha decisamente ben poco di umano. Nel vederlo Dan Lyons cade nel panico più totale. L' essere lo calma dicendo che il tutto non durerà più di un minuto, che è venuto per far sì che l' anziano ripaghi i suoi debiti. Per riprendersi ciò che è suo di diritto. E così dicendo l' anima di Dan Lyons, sotto forma di Black Marvel, viene estratta dalla sua bocca, diretta verso un portale dimensionale che si apre davanti a lui.
Il giorno dopo Johnny Gallo si reca all' ospedale con l' intenzione di parlare con Dan Lyons: lo odia, ma nonostante ciò vuole fargli alcune domande. Vuole sapere perchè ha scelto proprio loro, perchè ha donato loro quei costumi. E perchè si è sentito in dovere di tradirli e manipolarli. Ma come arriva davanti al suo letto al ragazzo viene detto che l' anziano è morto la sera prima. Le domande rimangono senza risposta.
Arriva la notte e ci ritroviamo a Times Square, il crocevia dei mondi. Qui, in alto, dove campeggia un cartellone che celebra i supereroi di New York, un pensieroso Ricochet sta camminando avanti e indietro per un cornicione, finchè non arrivano Dusk e il Calabrone Rosso, che gli consegna dei nuovi dischi. Ricochet li prova e così scopre, quasi di persona, che hanno tutti una nuova caratteristica: sono esplosivi. Poi il giovane riferisce ai suoi compagni le ultime novità e, una volta concluso il discorso, davanti a degli stupefatti Eddie e Cassie appare Prodigy. Il gruppo si è alfine riunito, ma ignora che in questo momento qualcuno, da un altro regno, li sta osservando e sta ordinando ad un suo servo di spargere dei vapori mistici attorno a loro. Per inscenare una bella sorpresa. Che arriva subito: ad un tratto il senso del pericolo di Ricochet va alle stelle e ne ha ben donde perchè una versione gigante di cartapesta di Capitan America è dietro di lui! Altri 'eroi' che fino ad un momento prima erano solo immagini di un cartellone iniziano ad apparire: Bestia, che urla "Stelle e Strisce", Mr. Fantastic, la Torcia Umana e così via. Ricochet si aggrappa al Calabrone Rosso e i due fuggono via: Johnny prova a colpire coi suoi dischi il falso Capitan America, ma questi rimbalzano contro il suo scudo, che viene poi lanciato contro i due eroi. E li colpisce in pieno, provocando loro un brusco atterraggio. Ma i due ragazzi si rialzano presto e il Calabrone Rosso va all' attacco della versione di cartapesta della Torcia Umana, che urlando "Fiamma" a tutto spiano sta devastando Times Square. Sfortunatamente i colpi del Calabrone Rosso non gli creano il minimo danno e la 'Torcia' contrattacca con potenti raffiche infuocate. Intanto Prodigy è stato afferrato da 'Mr. Fantastic', ma il ragazzo riesce a liberarsi dalla sua presa solo per finire nelle rocciose mani della 'Cosa'! Dusk osserva tutto ciò e dunque non si avvede che dietro di lei, dove prima vi era il cartellone, ora si è aperto un portale dimensionale, da cui fuoriesce una gigantesca mano demoniaca, che la abbranca e la porta all' interno del portale. Contemporaneamente Ricochet affronta 'l' Uomo Ragno', che nel bene e nel male lo perseguita sempre. Solo che questo Spidey ha qualcosa in più dell' originale: dai suoi occhi infatti partono raggi laser, che Ricochet grazie alla sua agilità riesce ad evitare. Solo che così facendo non si avvede dell' arrivo di 'Silver Surfer', che lo afferra. Anche Prodigy e il Calabrone Rosso sono stati catturati e i tre ragazzi vengono anch' essi portati all' interno del portale dimensionale, che subito dopo si richiude alle loro spalle. Il cartellone ora non celebra più gli eroi.
Trascinati in un vortice mistico gli Slingers atterrano infine in una landa desolata, dove vedono subito qualcosa di sconvolgente: Black Marvel, o sarebbe meglio dire la sua anima, rinchiuso all' interno di un grande cristallo di colore verde. E il responsabile di tutto ciò è il signore di questo regno mistico. Un essere che appare di fronte ai nostri eroi e risponde al nome di Mefisto!

SLINGERS 11 (10/1999):


PANDEMONIO PARTE 2: IL DIAVOLO PROBABILMENTE (RAISING HELL'S CHILDREN PART 2: THE DEVIL YOU KNOW)
Joseph Harris (storia)-Javier Saltares (matite)-Rich Perrotta/Larry Mahlstedt (chine)-Rick Taylor (colori)-Ruben Diaz (supervisione)

Mefisto (versione "somiglio tanto a mio figlio Cuorenero") ha catturato gli Slingers e li ha rinchiusi in gabbie mistiche da cui pare impossibile fuggire e all' interno delle quali i loro poteri vengono annullati. Nonostante ciò, Prodigy tenta comunque di liberarsi. Solo pochi minuti fa questi ragazzi erano a Times Square, mentre ora si trovano in uno dei più temibili regni dell' Universo e tutto ciò lo si deve a Mefisto. Qualche tempo prima, infatti, sotto forma di medico, il Principe delle Menzogne si era presentato al cospetto di un Dan Lyons ormai ridotto su una sedia a rotelle e sempre nostalgico dei tempi passati. Gli aveva proposto un patto: una rinnovata vitalità, la possibilità di essere nuovamente un eroe e nuove identità supereroistiche con cui guidare la prossima generazione di vigilanti. In cambio Mefisto richiese il solito tributo (ma si sa, i patti con lui sono sempre una lama a doppio taglio). Dan Lyons accettò e il resto è storia.
Nel frattempo Prodigy è riuscito a liberarsi e tenta di fare altrettanto coi suoi compagni, ma Mefisto lo precede e agisce in sua vece: vuole far ben capire agli Slingers che se hanno ottenuto tutto ciò lo devono solo ed esclusivamente a lui. Non sono eroi, a detta del demone, non conoscono nemmeno il significato di questa parola. E lui vuole dimostrarlo loro: l' anima di Black Marvel sta in questo momento soffrendo atroci torture all' interno del cristallo, ma lui si offre di liberarla. In cambio gli Slingers dovranno concedere, all' uomo che li ha manipolati e quasi uccisi, il loro perdono. Gli Slingers discutono animatamente di questa ipotesi: Ricochet non vuole nemmeno sentir parlare di perdono, mentre il Calabrone Rosso tenta di convincerlo del contrario. Mefisto, però, si stanca ben presto di questa diatriba e decide di far decidere loro singolarmente: crea un tornado che risucchia i giovani eroi e li separa. Dovranno affrontare le loro paure e dimostrare così di essere davvero degli eroi.
Il primo ad uscire dal tornado è Prodigy, che come atterra sente subito una persona invocare aiuto da una casa in fiamme. Prodigy penetra nell' edificio e, proteggendosi col suo mantello, raggiunge la fonte delle invocazioni di aiuto: un bambino, un bambino che somiglia molto a lui, a Ritchie Gilmore. L' eroe chiede al bambino se vi sia qualcun altro in casa, ma costui risponde di no. Le fiamme si fanno sempre più vicine e Prodigy avvolge sè stesso e il bambino nel mantello. Solo che stavolta il mantello oppone resistenza, pare dotato di vita propria: Prodigy ha sempre fatto affidamento sui suoi poteri ed ora è costretto a combattere contro di loro. Le fiamme si avvicinano sempre più, ma lui riesce a catapultarsi fuori. Solo. Anche stavolta degli innocenti sono morti. E lui ora ha molta, molta paura.
Ricochet, invece, piomba in uno stadio ripieno di gente che acclama il suo nome. Improvvisamente il giovane viene portato davanti ad un percorso a ostacoli, zeppo di lame, spuntoni, seghe circolari. Grazie alla sua agilità e ai suoi sensi Johnny riesce ad evitare tutto ciò e così alla fine ottiene una ovazione da parte del pubblico. Solo che ad un certo punto il suo senso del pericolo gli segnala un pericolo da dietro, una pressa, che Ricochet evita con un prodigioso balzo. Il pubblico capisce allora che il loro eroe è in realtà un mutante ed inizia ad insultarlo, a tirargli contro delle pietre, mentre il giovane ribatte che non è colpa sua se è diverso da tutte le altre persone. Le pietre ormai lo circondano, lo feriscono, gli impediscono di vedere e respirare, finchè Prodigy accorre in suo aiuto e, affermando che è tutta una illusione, gli dice che va tutto bene e tenta di calmarlo.
Il tornado abbandona il Calabrone Rosso in aperto cielo, dove qualcuno lo colpisce alle spalle: è uno stormo di corvi gracchianti, che oscurano il cielo e circondano Eddie. Costui tenta in qualche modo di ripararsi, fino a che non decide di usare la sua armatura e lancia una scarica contro i volatili. Tuttavia ciò non evita che il Calabrone Rosso inizi una brusca caduta, a cui segue un ancor più brusco atterraggio, che non diviene letale grazie all' armatura. Però improvvisamente la fedele compagna di Eddie inizia a frantumarsi: i guanti vanno in mille pezzi, rendendo nuovamente il suo braccio sinistro paralizzato, e pochi secondi dopo anche il casco e gli altri componenti dell' armatura si sfaldano. Finchè Eddie non si ritrova ad essere vulnerabile. E solo.
L' ultima ad uscire dal tornado è Dusk, che si ritrova vestita come una nobildama del settecento ed è immersa in un giardino fiorito. Questo luogo era quello che lei immaginava nei suoi sogni, il mondo perfetto nel quale lei avrebbe sempre voluto vivere, dove tutto è bello e splendente. Dove niente e nessuno possono farle del male. O almeno così sembra: improvvisamente dal terreno emergono quattro figure bianche, la cui silouhette è uguale a quella di Dusk. Sembrano quasi lei, la circondano, la abbrancano e allora Cassie attiva i suoi poteri e inghiotte nella sua spirale nera le figure bianche: l' oscurità ha avuto il sopravvento sulla purezza. Poi altre tre figure si avvicinano: sono Prodigy, Ricochet e il Calabrone Rosso. Forse Mefisto ha solo giocato con loro, ha fatto credere loro di essere stati divisi, mentre forse sono stati insieme tutto il tempo, senza che loro se ne accorgessero.
E allora il demone lancia la sua ultima sfida: manda la sua orda di servi contro gli Slingers. Li ha visti agire in modo individuale, ora vuole accertarsi di come si comportino in gruppo. I giovani eroi ad un tratto sentono il terreno tremare: sono i servi di Mefisto, centinaia, forse migliaia. E loro li dovranno affrontare tutti.

SLINGERS 12 (11/1999):


PANDEMONIO PARTE 3: ATTO FINALE (RAISING HELL'S CHILDREN PART 3: THE FINAL CUT)
Joseph Harris (storia)-Javier Saltares (matite)-Rich Perrotta/Jason Minor/Rodney Ramos/Josef Rubinstein (chine)-Rick Taylor (colori)-Ruben Diaz (supervisione)

La prima, vera superbattaglia del giovane gruppo potrebbe anche essere l' ultima. L' orda di Mefisto, composta da centinaia di demoni, li sta attaccando e loro controbattono con seria difficoltà. Il Calabrone Rosso invoca l' aiuto di Dusk che, dopo aver trattenuto per tutto questo tempo i suoi poteri, ora li usa alle sue massime possibilità: la sua cappa nera si espande lungo tutta l' orda di Mefisto, concentra tutto il suo potenziale in un solo punto e poi lo espande come una stella, travolgendo tutto ciò che incontra sul suo cammino. Gran parte del terreno di battaglia è sgombro ora e l' orda inizia a ritirarsi. La forza di Dusk è stata tale che ha creato un profondo cratere. Ma Mefisto non si preoccupa di ciò e ride.
Lentamente i ragazzi avanzano verso il cristallo che trattiene l' anima del loro ex mentore, ma improvvisamente dal terreno emerge Mefisto, che afferma che i quattro dimostrato di essere persone valorose e coraggiose, forse il demone si è sbagliato sul loro conto. Ma c'è ancora una sfida all' orizzonte: ancora una volta il terreno trema e da esso emergono due cartelli direzionali: uno porta a Black Marvel, l' altro ad un portale da cui si può intravedere Times Square, casa. Ricochet, senza alcuna esitazione, sta per fiondarsi in quest' ultimo, ma nel vedere i suoi compagni immobili si blocca e chiede loro perchè non stiano fuggendo. Il Calabrone Rosso risponde che non possono abbandonare Black Marvel, è proprio ciò che Mefisto vuole. E a peggiorare le cose l' orda del Principe delle Menzogne si sta avvicinando, con evidenti cattive intenzioni, al cristallo verde contenente Dan Lyons. Mefisto offre agli Slingers la possibilità di scappare, in cambio non richiede nulla. Devono solo andarsene ed abbandonare qui l' uomo che li ha traditi e quasi uccisi. Il Calabrone Rosso non sa cosa dire: non sarà mai in grado di perdonare Dan Lyons, ma deve comunque fare qualcosa. E così si alza in volo, diretto verso l' orda. Dusk afferma che non possono lasciarlo andare da solo e lo segue, ma Prodigy osserva intensamente il portale che porta a Times Square: potrebbe non avere un' altra possibilità. Anche Ricochet alla fine rompe i suoi indugi e si lancia contro l' orda. Solo Prodigy rimane immobile e osserva ancora il portale.
L' orda di Mefisto si fa sempre più pressante e il Calabrone Rosso non riesce a contenerla, tanto che alla fine viene sommerso vivo da essa. Ricochet urla invano il suo nome, poi prende l' iniziativa: troppa gente si è presa gioco di loro e li ha abbandonati, ora lui metterà fine a tutto ciò. Lancia dunque un suo disco, la cui traiettoria è seguita con attenzione spasmodica sia da Dusk che da Mefisto. Il disco si avvicina al cristallo verde, lo colpisce... ma non accade nulla! Il cristallo è rimasto intatto, Mefisto ride, Dusk china sconsolata la sua testa. Ma Ricochet non vuole che tutto finisca così, non mentre lui ancora respira. E se respira, allora può parlare. E se può parlare allora può pensare. E la sua mente gli dice che farà del suo meglio. Anche Eddie, libero dalla pressione dell' orda che sta ora inseguendo Johnny, incita il suo grande amico. Ricochet corre velocissimo, arriva alla base della cuspide sulla cui sommità risiede l' anima di Black Marvel: troppo alta per poterla scalare, ma il ragazzo continua ad andare avanti. Solo che ad un certo punto una familiare risata risuona dietro di lui e compare Mefisto, che denigra il suo valore: il ragazzo è fatto di carne e si trova in un mondo dominato dai fantasmi dei dannati e dalle anime perdute. E tutto questo appartiene al demone. Può anche smettere di correre, non servirà a nulla. Johnny gli dà ragione, è inutile correre, ma può fare un' altra cosa: si strappa il costume e la maschera di Ricochet e li lascia cadere a terra. Era il suo alter ego ad odiare Black Marvel, non Johnny Gallo. Johnny Gallo non odia più nessuno. Ma Mefisto non si arrende: qualcuno chiama Johnny, è sua madre. Il demone afferma che il ragazzo dovrà decidere quale anima abbandonare qui nel suo regno. Johnny è incerto, sta per tendere la mano verso colei che sembra sua madre, ma qualcuno lo blocca. E' Prodigy, che afferma che tutto ciò è solo una illusione, nulla è reale, eccetto l' odio di Prodigy. Odio però che ha termine ora, quando il ragazzo si toglie il mantello e torna ad essere Ritchie Gilmore. Anche il Calabrone Rosso non esita a privarsi della sua armatura: prima si sentiva debole senza di essa, ma adesso, come Eddie McDonough, non è mai stato più forte in vita sua. Rimane solo Dusk, con cui Mefisto tenta l' ultima carta: le rivelerà le origini del suo potere, le dirà cosa è diventata ora. In cambio la ragazza deve solo fare un patto con lui. Ma Cassie rifiuta decisamente questa offerta, non vuole avere nulla a che spartire con Mefisto, cercherà altrove le risposte a queste domande. E perciò la ragazza invita i suoi amici ad andarsene da questo posto. La prima grande superbattaglia degli Slingers è finita e hanno vinto. Di nuovo un tornado si forma sotto i piedi degli eroi e, poco prima che vi entrino, vedono l' anima di Black Marvel uscire dal cristallo, librarsi in aria e sorridere, finalmente libera. Tutti oggi sono liberi, anche se Mefisto continuerà ad osservare e ad aspettare il tempo in cui la disperazione e il rancore prevarranno sul valore e sull' onore.
Gli Slingers riappaiono a Times Square, dove tutto pare essere tornato alla normalità. Anche il cartellone che celebra gli eroi ora è solo un cartellone. Sembra quasi che nulla sia accaduto. Per qualche secondo c'è solo silenzio, tutti sanno che questa esperienza sta per aver fine e dentro di loro se ne dispiacciono. Ritchie Gilmore è il primo ad interrompere il silenzio: chiede scusa per tutti i problemi che ha causato, poi afferma che deve tornare subito a casa, non vuol far impensierire troppo sua nonna. Prima che se ne vada, Johnny gli rivela che è stato un buon compagno di squadra. Tocca poi a Dusk, anche per lei è giunto il tempo di partire: il suo sarà un viaggio lungo, teso a scoprire la vera origine dei suoi poteri, a trovare risposte a domande che la ragazza si pone da tempo. Eddie le chiede se potrà mai rivederla e lei risponde che c'è sempre speranza. Poi sparisce.
Rimangono solo Johnny ed Eddie: la loro esperienza è terminata, ma hanno tutta l' intenzione di lasciare il segno. Con una bomboletta spray! Dopo aver trafficato col cartellone, Johnny afferma che tutto ciò gli mancherà. Dopotutto è stato divertente, certo, a parte le cadute, le morti apparenti, le manipolazioni e il viaggio all' Inferno. Ma loro si sono divertiti, è questo l' importante. E nessuno li scorderà per molto tempo, poichè sul cartellone che celebra gli eroi, in basso a destra vicino a Capitan America, c'è questa scritta:"Gli Slingers sono stati qui".
Addio Slingers, è stato un piacere conoscervi.

FINE

A cura di Fabio Volino

Vai alla pagina precedente